Nell'ultimo trimestre di quest'anno sul grado di collegamento
delle nazioni europee alla rete di trasporto marittimo
containerizzato mondiale sembrano essersi accentuati gli effetti
dell'indebolimento delle economie del continente e della modifica
delle rotte marittime che uniscono l'Europa all'Asia e ad altre
regioni dovuta alla necessità di evitare i transiti navali
nella regione del Mar Rosso, e quindi nel canale di Suez, a causa
del ripetersi dalla fine dello scorso anno degli attacchi dei
ribelli yemeniti Houthi alle navi presenti nell'area. Ad eccezione
di Slovenia e Croazia, che hanno mantenuto quasi inalterato il loro
indice di connessione al network dei servizi di linea
containerizzati, nell'ultimo trimestre del 2024 un innalzamento
dell'indice è stato registrato nelle nazioni europee
atlantiche i cui porti movimentano dall'inizio di quest'anno
maggiori volumi di traffico containerizzato di transito, mentre è
continuato a calare nei porti di transhipment mediterranei non più
scalati da servizi di linea che sono stati dirottati sulla rotta che
passa attorno al Capo di Buona Speranza e circumnaviga l'Africa.
L'ultima rilevazione relativa al quarto trimestre del 2024 del
Liner Shipping Connectivity Index (LSCI), l'indice definito dalla
Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD)
per valutare il grado di connessione delle nazioni alla rete globale
dei servizi di trasporto marittimo containerizzato, mostra in Europa
un ulteriore miglioramento del collegamento a questo network della
Spagna, nazione da metà 2022 mostra l'indice LSCI europeo più
elevato e che per l'ultimo trimestre di quest'anno risulta di 426,1,
con un rialzo del +3,3% sul quarto trimestre del 2023. In crescita
anche il grado di connessione della seconda nazione europea per
intensità di connessione alla rete, il Regno Unito, il cui
indice è risultato di 379,9 (+1,4%). Tra le altre nazioni
europee con un elevato grado di connessione alla rete, risultano in
calo gli indici di Olanda con 369,5 (-5,4%), Belgio con 345,8
(-1,1%), Germania con 306,1 (-3,7%), Italia con 282,3 (-4,1%),
Turchia con 275,9 (-3,0%), Francia con 266,6 (-1,1%), Grecia con
180,7 (-10,6%) e Malta con 105,6 (-22,3%). In aumento, inoltre, gli
indici LSCI di Portogallo con 185,1 (+1,3%), Svezia con 120,5
(+5,7%) e Slovenia con 76,0 (+1,0%). Stabili gli indici di Polonia
con 133,5 e Croazia con 61,2.
Quanto al grado di connessione dei singoli porti alla rete di
trasporto marittimo containerizzato mondiale che l'UNCTAD valuta
attraverso il proprio Port Liner Shipping Connectivity Index
(PLSCI), indice che identifica l'integrazione di un porto in questo
network globale, nel quarto trimestre del 2024 è risultato in
calo l'indice PLSCI del porto di Genova, che è il principale
porto gateway italiano, risultato pari a 415,9 (-6,6%) e anche
l'indice PLSCI del porto di Gioia Tauro, che è il principale
porto di transhipment nazionale, risultato pari a 317,8 (-3,9%). In
diminuzione sono risultati, inoltre, gli indici PLSCI dei porti di
Salerno con 184,8 (-22,6%), Livorno con 156,0 (-27,2%), Napoli con
130,9 (-23,2%), Venezia con 106,3 (-1,9%), Vado Ligure con 86,4
(-22,6%), Civitavecchia con 85,7 (-9,6%), Ravenna con 83,2 (-3,3%),
Ancona con 78,1 (-4,0%), Marina di Carrara con 26,5 (-21,6%) e
Cagliari con 26,1 (-28,3%). Tra i porti italiani con il maggior
grado di collegamento al network globale di servizi di linea,
risultano in crescita solamente gli indici PLSCI dei porti di La
Spezia con 255,2 (+5,6%) e Trieste con 158,6 (+1,3%).
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