
Completato nei giorni scorsi lo spin-off della Costamare
Bulkers, a cui è stata conferita la flotta di 37 navi
portarinfuse del gruppo
(
del
27
febbraio 2025), la monegasca Costamare, a cui è rimasta
la parte restante della flotta costituita da 68 portacontainer, ha
annunciato i risultati economici conseguiti nel primo trimestre del
2025, periodo nel corso del quale i ricavi, dopo sette trimestri di
crescita, hanno registrato un calo del -6,1% essendo ammontati a

446,2 milioni di dollari rispetto a 475,4 milioni nei primi tre mesi
dello scorso anno. Il valore dell'utile operativo è aumentato
del +4,1% a 107,7 milioni e quello dell'utile netto è calato
del -1,8% a 100,8 milioni di dollari.
Riferendosi al mercato mondiale delle portacontenitori, il
direttore finanziario di Costamare, Gregory Zikos, ha specificato
che finora la domanda di questa tipologia di navi ha mantenuto un
andamento positivo. «La flotta commercialmente inattiva - ha
spiegato - rimane al di sotto dell'1%, il che indica un mercato
pienamente attivo». Accennando all'impatto delle tasse a
carico delle navi cinesi in arrivo nei porti statunitensi definite
dall'Office of the United States Trade Representative
(
del 18
aprile 2025), Zikos ha affermato che, «per quanto riguarda
le tariffe proposte dall'USTR, inizialmente la redistribuzione della
flotta e le riorganizzazioni del network potrebbero comportare
inefficienze, con una conseguente aumento della domanda di
tonnellaggio». Circa lo stato della flotta di Costamare posta
a noleggio, Zikos ha reso noto che «il tasso di impiego della
nostra flotta di portacontainer si attesta al 100% e al 73%
rispettivamente per il 2025 e per il 2026. I ricavi complessivi
contrattualizzati - ha precisato - ammontano a 2,3 miliardi di
dollari, con una durata residua dei noleggi time charter di 3,3
anni».