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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 2/2000 - FEBBRAIO 2000 |
Progresso e tecnologia
Le implicazioni del commercio elettronico nel settore marittimo
Il trasporto marittimo di linea deve affrontare un certo numero
di cambiamenti che, a livello sia individuale che combinato, possono
potenzialmente influenzare radicalmente le dinamiche del settore.
Le modifiche normative riguardano l'OSRA (Legge statunitense di
riforma del settore marittimo) del 1998 e la potenziale perdita
dell'immunità anti-trust. Nel contempo, le preoccupazioni
di natura economica asiatiche, i problemi di conseguimento di
profitti delle linee di navigazione ed il consolidamento dei vettori
rappresentano tutte una seria sfida di carattere economico.
L'avvento della gestione della catena delle forniture ha indotto
i vettori marittimi a valutare i vantaggi dell'alternativa tra
percorrere il sentiero costoso e problematico che porta a diventare
veri e propri fornitori di logistica (vale a dire, fornitori di
beni a valore aggiunto) oppure cercare di sopravvivere nel mondo
a basso costo dei vettori di trasporto (vale a dire, fornitori
di beni comuni).
Quelle appena menzionate sono questioni specifiche dell'attività
del trasporto marittimo. In aggiunta, peraltro, vi sono anche
tutte le tensioni che affliggono l'intero mondo industriale oggi.
Le linee di navigazione devono vedersela con Internet ed il commercio
elettronico, così come con la globalizzazione.
Negli ultimi (più o meno) cinque anni, Internet è
diventato parte della nostra vita di tutti i giorni e nel corso
dell'accennato periodo abbiamo assistito a tutta una progressione
di innovazioni relative ad Internet. I browsers di Internet e
lo sviluppo della rete diffusa in tutto il mondo ha messo quest'ultima
a disposizione della collettività. Sono nate società
come Netscape. I motori di ricerca, in risposta all'incremento
del numero dei siti web, hanno conseguito importanza. Società
come la Yahoo! sono diventate beniamine di Wall Street.
La commercializzazione di Internet, inizialmente effettuata dal
mondo imprenditoriale al consumatore, ha infine ingenerato la
spesa on-line. La Amazon.com ha mostrato che la mancanza di proventi
non rappresenta una barriera all'acquisizione di valutazioni di
mercato stratosferiche. Altre società, come la eTrade,
hanno cambiato la natura di prodotti da tempo affermati. I motori
di ricerca hanno assunto la forma di portali, aggiungendo contenuti,
possibilità di compere ed altri articoli. Sono emerse società
come la Excite, mentre altre (come la America On Line) hanno subito
modifiche con il tempo. Sono state sviluppate le aste in linea:
un esempio ne è la eBay.
Tutte le imprese sopra citate ricadono nel modello di attività
del commercio elettronico, che dispone di due diverse dimensioni.
La prima dimensione definisce le parti: da impresa ad impresa,
da impresa a consumatore.
La seconda dimensione definisce la natura transattiva. In questo
caso vi sono tre categorie di tipi di servizio: i servers dal
lato della vendita sono facciate di negozio e cataloghi elettronici
che gestiscono la catena degli acquisti mediante la scelta di
articoli con pagamento elettronico; i servers dal lato dell'acquisto
assicurano la capacità di effettuare ordini d'acquisto;
normalmente, esistono regole ben definite incorporate nell'applicazione
del commercio elettronico; le applicazioni di mercato istituiscono
comunità elettroniche cui possono accedere sia acquirenti
che venditori.
Il settore trasportistico in genere, e quello marittimo in particolare,
hanno assistito ad una proliferazione di attività di commercio
elettronico. Nella maggior parte si tratta di società nuove,
ma alcune sono il risultato del tentativo da parte di altre società
di sviluppare nuovi prodotti per colmare il vuoto cagionato dalla
perdita di altri prodotti. La maggior parte delle iniziative dal
lato della vendita hanno origine presso i vettori. Quasi tutti
i principali vettori offrono ai propri clienti la capacità
di collegarsi con il proprio sito web al fine di effettuare ordinazioni,
ovvero di instradare e rintracciare le spedizioni.
Molte di queste iniziative sono state sviluppate per ragioni
molto semplici. Quando un cliente sceglie di visitare un sito
web aggirando il centro di servizio, la linea di navigazione normalmente
ne trae un vantaggio, poiché la transazione non richiede
la presenza di personale stipendiato. Ciò non costituisce
solamente un risparmio sui costi, ma elimina altresì il
rischio di qualsiasi interscambio sfavorevole tra cliente e dipendente.
Questo rischio rappresenta una costante preoccupazione in una
società a pieno impiego, in cui le linee di navigazione
non sono in grado di attirare - e mantenere con sé - personale
qualificato.
Alcuni vettori marittimi hanno tentato di realizzare un vantaggio
concorrenziale con le proprie pagine web mediante lo sviluppo
di opzioni di firma uniche per i propri marchi. La OOCL, ad esempio,
ha sviluppato un mezzo per rilasciare polizze di carico su Internet.
La APL ha sviluppato un portale personalizzato per ciascun cliente.
Mentre tutto ciò promette bene, le transazioni dal lato
degli acquisti non sono al momento comuni nel trasporto marittimo.
Gran parte delle linee di navigazione sembra pensare che basti
disporre di una pagina web con la fotografia della propria nave
più recente per essere impegnati nel commercio elettronico.
Le cose non stanno proprio così ed essi perdono un sacco
di opportunità.
E' degno di nota il fatto che i vettori marittimi, malgrado gli
scarsi risultati finanziari e l'apertamente dichiarato interesse
al risparmio, non stiano sviluppando un commercio elettronico
dal lato degli acquisti. Altre imprese di trasporto hanno trasferito
gran parte delle acquisizioni societarie a tali applicazioni.
Il mercato, tuttavia, non aspetta. A dispetto delle esitazioni
dei vettori marittimi, il commercio elettronico ha raggiunto il
settore marittimo. Come avviene quasi dappertutto nel mercato,
le opzioni di commercio elettronico offrono ancora varie possibilità.
Un tipo di commercio elettronico sul mercato è costituito
dalla borsa dei carichi. In questo contesto, il fornitore raccoglie
ed elenca le informazioni circa i carichi disponibili (presso
i vettori) ed i carichi desiderati (presso i clienti). Quando
un cliente o vettore vede un articolo interessante, contatta l'altra
parte.
Il modello di attività è assai semplice. Il fornitore
della borsa applica un onere mensile di sottoscrizione ed offre
vari livelli di servizio. Il fornitore desidera assicurare la
controparte che si tratta di una borsa fuori dal comune. E' improbabile
che gli utenti consultino più di uno-due siti. Vi è
un vantaggio per chi fa la prima mossa, su cui si può far
leva se il fornitore diventa rapidamente il più grande
operatore del ramo.
Al fine di far lievitare le entrate, il fornitore ha due possibilità:
può allargarsi ad altre modalità di trasporto, il
che può non rivelarsi facile; oppure, può offrire
altri servizi a valore aggiunto. Una borsa di carichi destinata
ai vettori stradali fornisce la situazione dei crediti, gestisce
gli acquisti di carburante ed ottiene sconti di gruppo. Spesso
si tratta di servizi resi da un terzo che offre l'accesso ai propri
servizi attraverso la borsa dei carichi e paga un onorario a quest'ultima.
Un altro tipo di commercio elettronico sul mercato è rappresentato
dalle aste. Questi siti costituiscono delle gare relative alle
tariffe di trasporto merci esistenti sul mercato. Nella maggior
parte dei casi, il mercato è a senso unico. I caricatori
piazzano sul sito le offerte inerenti a ciò che desiderano
dai vettori oppure si limitano a richiedere le migliori tariffe
dei vettori.
In prima battuta, esistono poche opportunità per i vettori
di offrire spazio e cercare offerte dai clienti. La tecnologia
lo consente ed una simile iniziativa per lo più dovrebbe
essere valida ai sensi del sistema di trasporto contrattato che
l'OSRA ha costruito. In un mercato angusto (quale poteva essere
quello del Pacifico in direzione est lo scorso anno) i vettori
potevano sognare aste frenetiche frequentate da caricatori disperati
per la carenza di spazi ed equipaggiamenti. Ma le compagnie di
navigazione hanno verosimilmente deciso che tale iniziativa potesse
essere avventata, dato l'ambiente politico esistente, in cui le
linee desiderano conservare la propria immunità anti-trust
al fine di contrattare accordi.
Una volta che i clienti hanno immesso nel sistema le proprie
offerte, a loro volta lo fanno anche i vettori, le linee di navigazione
ed i vettori comuni non operanti con navi. La procedura è
al buio. Ad una data ed a un'ora determinate, il cliente viene
informato in ordine alla "offerta vincente".
Sebbene tutto ciò possa sembrare semplice, i problemi
potenziali abbondano in questo sistema. Può darsi che i
clienti vogliano limitare il numero di coloro che fanno le offerte.
Dopo tutto, non è una bella cosa per i clienti che a vincere
l'asta possa essere una società con cui essi non lavorano.
Occorre predisporre dei filtri in ordine ai requisiti delle offerte
(vale a dire, certe linee di navigazione dovrebbero essere escluse
ovvero il cliente potrebbe voler escludere gli operatori comuni
non operanti con nave).
In questo caso, il modello di attività è costituito
da una combinazione di onorari di sottoscrizione e di transazione.
Il problema, tuttavia, è che non vi è alcuna garanzia
che vi sia un'offerta definitiva che movimenterà la merce.
Alcuni siti d'asta tentano di risolvere il problema richiedendo
il pagamento del nolo via sito. Ma, mentre questa strategia è
solamente rischiosa nel mercato interno degli Stati Uniti, il
rischio di credito la rende del tutto avventata sul mercato internazionale.
Il mercato del commercio elettronico offre altresì il
metodo dello scambio, processo simile a quello dell'asta ma che
presenta diverse differenze che lo contraddistinguono. Ad esempio,
con il sistema dello scambio è previsto che i vettori marittimi
possano offrire spazi ed equipaggiamenti. Inoltre, è possibile
osservare la tariffa di movimentazione adattarsi alla mobilità
del mercato: tutto avviene come nello scambio di derrate. Per
adesso, tuttavia, solo i fornitori offrono capacità, mentre
gli speculatori verranno tenuti fuori dagli operatori dello scambio
mediante una selezione preliminare dei partecipanti.
Peraltro, esistono problemi potenziali anche per il sistema dello
scambio. Lo scambio può servire quale mezzo per i vettori
marittimi per inviarsi l'un altro segnali in ordine ai prezzi
(esistono precedenti di questo tipo nell'ambito dei sistemi tariffari
delle linee aeree). In tal modo, uno scambio potrebbe essere colto
in flagrante dalla Commissione Marittima Federale, con conseguenti
sanzioni da parte dell'organo di controllo.
Più problematico è l'ammontare di informazioni
che il sistema di scambio potrà detenere. Sebbene debba
estrapolare i dati appartenenti alle singole parti, esso sarà
in grado di vendere informazioni circa le tendenze tariffarie
e di mercato ai clienti ed ai vettori. Come nel caso delle aste,
il modello di attività ripaga il sito mediante una combinazione
di onorari di sottoscrizione e transazione.
Tutti quanti si domandano che cosa potrà significare l'avvento
di Internet e del commercio elettronico per il settore del trasporto
marittimo. Le linee di navigazione temono - a ragione - che la
tecnologia possa comportare un'ulteriore depressione del livello
tariffario. Si tratta di una preoccupazione fondata. I siti Internet
per le aste hanno di norma determinato due tipi di risultato.
In relazione ai prodotti, i prezzi possono talvolta essere aumentati,
mentre per i servizi i prezzi sono scivolati in basso.
Nell'odierno mercato del trasporto marittimo di linea, la causa
non è costituita tanto dal commercio elettronico, quanto
dalla microeconomia fondamentale. Se l'offerta supera la domanda,
i prezzi cadranno. I siti di commercio elettronico non potranno
certo indurre le tariffe a scendere più di quanto non farebbero
di per se stesse, mentre possono indurle a calare - questo sì
- più rapidamente. Migliori comunicazioni ed informazioni
nell'ambito del mercato consentiranno ai prezzi di raggiungere
più alla svelta il livello richiesto dal mercato.
Molto più probabilmente, ciò indurrà i caricatori
a valutare con maggiore attenzione le proprie opzioni in ordine
alle direttrici di traffico. Se dovessero sospettare che la domanda
sia prossima o superiore all'offerta, essi potrebbero desiderare
di siglare contratti di servizio per gran parte dei propri traffici
attesi. Ma se dovessero sospettare che l'offerta superi la domanda,
essi potrebbero desiderare di acquistare gran parte della propria
capacità a seconda dell'occasione. Naturalmente, una cattiva
previsione circa le condizioni di mercato potrebbe avere risultati
catastrofici.
Gli operatori comuni non operanti con navi (nvoccs) devono prendere
queste decisioni su due livelli, poiché essi sono impegnati
sia nell'acquisto che nella vendita del trasporto marittimo. Esiste
la possibilità che si verifichino fallimenti dovuti a scelte
sbagliate nel tentativo di raccogliere profitti di arbitraggio
(vale a dire, siglare contratti di servizio con i vettori e far
fluttuare le tariffe con i clienti).
L'avvento del commercio elettronico suggerisce tutta una varietà
di possibili effetti sul settore. I vettori marittimi potrebbero
scoprire che la fissazione di prezzi a seconda dell'occasione
non sia allettante a causa della carenza dei sistemi informatici
e del personale necessari a gestire tali dinamiche di mercato.
In questo caso, il dialogo con gli nvoccs potrebbe diventare
molto più appetibile.
Piuttosto che essere prese nel laccio di spazi che devono essere
venduti con sconti esagerati, le linee di navigazione potrebbero
andare alla caccia di contratti per grosse commesse di carichi
con gli spedizionieri marittimi. Queste tariffe possono anche
essere più basse di quelle relative ad alcuni carichi,
ma i risultati sono migliori di quanto non sarebbero se fossero
messe on-line. Tale modalità richiede meno personale, meno
tempo e meno tecnologia informatica. Il risultato economico complessivo
può essere migliore di quello conseguibile aspettando di
catturare un "carico all'ultimo momento" a tariffa elevata.
I clienti hanno spesso dimostrato di essere ingegnosi nell'utilizzare
gli stratagemmi tariffari "a seconda del momento" per
costruirsi una base atta ad istituire livelli tariffari correnti.
I vettori marittimi potrebbero giustamente voler evitare di sottomettersi
a questa tortura tariffaria.
Alcune associazioni di nvoccs e di caricatori potrebbero sentirsi
grandi abbastanza per passare da situazioni di mercato di commercio
elettronico a soluzioni dal lato dell'acquisto. Ciò potrebbe
offrire loro i vantaggi delle economie tipo-asta, senza richiedergli
di condividere quote dei vantaggi economici con altre parti, alcune
delle quali potrebbero essere concorrenti del settore.
Le possibilità a lungo termine di sviluppare un vero e
proprio scambio commerciale relativo ai trasporti sono intriganti
e potremmo assistere ad ulteriori spostamenti in questa direzione
in futuro. Le industrie del gas naturale e dell'elettricità
(che, al pari dei vettori marittimi, sono imprese operanti in
rete e basate anche sulla disponibilità di beni patrimoniali)
stanno assistendo allo sviluppo degli interscambi di articoli
man mano che il settore si suddivide tra fornitori e commercializzatori.
Può esserci stato qualche tentativo di procacciare futures
inerenti al trasporto, ma non si sono mai tradotti in uno scambio
formale. Naturalmente, si presentano parecchie questioni di natura
normativa. Potrebbero insorgere infatti preoccupazioni di questo
tipo, come quelle inerenti alle sviste nel trasporto ovvero a
quelle dei mercati finanziari.
Ed il paesaggio cambia continuamente. Il commercio elettronico
B2B è solo agli inizi e ci si aspetta che apporti cambiamenti
definitivi alle prassi imprenditoriali. Il settore del trasporto
marittimo non farà eccezione. Sebbene chi fa la prima mossa
sia sempre in posizione vantaggiosa, non è detto che non
possa essere superato. Le compagnie di navigazione di linea potranno
anche ignorare l'impatto del commercio elettronico, ma a loro
rischio, poiché i cambiamenti si diffonderanno nel mercato,
condizionando il modo di condurre l'attività.
(da: Containerisation International, gennaio 2000)
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