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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 3/2000 - MARZO 2000 |
Logistica
L'evoluzione della logistica in Cina
Le trasformazioni economiche della Cina nel corso dello scorso
decennio sono state poco meno di un miracolo. Tuttavia, la maggior
parte delle zone di sviluppo industriale sono confinate nelle
province costiere ed i porti di Shenzen (Cina meridionale), Shanghai
(fiume Yangtse) nonché quelli nord-orientali di Qingdao,
Tianjin e Dalian fungono da principali centri commerciali e di
crescita.
Se ci si sposta all'interno, la storia è diversa. Infatti,
spesso ci si riferisce al trasporto ed alla distribuzione interni
in Cina come a qualcosa che somiglia ad un "buco nero".
Sebbene siano avvenuti dei miglioramenti, è ancora una
questione di fortuna il fatto che un container arrivi in tempo
alla sua destinazione giusta. Far tornare indietro quel box ad
un deposito interno od al porto può essere ancora più
problematico.
Di conseguenza, molti vettori marittimi si sono dimostrati riluttanti
ad inviare il proprio equipaggiamento troppo distante all'interno
per paura di non vederselo restituire mai più. Ovviamente,
questo ha frenato lo sviluppo dei servizi di trasporto destinati
all'interconnessione.
Koichi Hayashi, direttore generale della K Line Ltd China, con
sede a Shanghai, riassume la situazione in cui si trovano molti
vettori marittimi che servono la Cina. "La nostra politica
è quella di portare un container in una destinazione interna
che sia più vicina possibile ad un carico di esportazione.
In tal modo possiamo minimizzare i nostri rischi, massimizzare
il tasso di utilizzazione del nostro equipaggiamento e contribuire
a stabilizzare la nostra capacità di conseguire profitti.
Ciò è molto importante per una società delle
dimensioni della K Line".
L'inadeguatezza dei collegamenti stradali e ferroviari, unitamente
alla carenza di buone infrastrutture di magazzinaggio e di distribuzione,
sono state individuate quali principali fattori problematici nonché
quale causa che sta alla radice del costoso sistema distributivo
cinese.
Secondo diversi commentatori, i suddetti fattori hanno comportato
il fatto che la Cina sia rimasta indietro rispetto a gran parte
del mondo in termini di servizi logistici e distributivi. E' stato
anche suggerito che i carenti sistemi distributivi cinesi abbiano
finora frenato lo sviluppo economico del paese.
Certamente, tutto ciò sta diventando un problema sempre
più grande. Il nono piano quinquennale del governo cinese
è mirato principalmente all'industrializzazione ed alla
diffusione del benessere in relazione alle città ed alle
province dell'interno; una politica, questa, che resterà
inefficace a meno che non vengano effettuati massicci investimenti
nell'ammodernamento e nell'espansione della rete di distribuzione
delle merci del paese.
Inoltre, dato che la Cina è impegnata nelle trattative
per aggregarsi al WTO (Organizzazione Mondiale per il Commercio)
- un accordo che potrebbe innalzare il valore delle importazioni
ed esportazioni dalla cifra attuale di circa 350 miliardi di dollari
a più di 550 miliardi di dollari in cinque anni - le esigenze
di investimento nelle località interne stanno diventando
più urgenti.
Si aggiunga che la classe media cinese, fornita di reddito disponibile
relativamente alto, sta crescendo rapidamente e questo non fa
che aumentare la pressione sui sistemi distributivi locale e nazionale.
"C'è bisogno di una completa revisione" commenta
uno spedizioniere "al fine di eliminare dal sistema i blocchi
e tutte le infrastrutture inadeguate ovvero di migliorarle o rimpiazzarle
con altre nuove. Si prenda ad esempio il settore del magazzinaggio:
c'è bisogno di rastrelliere moderne, di ventilazione appropriata,
di un buon controllo della temperatura, di protezione antincendio
e di sistemi di sorveglianza".
Henrik Ramskov, direttore amministrativo della Mercantile Logistics
Services Company Ltd China, sebbene concordi sul fatto che le
infrastrutture fisiche possano essere migliorate, è convinto
altresì che vi sia già un numero sufficiente di
magazzini disponibili nelle principali aree urbane.
"Noi non ravvisiamo la necessità di possedere magazzini
di nostra proprietà" dichiara Ramskov "sebbene
si possa poi adottare tale approccio se ciò è quello
che la clientela desidera, ovvero se dovessimo renderci conto
che in una zona particolare la disponibilità è inadeguata".
Ciononostante, Ramskov sottolinea l'importanza di gestire quanti
più anelli della catena possibile. Spiega infatti: "Noi
gestiamo infrastrutture di magazzinaggio in tutte le città
in cui abbiamo uffici ed il nostro sistema di gestione del magazzino
può essere adattato alle esigenze dei nostri clienti. Il
che può voler dire scambiare le informazioni in tempo reale,
stare attenti alle procedure che ingenerano efficienza e - allo
stesso tempo - soddisfare esattamente le richieste logistiche
dei nostri clienti".
Egli attribuisce la lentezza dello sviluppo dei servizi logistici
in Cina sia alla mancanza di comprensione da parte del settore
sia all'insufficienza degli investimenti sul fronte dell'informatica
e dei relativi programmi.
"In Cina - dichiara Ramskov - la logistica viene considerata
semplicemente come magazzinaggio e trasporto. Questo non è
il caso della Mercantile e noi abbiamo impiegato del tempo e denaro
(e continueremo a farlo) non solo per formare e sviluppare la
base delle forniture in Cina, ma anche per incrementare la consapevolezza
nell'ambito degli organismi governativi".
Aggiunge Ramskov: "L'intenzione della nostra società
è quella di presentare gli stessi standard e la stessa
qualità di servizio in Cina così come facciamo negli
Stati Uniti, in Europa ed altrove. Tale impegno consentirà
al mercato trasportistico cinese di far fronte alle mutevoli esigenze
della sua base clientelare globale".
Secondo Ramskov, la Mercantile ha contratti con più di
200 clienti in Cina. La strategia della società è
quella di venire sempre incontro alle esigenze dei propri clienti
e quindi sviluppare soluzioni di trasporto su misura che consentano
una migliore gestione della loro catena delle forniture. "Ciò
significa che i nostri clienti possono concentrarsi completamente
sulla loro attività primaria" fa notare Ramskov.
Il dirigente ravvisa immense opportunità di crescita,
in particolar modo dato che gli investitori esteri - e specialmente
le imprese multinazionali - dirottano la propria attenzione dalla
produzione orientata sulle esportazioni al servizio del mercato
interno.
La società ha aperto uffici in tutta la Cina, specialmente
sulla fascia costiera, e ha definito accordi di agenzia in centri-chiave
dell'interno, quali Chengdu, Chongqing e Wuhan. A più lungo
termine, Ranskov non esclude la conversione di questi ultimi in
uffici connotati dal marchio vero e proprio della società,
normativa locale permettendo.
La Mercantile, che rappresenta un'unità operativa del
gruppo AP Møller di cui fa parte anche la Maersk SeaLand,
non è la sola impresa straniera ad avere ottenuto autorizzazioni
ad esercitare attività di logistica da parte del governo
cinese. Anche compagnie di navigazione di linea, quali la OOCL,
la APL e la P&ONLC (P&O Nedlloyd Logistics China), ad
esempio, hanno conseguito il relativo permesso ed offrono ai propri
clienti una gamma completa di servizi inerenti alla gestione dei
carichi, al trasporto merci ed alla distribuzione in tutta la
Cina.
Anche la OOCL Ltd China, che costituisce uno dei principali utenti
del sistema ferroviario cinese per la movimentazione dei propri
containers da e per l'interno, sta ampliando le proprie attività
logistiche. E' stata costituita a Shanghai una distinta divisione
denominata OOCL Logistics al fine di apportare al settore l'esperienza
della branca del vettore marittimi specializzata in consolidamento
merci, la Cargo System.
La OOCL si serve di una rete di depositi per contenitori a Shanghai,
Qingdao e Dongguan, che rappresenta lo snodo trasportistico della
OOCL per la parte superiore del delta del Fiume delle Perle, allo
scopo di sviluppare servizi di trasporto merci a valore aggiunto
su base regionale/locale. Ted Wang, direttore esecutivo della
OOCL China è intenzionato ad allargare il sistema, in particolar
modo ai centri modali interni. "Ritengo che vi siano notevolissime
opportunità di crescita in posti quali Chengdu, Xian e
Zhengzhou e la OOCL sta valutando varie località e vari
partners di investimento" ha dichiarato.
Recentemente, la P&ONLC si è assicurata dal governo
l'autorizzazione ad ampliare la propria rete, che prima si concentrava
su Shanghai. La P&ONLC adesso opera presso uffici siti a Guangzhou,
Nanjing, Qingdao e Xiamen e gestisce un centro dedicato alla distribuzione
per una delle principali imprese chimiche del mondo, la BASF.
Inoltre, il gruppo fornisce servizi regolari di collegamento
terrestre con la Mongolia ed il Kazahkstan sin dal 1989, attraverso
la propria partecipazione del 50% nella CBW (Commercial Bonded
Warehouse Co). Secondo il direttore esecutivo della P&ON Robert
Woods - il cui ufficio è situato preso la sede centrale
della società a Londra - la CBW starebbe per diventare
un socio a pieno titolo della P&ONLC.
Attualmente, l'attenzione del gruppo si concentra "a livello
macro", ha dichiarato S. T. Poon, dirigente capo della P&ONLC.
"Stiamo lavorando sull'integrazione dei sistemi distributivi
cinesi nelle rotte marittime internazionali. Sul fronte delle
esportazioni, i consegnatari negli Stati Uniti ed in Europa vogliono
sempre più frequentemente che il consolidamento avvenga
in Cina e questo ingenera la necessità di magazzini migliori
e dell'installazione di codificazione a barre, di controllo delle
scorte, di servizi di preparazione e fornitura ecc.".
Dal lato delle importazioni, il mercato viene alimentato da vettori
che vogliono conservare le scorte in magazzini doganali ed essere
così in grado di far partire la merce non appena ricevuta
l'ordinazione, nonché dall'incremento dell'equipaggiamento
tecnologico e di dimensioni eccezionali. Diverse società,
quali la Younger Niche Shipping Engineering Co Ltd Shanghai, sono
specializzate in questo settore.
Tuttavia, anche vettori marittimi quali la P&ON e la OOCL
ravvisano opportunità di crescita nel settore in discorso.
Spiega Poon: "In Cina vi sono notevoli lavori in corso, dato
che i carichi tecnologici, quali l'equipaggiamento per costruzioni,
i trasformatori e le caldaie, vengono movimentati in quantità
sempre maggiori. Questi ultimi richiedono soluzioni di trasporto
su misura, che la P&ONLC è in grado di organizzare
dal porto di origine a quello di ricezione fino alla destinazione
finale".
I vettori marittimi sono altresì alla ricerca di opportunità
nel settore di attività della distribuzione interna, che
a giudizio di Wang e Poon decolleraà negli anni a venire.
Anche Frank Chen, direttore esecutivo della APL per la Cina settentrionale,
sta valutando molto attentamente il mercato. "Stiamo assistendo
a molti cambiamenti in Cina" ha dichiarato "dato che
le imprese multinazionali si stanno attrezzando per servire il
mercato interno. Noi pensiamo che questo ci darà alcune
interessanti opportunità".
In particolare, il dirigente pensa che le unità American
Consolidation Services e BLS (Business Logistic Services) della
APL possano crescere d'importanza in Cina. La BLS, cui Chen si
è riferito come ad un soggetto "che pensa e che fa",
ha già siglato un contratto relativo alla gestione della
distribuzione e del magazzinaggio locale con la Shanghai General
Motors.
Chen ritiene che la BLS sia riuscita ad assicurarsi il contratto
a causa del proprio approccio focalizzato sul cliente e dei suoi
sofisticati sistemi informatici. "I programmi informatizzati
sono decisivi" ha dichiarato "dal momento che vi è
l'esigenza di monitorare le merci in viaggio in qualsiasi momento".
Li Xiao Ying, presidente del gruppo Sinotrans Shanghai Co, spiega:
"Stiamo operando in un ambiente assai concorrenziale e -
dato l'ambiente commerciale liberalizzato del nostro paese - dobbiamo
misurarci - se possibile facendo meglio di loro - con i servizi
offerti dalle imprese europee e nordamericane".
La signora Li sostiene che la Sinotrans è in una buona
posizione e che "si è veramente evoluta in un gruppo
di servizi di trasporto in grado di offrire servizi logistico-trasportistici
efficienti e completi per tutti i carichi di importazione ed esportazione".
Continua la Li: "La nostra istituzione della rete di trasporto
relativa alla Sinotrans Container, a livello sia nazionale che
d'oltremare, al fine di collegare i traffici di raccordo e quelli
primari, i trasporti fluviali e marittimi, nonché i trasporti
marittimi, terrestri ed aerei, ci dà una buona posizione
sul fronte della logistica".
L'approccio della Cosco è molto simile. "Stiamo cercando
di organizzare un certo numero di opzioni che metteranno in grado
i produttori ed i consumatori di scegliere subito la Cosco"
ha dichiarato Gao Weijie, uno dei presidenti della società
con sede a Pechino. "Dal momento che i produttori in misura
sempre maggiore affidano a terzi i propri trasporti, è
importante per noi emergere in qualità di fornitori dei
loro servizi logistici".
Anche le grandi case di spedizione globali, come la Danzas, la
Panalpina, la Kuehne & Nagel e la Jardines, stanno impiegando
altre risorse nello sviluppo di pacchetti logistici che possano
essere utilizzati per il mercato interno in crescita.
Nel contempo, la U-Freight con sede a Hong Kong, che è
stato il primo spedizioniere controllato da capitali stranieri
ad ottenere una autorizzazione completa di prima classe ad operare
in Cina, recentemente si è assicurata un'altra autorizzazione
relativa al proprio terminal satellite di Qingdao. "Questo
nuovo ufficio rappresenta un'importante integrazione della nostra
rete di basi trasportistiche e logistiche in Cina" ha dichiarato
Anthony Fong, direttore esecutivo della U-Freight-China Express
International Transportation, l'associazione commerciale costituita
al fine di gestire le attività cinesi della società-madre.
"Il conseguimento dell'autorizzazione di prima classe ci
aiuterà a migliorare notevolmente i volumi di traffico".
La U-Freight-China Express, che offre ai clienti una completa
gamma di servizi aero-marittimi nella zona, supporta tale attività
con un servizio completo di consegna e raccolta.
Non vi è dubbio che il mercato della distribuzione delle
merci in Cina sia arrivato quasi al punto di rottura. Tuttavia,
la combinazione del processo di liberalizzazione avviato dal governo
con le iniziative del settore privato potrà migliorare
la rete e consentire il conseguimento di una distribuzione e di
un sistema di gestione della catena delle forniture maggiormente
efficienti.
(da: Containerisation International, febbraio 2000)
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