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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 4/2000 - APRILE 2000 |
Trasporto marittimo
Migliorano i traffici Nord Europa-Asia
"Siamo relativamente ottimisti
circa le prospettive di questo mercato nel 2000" ha dichiarato
uno dei primi dirigenti di un importante vettore appartenente
ad una conferenza. "Le nostre previsioni relative alla crescita
dei carichi quasi equivalgono all'ammontare di nuovo tonnellaggio
che sta per essere immesso in servizio e confidiamo che la programmata
ripresa delle nostre tariffe abbia successo".
I segnali di svolta nell'ambito
dei traffici Nord Europa/Asia/Nord Europa sono stati senza dubbio
evidenti nel 1999, dato che i volumi di box hanno fatto registrare
una forte ripresa in direzione est, mentre hanno continuato a
crescere in direzione ovest. Le tariffe sono cresciute in entrambe
le direzioni e, sebbene il traffico resti sbilanciato, il numero
di contenitori in eccesso in Europa è meno accentuato di
quanto lo fosse 12 e 18 mesi fa.
Secondo T. Yoshida, direttore del
Dipartimento Europa, Divisione di Linea della Mitsui OSK Line,
con sede a Tokyo, i fattori di carico sono stati più sostenuti
in direzione est che in direzione ovest, situazione questa che
a suo giudizio continuerà nel 2000. Essa è in parte
attribuibile alla maggiore densità delle movimentazioni
di carico in uscita dall'Europa, il che sta a significare che
la nave è pesata prima di essere completata. Infatti, in
direzione est vi è approssimativamente una riduzione del
20% del numero degli spazi-containers di cui ci si può
servire (v. Tabella 1).
Yoshida e diversi dei suoi dirigenti,
pertanto, non ritengono che l'eccesso di capacità delle
navi costituisca un serio problema, almeno nel 2000. Tuttavia,
la sua opinione non è condivisa da tutti in questo settore
di traffico. "Assistiamo all'entrata di un sacco di nuove
navi nel mercato e questo ci dà qualche motivo di preoccupazione"
ha fatto notare un dirigente marketing presso un operatore con
sede in Europa. "Sentiamo che il traffico finirà per
crescere, ma non ravvisiamo un significativo miglioramento dei
prezzi del nolo".
Egli ha sostenuto la necessità
per i vettori di agire responsabilmente e di lavorare a stretto
contatto al fine di conseguire la stabilità del mercato.
"Ciò sarà un bene per noi (i vettori) ed anche
per i nostri clienti" argomenta il dirigente "dal momento
che un mercato volubile è un mercato difficile ed imprevedibile".
Ed è probabile che il 2000
si dimostri più incerto, data l'immissione in servizio
della prossima ondata di navi post-Panamax più grandi e
più veloci. Una significativa percentuale di questo tonnellaggio,
ad esempio, è destinata ai traffici Nord Europa/Asia/Nord
Europa.
Relativamente ai volumi, il traffico
atteso in direzione est nel 1999 sarebbe dovuto crescere del 22%,
il che rappresenta una notevole svolta in confronto al calo del
15% fatto registrare nel 1998 rispetto al 1997, allorquando venne
avvertito in pieno l'impatto della crisi asiatica; e questo ha
avuto riflessi anche sul miglioramento delle tariffe. Secondo
gli "Indicatori delle tariffe di nolo", che vengono
pubblicati trimestralmente da Containerisation International,
le entrate medie per TEU sono aumentate quatte quatte del 2% nel
corso dell'anno. Nel 1998, Vernon Rolls, primo dirigente dell'EMA
(Accordo Gestione direzione Est), che è un'unità
operativa della FEFC (Conferenza Noli Estremo Oriente), con sede
a Londra, aveva dichiarato che le tariffe erano calate grosso
modo del 60-70% per determinati carichi; gli indicatori avevano
rivelato una diminuzione generale del 30%.
"Stiamo più o meno tornando
al punto in cui eravamo prima che avvenisse la crisi valutaria
asiatica e gli esportatori europei stanno riguadagnando i propri
mercati in Asia" ha dichiarato. Rolls spera che i livelli
di traffico possano aumentare almeno del 7% nel 2000. "Abbiamo
scoperto che i vettori che avevano previsto un tasso di crescita
basso (dal 3 al 5%) in autunno hanno dovuto rivedere verso l'alto
le proprie previsioni. Noi siamo ottimisti".
TABELLA 1 |
PRINCIPALI SERVIZI DI LINEA NEI TRAFFICI NORD EUROPA/ASIA |
Vettore/gruppo di servizio |
Direzione
est * |
Direzione
ovest |
Totale
spazi-
containers |
N°
Tratte | N° totale
navi/
capacità e
dimensioni
TEU |
China Shipping Container Lines | 111.322 | 139.152 | 250.474 | 1 | 9 da 1.825/3.177 |
Chipolbrok 1 | 15.600 | 15.600 | 31.200 | 1 | Navi da 300/1.000 |
CMA | 70.845 | 88.556 | 159.401 | 1 | 13 da 1.641/2.266 |
CMA/Norasia/NSCSA | 170.893 | 213.616 | 384.509 | 1 | 9 da 3.961/4.400 |
Cosco/K Line/Yangming 2 | 469.539 | 586.924 | 1.056.463 | 3 | 23 da 3.494/3.987 |
Evergreen Line | 173.597 | 218.972 | 392.569 | 1 | 20 da 4.173/4.211 |
Evergreen/Lloyd Triestino 3 | 118.810 | 148.512 | 267.322 | 1 | 9 da 2.758/2.868 |
Grand Alliance (Hapag-Lloyd, MISC, NYK Line, OOCL, P&ON) | 995.489 | 1.244.360 | 2.239.849 | 5 | 39 da 2.826/6.788 |
Hanjin Shipping/Sinotrans 4 | 97.760 | 122.200 | 219.960 | 1 | 9 da 2.200/2.500 |
Maersk SeaLand | 631.322 | 789.152 | 1.420.474 | 3 | 29 da 3.660/6.600 |
Mediterranean Shipping Co | 150.800 | 188.500 | 339.300 | 1 | 10 da 3.424/4.050 |
New World Alliance (APL, Hyundai Merchant Marine, Mitsui OSK Lines) | 571.906 | 714.883 | 1.286.789 | 3 | 24 da 3.613/5.551 |
Rickmers Linie | 20.800 | 20.800 | 41.600 | 1 | Navi da 500/700 |
United Alliance (Cho Yang Shipping, DSR-Senator, Hanjin Shipping, UASC) | 470.038 | 587.548 | 1.057.586 | 3 | 34 da 3.730/4.700 |
Note:
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1 = i servizi della Chipolbrok sono di natura multi-ruolo e solamente il 50% della capacità di spazi-containers viene utilizzata in direzione est ed ovest; 2 = la K Line dispone altresì di accordi sullo scambio di spazi-containers con la Zim (servizio Cina/Asia-Port Said) e con la CMA (servizio Cina/Asia-Mediterraneo/Europa); 3 = la Evergreen acquista spazi dalla LT; 4 = la DSR-Senator Lines ha stipulato accordi di noleggio di spazi-containers in ordine a questo servizio; * = solo l'80% degli spazi viene utilizzato.
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Fonte: Containerisation International
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Un fattore che contribuisce a che
le cose vadano in questo modo sembra essere lo slittamento dell'Euro
nei confronti del dollaro USA e della sterlina britannica che
ha alimentato le esportazioni dal continente europeo. Tuttavia,
sino ad oggi, ciò non si è riflesso in una svolta
significativa in ordine alle merci di alto valore capitale e di
consumo, secondo Rolls, sebbene egli abbia ammesso che questo
possa cambiare col tempo.
I mercati più forti nel 1999
sono stati la Cina, la Corea del Sud e l'Indonesia, che hanno
mostrato tassi di crescita a due cifre. Le esportazioni europee
alla volta delle già affermate economie del Giappone (9%)
e di Singapore (0,5%) sono rimaste stabili.
Come si può notare, le economie
della regione dell'ASEAN hanno fatto registrare un'inversione
di tendenza molto rapida dalla crisi del 1997/98 e, data la crescita
dei PIL, la maggiore stabilità dei tassi di cambio ed il
crescente livello degli investimenti, i traffici internazionali
saranno tra i maggiori beneficiari di questa situazione.
E, come ha concluso Bob Dowse, primo
dirigente dell'AWRA (Accordo Tariffario Asiatico in direzione
Ovest), che riguarda tutti i mercati fatta eccezione per il Giappone
"ci si può scommettere sul fatto che questi paesi
avranno imparato dai propri errori. Le prospettive sono molto
promettenti per i flussi di carico in direzione sia est che ovest".
Si tratta di una opinione condivisa
da Claude Lebel, direttore dei traffici Asia-Europa della OOCL.
"Senza dubbio, la ripresa asiatica è stata uno dei
fattori che hanno sostenuto il miglioramento di questi traffici"
ha dichiarato. "Fatta eccezione per il Giappone, che resta
stagnante, la Corea del Sud è in pieno boom, la Malaysia
è molto forte, Taiwan continua a fornire buone prestazioni
e l'Indonesia è così così, data la situazione
politica".
Lebel ha individuato la Cina quale
mercato più fiorente, il che per la OOCL è assai
importante, dal momento che ben oltre il 40% delle movimentazioni
del vettore sono generate da questo paese. Lebel approfondisce
il discorso: "Noi siamo il membro della FEFC che ha svolto
il ruolo di pioniere nello sviluppo del mercato cinese e la OOCL
ha tutte le intenzioni di espandere la propria presenza in loco".
Lebel afferma che le esportazioni
europee alla volta della Cina nel 1999 sono state accresciute
dall'aumento della domanda di prodotti legnosi e correlati. Spiega
infatti: "Le gravi inondazioni del fiume Yangtse degli ultimi
tre anni hanno indotto il governo cinese a vietare l'abbattimento
degli alberi nella zona e ciò ha comportato la necessità
di reperire maggiori quantità di materiali presso i mercati
esteri. I favorevoli tassi di cambio delle monete hanno fatto
sì che l'Europa divenisse un importante fornitore".
Sebbene il 1999 non abbia fatto
registrare il medesimo ritmo di crescita del 1998 in direzione
ovest, Dowse ha accennato ad un modesto incremento del 6,5% dei
traffici containerizzati per più di due milioni di TEU.
"Se si tiene conto anche del Giappone" ha detto "i
volumi di vettori appartenenti alla conferenza sono aumentati
sino a poco più di 2,4 milioni di TEU".
Dal momento che la FEFC rappresenta
una percentuale del 65-70% del traffico in questione, ciò
avrebbe comportato lo scorso anno un volume stimato complessivo
in direzione ovest pari a 3,5 milioni di TEU. Dowse si aspetta
un tasso di crescita simile per il 2000, con la Cina a condurre
le fila. Egli si aspetta altresì che le economie della
Tailandia e della Malaysia migliorino, ma ritiene che l'incertezza
politica in Indonesia possa trattenere la crescita delle esportazioni
del paese.
Gli esportatori cinesi continueranno
a trarre vantaggio dal migliorato sistema di rimborso fiscale
messo a punto dal governo per i prodotti orientati all'esportazione
ed introdotto alla metà dello scorso anno. Complessivamente,
ciò ha aumentato il rimborso fiscale sulle esportazioni
dal 12,6% al 15%. Sono stati altresì accelerati i pagamenti
dei rimborsi. Attualmente, la Cina (Hong Kong compresa) costituisce
più del 40% del mercato in direzione ovest, il che rappresenta
un aumento rispetto al poco meno del 30% del 1995, mentre ci si
aspettano ulteriori guadagni di quote di mercato nel 2000.
Le esportazioni del Vietnam hanno
continuato a progredire nel 1999, così come hanno fatto
i volumi di traffico in uscita dalla Cambogia, le cui principali
movimentazioni di carico sono state costituite da prodotti tessili
e calzaturieri. Tuttavia, l'Indocina rappresenta ancora solamente
una "sottile porzione" dei traffici.
Dowse è in grado, altresì,
di contemplare un anno di discreti successi sul fronte delle tariffe.
Nel 1999, l'AWRA è riuscito a dar corso a tre aumenti tariffari
e di conseguenza ha fatto registrare significativi guadagni in
termini di introiti e di TEU. Le statistiche mostrano come le
tariffe in uscita dall'Asia siano aumentate da una media di 1,353
dollari/TEU (3Q 98) ad 1,568/TEU (3Q 99). In due anni, gli introiti
medi per TEU sono balzati di più di un terzo.
Ciononostante, il suddetto dirigente
della conferenza ha sottolineato la necessità di ulteriori
incrementi "al fine di far sì che le linee di navigazione
abbiano risorse sufficienti per poter continuare ad investire
nei traffici, facendo così fronte alle esigenze di servizio
dei propri clienti".
Si tratta di un'opinione condivisa
dai dirigenti di un'importante operatore con sede in Asia e non
appartenente a conferenze. "I vettori impegnati in questo
traffico hanno investito un sacco di soldi nel corso degli anni,
ma senza alcun ragionevole ritorno" ha dichiarato. "Noi
riteniamo che i vettori desiderino ripristinare le tariffe ad
un giusto livello. Tutto sommato, siamo ottimisti circa questo
traffico e siamo felici di assistere nel 2000 al completamento
dei programmi di ripristino delle tariffe".
Di conseguenza, l'AWRA è
in procinto di aumentare le tariffe di 150 dollari /TEU e di 250
dollari/TEU rispettivamente a partire dal 1° aprile e 1°
agosto prossimi. Molti dirigenti di vettori confidano che tali
incrementi tariffari possano essere sostenuti e ritengono che
le tariffe siano pronte ad aumentare di un terzo nei prossimi
uno-due anni.
Anche l'EMA, che recentemente ha
concluso una serie di riunioni con gli armatori a Tokyo, ha annunciato
il proprio piano di gestione aziendale per il 2000. Il gruppo
spera di capitalizzare i progressi fatti nel 1999 mediante l'introduzione
di una serie di provvedimenti finalizzati al ripristino delle
tariffe. Per il 1° aprile è in programma un aumento
di 200 dollari per container, mentre un altro aumento è
stato previsto per il 1° ottobre.
Spiega Rolls: "Il nostro ripristino
tariffario del 1999 non ha impedito ai traffici di riprendersi,
ma - nell'interesse della reintroduzione della stabilità
nel loro ambito - i principali hanno deciso per quest'anno di
non dare corso ad un ulteriore ripristino tariffario complessivo
prima di ottobre". Rolls sostiene che il mercato sarà
messo al corrente per tempo e che il livello degli incrementi
sarà determinato dalle condizioni dei traffici.
Rolls ha inoltre precisato che per
"certi carichi, che sono ancora soggetti a tariffe molto
basse, le linee di navigazione potrebbero anche intraprendere
ulteriori iniziative". Diversi fabbricanti e produttori di
derrate a basso valore hanno espresso la propria preoccupazione
a questo riguardo.
"Stiamo assistendo ad uno sforzo
concertato da parte dei vettori finalizzato all'aumento dei prezzi
e ciò comporterà degli effetti sui nostri mercati
di esportazione" ha dichiarato un caricatore di prodotti
di primaria importanza. "Le tariffe tipo banchetto/carestia
non vanno bene per noi. Quel che ci vuole sono contratti stabili
per 12 mesi".
Egli ha suggerito la necessità
di tariffe regolate sulla merce. "Nel nostro settore di attività,
che è a basso valore e non stagionale, non traiamo molti
vantaggi quando le tariffe cadono a terra, mentre veniamo schiacciati
dalle tariffe che cominciano a risalire".
Malgrado le migliorate condizioni
del mercato, la pressione sui prezzi resta sostenuta. Se si considerano
le materie di base, quali la carta straccia, gli stracci e le
resine scelte nonché i prodotti chimici di base - vale
a dire ciò su cui si fondano i traffici in direzione est,
ma che è assai sensibile alle fluttuazioni dei tassi di
cambio - ad esempio, si può notare come alcuni operatori
lancino offerte di 300 dollari/TEU ed ancor meno. In effetti,
il dirigente di un vettore ha alluso a tariffe medie di appena
200 dollari/TEU per la carta straccia.
La concorrenza resta intensa. Attualmente,
ad esempio, si pensa che la APL sia impegnata in un programma
finalizzato al miglioramento della varietà dei carichi
nel contesto di questo traffico e che quindi stia mirando ai settori
di carico "che pagano meglio" con tariffe allettanti.
La compagnia di navigazione con
sede a Singapore sta inoltre dando nuovo impulso alle proprie
operazioni europee e sta istituendo proprie agenzie marittime
nei mercati-chiave. L'ufficio di Londra è stato ampliato
e - nel corso del mese di aprile - la APL ha preso completamente
sotto il proprio controllo le attività di marketing e vendita
in Francia. "La APL France è la prima di un certo
numero di iniziative strategiche programmate finalizzate a migliorare
le nostre capacità, i nostri prodotti ed i nostri servizi
per i clienti europei" ha dichiarato Ken Bloch Sorensen,
presidente della divisione europea del vettore. "Abbiamo
bisogno di un maggiore controllo sui nostri destini, specialmente
al nocciolo dei nostri mercati europei".
Nel contempo, la CSG (China Shipping
Group), che ha fatto il proprio ingresso nel traffico in questione
solamente a maggio del 1999, ora utilizza 9 navi da 2.000/3.000
TEU e tiene un atteggiamento aggressivo, specialmente nell'ambito
del mercato cinese. Recentemente, il vettore con sede a Shanghai
ha concluso un accordo di scambio di spazi-containers con la CMA
CGM, il che le conferisce una presenza allargata nel mercato.
La CSG sta altresì continuando
a noleggiare a tempo determinato tonnellaggio di maggiori dimensioni.
Recentemente, la CSG ha affittato le navi da 3.000 TEU Edinburgh
e London dalla Maersk Line e la Ever Glade da 2.728 TEU dalla
Evergreen Marine Corp. Inoltre, il vettore ha in programma l'immissione
nella propria rete più 20 navi da 4.000/5.500 TEU nei prossimi
due anni.
Anche la Cosco ha in programma il
miglioramento della propria rete, sebbene in modo più graduale.
La compagnia di navigazione, che attualmente controlla una quota
di mercato tra il 4 ed il 5%, è in procinto di sostituire
altre due delle proprie navi minori da 3.800 TEU impegnate in
questo traffico con navi più grandi della classe da 5.000
TEU a partire dalla fine del 2000. In definitiva, la sua tratta
- che viene conservata nell'ambito di un accordo per la condivisione
di spazi-containers con la K Line e la Yangming - sarà
interamente servita da tonnellaggio post-Panamax.
La K Line si accinge ad imbarcarsi
in una strategia simile e rimpiazzerà otto navi da 3.500
TEU con un numero simile di navi della classe da 5.500 TEU a partire
dal 2001. Ci si aspetta che la quota complessiva di mercato della
K Line, che attualmente è attestata al 6%, aumenti leggermente
nei prossimi anni.
La quota di mercato della CMA CGM
è aumentata lo scorso anno e le sarà dato ulteriore
impulso allorquando entreranno in servizio nel 2001 le 8 navi
della capacità di 6.500 TEU. Oltre ai propri servizi, l'operatore
francese dispone di accordi di scambio di spazi-containers con
la K Line e più recentemente ha concluso un accordo con
la CSG. Nel contempo, il suo servizio giramondo, che viene effettuato
congiuntamente alla Contship Containerlines ed alla Marfret, offre
scali di passaggio in direzione ovest a Singapore ed a Giacarta.
TABELLA 2 |
CRESCITA DEI TRAFFICI
IN DIREZIONE EST ED IN DIREZIONE OVEST
(CONFRONTO TRA IL 1998 ED IL 1999) |
Paese | % Direzione Ovest | % Direzione Est * |
Cina, Hong Kong, Macao | 15,0 | 23,0 |
Indonesia | -6,0 | 51,0 |
Malaysia | 0 | 33,0 |
Filippine | -5,0 | 18,0 |
Singapore | -19,0 | 0,5 |
Corea del Sud | 6,0 | 59,0 |
Taiwan | -7,0 | 22,0 |
Tailandia | 0 | 38,0 |
Vietnam | 22,0 | 8,0 |
Giappone | -7,0 | 9,0 |
Complessivamente | 6,5 | 21,3 |
Note:
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3,5 milioni di TEU in Direzione Ovest e 2,5 milioni di TEU in Direzione Est; * = soli primi 11 mesi.
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Fonte: FEFC
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Nicolas Sartini, vice presidente
della divisione traffici Asia/Europa della compagnia, vede nell'immediato
futuro della CMA CGM il consolidamento della sua presenza nel
traffico in questione ed il miglioramento della qualità
del servizio ai propri clienti.
Chi ha intenzione di conservare
la propria quota di mercato, stimata al 15,3% in direzione est
ed al 12,9% in direzione ovest, è la Maersk SeaLand. Tuttavia,
la compagnia di navigazione non intende aggiungere nuovo tonnellaggio
e ritiene che i propri attuali orari ed impieghi di navi offrano
sufficiente capacità sul mercato.
In futuro, è verosimile che
la Cina svolga un ruolo più importante nei programmi di
molti vettori. Spiega Lebel: "La Grand Alliance è
decisa ad assicurare la giusta varietà di prodotti ai propri
clienti. Noi riteniamo che, date le prospettive di crescita in
questo traffico, il Giappone sia adeguatamente servito nell'ambito
della Tratta 1, mentre vi è la necessità di alimentare
la nostra copertura della Cina". Egli pensa che alla fine
l'ingresso della Cina nella WTO possa apportare significativi
cambiamenti al traffico.
Continua Lebel: "Stiamo valutando
le nostre varie tratte allo scopo di vedere come programmare altri
scali in Cina, ma non abbiamo ancora preso alcuna decisione definitiva
in ordine a quando ciò avverrà ed a quali porti
saranno compresi".
Tuttavia, è stato fatto capire
che il gruppo adotterà un duplice approccio.
In primo luogo, la frequenza delle
partenze alla volta degli attuali porti potrebbe essere incrementata.
Al momento, vengono effettuati scali diretti a Qingdao, Shanghai,
Yantian e Shekou.
In secondo luogo, potrebbero essere
inseriti negli orari nuovi porti. Tra i probabili candidati potrebbero
esservi uno scalo nella Cina centrale a Fuzhou o a Xiamen, nonché
l'estensione della copertura nella regione settentrionale, laddove
a Qingdao potrebbero aggiungersi Dalian e Tianjin.
Sono state peraltro escluse nuove
direttrici del tutto nuove, anche se alcuni membri della Grand
Alliance, quali la Hapag-Lloyd, la OOCL e la P&ON stanno ricevendo
in consegna nuove unità. Spiega Lebel: "La nostra
intenzione, quale gruppo, è quella di regolare l'impiego
del nostro tonnellaggio, di modo che le varie tratte possano servirsi
del tipo di nave più compatibile. Si verificano problemi
se una settimana si ha a disposizione una nave da 5.500 TEU e
la settimana successiva una di 3.500 TEU". E' per questa
ragione che tutte le nuove navi da 5.500 TEU della OOCL, previste
in consegna nel corso del 2000, verranno immesse in servizio nel
Giro 2. La prima delle nuove navi si è aggregata al servizio
a gennaio.
Tom Boardley, direttore traffici
Europa/Asia della P&ON, entra nei dettagli. "La nostra
programmazione è determinata dalla forza dei mercati, per
cui il Giro 4 è in fase di sviluppo dalle navi da 4.600
TEU a quelle da 5.500 TEU, mentre il Giro 5 (Europa/Subcontinente
indiano/Asia) è in fase di recessione dalle unità
da 3.500 TEU al tonnellaggio da 3.000 TEU".
Boardley afferma che la crescita
prevista degli spazi-containers della G.A. non dovrebbe essere
superiore al 5% nel 2000 e che la P&ON prenderà in
consegna diverse navi della classe da 5.500 TEU. Nel 2001, verranno
consegnate all'operatore anglo-olandese anche 4 navi da 6.800
TEU. Boardley ha dichiarato che sono stati presi in esame altri
porti della regione. "Abbiamo sempre sottoposto a monitoraggio
i nostri costi di raccordo e di trasbordo rispetto ai servizi
di scalo diretto. La G.A. si serve di Port Klang per connettere
altri carichi, specialmente alla volta di zone dell'Indonesia
e del golfo del Bengala".
Nondimeno, Boardley continua a sottolineare
l'importanza di Singapore. "Singapore è efficiente
e tutto funziona molto bene; esso è ancora il nostro porto
più importante del Sud-Est asiatico" afferma. Boardley
rivela che il porto vicino di Tanjung Pelabas è stato uno
dei terminals in ordine al quale sono state effettuate indagini
accurate.
Mentre dietro al miglioramento dei
risultati finanziari del 1999 di molti vettori vi sono stati i
traffici transpacifici, è probabile che sia il mercato
Europa/Asia ad apportare un notevole contributo di segno positivo
nel 2000. Tuttavia, in un settore di attività volubile
come quello del trasporto marittimo di linea, laddove l'offerta
e la domanda raramente si bilanciano, occorre sperare che la crescita
dei traffici possa continuare. Dalla seconda metà del 2000
in avanti, ad esempio, ci si aspetta che un'altra ondata di tonnellaggio
post-Panamax faccia il proprio ingresso nel traffico in questione
e le linee di navigazione vorranno - a tutti i costi - evitare
un altro crollo.
(da: Containerisation International, marzo 2000)
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