|
CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 7-8/2000 - LUGLIO/AGOSTO 2000 |
Trasporto intermodale
I collegamenti intermodali del porto di Amburgo con il suo
hinterland
E' la nave che va verso il carico o è il carico che viene
presso la nave? Si tratta di un quesito che da anni tormenta molti
operatori terminalistici, poiché esso svolge un ruolo decisivo
nel determinare quanto tempo dovrebbe essere dedicato alla realizzazione
di infrastrutture portuali destinate ad attirare i vettori marittimi,
nonché quali risorse dovrebbero essere messe a disposizione
al fine di attirare i carichi che essi cercano.
Amburgo sembra aver avuto pochi dubbi in materia, dal momento
che - negli ultimi 10 anni - il porto ha investito enormi risorse
nel miglioramento dei propri collegamenti con l'hinterland, senza
dubbio ispirati dalla sua localizzazione geografica, giusto in
prossimità di gran parte dell'Europa centro-orientale e
della Scandinavia.
Una caratteristica insolita di questo porto consiste nel fatto
che il suo principale operatore terminalistico, la HHLA (Hamburger
Hafen und Lagerhaus-Aktiengesellschaft), che lo scorso anno ha
movimentato circa due terzi del traffico containerizzato complessivo
del porto presso le proprie infrastrutture di Burchardkai, Unikai
e Tollerort, appartiene ancora interamente a gente di Amburgo.
A differenza di altri porti, vi sono di conseguenza pochi dubbi
in ordine a verso chi sia indirizzata la sua fedeltà.
Il dott. Jurgen Sorgenfrei, direttore dello sviluppo marketing
ed attività della società citata, commenta: "Chiaramente,
noi in primo luogo dobbiamo avere un porto efficiente allo scopo
di incoraggiare i vettori marittimi a servirsi delle sue infrastrutture,
ma ugualmente importante, per noi, è stato il desiderio
di fare ancor di più con i caricatori, affinché
utilizzassero i nostri terminals preferendoli ad altre porte d'accesso
qui vicine". E, come Sorgenfrei si è affrettato a
sottolineare, ad Amburgo non manca la concorrenza da parte di
queste porte d'accesso, dato che molte zone dell'Europa centrale
sono altrettanto vicine a Bremerhaven, Rotterdam ed Anversa più
giù lungo la costa.
Il porto ha sicuramente conseguito qualche successo con questa
politica, dal momento che - secondo Sorgenfrei - solo un terzo
del suo traffico containerizzato ora va o proviene dal proprio
hinterland immediato, Lubecca compresa. Gli altri due terzi si
possono suddividere in parti uguali tra carichi di raccordo da
e per i porti baltici e carichi interni da e per l'Europa Centrale.
Gran parte della spinta propulsiva delle iniziative interne della
HHLA, finora, è stata finalizzata al miglioramento dei
servizi ferroviari, dal momento che approssimativamente il 70%
del suo traffico a lungo raggio (cioè, oltre 150 km) attualmente
viene movimentato con tale modalità.
Sebbene non abbia nulla a che fare con la HHLA, la TFGI (Transfracht
International) che appartiene allo stato è il più
importante operatore ferroviario nel porto. Il suo servizio Albatross
Express attualmente offre 21 treni-navetta notturni al giorno
da Bremerhaven ed Amburgo alla volta della Germania e dell'Europa
centro-meridionale. Nel 1999, questi convogli da soli hanno trasportato
circa 270.000 TEU, con un incremento del 18% rispetto al 1998.
E' interessante notare come la HHLA abbia cercato di farsi coinvolgere
direttamente in questo servizio lo scorso anno mediante la proposta
di costituzione di una società di joint-venture denominata
servizio TDCE (Transfracht Deutscher Container Express), unitamente
alla BLG (Bremer Lagerhaus Gesellschaft) ed alla Lubecker Hafengesellschaft.
Peraltro, per ragioni che non sono mai state ben definite, il
progetto è stato sospeso nell'aprile 1999 ed ora sembra
essere morto e sepolto.
Sfortunatamente, non è mai stato chiarito quale ruolo
la HHLA intendesse svolgere nello sviluppo del servizio, ma se
le trascorse prassi rappresentano qualcosa cui ci si possa attenere
(vedere alla voce joint-ventures successive), allora la società
avrà solamente voluto far sì che i propri treni
viaggiassero in modo efficiente, dal momento che da allora essa
ha evitato di farsi coinvolgere più direttamente nel trasporto
controllato da vettori.
La HHLA, tuttavia, controlla direttamente il 40% dell'altro principale
operatore ferroviario del porto, la Polzug, che offre sino a tre
partenze settimanali da Amburgo alla volta della Polonia, dell'Ucraina
e della Lituania. La Polzug ha ora otto anni di vita e la HHLA
è stata davvero decisiva nella sua costituzione al fine
di attirare un numero maggiore di carichi dal proprio hinterland
orientale. Gli altri azionisti della società sono la PKB
(ferrovie polacche) con il 40% e la DB (ferrovie tedesche) con
il 20%. Nel 1999, la Polzug ha trasportato circa 60.000 TEU, che
hanno rappresentato un tasso di crescita del 6%. Tuttavia, lo
scorso anno si è rivelato difficile, dal momento che le
importazioni sono calate del 45% nel corso della prima metà
dell'anno a causa della crisi economica russa.
Walter Schulze-Freyberg, direttore esecutivo della Polzug, commenta:
"I principali vantaggi del nostro servizio rispetto a quelli
dell'autotrasporto consistono nel fatto che noi ora siamo concorrenziali
non solo in ordine ai prezzi, ma anche perché evitiamo
le ore di attesa presso i principali punti di passaggio della
frontiera. I nostri treni normalmente passano direttamente attraverso
tali barriere doganali, di modo che siamo molto più sicuri".
La Polzug adesso è in grado, altresì, di offrire
ai vettori marittimi suoi clienti un pacchetto completo di consegne
containerizzate che comprende il riempimento, il vuoto o lo svuotamento,
la gestione del deposito interno e tutto il tracking ed il resoconto
sulle scorte.
Guardando oltre a sud, la HHLA inoltre detiene l'81,5% della
Metrans, il ben noto operatore ferroviario che attualmente offre
10 partenze alla settimana da Amburgo alla Repubblica Ceca ed
alla Slovacchia. Inoltre, vengono offerte quattro partenze alla
settimana da Bremerhaven. Secondo Hana Kutilkova, dirigente marketing
della società con sede a Praga, la Metrans adesso è
in grado di offrire tempi di viaggio di sole 18 ore da Amburgo
a Praga, dal cui centro di snodo vengono servite molte altre destinazioni.
Nel 1999, la società ha trasportato circa 50.000 TEU.
I servizi ferroviari alla volta della vicina Ungheria e dell'Europa
sud-orientale vengono assicurati mediante il coinvolgimento nello
HHCE (Hansa Hungaria Container Express), che viene effettuato
in collaborazione con la ICF (Intercontainer Interfrigo) e la
società ferroviaria nazionale ungherese MA. Il servizio
collega Amburgo con i centri di snodo ferroviario di Sopron e
Budapest in Ungheria su base giornaliera, con partenze il giorno
1 ed arrivi il giorno 3. Nel 1999, i tre soci hanno trasportato
complessivamente 40.000 TEU sulla tratta in questione.
Come già detto in precedenza, circa un terzo dei carichi
containerizzati di Amburgo consiste di traffici di raccordo, per
lo più da e per il Baltico. Il porto è fiero di
essere in grado di offrire agli operatori feeder un servizio di
trasporto efficiente, ma anche la sua localizzazione proprio in
prossimità del canale di Kiel, che assicura un tragitto
breve tra il Mare del Nord ed il Baltico, costituisce una grande
attrattiva. Il canale di 110 km fa risparmiare senza difficoltà
una giornata di navigazione alle navi di raccordo che - altrimenti
- dovrebbero aggirare lo Jutland.
Non contenta di questo vantaggio da solo, alla fine del 1998
la HHLA ha acquisito il 74,8% della Combisped, una società
di spedizioni che offre un servizio di navetta stradale da Amburgo
al porto baltico di Lubecca. Si stima che quasi 100.000 TEU/anno
attualmente vengano movimentati su questo breve collegamento di
60 km, per il quale la Combisped ha una speciale dispensa che
le consente di utilizzare i trailers da 18 metri.
La società è, inoltre, impegnata nella costruzione
del primo terminal container lo-lo, nonché prima stazione
merci, di Lubecca al fine di essere in grado di competere più
seriamente con gli operatori ro-ro specialisti del Mar Baltico,
in particolar modo alla volta della Scandinavia e della Finlandia.
Il piazzale della stazione merci, che è situata a circa
7 km dal terminal, è già stato completato; restano
da erigere solo i magazzini. Il terminal containers sarà
pienamente operativo in un periodo imprecisato tra il 2001 ed
2002.
Rispetto al Canale di Kiel, che è appena a nord, il collegamento
containerizzato Lubecca/Amburgo, allorquando sarà stato
completato, farà risparmiare circa 12 ore di tempo di viaggio.
Resta da decidere come la HHLA effettuerà i propri trasporti
lungo tale tratta, ma - secondo il dott. Sorgenfrei - è
possibile che ai caricatori sia offerta la scelta di stipulare
accordi propri di trasporto con la Combisped ovvero di chiedere
alla HHLA di "mobilitare" effettivamente il proprio
varco di accesso al terminal di Amburgo per movimentazioni alla
volta di Lubecca.
Unitamente allo sviluppo di tutte queste connessioni con l'hinterland,
la società ha altresì in corso il miglioramento
delle proprie infrastrutture portuali di Amburgo attraverso la
costruzione di un nuovo terminal contenitori allo stato dell'arte
ad Altenwerder, nelle immediate vicinanze del Burdchardkai. Il
centro di Altenwerder, che dovrebbe cominciare le operazioni alla
fine del 2001, partirà inizialmente con una capacità
di movimentazione pari ad 1,1 milioni di TEU all'anno, per arrivare
sino a 1,9 milioni di TEU nel 2003.
La HHLA è stata inoltre decisiva nell'azione di persuasione
dell'autorità portuale lo scorso anno allo scopo di incrementare
il pescaggio massimo consentito ad Amburgo da 13 a 14,5 metri,
permettendo in tal modo alle portacontenitori in servizio oggi
di entrare nel porto quasi a pieno carico.
La Eurogate è l'altro principale operatore di terminal
contenitori ad Amburgo, avendo lo scorso anno movimentato poco
più di un milione di TEU per la prima volta, vale a dire
la maggior parte del residuo terzo del traffico containerizzato
complessivo del porto. Noto in precedenza come Eurokai (prima
della fusione con la BLG di Bremerhaven) ed appartenente in maggioranza
al settore privato, l'operatore terminalistico in questione è
stato altresì molto attivo nello sviluppare i propri servizi
per l'hinterland da Amburgo con il nome di Eurogate Intermodal.
Nel 1999, la Eurogate Intermodal ha movimentato complessivamente
52.000 TEU. Il suo servizio fiore all'occhiello Eurosprint collega
Amburgo/Bremerhaven a Monaco tre volte alla settimana con un tempo
di viaggio di sole 15 ore. Questa direttrice rappresenta approssimativamente
il 20% del traffico complessivo della società.
Una caratteristica insolita della Eurogate Intermodal è
costituita dal fatto che essa è la prima società
tedesca di trasporto ferroviario a lungo raggio di proprietà
privata che effettua operazioni ferroviarie proprie con il servizio
Eurosprint. Lars Hedderich, direttore generale della società,
ha commentato: "Essendo indipendenti, non solo siamo maggiormente
orientati sul cliente rispetto agli operatori ferroviari nazionali,
come la DB Cargo, ma possiamo anche competere quanto ai prezzi
ed alla flessibilità di servizio". Al di là
del servizio Eurosprint, la Eurogate Intermodal opera frequentemente
in collaborazione con la Kombivehrker, in particolar modo alla
volta di zone quali la Repubblica Ceca e la Slovacchia.
La realizzazione della Eurogate lo scorso anno quale operatore
di terminal contenitori, combinando gli interessi della Eurokai
e della BLG, rappresenta un'interessante proposta per gli armatori
dal momento che la società si aspetta alla fine di offrire
una migliore "interoperabilità" tra le proprie
infrastrutture di Amburgo e di Bremerhaven. Anche se ci si aspetta
che i due porti concorrano ancora parecchio reciprocamente, la
Eurogate sarà in grado di offrire sistemi comuni per quanto
attiene l'informatica e la contabilità a quei vettori che
hanno bisogno di scalarli entrambi. Il direttore pubbliche relazioni,
Martin Reinhold, ha commentato: "Ad esempio, le registrazioni
o le consegne dei carichi che devono essere dirottate da uno dei
due porti all'altro con preavviso breve e che devono essere adeguate
alle esigenze dei caricatori oppure alle limitazioni operative,
in futuro saranno movimentate in modo molto più liscio".
Agli importatori e gli esportatori dell'hinterland di Amburgo,
sembra, non è mai andata così bene. E, una volta
completato il ponte di Oresund - che collega la Svezia con la
Danimarca continentale e da qui alla Germania - a luglio di quest'anno,
la situazione potrà solo migliorare.
(da: Containerisation International, giugno 2000)
|