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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 9/2000 - SETTEMBRE 2000 |
Trasporto intermodale
Trasporto intermodale: meglio la velocità o l'affidabilità?
Nel corso degli ultimi cinque anni, il traffico fluviale è
cresciuto dal 27% al 36% rispetto a tutto il traffico dell'hinterland
movimentato nel porto di Rotterdam. In altre parole, poco più
di uno su tre contenitori movimentati presso la più grande
porta d'accesso dei contenitori d'Europa ora viene trasferito
attraverso le sue idrovie interne. Ad Anversa questa cifra è
solo appena inferiore al 28%.
La suddetta crescita è sorprendente, tenendo presente
tutte le iniziative intraprese dai vettori marittimi a lungo raggio
per incrementare la velocità dei loro levrieri marittimi.
Pertanto, che cosa sta succedendo e dove condurrà tutto
ciò? Risponde Jorg Hauser, dirigente della Alpina Container
Line di Basilea, in Svizzera: "La gestione della logistica
JIT (just-in-time) può implicare la necessità di
servirsi dei servizi di trasporto più rapidi a disposizione,
ma ciò che il cliente davvero desidera oggi è la
consegna in un momento certo. In altre parole, il just-in-time
non dev'essere confuso con l'appena possibile. L'affidabilità
degli orari è assai più importante, ed è
proprio in questo caso che i servizi su chiatta, come i nostri,
si avvantaggiano sulla strada e sulla rotaia".
La Alpina partecipa al Penta Container Service, che effettua
un servizio fluviale giornaliero dalla regione dell'Alto Reno
che collega Strasburgo e Basilea con Rotterdam ed Anversa. Nel
1999, la Penta ha trasportato circa 100.000 TEU, che rappresentano
una quota di mercato del 53% nel contesto della concorrenza con
altri operatori quali la Rhinecontainer e la CCS (Combined Container
Service) che rappresentano una grossa realtà sul Reno meridionale.
Gli altri membri del consorzio Alpina sono la CFNR (Compagnie
Française de Navigation Rhenane), la Container Terminal
Basle, la Dansle Container Line e la Natural van Dam. La Alpina
offre tempi di viaggio con corrente a favore fino a Basilea pari
a 2,5 giorni, mentre controcorrente - laddove sono disponibili
da Rotterdam cinque partenze alla settimana e da Anversa tre partenze
alla settimana - è di 4,5 giorni.
Continua Hauser: "Se la velocità fosse la questione
più importante in Svizzera, tutto quanto verrebbe movimentato
via strada, ma nella realtà i camion raramente entrano
nell'equazione. Oltre ad essere troppo costosi (il peso massimo
stradale consentito in Svizzera è ancora di sole 28 tonnellate),
essi sono anche meno affidabili, in particolar modo per quei clienti
che movimentano un gran numero di contenitori alla volta. Poniamo,
ad esempio, che un cliente abbia 10 containers da movimentare
da Rotterdam. Se si serve dell'autotrasporto, la sequenza dei
camion in partenza raramente sarà la stessa dell'arrivo:
spesso arriveranno alla rinfusa, oppure i contenitori arriveranno
in sequenza diversa, mentre noi siamo in grado di consegnare i
singoli containers da Basilea e nel luogo richiesto".
A questa distanza dalla costa, il trasporto terrestre di contenitori
in Svizzera fondamentalmente deve scegliere tra ferrovia e chiatta.
Karl Tschui, dirigente dello spedizioniere Panalpina di Basilea
commenta al riguardo: "In genere, il trasporto stradale è
troppo caro per il trasporto containerizzato, di modo che per
lo più dobbiamo scegliere tra ferrovia e chiatte. Se la
ferrovia lavora bene, è molto più veloce della chiatta,
in particolar modo nel caso delle importazioni, ma - e lo dico
con tristezza - spesso questo non accade. D'altro canto, quando
utilizziamo le chiatte, sappiamo sempre a che punto siamo. Se
l'operatore fluviale dice che una delle sue navi arriva ad un
momento stabilito, possiamo contarci e fare programmi di conseguenza".
Continua Tschui: "Un ulteriore problema con le ferrovie
è rappresentato dal fatto che vi sono frequenti intoppi,
oppure non è proprio disponibile lo spazio, mentre con
le chiatte sembra che questi problemi non si verifichino mai".
Per coincidenza, mentre diceva queste cose Tschui ha ricevuto
un fax che annunciava che il prossimo treno alla volta di Rotterdam
in partenza il giorno seguente era già pieno, di modo che
i clienti avrebbero dovuto aspettare il treno della sera.
Tschui si lamenta in un accesso di disperazione: "La cosa
più importante per noi è che dovremmo poter riuscire
a consegnare il carico del nostro cliente in tempo, ma come possiamo
farlo per ferrovia se ci troviamo sempre a doverci confrontare
con problemi come questo
".
Si dice che le tariffe del trasporto fluviale e del trasporto
ferroviario siano più o meno le stesse, di modo che la
scelta tra i due servizi fondamentalmente è tutta una questione
di affidabilità e di tempo disponibile. La suddivisione
della Panalpina tra servizi ferroviari e fluviali con partenza
da Basilea attualmente - stando a quel che si dice - dovrebbe
aggirarsi sulla proporzione 70:30 a favore della ferrovia.
Anche i servizi a valore aggiunto sono importanti, il che spiega
come mai la Alpina abbia installato il proprio moderno terminal
contenitori trimodale a Basilea. Ai clienti viene pertanto offerta
la possibilità di scegliere tra un servizio da porto a
porto ed un pacchetto onnicomprensivo su base da porta a porta.
Di solito, peraltro, i vettori marittimi si servono della Alpina
solamente per depositare e riposizionare i vuoti, mentre gli spedizionieri
svizzeri trattano con la società per la movimentazione
completa da e per i porti. Poiché il mercato in Svizzera
è largamente controllato dagli spedizionieri, i vettori
marittimi tendono a stare alla larga dal carrier haulage.
Tschui riassume questa situazione: "In genere, siamo in
grado di negoziare tariffe migliori con le imprese di autotrasporto,
trasporto fluviale e trasporto ferroviario, di modo che i clienti
preferiscono servirsi dei nostri servizi piuttosto che di quelli
dei vettori marittimi a lungo raggio, e noi vogliamo che continui
così". Questa opinione è condivisa dall'ufficio
locale della P&ON (P&O Nedlloyd). Ed è supportata
anche dalla Novartis, la quale ha confermato che, mentre le trattative
sulle tariffe di nolo vengono ancora direttamente condotte dalla
società, l'instradamento terrestre della propria importante
attività nel settore agro-chimico alla volta di Anversa
e Rotterdam - stimata nell'ordine dei 2.000 TEU/anno circa - viene
affidato a case di spedizione selezionate (tra cui la Panalpina).
Un'interessante caratteristica del mercato svizzero consiste
nel fatto che le tariffe ferroviarie, a differenza di quelle inerenti
al trasporto fluviale, sono ancora contrattate dalla comunità
degli spedizionieri nel suo insieme con la ICF (Intercontainer-Interfrigo),
il che mette in grado tutti i suoi membri di ottenere gli stessi
prezzi ferroviari. Si dice che tali tariffe, denominate "Groupment
Fer", siano di gran lunga più competitive di quelle
offerte ai singoli vettori marittimi, il che sottolinea il valore
del merchant haulage. La ICF attualmente effettua due convogli
ferroviari al giorno da Basilea a Rotterdam, ciascuno della capacità
da 60 ad 80 TEU.
Altri servizi offerti presso il terminal di Basilea della Alpina
comprendono la contabilità delle scorte, la riparazione/manutenzione
dei contenitori, l'imballaggio/sballaggio del carico e l'ingresso/sdoganamento.
La sua connessione ferroviaria è particolarmente utile
ai molti clienti dotati di raccordi ferroviari privati. Di crescente
importanza è anche la capacità della Alpina di movimentare
carichi refrigerati da Basilea ad Anversa e Rotterdam.
Il trasporto fluviale è particolarmente allettante per
il riposizionamento dei contenitori vuoti attorno all'Europa centrale,
e la Svizzera non fa eccezione. Waldenar Rueber, dirigente capo
della Frank Ltd, che rappresenta la CMA CGM The French Line a
Basilea, commenta: "Come regola generale, solo un container
su tre, per quanto attiene alle unità in importazione a
pieno carico, riparte pieno con i carichi in esportazione dal
paese. Se i vuoti vengono richiesti più giù sul
Reno al solo scopo di reintegrare le scorte, allora pensiamo all'uso
delle chiatte".
Al fine di contribuire alla soluzione del problema, la Alpina
applica tariffe speciali di 260 franchi svizzeri (151 dollari
USA) per ogni unità da 20 piedi o 400 franchi svizzeri
(233 dollari USA) per le movimentazioni di vuoti da riposizionare
da Basilea a Rotterdam ed Anversa (vale a dire il 30% circa in
meno rispetto alle movimentazioni dei pieni), mentre la maggior
parte dei vettori marittimi impone una tariffa generica relativa
al prelievo dei vuoti in Svizzera pari a 165 franchi svizzeri
(96 dollari USA) per TEU.
Più in prossimità dei porti di Rotterdam ed Anversa,
la concorrenza dell'autotrasporto prevale sulla ferrovia, e nessuno
può negare che sulle brevi distanze i camion siano un concorrente
molto più formidabile per le chiatte in relazione ai contenitori
sia pieni che vuoti. Essi sono veloci, flessibili e comodi per
la clientela, di modo che non sorprende che dominino il mercato.
Le chiatte possono competere con i camion in certe circostanze,
tuttavia, come chiarisce Willum van den Houvel, direttore della
olandese BCTN (Binnenlandse Container Terminals Nederland): "Se
le strade sono sgombre, i camion forniscono un servizio molto
buono, ma non è sempre così. L'intasamento stradale
in Europa centrale è un problema in crescita, in particolar
modo nelle grandi città, anche al mattino presto o nel
tardo pomeriggio, quando molti clienti vorrebbero che i loro containers
fossero consegnati o prelevati. La bellezza del nostro sistema
idroviario è che non presenta mai alcun problema di intasamento,
di modo che i clienti sanno sempre a che punto sono con noi".
La BCTN gestisce due moderni terminals fluviali connessi appena
fuori Rotterdam, a Den Bosch (Hertogenbosch) e Nimega. A Den Bosch,
che è situata a 100 km all'interno rispetto a Rotterdam,
vengono offerti due servizi di chiatte al giorno da e per i terminal
contenitori di Rotterdam, il che effettivamente evita qualsiasi
intasamento in città. La BCTN fondamentalmente offre ai
vettori marittimi agli spedizionieri, agli autotrasportatori ed
agli importatori/esportatori una gamma di servizi da punto a punto
che comprende il trasporto fluviale, il deposito contenitori e
l'autotrasporto. Lo scorso anno il terminal ha movimentato circa
70.000 TEU.
Il principale cliente della BCTN a Den Bosch, che rappresenta
quasi la metà della sua attività, è la Heineken,
che ha una birreria giusto dietro l'angolo. La birreria attualmente
esporta circa 15.000 TEU/anno. Il suo dirigente dei traffici di
esportazione, Jan van der Vliet, commenta: "Anche se mandare
il nostro traffico a Rotterdam per chiatta richiede otto ore,
rispetto a soli 90 minuti via strada, approssimativamente il 95%
del nostro traffico in esportazione viaggia per chiatta in ragione
della maggiore affidabilità del servizio. Sappiamo sempre
a che punto siamo con le chiatte, mentre il trasporto stradale
- sia per quanto riguarda gli arrivi dei vuoti per il carico alla
birreria che dopo per la consegna dei contenitori pieni a Rotterdam
per le esportazioni - è molto meno prevedibile. Il trasporto
fluviale è anche molto meno caro". Van der Vliet non
ha voluto dilungarsi sul risparmio che esso comporta, ma dovrebbe
aggirarsi sul 10% circa, tenuto conto di diversi fattori quale
il quantitativo di containers da posizionare di ritorno a Den
Bosch.
In relazione ai contratti conclusi dall'ufficio centrale della
società a Schipol, i vettori preferiti dalla Heineken attualmente
utilizzati per le esportazioni marittime a lungo raggio da Den
Bosch sono la MSC (Mediterranean Shipping Company), la P&ON
e la Maersk SeaLand. A differenza della prassi seguita in Svizzera,
tutti e tre gli armatori sono responsabili del trasporto terrestre
alla volta di Rotterdam ed Anversa e tengono un certo quantitativi
di vuoti presso il deposito della BCTN.
Ogni mattina la Heineken mette attorno ad un tavolo il personale
del terminal al fine di pianificare le consegne del giorno, tra
cui i viaggi a corto raggio di camion dal terminal alla birreria,
e di prevedere il numero di containers da 20 e 40 piedi necessari
per le prossime navi. Il tipo dei contenitori richiesti dipende
dalla destinazione, poiché - anche se il carico è
pesante, di solito 23,5 tonnellate/20 piedi - la società
talvolta trae vantaggio dalle tariffe speciali per unità
da 40 piedi a disposizione su certe rotte.
Un altro grande cliente della BCTN è la Blokkers. Le sue
merci importate vengono consegnate da Rotterdam per chiatta a
Den Bosch, da dove poi i negozi al dettaglio vengono riforniti
su base just-in-time.
Ci sono molti altri terminals fluviali situati fuori Rotterdam
che allo stesso modo provvedono alle esigenze di importatori ed
esportatori che desiderano evitare il traffico intasato del centro
cittadino. Ad esempio Moerdijk, appena a sud di Rotterdam, ha
recentemente attirato un certo numero di grossi nomi quali la
Tetra Pak, la Adidas, la Stute/Aiwa e la Prologis, le quali tutte
quante hanno istituito - o stanno facendolo - centri di distribuzione
fuori città.
Ruud Verhulst, dirigente del porto, commenta: "Sebbene siamo
situati ben lontano dal cuore di Rotterdam, i nostri prezzi terrestri
sono molto più a buon mercato e poi disponiamo di connessioni
autostradali migliori proprio sulla porta di casa". Soprattutto,
occorre sottolineare che attualmente vi sono di norma quattro
partenze di chiatte al giorno tra Rotterdam e Moerdijk, con tempi
di viaggio pari solamente a due/tre ore. Uno dei principali operatori
fluviali impegnati sulla breve tratta è la WCT (Wijgaart
Container Transport), le cui tariffe si dice siano di soli 21
dollari USA per TEU in entrata/uscita libera.
Concludendo, il tempo può essere denaro, ma - come dimostra
il crescente uso dei servizi fluviali - l'affidabilità
sta diventando altrettanto importante nel mondo sempre più
congestionato in cui viviamo; e non sembra essere in vista alcuna
soluzione immediata per questo problema.
(da: Containerisation International, luglio 2000)
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