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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 1/2001 - GENNAIO 2001 |
Trasporto intermodale
Muovendosi verso Mosca
Nonostante i suoi numerosi problemi, la Russia resta la maggiore
potenza dell'Europa Orientale ed il suo mercato offre i maggiori
potenziali di crescita. Ma trasportare merci da e per la parte
settentrionale del Paese è ancora problematico.
Costituire catene di offerta può risultare più agevole
dal punto di vista amministrativo adesso che la Cortina di Ferro
non c'è più, ma c'è ancora molta confusione
sul modo migliore di trasportare beni nel Paese. In molti casi,
le vie più brevi non sono esattamente le più veloci
o le più economiche in termini di costi. Stranamente, spesso
risulta più conveniente importare merci nella regione direttamente
da un altro Stato.
Per comprendere queste anomalie, e pianificare per risolverle,
bisogna ricordare che la Russia sta ancora attraversando un periodo
tremendo di cambiamenti che la porteranno al libero mercato. Fintantoché
il processo non sarà terminato, si troveranno delle scappatoie
legali occasionali, e saranno molte le persone che vorranno avvantaggiarsene
il più a lungo possibile. Potrebbe accadere che la differenza
tra frode e legalità in alcuni casi sia veramente soltanto
una linea sottilissima, ma le punizioni per gli errori allo stato
attuale delle cose non sembrano essere abbastanza dissuasive.
La crisi economica russa del 1998 ha solo aggravato il quadro
rendendo la gente anche troppo consapevole e imponendo tutto un
nuovo set di procedimenti operazionali. Ad esempio, i treni merci
per container in blocco a basso costo utilizzati precedentemente
in abbondanza sulle principali arterie stradali oggi non sono
più disponibili.
Che questi treni (e tutto il loro indotto) ritornino o no una
volta reintrodotte le economie di scala, resta tutto da vedersi.
Michail Bouziouk, dirigente del settore progetti internazionali
e speciali per la Trans Business, noto fornitore di servizi di
logistica a Mosca, commenta così: "Non si può
dire adesso che cosa accadrà in futuro nel nostro Paese,
ma di certo dovremo prepararci a tutte le eventualità.
I clienti sembrano cambiare parere ogni giorno, e a volte per
ragioni che non è possibile prevedere. Per contemperare
le esigenze di tutti ed essere flessibili nel rispondere ai cambiamenti
noi dobbiamo essere in grado di offrire una vasta gamma di alternative
possibili, e con breve preavviso".
Per essere di pari passo con i cambiamenti, la Trans Business
mantiene attiva la sua stazione containers completamente equipaggiata
a Paveletskaya, uno degli hubs ferroviari principali di Mosca
situato proprio nel cuore della città. Gli interessi della
compagnia sono gestiti da Vladimir Simin. Essa possiede un parco
camions di circa ottanta unità di tutte le dimensioni e
misure. Nel 1997, anno di picco in termini di attività,
il deposito containers ha maneggiato circa 15 mila Teus. I containers
sono qui sdoganati e distribuiti ai destinatari in una varietà
di modi diversi. Sebbene il quantitativo di lavoro di carico del
terminal sia stato colpito dalla recessione, il suo grado di movimentazione
sta migliorando di continuo, e si prevede che tra breve verranno
raggiunti i livelli ante 1998.
Come prova del fatto che Mosca sta migliorando nei livelli di
commercio si può notare che i due maggiori porti che servono
la regione, St. Petersburg e Kotka (Finlandia), hanno entrambi
riportato flussi di containers più consistenti quest'anno.
Il First Container Terminal, che attualmente sta gestendo il 75%
circa del traffico containers di St. Petersburg si attende di
finire l'anno con 180 mila Teus, con una crescita del 20% sul
1999. Nel mentre Kotka dice di aver già accresciuto del
49% i suoi livelli di traffico nel periodo Gennaio-Settembre,
toccando i 141 mila Teus.
Nonostante gli sforzi ovunque fatti per sviluppare nuove catene
di offerta, la via comune per i containers d'alto mare da e per
Mosca e le sue regioni adiacenti resta attraverso i porti del
Mar Baltico, tra cui St. Petersburg, Kotka (Finlandia), Tallinn
(Estonia), Riga (Latvia) e Klaipeda (Lituania). Tutte questi nodi
intermodali ospitano settimanalmente una serie di servizi di feederaggio
da e per porti nell'area di Amburgo-Le Havre, con tempi di transito
dai tre ai cinque giorni, a seconda della rotazione dei porti.
Le tariffe del feederaggio (o servizi dell'adduzione) di questi
porti sono notevolmente scese negli ultimi anni. Ad esempio, i
prezzi della Team Line dello stack-to-stack di base per Klaipeda
sono attualmente intorno ai DM 1.075/40ft (460 US$) per containers
pieni e DM 620/40ft (265 US$) per quelli vuoti. Entrambi i prezzi
sono soggetti ad una BAF di DM 80/40ft (34 US$).
Un certo numero di caricatori oceanici di alto mare fornisce propri
servizi dei feederaggio, incluse la Maersk Sealand, la OOCL, la
Mediterranean Shipping Company e la CMACGM.
Molti porti russi stanno implementando la realizzazione di migliori
connessioni con l'entroterra, e sono già equipaggiati con
moderni macchinari per la movimentazione dei containers nei terminals,
e sono anche già in grado di assorbire aumenti di capacità
degli scali.
Nick Popov, rappresentante della OOCL a St. Petersburg, commenta:
"Consapevoli che le attrezzature ed i servizi portuali sono
importanti per noi, sappiamo che però in realtà
sono i nostri clienti a fare il bello ed il cattivo tempo. Nel
passato, i porti finlandesi sono stati sempre considerati molto
flessibili e più efficienti degli scali sovietici, ma ora
c'è molta poca differenza tra i due gruppi, comprese Tallin
in Estonia e Riga a Latvia".
Le preferenze dei clienti in proposito certamente sono molto volatili
e mutevoli, spesso per ragioni inspiegabili, ma le procedure di
sdoganamento russe sono ritenute le principali responsabili della
maggior parte dei cambiamenti occorsi. Siccome gli importatori
russi ora hanno una vasta scelta di uffici interni dove le merci
possono essere finalmente sdoganate, ed anche i codici di sdoganamento
stanno per essere semplificati, c'è un enorme interesse
per estrapolare il miglior sistema tariffario per ridurre le tasse
d'importazione.
Prima della rottura dell'Unione Sovietica (ovvero ante 1990),
quando le pressioni commerciali non erano così forti ed
il più delle merci era di solito sdoganata lungo le coste,
si perdeva poco tempo dietro a soluzioni che aggiravano furbescamente
le leggi. Oggi, con dazi sull'import dal 5% al 30% è vero
l'opposto, in particolar modo per merci ad alto valore aggiunto.
Anche dove i costi di trasporto per una via particolare possono
risultare elevati, la spesa extra implicata può spesso
essere evitata grazie a risparmi sui dazi all'import.
Sono anche fondamentali le scelte in merito a porti e modi di
trasporto a questo proposito. Se è impiegato un porto estero,
e le merci sono poi trasportate in attesa di sdoganamento su gomma
verso la Russia secondo le condizioni del T.I.R., gli importatori
possono scegliere con più facilità quale linea di
confine attraversare e stabilire successivamente dove sdoganare
le merci. Se si utilizza la ferrovia, la scelta chiaramente è
meno libera.
Mentre le stesse condizioni si possono ugualmente applicare ai
porti russi quali St. Petersburg e Kaliningrad, il pacchetto T.I.R.
dovrebbe essere aperto al primo porto di transhipment nell'Europa
Occidentale, il che è molto più complicato. In più,
i porti russi sono ancora ritenuti molto più severi per
quanto concerne le ispezioni fisiche ai cargos.
Secondo una fonte di St. Petersburg, di tutte le merci scaricate
nel porto, dal 5% al 30% può essere ispezionato dalle Dogane,
mentre altri porti sembrano essere molto più permissivi
a riguardo - probabilmente perché temono che se i sigilli
dei containers vengono rotti all'interno dei loro confini essi
verranno ritenuti responsabili di merci rubate o danneggiate.
Tenendo conto di suddetti fattori, stupisce molto il fatto che
molti importatori al giorno d'oggi preferiscono ancora usare porti
non Russi come vie d'accesso per il carico containerizzato da/per
Mosca ed i territori adiacenti. Anche la stessa Autorità
Portuale di St. Petersburg ammette che circa i 2/3 di tutte le
merci containerizzate russe che ora passano attraverso il Mar
Baltico è movimentata da altri porti. Il porto di Riga
ha anche attestato che circa il 65% del suo traffico containers
totale era cargo Russo, mentre a Kotka la percentuale era del
50%.
Commenta Popov: "Siccome non siamo coinvolti direttamente
nelle procedure di sdoganamento nelle Dogane di destinazione,
è impossibile sapere esattamente che cosa succede e perché,
e di certo non è nostra competenza. Ma vediamo che gli
importatori di beni ad alto valore aggiunto trasportati sulle
nostre navi, come le apparecchiature elettroniche, attualmente
preferiscono scaricare le loro merci a Kotka, mentre quelli che
importano beni alimentari di scarso valore, come alcuni generi
di olii vegetali, scaricano d'abitudine a St. Petersburg".
Anche le merci destinate alla città di St. Petersburg stessa
vengono spesso scaricati in porti vicini. Pavel Kruzhkov, marketing
manager di Modul, una delle principali compagnie di spedizione
di St. Petersburg, ha trovato una possibile spiegazione all'anomalia:
"A St. Petersburg le tariffe doganali devono essere pagate
all'arrivo, non come accade negli altri porti dove il cargo in
transito è trattato meglio. Così se un container
di merci costose è consegnato senza che per esso sia stata
pagata la dogana a St. Petersburg (DDU), ed il destinatario non
voglia più ritirare la consegna, il venditore può
essere bloccato da questi costi.
Modul è il maggior cliente esportatore di St. Petersburg,
con un export di circa 14.000 Teus ed un import di oltre 4.500
Teus tra il Gennaio ed il Settembre di quest'anno. Il suo traffico
per l'estero consiste principalmente di prodotti forestali, mentre
le importazioni sono costituite da merci quali tabacco, thé
e cotone.
La compagnia ha introdotto una nuova tecnica per stivare i prodotti
forestali, nelle macine per la carta dell'entroterra, nei containers
vuoti quando ancora si trovano su vagoni ferroviari. I treni merci
poi portano il carico al porto. La compagnia mantiene anche una
sua propria connessione ferroviaria con il porto e stiva le merci
in un'area distripark nel cuore di St. Petersburg.
Kruzhkov ritiene che mentre delle procedure meno ferree di sdoganamento
in qualunque altra parte della Russia Baltica devono sempre essere
esaminate allorché si costituiscono delle catene logistiche
nella regione, l'istanza sta attualmente diventando molto meno
importante adesso che l'Autorità Doganale Russa ha incominciato
a diventare più restrittiva sul modo corretto di implementare
le procedure di importazione.
Il Governo ha recentemente chiarito che vorrebbe vedere meno valuta
estera spesa nel trasporto di oltre confine. Gli uffici doganali
hanno, comunque, dovuto rendere più severe le procedure
di sdoganamento, in particolare quelle concernenti i cambiamenti
dei cargos dell'ultimo minuto tra i porti. In più, sono
state pianificate significative riduzioni nelle tariffe doganali
dal 1° Gennaio 2001, che potrebbero eliminare alcuni dei
benefici dalla mancata dichiarazione del carico.
Nonostante il trasporto stradale ad oggi sia il modo dominante
per movimentare i containers FCL/FCL tra i porti del Baltico e
Mosca (all'incirca il 90% del mercato), il trasporto ferroviario
ha comunque ancora delle carte da giocare per quanto concerne
l'hinterland russo. Ed è vero particolarmente dove le infrastrutture
di servizio alla gestione dei containers sono poche e molto distanziate
e dove le infrastrutture stradali non sono ben sviluppate.
La maggior parte del carico è pertanto trasportata in convogli
ferroviari convenzionali poi caricati/scaricati nei porti. Eurosib
è una delle imprese di trasporto più conosciute
in Russia specializzate nel trasporto ferroviario. Sebbene offra
servizi in tutto il Paese, è molto più presente
nella regione di October, a Nord-Ovest di Mosca, dove controlla
oltre il 66% del mercato ferroviario. L'anno scorso ha movimentato
poco più di 20 milioni di tonnellate su binari in tutta
la Russia, ovvero il 25% in più rispetto all'anno passato.
Michail Sverdlov, vicedirettore agli affari esteri della compagnia,
ha osservato: "Dalla crisi Russa del 1998, non ci possiamo
più permettere di far viaggiare treni merci per containers
da/per i porti, ma questo non implica che il trasporto ferroviario
sia finito. Movimentiamo ancora una gran quantità di cargo
in vetture convenzionali. Parte di esso è ancora riempito/svuotato
presso i terminal containers, mentre l'altro carico è maneggiato
e stivato nelle infrastrutture doganali nelle vicinanze".
Eurosib fa viaggiare convogli di sua proprietà e compra
le locomotive dalla Compagnia Ferroviaria dello Stato. Una vasta
gamma di servizi ad alto valore aggiunto sono poi forniti per
cercare di soddisfare al meglio le esigenze del cliente. La compagnia
attualmente dichiara di movimentare circa 200 Teus al mese da
sola da St. Petersburg a Mosca.
La Voskhod Ltd è invece un buon esempio di impresa privata
che gestisce un magazzino ferroviario aperto al pubblico a St.
Petersburg per provvedere allo spostamento del carico tra vagoni
ferroviari convenzionali ed altre modalità di trasporto.
D'accordo con il vicedirettore generale, Victor Ivanov, movimenta
circa 9.000-10.000 tonnellate al mese di general cargo, per lo
più materiali grezzi come compensato, polietilene e gomma,
alcuni dei quali consistono in traffici puramente intraeuropei
destinati ad aree quali la Scandinavia. Le esportazioni provengono
da Paesi lontani come la Siberia.
Le sue strutture di magazzino di base possono ospitare due linee
parallele di 14 vagoni ferroviari al coperto contemporaneamente.
I treni di solito arrivano alla sera così possono essere
gestiti comodamente durante il giorno. La Voskhod poi fornisce
un servizio navetta di trasporto su gomma in direzione del porto
per i carichi containerizzati.
Sun Gate, con sede a Riga, è un'altra compagnia fornitrice
di servizi di logistica specializzata nel trasporto ferroviario
da e per la Russia. Nell'opinione del suo amministratore delegato
Nickolay Semjonov, prima della crisi economica Russa l'impresa
privata era solita movimentare tre o quattro treni merci per containers
la settimana tra Riga e Mosca, ognuno con vagoni composti da contenitori
di 35-40x60ft di carico. Ora gestisce soltanto due treni la settimana,
con carichi di soli 10x60ft.
La compagnia è specializzata nei carichi frigo, ed offre
una larga gamma di servizi ad elevato valore aggiunto per assicurare
le consegne door-to-door. Interessante è notare come proponga
una tariffa di 1.370 dollari americani per containers adibiti
al general cargo di 40ft dal porto commerciale di Riga a Paveletskaya
a Mosca. Il tempo di transito per questi treni è intorno
ai tre o quattro giorni. Anche se può essere pericoloso
confrontare le tariffe, i prezzi del trasporto stradale da St.
Petersburg a Mosca sono inferiori ai mille dollari americani per
containers di 40ft, anche se non è chiaro quali servizi
siano inclusi nel prezzo.
Nonostante i porti del Baltico dominino ancora il mercato del
trasporto merci per mare da e per la Russia settentrionale ed
alcune regioni CIS vicine, i servizi ferroviari diretti da e per
l'Europa Occidentale sono molto cresciuti in popolarità,
soprattutto grazie alla forte crescita nel traffico intra-europeo.
Ad esempio, la Intercontainer Interfrigo (ICF) gestisce una serie
di servizi regolari nel traffico terrestre che fa capo principalmente
agli spedizionieri russi dislocati fuori ed attorno a Mosca, come
Bekasovo.
Il problema principale con questi servizi, comunque, è
che tutto l'equipaggiamento ferroviario deve essere cambiato al
confine tra Bielorussia e Polonia, a Malaszewicze, perché
sono differenti i binari dei due sistemi ferroviari europeo e
russo.
Nonostante questo inconveniente, la ferrovia riesce a volte a
competere con la strada in virtù dei minori controlli doganali,
del più veloce transito, della maggiore sicurezza del carico
e del prezzo più contenuto, specialmente per i containers
petroliferi. Come detto prima, le infrastrutture stradali russe
sono in gran parte incomplete e siccome un camion richiede due
guidatori a causa delle distanze e delle condizioni di sicurezza,
diventa molto meno conveniente in termini di costo il trasporto
su gomma.
Senza considerazioni di tal sorta, comunque, il trasporto ferroviario
diretto tra Europa Occidentale e Russia di solito compete a fatica
con i servizi stradali in termini di prezzi e convenienza, malgrado
le vaste distanze coinvolte. Ad esempio, le tariffe dei camions
per containers leggeri tra Amburgo e Mosca (compreso il ritorno
a contenitori vuoti) sono attualmente di poco inferiori ai 2.000
marchi per 40ft (US$850), mentre i prezzi della ICF soltanto per
Malaszewicze (incluso il ritorno a containers vuoti), per una
distanza lunga meno della metà, è circa di US$880/40ft.
La ICF fa viaggiare dai tre ai cinque mezzi la settimana tra Amburgo,
Rotterdam e Berlino verso Mosca, con un tempo di transito intorno
ai quattro giorni. Da questi tre porti poi c'è tutta una
serie di servizi di connessione. Cosa molto interessante, per
il servizio Rotterdam-Russia, il 90% del cargo è composto
da aiuti dagli States trasportati dalla Maersk Sealand. Perché
il cargo prenda questa strada è poco chiaro, si pensa vi
siano motivi politici.
In conclusione, la libertà di scelta sembra fornire ancora
motivazioni valide per mutamenti nel sistema trasportistico russo.
L'ironia della situazione, comunque, sta nel fatto che mentre
l'Europa Occidentale sta cercando sempre con più ansia
di trasferire quanto più traffico merci possibile dalla
strada alla ferrovia per cercare di raggiungere un sistema di
trasporti più efficiente, la Russia sembra muoversi nella
direzione opposta. Questo nonostante il Paese abbia una cultura
ed un sistema ferroviari che molti vorrebbero fossero applicati
anche nell'Europa Occidentale, anche solo per purificare l'ambiente
ed alleviare la congestione cronica delle strade a causa del traffico.
(tratto da: Containerisation International, Dicembre 2000)
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