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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 4/2001 - APRILE 2001 |
Legislazione
L'era della liberalizzazione
Nicolette van der Jagt, consigliere europeo dell'ESC (European
Shippers' Council), spiega perché gli spedizionieri appoggiano
le proposte dell'Unione Europea di aprire i porti dell'Europa
a una maggiore competizione.
La Commissione Europea ha pubblicato la sua bozza di proposta
per aprire il mercato dei servizi connessi ai porti, compresa
la movimentazione dei cargos, per raggiungere l'obiettivo di una
maggiore competitività. La proposte sono mirate a rendere
il settore dei porti sempre più efficiente e trasparente,
e hanno provocato l'ostilità di alcuni attori dell'industria
portuale, specialmente di quelli che vogliono proteggere con più
tenacia i loro monopoli e altre pratiche commerciali restrittive.
In una sua recente dichiarazione introduttiva delle intenzioni
della Commissione, Loyola de Palacio ha enfatizzato che una delle
intenzioni principali della Commissione era, fra le altre cose,
quella di introdurre delle procedure di selezione aperte e giuste
sotto forma di offerte pubbliche in tema di garanzie, in particolare,
ai fornitori di servizi di movimentazione dei cargos e di servizi
di tipo nautico nei porti dell'Unione Europea.
Gli spedizionieri europei che si affidano a servizi portuali efficienti
e competitivi per migliorare le performances delle loro catene
di offerta hanno lavorato con i proprietari di nave europei per
incoraggiare la Commissione ad agire in quest'area. Gli spedizionieri
sostengono gli obiettivi esplicitati nelle proposte della Commissione
e che consistono nell'aprire i porti dell'Europa a maggiori livelli
di competitività e concorrenza. Il Consiglio Europeo degli
Spedizionieri (ESC) accoglie di buon grado la forza dirompente
delle proposte il cui intento è l'armonizzazione delle
procedure riguardanti l'assegnazione delle concessioni per i servizi
portuali, quali movimentazione di carichi, rimorchio, pilotaggio,
ormeggio, stoccaggio delle merci, attività di magazzinaggio
e consolidamento dei containers.
I porti giocano un ruolo chiave nelle operazioni delle catene
di trasporto intermodali di tipo door-to-door ed il loro funzionamento
efficiente è di vitale importanza per gli spedizionieri.
Complementariamente alle proposte necessarie stilate dalla Commissione,
gli spedizionieri ritengono anche che le misure legislative avanzate
dalla Commissione agiranno da grande stimolo per il settore portuale
per migliorarne le performances generali, l'affidabilità
e gli standards di stazzatura.
La richiesta della Commissione di servizi di alta qualità
nei porti rispecchia appieno lo scopo dell'ESC di rimuovere le
inefficienze dalla catena dell'offerta per rendere capaci l'industria
ed il mondo degli affari portuali dell'Europa di restare competitivi
nei difficili mercati domestici e di oltremare. Servizi portuali
inefficienti sono visti come un ostacolo nelle performances delle
catene dell'offerta dei trasporti.
Nell'elaborare una risposta valida alla Comunicazione della Commissione
l'ESC guarderà a come i principi sottomessi dall'ESC nel
1998, e diretta conseguenza del Libro Verde sui Porti allora prodotto
dall'istituzione dell'Unione Europea, saranno riflessi nella proposta
della Commissione. Questi principi, che dovrebbero contribuire
a rendere i porti ed i servizi portuali un elemento di maggiore
attrattiva nella catena dell'offerta, includono:
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mercati aperti e concorrenza leale e libera tra porti e all'interno
dei porti stessi;
divieto di abuso di posizione dominante;
abolizione dei monopoli - sia nei porti che tra i porti e, dove
questi monopoli non possono essere evitati, consultazioni frequenti
con gli utenti più diretti;
divieto di imposizione di servizi;
procedure di prezzo corrette ed evidenti;
divieto di discriminazione di alcun tipo;
abolizione di pratiche lavorative obsolete e restrittive.
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Lo scopo generale riguardante i servizi portuali deve essere quello
di assicurare che i mercati di tutti i servizi siano aperti alla
concorrenza e che offrano i miglior livello possibile di servizi
ai clienti. La chiave sta nell'assicurare alle nuove compagnie
di entrare nei porti in modo tale da renderle in grado di competere
con gli operatori portuali già esistenti e da tempo operanti
sul mercato, assicurando così indirettamente livelli di
servizio più elevati, così come richiesto dall'industria,
indipendentemente dalla grandezza del porto.
L'abilità dei porti Europei di attrarre una vasta gamma
di servizi è di importanza critica per gli esportatori
Europei. Gli spedizionieri sono preoccupati del fatto che alcuni
fornitori di servizi portuali stiano oggi sfruttando esageratamente
la loro posizione di monopolio, nonostante il trend di questo
periodo sia la concorrenza e la liberalizzazione. La fornitura
di servizi spesso rappresenta costi sproporzionatamente alti agli
utilizzatori dei servizi portuali.
Sono però state mosse delle critiche all'iniziativa della
Commissione. È stato detto, in proposito, che la Commissione
non riuscirà mai a riformare il settore portuale, uno degli
ultimi baluardi del protezionismo nei trasporti, e la Commissione
è consapevole di tutto questo. La Commissione è
stata accusata di perseguire una strada filosofica poco realistica.
L'International Transport Federation si sente oltraggiata e teme
molto la prospettiva dell'introduzione di maggiore competizione
nei servizi portuali. La Commissione è stata anche criticata
di elaborare delle proposte troppo dogmatiche e anti-commerciali,
e di imporre la concorrenza troppo dall'alto in modo estremamente
artificioso.
In effetti, un porto che ha solamente un terminal specializzato
nella gestione delle rinfuse avrebbe l'obbligo, con le nuove leggi,
di aprirsi a un nuovo attore per prestare servizi di movimentazione
delle merci, ovvero dovrebbe permette il self-handling. La Commissione,
infatti, richiede che almeno due fornitori di carichi siano presenti
ed operino in ciascun porto investito dalla competenza della direttiva,
"a meno che non prevalgano delle circostanze eccezionali".
Nei casi in cui l'accesso ai servizi è ristretto ad un
numero limitato di prestatori di servizi, la Commissione è
preoccupata che l'assegnazione delle licenze sia soggetta ad una
procedura di selezione obiettiva e trasparente, organizzata sulla
base di gare per gli appalti che siano coerenti con le condizioni
della proposta.
Queste autorizzazioni dovrebbero essere garantite solo per un
periodo limitato di tempo, che dovrebbe riflettere i costi di
investimento incombenti sull'operatore. Questo periodo non dovrebbe
superare i cinque anni nei casi di coinvolgimento di investimenti
piccoli o addirittura nulli. Per converso, le licenze possono
essere estese a dieci o vent'anni qualora sia coinvolto un consistente
investimento, a seconda però della sua natura.
In Gran Bretagna, alcuni soggetti operanti nell'industria portuale
hanno espresso la loro opposizione alle proposte della Commissione.
La Gran Bretagna però possiede un settore portuale molto
più movimentato rispetto alle altre Nazioni Europee. L'industria
portuale locale, dalle Autorità Portuali fino alle imprese
di minori dimensioni, è quasi interamente nelle mani dei
privati. Come risultato, i porti inglesi sono ritenuti molto più
efficienti ed attenti alle esigenze dei loro clienti, ma gli spedizionieri
della Gran Bretagna sostengono che non ci sia spazio per le lamentele
e pensano che ci sia sempre posto per un miglioramento delle performances
- soprattutto se i porti inglesi intendono mantenere la loro leadership.
Mentre le forze di mercato stanno già manifestando il loro
effetto, se non altro per il forte potere contrattuale delle alleanze
di spedizionieri e di vettori, molti dei quali posseggono o partecipano
alle operazioni portuali, hanno contribuito a accrescimenti nell'efficienza
e nella produttività, c'è ancora necessità
di miglioramento.
Gli spedizionieri accolgono con favore le pressioni concorrenziali,
ma riconoscono anche che questo processo non è uniforme,
come non è armonizzata la legge in tutta l'Europa. Ci sono
forti rigidità nel sistema portuale e mancanze di flessibilità
nel rispondere alle esigenze dei consumatori. L'importanza crescente
nell'affidabilità e nelle performances delle catene di
fornitura dei manufattori, così come il bisogno di aumentare
l'efficienza nella catena dell'offerta, hanno creato forti domande
nell'industria.
Per questa ragione, gli spedizionieri gli spedizionieri sostengono
un set di regole e linee guida della Commissione. Questo spingerà
in avanti il processo di liberalizzazione del settore portuale,
che è tanto importante quanto la liberalizzazione del settore
dell'energia e delle telecomunicazioni, per l'obiettivo finale
di un mercato Europeo integrato, completo e armonizzato.
(da: Containerisation International)
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