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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 6/2001 - GIUGNO 2001 |
Trasporto intermodale
Le promesse ferroviarie dell'Asia Centrale
I volumi di traffico generati dalla ferrovia
tra l'Europa Occidentale e gli Stati dell'Asia Centrale sono relativamente
piccoli. Ma parlando cogli operatori ci si rende conto dell'alto
livello di ingegnosità richiesto per organizzare i trasporti
su rotaie su di una tratta di oltre 11 mila chilometri.
Il mercato ferroviario intermodale tra l'Europa
Occidentale e gli Stati membri dell'Asia Centrale ex Unione Sovietica
è relativamente modesto. I volumi di traffico sono declinati
fortemente al tempo della crisi economica che ha colpito la Russia
nel 1998, e solo adesso mostrano lievi segni di ripresa, sebbene
non siano ancora stati raggiunti i livelli di efficienza passati.
Nonostante tutto però gli operatori intermodali vedono
gli snodi e i collegamenti ferroviari ancora strategicamente importanti,
e ritengono che sia in essi implicita la promessa di aumenti dei
traffici, nel contesto di una crescita complessiva delle economie
dei Paesi dell'Asia Centrale e del loro livello, in continuo aumento,
di imports dagli Stati dell'Europa Occidentale.
Tre operatori che utilizzano per i trasporti
treni merci per containers stanno attualmente servendo le vie:
Intercontainer-Interfrigo (ICF), con sede centrale a Basle in
Svizzera, Transfracht International, situata a Frankfurt am Main
e sussidiaria della DB Cargo (il vettore nazionale ferroviario
tedesco), e Polzug, l'operatore su treni merci per containers
con base ad Amburgo. Tutti e tre acquistano la trazione da compagnie
ferroviarie nazionali europee e russe.
La ICT vende i suoi servizi per l'Asia Centrale
a circa 20 trasportatori che contano per l'80-90% dei volumi complessivi
trasportati. Altri 40-50 trasportatori acquistano invece capacità
con frequenze meno regolari. Uno degli acquirenti della capacità
è Multimodal Transport Equipment, un nvocc che lavora con
la sua propria attrezzatura per containers tra Europa Occidentale
e CIS, sebbene anche la Transfracht impieghi ugualmente le sue
proprie apparecchiature, che sono rese disponibili per i suoi
clienti. La Polzug trasporta invece l'equipaggiamento per containers
dei suoi clienti. Però, Manfred Schmidt, amministratore
della Polzug, afferma: "Diamo anche assistenza nel rendere
disponibili i containers se ce ne fosse eventualmente bisogno".
Una strada chiave per i traffici della ICF in
direzione Asia Centrale, su cui l'impresa opera in partnership
con la Transfracht e la International Rail Services, è
il servizio Ostwind (East Wind) per treni merce containers da
Berlino a Mosca. Da Mosca, i containers sono trasferiti su infrastrutture
ferroviarie russe che si connettono agli Stati dell'Asia Centrale,
come il Kazakhstan (il singolo mercato più grande per livello
di traffico, rileva Piet Lamon, coordinatore per lo sviluppo degli
affari della ICF), il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tadzhikistan.
La Transfracht lancia il suo servizio in Germania, la maggiore
nazione per volumi di traffico generati per il servizio), mentre
in altri Paesi Europei è venduto dal dipartimento commerciale
del quartier generale della ICF a Basle.
Il traffico di origine Germania direzionato all'Ostwind
è trasportato grazie a servizi ferroviari nazionali tedeschi
su di un network di terminals DB Cargo che attraversano la Germania.
In media ci sono due o tre partenze per l'Ostwind la settimana,
ma dipende sempre dal numero di containers e dal loro volume offerto
in ogni momento. Nota Markus Schmidle, responsabile dell'operatività
del servizio: "Possiamo anche avere cinque partenze in una
sola settimana". I tempi complessivi di transito sono comunque
difficili da quantificare, dato che dipendono dal tempo che ci
vuole per assemblare i treni merci al terminal di Berlino.
Un secondo elemento chiave per i servizi della
ICF verso i Paesi dell'Asia Centrale è il servizio Rotterdam-Malaszewicze
Container Express (RMCE). Esso è direzionato direttamente
da Rotterdam su Frankfurt an-der-Oder e via Polonia per Malaszewicze/Brest,
sul confine tra Polonia e Bielorussia, e da qui attraverso la
Russia raggiunge le destinazioni prestabilite dell'Asia Centrale.
C'è anche un altro servizio prodotto dalla ICF di nome
Strela (che in russo vuol dire freccia), ma esso trasporta solamente
dai 10 ai 15 containers alla settimana.
Inoltre, il traffico da Francia, Svizzera, Austria,
Spagna, Italia e Balcani è trasportato dall'ICF agli Stati
dell'Asia Centrale con normali servizi ferroviari via Polonia
e Russia. in aggiunta ai treni merci diretti, parte del traffico
è fatto passare attraverso il QualityNet System della ICF
a Metz. Questo permette ai treni merci di essere assemblati da
vagoni singoli che provengono dalle Nazioni di consegna. Comunque,
il traffico dalla Scandinavia è fatto passare da Amburgo,
e poi è condotto via ferrovia da questa città a
Berlino per essere connesso successivamente ai treni merci dell'Ostwind.
Sulla base del dato complessivo sui trasporti
del 2000, la ICF osserva che il suo livello totale di traffici,
sia verso est che verso ovest, tra l'Europa Occidentale e gli
Stati CIS dell'Asia Centrale, è di circa 30.000 Teus all'anno.
Approssimativamente, esso consiste in 10.000 Teus per l'Ostwind,
3.000 Teus per il Westwind (il servizio per l'occidente da Mosca
a Berlino, operato congiuntamente da ICF e Transfracht), 8.000
Teus sull'RMCE e 9.000 Teus da e per Nazione dell'Europa Occidentale
esclusa la Germania e dalla Scandinavia, dalla Spagna e dall'Italia.
Il servizio Polzug Silk Road Express Caucasus/Central
Asia utilizza treni merci containers della Polzug che viaggiano
da Amburgo/Bremerhaven al suo proprio terminal a Slawkow nel Sud
Est della Polonia. I containers sono scaricati e trasferiti poi
ai treni, e successivamente fatti viaggiare via Mar Nero e Regioni
del Mar Caspio verso Georgi, Azerbaijan, Armenia e destinazioni
diverse dell'Asia Centrale. Schmidt, della Polzug, interrogato
sui volumi di traffico trasportato, ha così risposto: "I
servizi sono solamente all'inizio, ma abbiamo già trasportato
un certo numero di containers". La Polzug rende disponibili
i suoi servizi ai vari vettori oceanici, agenti marittimi e trasportatori,
e direttamente anche a spedizionieri e addetti alle consegne.
Paradossalmente, la DB Cargo compete con se stessa,
dato che è sia partner della Polzug, e nell'Ostwind con
la sua sussidiaria Transfracht International, sia azionista di
rilevanza della ICF.
I trasportatori stradali su camions sono i principali
concorrenti della ferrovia sulla tratta Europa Occidentale/Asia
Centrale. I treni merci containers terminal-to-terminal, in quanto
entità a sé stante, non sono da soli sufficienti
a competere con il door-to-door stradale. Di conseguenza, il coinvolgimento
di spedizionieri che aggiungano servizi a valore aggiunto elevato
per offrire servizi integrati di trasporto agli spedizionieri
è cruciale se la ferrovia intende competere.
Con quartier generale è a Frankfurt am
Main, ma posseduto da privati Svizzeri, la Multimodal vende servizi
intermodali door-to-door, terminal-to-terminal, ovvero terminal-to-freight
station esclusivamente a spedizionieri o a vettori oceanici, mai
a caricatori, manifattori o importatori. L'amministratore delegato
Arkadij Rasin ha spiegato che la capacità dei treni merci
che è acquisita direttamente dall'Ostwind, e da altri operatori
intermodali, è un segmento del suo servizio.
Un altro segmento è la produzione di equipaggiamento
per containers disponibile per gli spedizionieri. La Multimodal
opera su un insieme di containers che varia dai 5.000 ai 10.000
Teus e che consiste principalmente in containers per rinfuse solide
leased o di seconda mano da 20 o 40ft. Essi sono stoccati in terminals
privati nelle maggiori città della Germania e in altre
località strategiche dell'Europa. I terminals privati sono
preferiti dai Tedeschi. Il general manager della Multimodal Volker
Schliesche afferma che è perché "la DB Cargo
fa pagare tariffa piena per il trasporto via strada di containers
vuoti, pertanto evitiamo di servirci di questa impresa per consegnare
i containers ai terminals. In effetti utilizziamo il trasporto
sul Reno non appena è possibile, anche e soprattutto perché
è molto più economico".
La Multimodal posiziona i containers vuoti per
il carico alle banchine dei singoli trasportatori su diretta istruzione
dei clienti spedizionieri, ma la principale interfaccia di comunicazione
è sempre stata tra shipper e forwarder, mai tra shipper
e Multimodal. "Siamo sempre totalmente neutrali", insiste
Rasin, "non vogliamo intrometterci in tutti i singoli affari
dei trasportatori". Il trasporto in direzione della destinazione
finale è poi gestito dalla Multimodal, sia presso un terminal
che presso una stazione merci, o direttamente verso il destinatario.
In tutto, sono circa 300 le destinazioni CIS servite.
La maggior parte del traffico della Multimodal
è proveniente dalla Germania, dall'Austria, dalla Svizzera
e dai Paesi del Benelux, ma c'è anche un ammontare significativo
di volumi che proviene dall'Italia. Rasin elenca i vantaggi per
gli spedizionieri di utilizzare il servizio della Multimodal:
essa ha conoscenze specifiche per il mercato dell'Asia Centrale,
che certi spedizionieri specializzati possono anche non avere;
gli spedizionieri non devono incorrere nel costo di acquistare
un container di seconda mano per usarlo su un viaggio a base one-way
(che era il caso fino a oggi dello shipping nell'Asia Centrale),
né nel costo di riportare i containers vuoti in Europa
Occidentale.
"Ci prendiamo cura del back-loading",
dice Rasin, "non è molto vero dire che c'è
scarsità di cargos in ritorno, e del resto noi abbiamo
trovato il modo di bilanciare i carichi". In breve, la Multimodal
si addossa il peso di organizzare l'intero processo di equipaggiamento
e il carico dei trasporti al posto dei suoi clienti spedizionieri.
Gli spedizionieri, però, vendono i servizi agli effettivi
utilizzatori finali degli stessi".
A parte il fatto di utilizzare Ostwind, la Multimodal
dirige anche i containers in Asia Centrale da Rotterdam e Anversa,
dopo il loro arrivo sulle rotte dal Nord America, e utilizza i
porti finlandesi come Hamina e Kotka quali porte d'accesso alla
regione centrale asiatica.
Ma quanto è veramente efficace l'intermodalismo
su base ferroviaria in direzione dell'Asia Centrale se comparato
al trasporto su gomma? Un portavoce di un operatore ferroviario
ha dichiarato che i camions possono subire ritardi anche di due
o tre giorni per le procedure di sdoganamento al confine tra Germania
e Polonia, mentre i containers su treni merci passano il confine
indisturbati e senza fermarsi. Egli aggiunge anche che: "per
ragioni pratiche, i camions non possono operare ad Est di Mosca".
Rasin della Multimodal afferma: "Utilizziamo solo la ferrovia
per gli Stati dell'Asia Centrale perché è il mezzo
di trasporto più efficace ed efficiente per quelle destinazioni".
Aggiunge anche che i temi di transito della Multimodal sono "in
generale veloci almeno quanto quelli di trasportatori su gomma
standard, e del resto l'intermodalismo ferroviario, ad esempio
dalla Germania, risulta inferiore, in termini di costo, di almeno
un 30% rispetto al trasporto stradale sulla stessa tratta".
La ICF sostiene anche che l'intermodalismo su
base ferroviaria è efficace in termini di costo e di tempi
di transito, e pone l'attenzione sul fatto che molti spedizionieri
marittimi preferiscono i superiori gradi di sicurezza garantiti
dai containers. L'avanzato sistema gestionale a IT avanzata della
ICF si interfaccia continuamente e direttamente con i sistemi
operativi delle ferrovie russe (e così fa anche la Multimodal)
e riceve in tal modo reports di tracking&tracing giornalieri,
che sono poi resi disponibili agli spedizionieri che fanno utilizzo
del servizio. Non esiste un equivalente nel trasporto stradale.
Il volume complessivo di traffico generato dai
Paesi dell'Asia Centrale trasportato dalla ICF nel 2000 si è
accresciuto solamente del 9% rispetto al 1999, e un simile tasso
di crescita è stato registrato nel primo trimestre del
2001. Le vie intermodali tra Europa Occidentale e Stati dell'Asia
Centrale potranno anche restare minori in termini di volumi di
traffico, se non per importanza strategica. Ma essi stanno dimostrando
la capacità dell'intermodalità di essere efficace
ed efficiente sulle lunghe distanze, oltre gli 11.000 chilometri,
con attraversamento di più confini nazionali e cambio di
modalità tra differenti linee ferroviarie e tipi di binari.
Insomma queste nuove direttrici sono la prova che l'intermodalità
può trascendere il gap nella cultura dei trasporti tra
l'Est e l'Ovest.
(da: Containerisation International, Giugno 2001)
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