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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 6/2001 - GIUGNO 2001 |
Progresso e tecnologia
Con la carta non si ottiene il profitto
Internet e sistemi elettronici ridurranno le informazioni
portuali e i costi di transazione in modo significativo, aumentando
la profittabilità.
L'e-commerce ha introdotto molti nuovi cambiamenti che hanno trasformato
i porti in nodi di logistica e centri critici di comunicazione
fluida, integrata e continua.
I porti sono divenuti punti di distribuzione, di trasferimento
dei carichi, di raccolta, di aggiunta di valore e di consolidamento
che controllano efficientemente e just in time il movimento
delle merci. Essi serviranno in modo sempre crescente quale centri
di focalizzazione e controllo nell'e-commerce, grazie all'impiego
di servizi di e-logistics. In virtù di tutte queste nuove
caratteristiche e responsabilità, gli scali saranno costretti
a convertirsi, o almeno adattarsi quanto prima possibile, a sistemi
elettronici di management e controllo delle operazioni che avvengono
al loro interno.
Solo i porti pronti al cambiamento e intenzionati ad assumersi
queste nuove responsabilità saranno in grado di restare
al passo colla rivoluzione della e-logistics. I mutamenti nei
sistemi informativi e nel management delle transazioni offrono
le più significative opportunità per migliorarsi
e migliorare le proprie port & logistic chains, non solo in
termini di costi diretti e risparmi di tempo, ma anche con l'aumento
delle operazioni portuali e di shipping in senso materiale.
La larga accessibilità ai dati di commercio e logistica
da parte dei sistemi operativi portuali dovrebbe essere utilizzata
per migliorare l'efficienza e la qualità delle decisioni,
i tempi e la velocità delle risposte, e dovrebbe altresì
stimolare una maggiore partecipazione nel processo decisionale
e una superiore collaborazione tra utilizzatori del porto, fornitori
e terzi coinvolti.
Nel 1999, il costo di tutti i servizi di logistica nel commercio
internazionale era stimato essere all'incirca 1.000 miliardi di
dollari, di cui circa 128 miliardi di dollari per lo shipping,
196 per il feederaggio via terra e via mare, 300 per i depositi
portuali e dell'entroterra, l'immagazzinaggio, il trasferimento
delle merci e lo stoccaggio, e approssimativamente 388 miliardi
di dollari per il management delle informazioni e delle transazioni.
I ritardi in termini di tempo causati da problemi legati al sistema
informativo, incluse le spese e i tempi di compilazione dei documenti
cartacei, pesano, sulle cifre sopra indicate, per all'incirca
un 35-46% riferendosi al dato complessivo sui flussi di commercio
internazionale.
Tutto questo spreco di denaro può essere largamente prevenuto
ed evitato con l'utilizzo effettivo di e-commerce e e-logistics,
nonché altre tecnologie basate su internet e sistemi operativi
elettronici ed automatizzati. Oltre a ciò, questa nuova
tecnologia permette controlli di operazioni e movimentazioni più
stretti ed in tempo reale, e anche un monitoraggio più
efficiente ed efficace del trasporto just in time e della capacità
allocativa dello stesso. Sono poi evitati tutti gli oneri materiali
e non causati dalla burocratizzazione.
Certo, l'utilizzo di internet non è la sola via per il
futuro, ma sicuramente è la strada per un rinnovamento
completo delle operazioni portuali e delle migliorie nella produttività
del porto.
Gli scali devono stabilire dei nuovi modelli di e-port business,
che includano portali ad hoc e mercati virtuali per porti e comunità
dello shipping. L'information technology in questo senso ha dato
una forte spinta alla globalizzazione e spinge costantemente in
avanti il commercio, dato che i mercati trasmettono i vantaggi
competitivi in modo molto più rapido.
Allo stesso tempo, il nuovo ambiente di business è divenuto
più competitivo e richiede dei processi decisionali molto
più efficaci e in tempo pressoché reale. Anche le
supply chains sono diventate altamente complesse e sofisticate
e, la e-logistics, se propriamente gestita da porti e spedizionieri,
può arrecare uno straordinario valore aggiunto ai clienti
ed ai fornitori.
I porti devono stabilire i sistemi IT più efficienti ed
efficaci per il loro ambiente socioeconomico, ovvero quello che
permetta loro di comunicare in modo più efficiente con
i clienti, i fornitori e tra di loro. Il sistema dovrà
includere l'informazione elettronica e il management dei documenti,
come anche le misure più attive e appropriate per anticipare
la domanda dei consumatori e dare loro una soluzione coerente
colle loro esigenze ed aspettative.
È pertanto richiesto, tra l'altro:
- un'omogeneizzazione ed un'armonizzazione di tutte le parti
dell'IT in una insieme coerente e coeso;
- uno scambio più facile dell'informazione real-time tra
spedizionieri, vettori e porti;
- una maggiore flessibilità nei servizi offerti da vettori
e porti e più supporto nelle prestazioni di logistica door-to-door,
acquisibile ad esempio attraverso un ampliamento della gamma dei
servizi;
- un'integrazione più stretta tra cargo e informazioni
nel settore delle movimentazioni;
- la creazione di portali dove gli stakeholders possano interagire
comodamente senza privilegi, ad esempio portali neutri in cui
tutti sono presenti e possono dialogare e trattare con facilità
grazie a links diretti ai loro rispettivi siti o forms da compilare
a risposta diretta.
Esistono già scambi digitali B2B efficaci su piattaforme
altamente specializzate che permettono tutto quanto appena sopra
richiesto.
I porti dovrebbero utilizzare applicazioni specifiche dedicate,
e muoversi dal rapporto client/server verso architetture di network
più complesse. Più significativamente, il management,
per quanto concerne transazioni quali acquisti, vendite, aste,
cambiali, pagamenti, controllo di qualità, brokeraggio
e marketing, sarebbe certamente agevolato dall'uso delle tecnologie
digitali.
Molti processi di transazione sono strettamente interdipendenti
e impiegano le stesse informazioni, sebbene spesso in formati
differenti e per diversi fini.
Senza un'effettiva integrazione di tutte le informazioni e l'efficace
gestione del formato e del contenuto delle stesse, potrebbero
sopraggiungere errori e discrepanze. I sistemi informativi e la
loro gestione devono essere altamente centralizzati, non solo
a livello di porti e compagnie di navigazione, ma dovrebbero seguire
dei canoni standard formali da tutti condivisi, così da
permetter l'integrazione e la consistenza dell'informazione che
circola in tutta la logistic chain.
L'ammontare della documentazione su carta è ancora purtroppo
assai elevata, indipendentemente dal fatto che molti porti e operatori
di compagnie dio navigazione hanno fatto grossi investimenti nell'informazione,
nella comunicazione e nella tecnologia del computing, per permettere
riduzioni di larga scala e/o eliminare duplicazioni. Ormai la
tendenza però è quella di computerizzare la quantità
maggiore possibile di documenti.
Pertanto, la maggior parte, se non addirittura tutte, delle tradizionali
transazioni potrebbero essere eliminate mentre, invece, si fornisce
ancora l'informazione richiesta.
Molti porti impiegano più personale negli uffici di amministrazione
e marketing rispetto a quello che utilizzano nelle operazioni
portuali, ma una manciata di scali ha cominciato a invertire questo
trend. Singapore, tra questi ultimi, sta sviluppando un sistema
di gestione del porto paperless, e nel 1984 ha lanciato
Portnet per fornire informazioni su tutti i servizi richiesti
dagli utenti portuali e dai loro clienti.
I porti tradizionali, che svolgono soprattutto attività
di movimentazione dei containers, spendono più di un terzo
dei loro costi in documentazione, raccolta di dati, registrazione,
contabilità, ispezioni, procedure di sdoganamento, ecc
La maggior parte di queste operazioni sono ancora assai labor-intensive
e svolte manualmente, con metodi addirittura non standardizzati.
Tutte queste funzioni potrebbero essere svolte elettronicamente,
in tempo reale e con istantaneo feedback, controllo e correzioni.
Programmi di e-logistics quali Portnet possono agevolare gli utenti
portuali e le compagnie di navigazione con il loro transhipment
e/o container management. Altre soluzioni elettroniche, come il
progetto CITOS, sono state studiate per migliorare le operazioni
portuali con l'utilizzo di sistemi di comunicazione di dati in
tempo reale e wireless. Inoltre c'è anche il sistema GEMS
implementato per agevolare gli inventari dei containers vuoti.
In più, c'è tutto un numero di siti e-commerce,
quale www.Asiaship.com, che offre la possibilità
di usufruire dei più svariati servizi, dal marketing all'organizzazione,
dal bunkeraggio alle riparazioni navali.
Nel futuro, i porti useranno sistemi wireless elettronici soprattutto
per:
- servizi di mercato portuale e di gestione della capacità,
inclusa la svendita degli eccessi di capacità stessi;
- assegnazione di spazi, infrastrutture ed equipaggiamenti;
- controllo delle infrastrutture e degli equipaggiamenti;
- gestione del carico intermodale e del flusso di veicoli dentro
e fuori del porto;
- controllo elettronico dei flussi di cargos, procedure di sdoganamento,
rilascio ed accettazione delle merci;
- raccogliere tutti i dati e fornire le necessarie informazioni
e documentazioni sul traffico di cargos e navi;
- assicurare trasferimenti e-fund, e le comunicazioni sicure
sui flussi di carico;
- programmare esattamente il turnover del magazzino, le forniture,
le riparazioni, le scorte e le sostituzioni;
- gestire l'energia, l'acqua, le comunicazioni e gli altri servizi
nel porto per gli utilizzatori dello stesso;
- gestire i sistemi di retribuzione del personale, i licenziamenti
e le assunzioni;
- gestire efficientemente la sicurezza e i requisiti ambientali
del porto, nonché di tutte le infrastrutture e gli equipaggiamenti
portuali.
I risparmi monetari diretti dovrebbero ammontare
a un 30% dei cosi attuali, e la derivante accresciuta profittabilità
potrebbe condurre a livelli più elevati di profittabilità.
Per ottenere tutto questo però sono necessari da un lato
adeguati progressi tecnologici e dall'altro il superamento delle
barriere psicologiche e tecniche all'utilizzo dell'Information
Technology.
(da: Container Management, Maggio 2001)
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