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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 7-8/2001 - LUGLIO/AGOSTO 2001 |
Porti
Sogni di nuove sfide
Dopo un brillante 2000, nuovi sviluppi portuali sono in fase di
realizzazione e i terminals stanno migliorando il loro equipaggiamento
e i loro servizi in Spagna.
La maggior parte dei porti spagnoli ha avuto un 2000 al di sopra
della media, e molti terminals hanno battuto i loro records in
termini di output. Tutti i principali porti hanno registrato significativi
incrementi di traffico. Per fare un semplice esempio, Marítima
Valencia, principale area di stoccaggio per containers dello scalo
valenciano, ha movimentato nel 2000 916.995 Teus. Ma i maggiori
volumi di traffico sono stati registrati da Bilbao, Barcellona
e Algeciras.
Bilbao
Bilbao è il quarto porto in Spagna in termini di output
di containers. Come la maggior parte delle infrastrutture di gestione
e movimentazione di containers nella penisola, l'anno scorso ha
ottenuto delle performances assai soddisfacenti, con il traffico
containers che ha raggiunto i massimi storici.
Due terminals attualmente dominano il traffico containers: il
MacAndrews Euroterminal, che un tempo era parte dell'inglese Andrew
Weir Shipping Company, e la Terminales Marítimas de Bilbao
(TMB), che annovera tra i suoi azionisti una moltitudine di compagnie
di navigazione locali e compagnie di stoccaggio.
Però, dal 1° Aprile 2001, il MacAndrews Euroterminal
è stato assorbito dalla Abra Terminal Marítima (ATM),
che ne detiene il controllo operativo. Si è così
costituito un consorzio per il volere di MSC, SPL-Dragados e SPL
per gestire al meglio il più recente terminal containers
di Bilbao, che vedrà la piena operatività all'inizio
del 2002.
Il MacAndrews Euroterminal attualmente muove circa la metà
dei containers totali che passano per Bilbao, e in tutto il 2000
ha registrato livelli record di performance, che si pensa miglioreranno
ulteriormente nel 2002, sbarrando la strada a ogni tipo di rivale.
Nel mentre, il concorrente TMB ha anche dichiarato l'intento di
fare un'offerta per la concessione di un secondo terminal containers
che l'Autorità Portuale sta per emettere, dopo aver perso
la precedente in favore della ATM. Questo ultimo piano di sviluppo
estremo di terminal occuperà uno spazio di 270.000 metri
quadrati di terra e sarà affiancato a una banchina di 750
metri, che dovrebbe essere pronta all'uso per la fine del 2003.
"Sebbene saremo impegnati nella gara per l'ottenimento di
questa nuova concessione, questo non sarà il nostro problema
maggiore e non saremo totalmente dispiaciuti se perderemo",
enfatizza un dirigente della TMB, Ignacio Cañal. "Il
nostro attuale terminal ha ancora 10 anni di vita per quanto concerne
la concessione, e abbiamo già un buon portafoglio clienti
e livelli elevati di reputazione per efficienza delle operazioni,
pertanto la TMB è ben piazzata all'interno del porto".
Ciononostante, adesso che la MacAndrews è pervenuta sotto
il controllo della ATM, l'Autorità Portuale è anche
più preoccupata di vedere la TMB riallocare le nuove espansioni
dei terminals, dato che questa operazione libererebbe molto spazio
necessario e renderebbe possibile un riposizionamento generale,
permettendo anche ai vecchi terminals collocati vicino al centro
di Bilbao di essere definitivamente dimessi.
Cañal dice che se la TMB ottenesse la nuova concessione,
allora ci sarebbero le condizioni giuste per l'impresa per procacciarsi
dei nuovi clienti. Sarebbe una diretta conseguenza dei servizi
addizionali alla clientela che la compagnia riuscirebbe ad offrire
grazie agli spazi extra acquisiti.
Nel frattempo, Cañal spiega che l'output totale per l'anno
2000 è cresciuto dell'11%, da 202.625 Teus a 255.007 Teus,
dato assai vicino alle previsioni fatte per l'anno a venire. La
maggior parte della crescita è stata generata dell'espansione
organica dei servizi in Sud America e in America Centrale, ma
ruolo determinante ha anche avuto la creazione di nuovi servizi.
"Se può essere vero che abbiamo delle restrizioni
spaziali all'interno dei nostri terminals, in teoria possiamo
movimentare molti più containers di quelli che movimentiamo
attualmente. A banchina abbiamo una produttività molto
elevata, ma i nostri spazi alle spalle di essa sono costretti
da un quantitativo consistente di containers vuoti, che sono il
risultato di uno squilibrio tra imports ed exports", dice
Cañal.
Questo squilibrio ha obbligato la TMB ad affittare aree in modo
permanente e temporaneo dall'Autorità Portuale per stoccare
in modo efficiente questo largo ammontare di containers vuoti.
Al momento attuale, si fa uso di nuove estensioni extra banchina,
dove i servizi di gestione dei containers hanno appena iniziato
a funzionare.
L'output per il 2001 è previsto in crescita di un ulteriore
10%, grazie ai piani di switch delle operazioni dalla MacAndrews
alla TMB di due agenzie di shipping, la East West Line (EWL),
che opera da e per i Caraibi, e la Portlink-RTL, che ha collegamenti
di feederaggio con Rotterdam e Felixstowe. Interrogato sulle ragioni
di questo cambiamento di direzione, Cañal ha spiegato che
le ragioni alla base erano puramente in merito a tariffe e a livello
superiori di efficienza.
"Penso che le ragioni per il cambiamento risiedano nella
scoperta, nei giorni in cui le due succitate compagnie di navigazione
hanno deciso di fare scalo a Bilbao, del fatto che la MacAndrews
terminal abbia avuto dei grossi problemi di capacità. Perciò
ha avuto senso lo switch di impresa".
Comunque, i movimenti delle compagnie tra i due terminals non
sono così comuni, dato che i patterns di shipping sono
alquanto statici, in generale.
In termini di equipaggiamento, la TMB ha stanziato 150 milioni
di pesetas (US$800,000/902,000) per ordinare una nuova RTG,
che ci si aspetta che entri in servizio per la metà del
2001. Al momento attuale, il terminal ha un panamax e tre gantry
cranes da banchina da 50 tonnellate. Comunque, è stato
deciso di ricostruire una delle gru più vecchie per incrementare
sia l'altezza globale fino a 29 metri sotto lo spreader e sia
il raggio d'azione complessivo fino a 40 metri, al costo di 370
pesetas (US$2m/2.2m).
Durante gli anni, la TMB è stata un pioniere dell'intermodalità,
con i suoi treni che collegano i suoi terminals a Madrid, sebbene
altri servizi merci da parte loro già trasportino containers
a Barcellona e Valencia. "Abbiamo generato all'incirca 20,000
containers per i nostri treni intermodali in tutto il 2000",
dice Cañal, e aggiunge anche che un nuovo collegamento
ferroviario al terminal sarà pronto per essere utilizzato
per il 2004 e potrebbe spingere ulteriormente i traffici ferroviari.
Barcellona
Il traffico al Barcellona Container Terminal (TCB) è cresciuto
del 17% sull'anno precedente, toccando quota 820,000 Teus, soprattutto
grazie a un incremento negli imports dal Far East, almeno secondo
l'opinione di Ignacio Larequi, commercial manager.
In più, il servizio congiunto dapprima operato dalla Cosco
e dalla Yang Ming tra Far East, Barcellona e la costa orientale
degli Stati Uniti d'America è stato adesso diviso in due
segmenti diversi a seguito dell'incorporamento della K Line
nel consorzio, azione questa che ha generato un impressionante
aumento nel numero dei containers. Il traffico trasportato dalla
China Shipping, che ha iniziato a operare al TCB nel tardo 1999,
è anch'esso cresciuto, movimentando quote rilevanti di
containers durante l'anno.
Quest'anno ha visto purtroppo una caduta nei movimenti del mercato,
con performances a Gennaio e Febbraio al di sotto delle aspettative,
e Marzo con risultati di poco migliori. Il TCB ha sperimentato
però dei miglioramenti dopo il periodo di Pasqua. Le previsioni
per il 2001 fanno capire che ci sarà un output di circa
860,000 Teus.
Sebbene nessuna delle maggiori compagnie di navigazione abbia
abbandonato il TCB nel 2000, il consorzio Seagull, formato da
Ybarra, Italia Costa e Libra, che fa scalo a Barcellona nella
sua parte orientale per i servizi in direzione del Sud America,
si è trasferito a Tercat all'inizio di quest'anno.
Tercat e TCB sono da sempre rivali storici, nonostante ci siano
differenze significative tra di loro al livello di collocazione
geografica e metodologie operazionali. La Tercat è il terminal
della MSC a Barcellona, mentre la Maersk utilizza lo stesso terminal
per servire le sue operazioni di feederaggio per Algeciras. Altri
clienti includono Bulcon, Turkon, Sarlis e Turkish Cargo Lines,
tutti molto forti nel Mediterraneo Orientale. Grimaldi ha anch'egli
concentrate le sue operazioni Ro/Ro da e per il Sud America su
questo terminal.
In termini di gru, Tercat è ben equipaggiato. La maggior
parte del traffico è smistato da due panamax e due super
post-panamax. L'area di stoccaggio utilizza le RTGS.
"Al giorno d'oggi le grandi compagnie di navigazione non
sono più interessate al fatto che un terminal abbia degli
eccessi di capacità o no", dice Larequi. "Sempre
di più esse stanno guardando a quanto grandi siano i loro
risparmi in termini di costi nel caso decidessero di cambiare
da un terminal ad un altro. Ecco dove c'è il vero vantaggio
competitivo del TCB".
Larequi sostiene che le navi possano risparmiare più di
un'ora in termini di costi di manovra se scelgono il TCB, che
è allocato appena all'interno della prima barriera portuale.
Si evita così di addentrarsi troppo nel porto, e non si
devono incrociare le rotte delle navi che escono ed entrano dal
Terminal Gas Infiammabili, dove per motivi di sicurezza spesso
i tempi di navigazione sono assai rallentati. Il TCB era prima
allocato presso il molo Principe de España, che spesso
soffriva degli effetti negativi di questo problema.
Il TCB continua a investire in nuove attrezzature da banchina.
Ha acquistato 3+1 straddle carriers l'anno passato dalla Kalmar,
che si sono andate ad aggiungere alla flotta esistente di 2+1.
questi nuovi macchinari sono stati collocati nell'area consegne/accoglimento
merci del terminal. Inoltre, il TCB sta sperimentando con successo
un nuovo metodo per il block-stacking all'interno della rada principale,
attraverso l'utilizzo di FTLs in grado di sollevare i containers
ben oltre sette volte la loro altezza.
"Il 60% del nostro traffico è di tipo import/export,
e pertanto le straddle carriers per noi sono le macchine ideali,
dato che sono più veloci e più efficienti delle
attrezzature per la rada abituali, tipo le RTGs o le RMGs",
dice Larequi. "Utilizzandole, siamo anche in grado di ridurre
i tempi di rotazione dei camions di oltre 15 minuti per circa
il 75% dei 18 mila veicoli che vengono quotidianamente nel terminal.
Fino al 95% del totale è gestito in meno di un'ora, e tutto
questo accresce notevolmente l'efficienza del porto".
In termini di gru a banchina, il TCB ha una feeder crane, quattro
gru super post-panamax, di cui due con raggio d'azione di 18 metri
e altre due capaci di posizionare containers fino alla diciassettesima
fila, nonché quattro gru modello panamax. "Con queste
nove gru, siamo in grado di movimentare i vascelli di maggiori
dimensioni, e per essi intendo quelli con 18 containers di traverso",
dice Larequi. "Comunque, se dovessimo ospitare un nuovo cliente
che utilizzasse navi della sesta generazione, dovremmo seriamente
pensare ad aggiungere forse altre due o tre gru che siano in grado
di collocare containers fino alla diciottesima riga".
Per il futuro, il TCB stima che la sua capacità nominale
di 1,1 milioni di Teus sarà raggiunta in cinque anni. Comunque,
nel suo contratto originario con l'Autorità Portuale, c'è
una clausola che prevede la possibilità di espansione dell'intera
infrastruttura fino addirittura al 50%. Si tratta di 25 ettari
addizionali, che dovranno essere ottenuti dal mare e richiederebbero
lo spostamento della pipeline petrolifera meridionale, che opera
alle strette vicinanze del terminal containers, con la riallocazione
dei silos di stoccaggio.
Larequi dice che questo spazio extra sarà eventualmente
necessario siccome l'output complessivo del terminal crescerà
inesorabilmente. "I nostri maggiori clienti, compagnie del
calibro di ZIM, Evergreen, the Grand Alliance, Cosco, TNWA e CMA,
stanno tutti introducendo navi più grandi continuamente,
spostandosi dai mercati del Nord Europa a quelli del Mediterraneo.
il risultato finale sarà un aumento del 20% nella capacità
dei vascelli, che dovrebbe implicare per noi un maggiore traffico
di containers".
Algeciras
Il 2 di Aprile, l'Autorità Portuale di Algeciras ha annunciato
che erano state ricevute due offerte di appalto per la concessione
di 15 anni per operare su di un'infrastruttura per containers
a Isla Verde, ex terminal della Sealand presso il porto. La concessione,
che ha un'opzione di rinnovo quinquennale, copre due aree, per
un totale di 214,000 metri quadrati, divise da un strada centrale.
È anche compresa una zona di 6,000 metri quadrati nell'angolo
sudoccidentale della banchina, che sarà trasferita ai nuovi
concessionari pezzo per pezzo, con inizio nella prima parte dell'anno
prossimo. Solo 530 metri degli 846 di banchina sono inclusi nella
concessione.
La prima offerta, ricevuta da Igneniería y Gerencia, riunisce
il potente gruppo di costruttori Acciona e la Terminales Marítimas
Layetanas, che ha lo stesso assetto proprietario del TCB. La seconda
offerta è più complessa, e comprende un consorzio
di otto compagnie. Di queste, la compagnia di navigazione Naviera
del Odiel ha già forti rapporti con Algeciras, mentre la
Obras y Constructiones è un'altra grande impresa di costruzioni.
Grandi supporti dal punto di vista finanziario dovrebbero pervenire
anche da altri membri del consorzio come Unicaja e Al Andalus
Inversiones Agroalimentarias e Industriales. Gli altri membri
sono ACS, Proyectos, Construcciones Navales Palacio e Continental
Auto.
Si teme però che non siano fatte delle vere e proprie offerte
serie, dato lo scarso interesse iniziale all'estensione del periodo
di concessione, da parte dell'Autorità Portuale, oltre
al termine di scadenza ufficiale prefissato. Comunque, la presenza
di molte imprese importanti nei due consorzi di offerta fa presagire
che la gara per la concessione produrrà in ogni caso dei
risultati più che soddisfacenti.
Il porto ha avuto un buon 2000 in termini di movimento containers,
con 2 milioni di tonnellate, oltre un 9% in più rispetto
al 1999. la maggior parte del traffico è stato generato
dall'unità di transhipment della Maersk Sealand di Muelle
Juan Carlos I, che ha visto il suo output crescere del 26% rispetto
all'anno scorso, da 1,35 milioni a 1,74 milioni di Teus.
Il direttore generale della Maersk in Spagna, Sigurd Erlendsson,
ha detto che solo Algeciras riceve scali dalle navi della compagnia
madre, che includono 6.600 Teus della Sovereign class. I porti
regionali spagnoli di Vigo, Gijón, Bilbao, Barcelona, Tarragona,
Valencia, Alicante, Cartagena e Málaga, come anche i porti
delle Isole Canarie Las Palmas e Tenerife, e anche i due scali
ispano-nordafricani di Céuta e Melilla, sono correntemente
serviti da feederaggio.
Fino a 35 navi la settimana fanno scalo a Navío, con servizi
che convergono qui dalle Americhe, dal Far East, dall'Europa del
Nord e dall'Africa. La Maersk ha anche accordi di spartimento
di navi con la P&O Nedlloyd, la APL e la CMA CGM, tra gli
altri.
Metà dell'equipaggiamento di banchina, che comprende 12
gru ship-to-shore da banchina, è delle dimensioni post-panamax,
sebbene Erlendsson svela che, portando attrezzature addizionali
e riarrangiando il terminal, il throughput globale in termini
di capacità potenziale potrebbe ancora essere ulteriormente
incrementato, nonostante manchino effettivamente degli spazi di
operatività sufficienti.
Comunque, girano voci ufficiose sull'apertura di un secondo nuovo
terminal di grosse dimensioni da parte della Maersk nella porzione
nordorientale della regione. 18 mesi fa, la Maersk ha inviato
dei rappresentanti per parlare con l'Autorità Portuale
di Barcellona della possibilità di aprire un terminal dedicato
interamente operato in via esclusiva da personale della Maersk.
La mancanza di spazi però sembra essere un grosso freno
a questa iniziativa.
È emerso che un certo numero di rappresentanti della Maersk
ha passato parecchio tempo al porto di Tarragona, che è
situato a meno di un'ora di strada a sud dal capoluogo catalano
e ha un'eccellente posizione. La Maersk desidera da tempo prendere
possesso di un quarto del traffico di import/export da e per il
Far East, ma ha fino ad oggi evitato scali diretti al porto con
le navi madre, servendo invece il mercato catalano con feederaggio
da Algeciras. Però questa situazione pare che cambierà
in futuro.
Senza voler fare commenti troppo espliciti su questi fatti, Erlendsson
ha svelato che la Maersk sta guardando alla possibilità
di far viaggiare dei propri treni containers tra Algeciras e Madrid.
Al momento attuale i servizi intermodali all'esterno di Algeciras
sono operati dalla Spanish National Railways (Renfe). Le operazioni
su questa linea, a binario unico, con veicoli a diesel e percorso
difficile e ventoso, rende il lavoro molto complesso. Per aggravare
la situazione ulteriormente, non sono stati nemmeno progettati
percorsi alternativi adatti ai nuovi tipi più moderni di
treni merci.
(da: Cargo Systems, Giugno 2001)
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