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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 9/2001 - SETTEMBRE 2001 |
Trasporto intermodale
Il rinnovamento dell'intermodalità tedesca
I due principali vettori intermodali tedeschi, Transfracht
e Kombiverkehr, hanno sviluppato delle strategie che, dichiarano
loro stessi, incrementeranno la loro capacità di attrarre
nuovi flussi di traffico alla modalità di trasporto combinato.
Un nuovo spirito di ottimismo si fa vivo nel mercato dell'intermodalità
tedesco. Dopo decenni di incertezze sul fatto che il trasporto
combinato all'interno della Germania, e attraverso i suoi confini,
potesse assicurare una sicura quota ragionevolmente conveniente
del mercato globale del trasporto merci su terra, la Transfracht
International e la Kombiverkehr stanno ora dimostrando di sapere
esattamente quali sono i loro obiettivi, e come poterli raggiungere.
Per la verità, entrambi gli operatori hanno sperimentato
solamente minuscoli incrementi nei traffici nel 2000. Il volume
di scambi totale della Transfracht è cresciuto di solo
lo 0,46%, da 571.000 containers nel 1999 (830.850 Teus), rivela
l'amministratore delegato dell'azienda nel quartier generale di
Frankfurt. Gli incrementi della Kombiverkehr sono stati, per il
2000, invece dello 0,8% (899.500 Teus) per quanto concerne sempre
i movimenti intermodali. È l'equivalente di circa 2 milioni
di Teus, dichiara l'amministratore delegato Dr. Werner Maywald
alla presentazione a Frankfurt, dove anche l'altra compagnia ha
la sua principale base.
Ma entrambi gli amministratori delegati sono convinti che le strategie
da loro sviluppate e il loro management li abbiano messi in una
situazione di crescita per il prossimo futuro. In effetti tutti
gli esperti del settore ritengono che investimenti nell'intermodalità
siano la chiave per lo sviluppo futuro nel mercato tedesco in
particolare e paneuropeo in generale, date le caratteristiche
geopolitiche e socioeconomiche dell'area.
In un certo senso, i dati sulla crescita del 2000 sono ingannevoli.
Von Haller spiega che la Transfracht in realtà ha rinunciato
a parte del traffico nel corso dell'anno, dato che i prezzi contrattuali
ottenuti erano troppo bassi. "Abbiamo cancellato del traffico
non conveniente", riferisce l'amministratore, "ora trasportiamo
solo merci che danno un contributo positivo al livello dei nostri
costi fissi".
Poi, ci sono state delle perdite nei flussi di traffico che hanno
contribuito solo minimamente ai volumi complessivi. Ad esempio,
il traffico sulla rotta Rotterdam/Anversa e l'hinterland tedesco
è sceso da 59.000 unità nel 1999 a 53.000 unità
nel 2000. secondo von Haller, questo è dovuto principalmente
al cambiamento negli scali dei vettori oceanici da Rotterdam a
Bremerhaven. C'è stata anche una piccola discesa nei servizi
verso l'Ostwind da Berlino per la Russia/Stati CIS, da 8.500 unità
a 6.000 unità.
La Transfracht si è concentrata sul trasporto dei containers
ISO marittimi tra i porti del Nord Europa (soprattutto, ma non
solamente, Hamburg e Bremerhaven) e l'hinterland domestico tedesco,
come anche, seppur in maniera meno estesa, altre nazioni dell'Europa
Continentale. Un nucleo di binnercontainers (containers
domestici) tedeschi che ha prima operato è stato trasferito
alla DB Cargo - che controlla la Transfracht e detiene una partecipazione
del 50% nella Kombiverkehr - pochi anni fa.
Il prodotto di punta della Transfracht è il servizio Albatross
Express notturno tra Bremerhavern e Hamburg e l'hinterland tedesco.
Detto servizio rappresenta circa il 50% del traffico totale della
Transfracht, e, sorprendentemente, il volume di containers trasportati
con questo servizio nel 2000 è salito di non meno del 18,6%
fino a toccare quota 281.000 unità. Come dice von Haller,
il servizio Albatross Express, venduto a vettori oceanici e spedizionieri,
e non direttamente a compagnie di navigazione o importatori, ha
già da sé mostrato di essere altamente competitivo
sia come prezzi che come tempi di transito. Le compagnie e gli
importatori sono orientati soprattutto verso partenze serali e
arrivi al mattino presto. Un totale di 42 strade differenti sono
coperte dal servizio sopraindicato.
In conseguenza di quanto osservato, il valore delle vendite della
Transfracht è salito da - in milioni - DM362 (US$165) nel
1999 a DM404 (US$184) nel 2000. von Haller ha dichiarato che i
risultati positivi sono stati raggiunti grazie alle aggressive
strategie di marketing messe in atto dall'impresa: "Le nostre
entrate sono aumentate, nonostante l'instabilità in termini
di volumi trasportati".
Allo stesso tempo, la Transfracht è diventata sempre più
snella. Essa ha ridotto il personale da 241 unità nel 1998
a 209 alla fine del 1999, e dal 2000 i lavoratori fissi sono solo
184. è in linea con la filosofia del Gruppo DB, che, per
riuscire a ridurre i suoi costi fissi, ha deciso di operare tagli
drastici nella forza lavoro.
Per incoraggiare la propria forza lavoro a diventare più
competitiva e conscia dei costi, tutti gli impiegati della Transfracht,
inclusi i colletti blu, sono assunti con contratti salariali variabili
legati alle performances, come concordato con le trade unions.
Sempre in ottica di tagli ai costi, la Transfracht ha smesso di
acquistare volumi e capacità di trasporto dalla DB Cargo
per rivolgersi a enti ferroviari tedeschi piccoli con valenza
regionale e locale, che sono di proprietà del governo della
Germania.
Contemporaneamente, la Transfracht pensa anche a piani di espansione.
Un nuovo servizio è stato lanciato tra Antwerp e Regensburg,
in Germania. Ma von Haller è cauto nel dire quali potrebbero
essere le nuove strade dell'intermodalità della Transfracht,
e dice solamente che per ora ci si limita a riorganizzare i vecchi
percorsi con nuove infrastrutture e nuovi servizi a valore aggiunto
consistente.
C'è interesse anche nell'aumento del know-how IT. Al tempo
presente, il 70% delle prenotazioni con la Transfracht è
fatto elettronicamente, ma la società non possiede - sorprendentemente
- alcuna tecnologia di track&trace. Comunque, la DB Cargo
sta iniziando a equipaggiare 13.000 vagoni ferroviari con sistemi
GPS in grado di sostenere il track&trace tra breve.
La Kombiverkehr ha effettuato consegne, in tutto il 2000, per
un totale di 899.500 unità, compreso il traffico Rollende
Landstrasse, su cui sono attualmente operati due servizi, il Dresden-Lovosice
e il Manching-Brennersee. Escludendo questi ultimi, il traffico
intermodale scombinato strada-ferrovia è ammontato a 678.050
consegne, ovvero +2,4% rispetto all'anno precedente.
Il traffico nazionale dell'operatore è decresciuto dell'11%
a 194.030 consegne intermodali alla fine del 2000. Comunque, dopo
il decremento, si è registrata una ripresa nei volumi movimentati
del 9,6%. Le performances negative si pensa siano dovute, oltre
che a congiunture locali, anche a incrementi nei prezzi della
DB Cargo. Sottolinea Maywald: "Il rischio economico in cui
sono entrati Kombiverkehr e alcuni suoi partners deve misurarsi
con tutta una serie di miglioramenti nei livelli qualitativi che
hanno fatto sì che i clienti muovessero molte loro commesse
verso la modalità ferrovia".
In cantiere l'impresa ha il progetto Kombi-Netz 2000+, che prevede
la ristrutturazione del traffico nazionale tedesco della Kombiverkehr
in un sistema di treni containers merci che si muoveranno inizialmente
su un network ferroviario di 19 terminals, cui ne saranno aggiunti
altri 5. In seguito ai cambiamenti nella tabella orari estiva
del 10 Giugno 2001, la Kombiverkehr ha messo a disposizione del
progetto Kombi-Netz 2000+ altri 14 treni. I centri economici tedeschi
sono così legati da un totale di 40 servizi a frequenza
alta, che garantiscono un totale di 88 connessioni.
C'è stato anche un risultato positivo nel traffico bilaterale
attraverso i confini tedeschi (in contrapposizione al traffico
più strettamente domestico). Il traffico bilaterale ha
totalizzato 425.250 consegne, registrando un +8,8%. Il traffico
in transito per la Germania, operato dalla Kombiverkehr in unione
con un certo numero di partners, è caduto del 16,1% nel
1999, ma si è poi ripreso (+10,8% per un totale di 58.770
consegne) nel 2000.
Maywald dice che, come gli anni precedenti, il traffico da e per
l'Italia è stato la strada principale per le consegne intermodali:
i passaggi attraverso la Svizzera sono cresciuti del 13,6% e quelli
attraverso l'Austria del 7,7%. Maywald attribuisce gli incrementi
agli sviluppi consistenti dell'industria chimica che è
fiorente in queste zone.
Sebbene la Kombiverkehr abbia il suo punto di forza nelle operazioni
intra-eruopee, nella presentazione a Frankfurt è stata
posta una grande enfasi sul ruolo dell'impresa nella gestione
del traffico marittimo da e per i porti tedeschi del Nord. A livello
di traffico scandinavo si è registrata una crescita del
17% nel 2000 in quello che può considerarsi il movimento
di merci split and continuous tra la Germania e la Scandinavia.
Delle 62.950 consegne verso il Nord e la Scandinavia nel 2000,
ben 48.140 sono state classificate come traffico split,
per cui la Kombiverkehr ha trasportato per uno o più porti
tedeschi del Nord, lasciando le connessioni shortsea a spedizionieri
locali. Questo tipo di gestione dei traffici è particolarmente
attraente per consegne in direzione della Finlandia.
Dall'inizio del 2000, la Kombiverkehr ha cooperato con la Polzug,
l'operatore intermodale ferroviario che gestisce i treni tra Germania
e Polonia, quale agenzia e partner nelle transazioni. L'impresa
ha già in cantiere piani per espandere la propria capacità
di treni in direzione della Polonia per l'anno a venire.
Nonostante gli incrementi marginali nel volume complessivo delle
consegne trasportate nel 2000, la Kombiverkehr ha fato in modo
di migliorare anche le proprie performances finanziarie. Le entrate
dalle vendite sono cresciute del 2,4% a 267 (US$226) milioni,
il turnover è stato del 3,2% superiore, a 273
(US$231) milioni, mentre il profitto ha toccato quota 463.000
(US$392.373), ovvero un +8,3% sull'anno precedente. Senza alcun
dubbio trattare e fare i conti in una singola valuta (l'Euro)
apporterà grandi benefici ad una compagnia che opera in
diversi Stati all'interno dell'Unione Europea, e non solo.
Maywald enfatizza il fatto che il traffico marittimo è
trasportato per conto di vettori oceanici, e il traffico intra-europeo
di spedizionieri. Cosa molto interessante, Maywald ha anche fatto
notare che la Kombiverkehr è coinvolta nella gestione di
treni merci direttamente per i maggiori produttori, quali Ford,
Bayer, Opel e BASF, e molti altri ancora.
Come la Transfracht, la Kombiverkehr acquista equipaggiamenti
e capacità di trasporto da ferrovie locali tedesche e da
operatori ferroviari istituzionali al di fuori della Germania
stessa. La DB Cargo resta un fornitore leader di capacità,
e la qualità degli equipaggiamenti, la disponibilità
di vie percorribili e l'affidabilità dei sistemi di programmazione
continuano ad essere elementi di primaria importanza.
Forse diplomaticamente, in vista del fatto che la DB Cargo diverrà
un partner di punta della Kombiverkehr, Maywald si è trattenuto
sul commentare eccessivamente la qualità dei servizi forniti
dalla DB Cargo. Robert Breuhahn, direttore di produzione e vendite
della Kombiverkehr, ha dichiarato che: "le connessioni veloci
notturne di Kombi-Netz 2000+ hanno raggiunto un livello di puntualità
del 90%". Il messaggio globale che è scaturito dalla
presentazione a Frankfurt è stato che Kombi-Netz 2000+
ha sortito effetti positivi sulla qualità, e che sia a
livello nazionale che a livello internazionale ha avuto un ruolo
chiave nel recuperare il traffico intermodale perso, e nell'attrarne
di nuovo".
Comunque, Maywald ha bacchettato anche le ferrovie italiane e
francesi, dicendo che: "c'è ancora spazio per delle
migliorie in esse". Le carenze a livello qualitativo nei
sistemi ferroviari italiani e francesi hanno avuto, com'è
logico, degli effetti negativi sui servizi di transito tra le
Germania/Europa del Nord e la Spagna/Italia. Maywald ritiene che
il network ferroviario francese "dà sempre una maggior
priorità ai passeggeri piuttosto che alle merci, e questo
è un freno alle attività intermodali, mentre così
non avviene quasi mai in Germania", dice ancora.
Come von Haller della Transfracht, Maywald non ha l'abitudine
di lamentarsi delle inefficienze dei vari sistemi ferroviari e
di assegnare loro la colpa principale dei propri insuccessi aziendali.
Von Haller ha dichiarato che la DB Cargo ha in programma dei grossi
piani di miglioramento della qualità, e ha manifestato
la propria intenzione di diventare la miglior linea ferroviaria
in Europa, e ci stanno riuscendo. La Transfracht ha stretti rapporti
di collaborazione con la DB Cargo, pertanto si è posta
come scopo, spiega sempre von Haller, di "diventare l'operatore
intermodale numero uno nel mercato europeo".
Ora che la DB Cargo sta per diventare azionista di maggioranza
della Kombiverkehr, e data la proprietà totale della Transfracht
da parte della DB Cargo, che relazioni sussisteranno tra le tre
imprese? Si deve ricordare che la DB Cargo ha da sempre stretto
delle alleanze con operatori ferroviari terzi, e presumibilmente
continuerà a farlo.
Von Haller insiste nel dire che il ruolo della Transfracht nel
mercato intermodale non risulta per niente minacciato da questi
sviluppi, e che l'azienda stessa continuerà a fungere da
fornitore esclusivo di servizi.
Continua poi così: "Inoltre, una grande parte del
traffico della Kombiverkehr è di tipo swapbody, e noi non
ne trasportiamo. Poi essi operano prevalentemente in un'ottica
terminal-to-terminal, o stazione ferroviaria-a-stazione ferroviaria,
e lasciano la parte finale della spedizione a vettori e spedizionieri.
Noi invece offriamo servizi terminal-to-ramp o ramp-to-terminal,
che significa curarsi dei carichi dal momento in cui sono caricati
sui treni dalle navi e sono condotti poi verso le infrastrutture
dei destinatari, e viceversa".
Allo stesso modo, von Haller ritiene che gli accordi di joint
venture con la DB Cargo siano stati fatti con operatori terzi
che agiscono in mercati diversi da quelli sui quali agisce la
Transfracht. Commenta in questo modo: "Ad esempio, Polzug
e Metrans (servizi ferroviari entrambi di grande interesse per
la DB Cargo) operano da un lato in Germania e Polonia e dall'altro
tra Germania e Repubblica Ceca. Noi non operiamo su nessuno di
questi mercati".
Al di là di ogni dubbio, il senior management della Transfracht,
come anche quello, sembra, dio Kombiverkehr e DB Cargo, è
attualmente pervaso da una forte ventata di ottimismo. Maywald
sottolinea la stabilità dei volumi del 2000, assieme ai
miglioramenti nella qualità dell'equipaggiamento ferroviario,
specialmente ad opera della DB Cargo. Egli ritiene che questi
benefici stiano gradualmente riportando clienti alle ferrovie,
e allo stesso tempo abbiano creato la piattaforma di lancio per
grosse crescite di volume d'ora innanzi.
Von Haller ha dichiarato che il volume del traffico marittimo
via porti europei duplicherà alla fine di questo decennio
e la Transfracht, specializzata in questo mercato, trarrà
da questo benefici. L'unico intoppo è di tipo infrastrutturale:
le strade sono costruite per durare in media 5 anni prima di essere
riparate, mentre le ferrovie durano circa 20 anni, pertanto è
più facile che le strade beneficino di maggiori innovazioni
tecnologiche e più di frequente.
Dall'altro lato, egli ammette che la congestione sulle strade
e i maggiori costi in termini di carburante, come anche plausibili
nuove tasse chilometriche sulle strade europee che potrebbero
essere introdotte per il 2003, incrementeranno in modo significativo
il costo dei trasporti stradali. Il trend in politica è
di rendere sempre meno conveniente il trasporto su strada, per
innescare circoli virtuosi di crescita a livello di intermodalità.
L'accresciuta domanda di capacità intermodale nel 2000
ha seguito un grado di recupero nelle economie europee. Al momento
attuale la situazione può dirsi incerta. Quale sarà
il destino dell'intermodalità? Tutto sembra far ben sperare
per il settore, soprattutto per quanto riguarda i flussi tedeschi
di traffico.
(da Containerisation International, Settembre 2001)
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