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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 9/2001 - SETTEMBRE 2001 |
Studi e ricerche
Sulle ali del cambiamento
I prodotti refrigerati sono stati il settore che ha offerto
le performances migliori tra tutti quelli del traffico containerizzato
negli ultimi dieci anni, con tassi di crescita media annuale di
oltre il 7% di media. Ma ora ci si attendono probabili cambiamenti,
con nuovi attori, nuove tecnologie e qualche evento inatteso,
tanto che il quadro futuro della situazione potrebbe cambiare
radicalmente.
Il traffico marittimo internazionale di beni refrigerati è
stato sempre in positivo in termini di performances e crescita
negli ultimi dieci anni, con tassi di crescita annuali superiori
al 7%.
Questo non perché i vettori, gli spedizionieri e le varie
agenzie specializzate del settore abbiano pianificato gli acquisiti
di capitali, gli sviluppi nella capacità e i prezzi in
modo tale che si producessero dei margini e dei ritorni sugli
investimenti per tutti questi anni, ma perché i volumi
di traffico e di crescita si sono mantenuti, nonostante tutto,
solidi.
Un certo numero di fattori ha guidato il mercato. La piccola rivoluzione
tecnologica che sta sempre di più spingendo verso l'utilizzo
assoluto di containers per prodotti refrigerati continua incessante,
con stime della Manalytics che affermano che i containers per
ora si sono aggiudicati il 50% del mercato internazionale dei
prodotti refrigerati. I containers permettono la movimentazione
di beni ad alta deperibilità e di altri prodotti refrigerati
in modalità door-to-door, il che assicura controllo
positivo e minimizza le perdite della ri-movimentazione, a volte
necessaria.
I containers permettono anche spedizioni di dimensioni inferiori
e customization degli ordini, tutte procedure utili carichi just-in-time
e minimizzazione dell'inventario. Gli operatori su breakbulk,
l'alternativa più valida al container, vedono anch'essi
i vantaggi insiti nella containerizzazione, e pertanto sulle nuove
navi hanno posto apparecchiature e altri attrezzi utili per il
posizionamento dei containers frigo. Un esempio pratico è
costituito dalle nuove navi della Lauritzen, che hanno installato
a bordo capacità per 180 containers.
TOP 10 REFRIGERATED PLUG OPERATORS
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Operatore | Numero stimato di reefer plugs
|
Maersk Sealand / Safmarine
| 58.500 |
P&O Nedlloyd / Farrell
| 28.700 |
Evergreen / Uniglory / Lloyd Triestino
| 28.100 |
Hanjin / DSR-Senator | 18.900
|
COSCO | 16.100
|
APL | 15.900
|
NYK / TSK | 15.400
|
CP SHIPS | 14.700
|
Mediterranean Shipping Company
| 13.900 |
Mitsui OSK Lines | 13.700
|
Estimated Total in Operation
| 450.000 |
Le supply chains sono sempre più lunghe come tempi e distanze,
e i containers permettono sforzi aggiuntivi di logistica in modo
più efficiente e con meno perdite. L'informazione è
un gradiente rilevante in tutti i momenti della supply chain.
I mercati e gli operatori necessitano di flussi di informazioni
costanti e continui, riguardo, per fare un esempio, a conoscenza
della disponibilità di prodotti in scorte, condizioni di
mercato e il monitoraggio ininterrotto delle navi. L'utilizzo
del trasporto mediante containers facilità il flusso informativo
e rende le informazioni utili più facilmente reperibili
e disponibili.
Ad oggi, la maggior parte dei prodotti frutticoli e vegetali sono
disponibili nei mercati settentrionali per quasi tutto l'anno.
Non molto tempo fa, gli avocados erano una novità in molti
mercati. Oggi, grazie alle tecnologie e ai containers, gli avocados
del Sud Africa si consumano regolarmente tutto l'anno in Europa.
Tutto grazie ai containers, alla loro affidabilità e flessibilità.
Il container è diventato sinonimo di prodotti refrigerati.
Per venire incontro alle crescenti aspettative, la qualità
del cibo sta continuamente migliorando. Una volta che una persona
assaggia verdura fresca, ad esempio, ne vuole sempre di più
ed è meno disposta a mangiare quella congelata. Ci sono
tante variabili nella decisione finale d'acquisto del consumatore
- reddito disponibile, prezzi, tassi di cambio per citarne alcune
- ma il fattore guida nella scelta di un prodotto agricolo è
senz'altro la qualità, qualità che si ottiene grazie
alla containerizzazione. Nel periodo attuale di recessione economica
globale, sarà interessante vedere l'impatto della riduzione
del reddito disponibile sulle relazioni tra prodotti freschi e
surgelati nei patterns economici internazionali di scambio. Probabilmente
i prodotti freschi conserveranno la loro quota di mercato.
I miglioramenti tecnologici sono un altro fattore chiave nel mercato
dei prodotti refrigerati. Parte di questa tecnologia è
disponibile a spedizionieri e vettori - che trasportano prodotti
in atmosfere controllate, a umidità regolata dall'esterno,
con monitoraggio esterno a telecomando - e apporta molti benefici,
alcuni dei quali poco visibili: maggiore flusso d'aria, tecniche
di isolamento superiori, controllo automatizzato interno al container.
Insomma, i containers frigo migliorano progressivamente, e con
essi la qualità dei cibi contenuti. Senza questi miglioramenti,
non sarebbe sostenibile la crescita nel settore della refrigerazione
a mezzo container.
Allora perché vettori, spedizionieri ed agenzie del settore
non colgono l'occasione, invece di restare inerti? Probabilmente
la motivazione principale risiede nell'acquisto eccessivo di capacità
che detti attori hanno fatto nei periodi di boom per realizzare
maggiore cash flow. Ora come ora però l'industria navale
sembra seguire il trend di sviluppo del mercato dei containers,
e un esempio è la nuova serie di navi Regina Maersk,
con 700 plugs per containers frigo per una capacità totale
di 6.600 Teus, che da un lato segue il boom del settore containers
frigo e dall'altro stimola una nuova produzione di tale equipaggiamento.
I vettori spesso seguono il comportamento dei loro colleghi e
concorrenti, pertanto un aumento di capacità da parte di
uno incoraggerebbe sicuramente azioni simili degli altri. A ciò
si aggiunga che l'approccio commodity-based al marketing (opposto
alla differenziazione dei servizi e dei prodotti) e l'eccesso
di capacità seguono un ammontare limitato di cargo, una
caduta nei prezzi e diminuzioni del return on investment. Ma con
vettori e agenzie di spedizione che contraggono il mercato della
refrigerazione, la crescita qui sottolineata continua lo stesso,
e si registrano carenze in capacità e in attrezzature pari
a quelle che si stanno verificando oggi nella west coast del Nord
America. Incrementi nelle tariffe del trasporto merci e negli
incomes sono fortemente attesi, così come nuovi periodi
di eccessi di capacità.
Come possono essere mitigati il boom e la contrazione del settore?
Forse sviluppando servizi che differenzino l'offerta dei fornitori.
Gli operatori su containers lo fecero negli anni Ottanta, ma la
pratica è rimasta in disuso dato che gli operatori hanno
fatto di tutto per ridurre i loro costi operativi.
Un altro fattore significativo nel ciclo di boom e contrazione
del settore è la difficoltà nel prevedere le relazioni
di lungo termine tra domanda e offerta e gli accadimenti di breve
periodo (come le catastrofi ambientali). La diffusione rapida
della BSE (il morbo della mucca pazza) e dell'FMD (food and mouth
disease) in Europa ha causato interruzioni massicce di fornitura
dalle postazioni tradizionali, e ha cambiato i patterns di trade
delle carni in modo alquanto significativo.
La situazione del mercato della carne dell'Unione Europa ha toccato
anche i Paesi adiacenti dell'Europa dell'Est e altri ancora, e
il risultato è stato che Sud America, Australia e Nuova
Zelanda ne hanno tratto vantaggio e si sono sostituiti quali fornitori
di carni sane e di migliore qualità.
La sfaccettatura più interessante del fenomeno in generale
è che la domanda europea di carne non è sostanzialmente
diminuita. Le tradizionali fonti di approvvigionamento sono mutate
e il mix alimentare è in qualche modo cambiato, ma la domanda
di prodotto continua. In un documento della Commissione Europea
si dice che il consumo di carne bovina, dopo una breve recessione,
è addirittura aumentato in Germania, Spagna, Francia, Italia,
Grecia, Portogallo, Austria e Belgio, anche quando è stata
dichiarata fuorilegge la Fiorentina dalle autorità
italiane.
I traffici di banane rappresentano un altro esempio di cambiamento
esplosivo per gli attori interessati, solo che stavolta la causa
è stata di tipo politico, non sanitario. Si possono prevedere
questi eventi? Di certo non facilmente con i mezzi di previsione
tradizionali, ma è possibile sviluppare una strategia di
flessibilità e contingenza per mitigare la parte di contrazione
del ciclo, anche se tale strategia può compromettere leggermente
la fase di boom.
Le previsioni e le strategie di mercato possono anche vedersi
dal punto di vista dei beni e dei patterns di domanda quali armi
per ridurre l'impatto di booms e contrazioni. Si prenda l'esempio
delle mele. Per anni il Nord Ovest del Pacifico e lo Stato americano
di Washington sono stati i maggiori fornitori di mele delle Nazioni
dell'area Asia-Pacifico. Ma negli anni recenti, la Cina ha investito
pesantemente in programmi di agricoltura, e tra i beneficiari
c'è stata la produzione di mele. Come risultato, gli exports
di mele da Washington sono diminuiti in modo significativo, le
esportazioni cinesi sono cresciute e tutta la bilancia commerciale
del settore mele ha cambiato direzione.
Cosa significa questo per un vettore oceanico? Quello che aspetta
l'evolversi degli eventi, che non anticipa il mercato e non agisce
per differenziare i suoi servizi e i suoi prodotti, ci dovrà
attendere il ciclo tradizionale di boom e contrazione. Ma il vettore
che sviluppa in modo proattivo le sue strategie di mercato per
tutti gli eventi indicati, i cambiamenti dettati dal ciclo implicano
grandi opportunità da sfruttare.
Infine, nell'area delle "cose da fare" nel mercato attuale,
c'è la questione degli scarti. Gli scarti sono in calo
rispetto ai livelli del passato grazie a containers e miglioramenti
tecnologici, ma molto resta da fare. Si stima che circa il 10%
del prodotto si perde tra area produzione e mercato finale in
un movimento che si basa su containers oceanici, e circa il 30%
del prodotto si perde per ragioni simili nelle spedizioni refrigerate
aeree.
Una recente ricerca della Manalytics sui vettori ha mostrato che
l'attrezzatura di cui dispongono i vettori presenta livelli di
affidabilità tra l'80% e il 95% per il settore refrigerazione,
e ciò implica che il container non è affidabile
per percentuali che variano dal 5% al 20% in totale. È
una percentuale elevata, e non c'è dubbio che sia un fattore
chiave per spiegare gli elevati livelli di scarti. In un'altro
studio fatto da CH Robinson (un 3PL americano), gli intervistati
si sono mostrati soddisfatti solamente il 44% delle volte.
Cosa si può fare adesso? I manifattori di unità
frigo, come la Carrier Transicold, stanno valutando la tecnologia
che può identificare in modo proattivo i punti di debolezza
e aiutare a risolvere i problemi in tempo. I vettori e le compagnie
di leasing dovrebbero valutare i trade-offs di questa tecnologia,
e degli sforzi proattivi di mercato, nello sviluppo di strategie
adeguate di refrigerazione e di containers frigo.
La discussione sta toccando la natura mutevole del commercio e
i requisiti non raggiunti di livelli dei servizi del mercato internazionale
dei containers frigo, e un certo numero di azioni ipotetiche è
emerso dall'analisi. Ma il cambiamento maggiore di tutti è
ancora in via di realizzazione, ed è stato innescato dall'ingresso
nel mercato di grandi spedizionieri e vettori come Wal-Mart, Carrefour
e le catene globali di fast food. Le grandi catene oggi rappresentano
il 50% del mercato europeo. Compagnie come queste sono conosciute
per il rigoroso management delle loro supply chains - che sono
utilizzate per creare vantaggi competitivi e assicurare i livelli
più elevati di qualità e disponibilità dei
prodotti.
Le misure utilizzate nelle strategie di supply chain sono guidate
dalla profittabilità globale delle rispettive compagnie,
non dal cost management di per sé (sebbene chiunque
rifornisca queste imprese sappia bene quanto siano rigorosamente
monitorati e tenuti sotto controllo tutti gli aspetti e gli elementi
di costo). Pertanto, l'impatto sulle entrate di top line di una
strategia di supply chain è analizzato in grande dettaglio,
anche se l'aspetto costi non si può dire sia trascurato.
La disponibilità del prodotto giusto al posto giusto e
al momento giusto può implicare un movimento nei prezzi
e nelle entrate fino al 20%, di solito per un valore maggiore
del costo totale dei servizi logistici. Gli impatti sulle entrate
sono pesate rispetto a costi, implicazioni su flussi di cassa
e investimenti di una data supply chain e situazione globale.
Adattando l'approccio appena delineato alla catena del freddo,
l'emergere di spedizionieri e di vettori dominanti potrebbe causare
i mutamenti seguenti nelle catene logistiche e nelle necessità
del sistema di trasporto dei containers:
- Realizzazione del Just-In-Time: come caso estremo si
consideri la Procter&Gamble. Il punto di JIT della P&G
è il checkout counter, dato che i prodotti della P&G
sono consegnati alla WalMart fino alla vendita al cliente finale.
Ma si ottiene qualche buon risultato senza toccare punti estremi
come questi. Per esempio minimizzando l'inventario o controllando
i tempi di consegna e i ritardi.
- Ordini basati sulla domanda reale e contemporanea dei consumatori
nei punti vendita: il punto chiave è il conteggio di
checkouts. Al crescere o diminuire dei volumi di vendita, o al
variare della domanda da un prodotto all'altro o da una regione
all'altra, la supply chain dovrebbe manifestare delle reazioni.
È normale routine per le rinfuse solide, e molti ritengono
che accadrà a breve anche per i prodotti refrigerati.
- Livelli di qualità e controllo di scarti/danni:
l'idea del livello di affidabilità dell'80% deve essere
un pensiero molto poco comune nella mente dei leaders delle maggiori
compagnie di logistica. Ci si attende che questi livelli divengano,
col tempo, inaccettabili.
- Integrazione e gestione della catena del freddo fino dal
luogo di origine: questa iniziativa mira a ridurre il numero
di trading partners e punti di rallentamento della catena logistica.
L'impatto si fa sentire in molte aree. Ridurre la supply chain,
eliminando progressivamente gli anelli più deboli, porta
a velocizzare, oltreché il trasporto, anche il flusso di
informazioni.
- Identificazione di nuove fonti d'origine: gli spedizionieri
e i vettori globali sono sempre in cerca di nuovi luoghi dai quali
approvvigionarsi, che essi giudicano in base a qualità,
prezzo, fattori d'ordine logistico e ciclo degli ordini. La localizzazione
ideale per l'approvvigionamento del cibo è il più
vicino possibile al punto di vendita. Ma questo non è sempre
possibile, com'è ovvio, ma il focus resta su soluzioni
a carattere locale. I fornitori che effettuano le spedizioni da
località lontane devono assicurarsi che la qualità
e la disponibilità del loro prodotto non siano seconde
a nessuno, se non vogliono avere a che fare con una concorrenza
locale agguerrita e, quantomeno dal punto di vista logistico,
avvantaggiata.
- Investimenti in tecnologie: la Wal-Mart è conosciuta
per i suoi assistant store managers amichevoli e per il lay-out
gradevole e semplice dei suoi magazzini. Quello che però
non è noto a tutti, fuorché agli investitori ed
ai fornitori, è il grado con cui la compagnia utilizza
le nuove tecnologie per ottenere livelli di performance superiori.
Prima di tutto c'è l'Information Technology. I miglioramenti
tecnologici sono ricercati anche nel campo dei trasporti e dell'equipaggiamento
di magazzino, nella gestione dei materiali e nel sistema di processing
delle ordinazioni. I fornitori della catena del freddo devono
tenere testa adeguatamente a questo forte investimento in tecnologie.
- Strategie di post-posizionamento e di trans-loading:
si è prima fatto riferimento al fatto che cicli di ordini
corti e rifornimenti basati sulla logica del punto vendita sono
la base di ogni catena logistica per prodotti tipo rinfuse solide.
Anche il post-posizionamento intermedio è critico per catene
siffatte, ovvero i centri di smistamento e di stoccaggio, e costituisce
senza alcuna ombra di dubbio un elemento cruciale per consegnare
i prodotti al momento giusto e nel posto giusto. Dopo un viaggio
di 20 giorni da una fonte asiatica, il dettagliante usa gli ultimi
cinque giorni del ciclo degli ordini per assicurarsi che siano
massimizzate le opportunità di guadagno.
Che riflessioni si possono fare allora in proposito per la catena
del freddo? I prodotti in rinfuse solide possono essere lasciati
comodamente nei magazzini senza quasi tempo limite, mentre i prodotti
refrigerati pongono problemi nel breve quantomeno di conservazione.
E chi dovrebbe essere il fornitore, colui che implementi le soluzioni
future per la catena del freddo? Le sfide sono molte, sia nell'ambiente
di oggi che nel mondo frigo di domani, in cui tira una forte aria
di cambiamento, ma la crescita e la natura globale dei patterns
di trade dei prodotti refrigerati che viaggiano su containers
non mostrano segni di rallentamento.
Che emergerà quale leader? Chi vede il mercato mezzo pieno
e non mezzo vuoto e svilupperà programmi strategici di
crescita per i grandi clienti del futuro? Chi abbraccerà
le nuove tecnologie ed implementerà le nuove soluzioni
informatiche nell'area della refrigerazione? Solo il tempo potrà
dirlo.
(da: Containerisation International, Agosto 2001)
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