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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 7/2006 - LUGLIO 2006 |
Trasporto intermodale
La Hupac sfida i vettori marittimi
L'importante operatore intermodale europeo Hupac ha criticato i vettori marittimi perché questi ultimi non approfittano dei vantaggi derivanti dai miglioramenti dei servizi ferroviari.
Il direttore della Hupac, Bernard Kunz, ha dichiarato a ci-online: "Ci piacerebbe acquisire più traffico marittimo, ma molte linee di navigazione dipendono ancora troppo dall'autotrasporto".
Questa dichiarazione è interessante, dal momento che la maggior parte del trasporto terrestre del traffico marittimo resta sotto il controllo dei proprietari della merce che sono quelli che decidono qual è la modalità trasportistica prescelta.
Tuttavia, la Hupac parla con una qual certa cognizione di causa, dato che lo specialista transalpino ha incrementato i propri traffici del 15,9% lo scorso anno, sino a 934.000 TEU. Di questi, approssimativamente l'85% comprende containers infra-europei, casse mobili e semirimorchi, lasciando ai contenitori marittimi solamente il 15%.
Il suo prodotto di prima linea, lo Shuttle Net, ha movimentato il 17,2% di traffico in più, raggiungendo gli 892.000 TEU, 675.000 dei quali (+13,3%) sono arrivati attraverso le Alpi, mentre 217.000 (+31,2%) hanno viaggiato su direttrici non transalpine, in primo luogo tra i porti ed i loro hinterland.
Commentando i miglioramenti dei servizi ferroviari, il presidente Hans-Jorg Betschi si esprime così: "L'apertura del mercato sta attirando più merci alla ferrovia. Nel corso degli ultimi cinque anni, le politiche inerenti ai trasferimenti sui transiti alpini hanno avuto effetto. I viaggi via strada sono calati del 14%, mentre il trasporto intermodale si è incrementato del 50%".
La Hupac afferma che la proporzione tra prezzi e prestazioni della ferrovia è migliore di quanto non lo sia mai stata, mentre la puntualità sta migliorando.
La società-ombrello con sede in Svizzera, che appartiene in gran parte a società di logistica, ha il proprio hub principale, il terminal di Busto Arsizio-Gallarate, poco a nord di Milano. Si tratta di un sito ampliato nel 2005; contratti per la trazione integrata sono stati stipulati con cinque fornitori di trazione di tre paesi: SBB Cargo, Stinnes Intermodal (Railion), Trenitalia Cargo, Ferrovie Nord Cargo e Rail4Chem.
Malgrado il miglioramento delle movimentazioni di carichi sino ad un impressionante aumento del 17,7% nel fatturato del 2005, per 406,8 milioni di franchi svizzeri (308 milioni di dollari USA), i profitti operativi sono diminuiti del 7,2% sino a 10,3 milioni di franchi svizzeri (7,8 milioni di dollari USA), che hanno comportato uno scarso ritorno sulle vendite del 2,5%: situazione, questa, con tutta probabilità simile a quella delle società di logistica sue azioniste.
(da: Containerisation International, giugno 2006, pag. 29)
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