Gruppo Tirrenia
Piano Industriale 1999-2002
(Testo fornito dalla Federazione Italiana Lavoratori Trasporti - CGIL)
l. Premessa
Il presente documento delinea le linee guida della proposta di
programma industriale predisposto dalla Tirrenia secondo le indicazioni
del Piano di Riordino delle attività di cabotaggio pubblico.
Le proposte contenute nel documento investono e descrivono, in
sintesi, gli aspetti strategici, organizzativi, operativi e finanziari
del Gruppo.
Il comparto cabotiero pubblico riveste un ruolo di fondamentale
importanza nello scenario socio-economico del Paese, in quanto
svolge un "servizio sociale" di continuità territoriale
previsto dal legislatore, rappresenta un importante industria
nazionale ed infine costituisce un riferimento per il settore
cabotiero internazionale in termini dì tecnologia e innovazione.
Il Gruppo costituito da Tirrenia, Adriatica, Caremar, Saremar,
Siremar e Toremar, rappresenta la principale realtà italiana
nel cabotaggio e uno degli operatori leader a livello europeo.
Le sei società del Gruppo hanno sottoscritto con i Ministeri
competenti altrettante Convenzioni, di durata ventennale con scadenza
31 dicembre 2008. Esse restano vigenti fino alla naturale scadenza,
come altresì previsto dal Regolamento CEE n. 3577/92 relativo
alla caduta della riserva di cabotaggio (1 gennaio 1999).
Le Convenzioni impegnano le società ad esercitare i servizi
indicati nei Piani Quinquennali da esse predisposti e approvati
dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione, sentito il parere
delle Regioni interessate. Nei piani vengono stabilite le linee
e gli scali da servire, le tipologie e le dimensioni delle navi,
gli orari e le frequenze del servizio.
A fronte di tali prestazioni le Convenzioni prevedono un corrispettivo
agli esercenti i servizi, allo scopo di compensare i minori ricavi
(per tariffe speciali come quelle per i residenti ecc.), nonché
i costi derivanti dagli obblighi di servizio pubblico in tutti
i periodi dell'anno.
Recentemente il CIPE (delibera 9 luglio 1998) e il Decreto Interministeriale
(7 settembre 1998 ) del Tesoro e dei Trasporti hanno approvato
il Piano di Riordino governativo dei settore, dando il via libera
al riordino che vede Tirrenia come Capogruppo operativa, controllata
dall'IRI.
I Consigli di Amministrazione di IRI, Finmare e Tirrenia, rispettivamente
nelle sedute del 29 e 30/10/1998 hanno deliberato il concreto
passaggio da Finmare alla stessa Tirrenia del controllo dell'intero
polo pubblico di cabotaggio.
Il Piano Industriale predisposto da Tirrenia, che interpreta le
indicazioni del Piano di Riordino, copre un arco temporale di
quattro anni, dal 1999 (primo anno di piano, anche se le attività
non cominceranno prima del mese di giugno '99) al 2002 (ultimo
anno di piano e anno di "regime"). Nelle rappresentazioni
economiche, contenute in forma sintetica nel presente documento,
si è localizzata l'attenzione su questi due estremi del
periodo come riferimenti dei Piano. L'andamento negli anni intermedi
dipenderà dalla rapidità con cui sarà possibile
attuare gli interventi previsti e questo anche in funzione dei
tempi di approvazione del Piano e di attivazione degli interventi
programmati.
Il 1999 coincide inoltre con l'ultimo anno del corrente Piano
Quinquennale 1995-1999, documento programmatorio di riferimento
nell'ambito del rapporto convenzionale tra le società cabotiere
e lo Stato. Nel corso del 1999 le sei società cabotiere
convenzionate saranno tenute a sottoporre al Ministero dei Trasporti
e della Navigazione il nuovo Piano Quinquennale 2000-2004. E'
inteso che tale nuovo Piano Quinquennale 2000-2004 coinciderà
nei contenuti e nei risultati, per gli anni in sovrapposizione,
con il Piano Industriale 1999-2002 salvo eventuali modifiche che
non cambino il risultato finale, nell'ipotesi di approvazione
del Piano Industriale medesimo.
Il Piano Industriale 1999-2002 e il Piano Quinquennale 2000-2004
costituiscono un riferimento programmatorio basato su ipotesi
di scenario e aspettative che potrebbero modificarsi nel corso
degli anni in ragione di nuove situazioni ed eventi emergenti,
rendendo necessaria una conseguente revisione dei piani.
2. La situazione attuale
Tirrenia è leader sul mercato della medio-lunga percorrenza,
sia in termini quantitativi che qualitativi, avendo per prima
incluso nel proprio portafoglio d'offerta diversi servizi in alta
velocità.
Essa presenta un'offerta completa e diversificata, mista e tutto
merci, con traghetti tradizionali e veloci, basata sugli assetti
convenzionali, garantendo tariffe agevolate agli aventi diritto
(ad esempio residenti, militari, ecc.). La concorrenza ha eroso
negli ultimi anni parte delle sue quote di mercato.
Adriatica non è leader sul mercato, ma è presente
in molti settori, tra i quali l'internazionale e il cabotaggio
merci, anche se con quote meno significative. La concorrenza sulle
rotte internazionali, costituita principalmente da armatori esteri,
è aggressiva ed opera spesso ai limiti delle regole.
La tavola n. 1 rappresenta le quote nella medio-lunga percorrenza
(dati 1997).
Tavola n. 1
Quote di mercato passeggeri e volumi trasportati sulle rotte
servite
| quote pax | numero passeggeri | numero auto | metri lineari merci |
Tirrenia | | | | |
Collegamenti Sardegna | 65% | 2,8 milioni | 700 mila | 2,0 milioni |
Collegamenti Sicilia | 70% | 0,5 milioni | 110 mila | 1,3 milioni |
Adriatica | | | | |
Albania | 70% | 150 mila | 21 mila | 180 mila |
Croazia | 25% | 65 mila | 12 mila | 55 mila |
Grecia | 6% | 130 mila | 18 mila | 118 mila |
Montenegro (dati 1998) | 50% | 40 mila | 4 mila | 55 mila |
Gli operatori dei Gruppo che operano nel trasporto regionale e
a breve raggio, cioè Caremar, Saremar, Siremar, Toremar
e Adriatica (per Tremiti e Alto Adriatico - Istria), effettuano
un servizio di continuità territoriale per tutto l'anno,
con forte valenza sociale, garantendo tariffe agevolate agli aventi
diritto (ad esempio residenti, ecc.) e un assetto di servizio
(linee e frequenze) definito in Convenzione.
La concorrenza, libera da vincoli convenzionali, opera generalmente
nei periodi di maggiore traffico. La tavola n. 2 mostra le quote
del Gruppo.
Tavola n. 2
Quote di mercato passeggeri e volumi trasportati sulle rotte
servite
| quote pax | numero passeggeri | numero auto | metri lineari merci |
Siremar | | | | |
Isole Siciliane | 80% | 1,8 milioni | 100 mila | 305 mila |
Caremar | | | | |
Isole Campane e Pontine | 35% | 3,3 milioni | 130 mila | 480 mila |
Toremar | | | | |
Isole Toscane | 60% | 1,7 milioni | 340 mila | 400 mila |
Saremar | | | | |
Isole Sarde | 65% | 2,0 milioni | 450 mila | 494 mila |
Adriatica | | | | |
Isole Tremiti | 60% | 155 mila | | 12 mila |
Alto Adriatico | 100% | 35 mila | | |
Dati 1997
La flotta del Gruppo al 31/12/97 (tavola n. 3) è composta
da 90 unità per circa 500.000 tsl (tonnellate di stazza
lorda). La flotta nazionale adibita ai servizi di cabotaggio conta
circa 240 unità per 930.000 tsl.
La tipologia di navi più numerosa, all'interno del Gruppo,
è quella dei mototraghetti misti con 56 unità. Questi
mezzi sono prevalentemente impiegati nel trasporto di passeggeri
e gommato (auto e mezzi commerciali).
L'anzianità media della flotta del Gruppo, 15 anni, è
nel complesso inferiore a quella della concorrenza, che nel 1997 si attestava su valori
medi di 22 anni.
Tavola n. 3
1997 | Moto-traghetti misti | Mezzi veloci | Navi tutto merci | Anzianità media (anni) | T.S.L | Totale generale flotta |
TIRRENIA | 17 | 2 | 9 | 16 | 341.183 | 28 |
ADRIATICA | 7 | 4 | 4 | | 103.927 | 15 |
REGIONALI | 32 | 15 | 0 | 15 | 47.742 | 47 |
Gruppo cabotiero | 56 | 21 | 13 | 15 | 492.852 | 90 |
Il personale tanto amministrativo che marittimo del Gruppo al
31/12/1998 conta 3837 unità. Come previsto dal Piano di
Riordino, nel Gruppo viene compreso l'organico ex Finmare, oggi
assunto in Tirrenia, di cui è in corso un graduale inserimento
nelle attività operative.
Oltre al personale interno, le società del Gruppo ricorrono
all'utilizzo di personale esterno (Lista Stagionale e Turno Generale)
in funzione delle loro necessità operative.
Rispetto all'armatoria privata nazionale i costi dei marittimi
del Gruppo, imbarcati su navi miste, risultano superiori del 20-25%,
pur in presenza di contratti nazionali allineati con i privati.
Ciò dipende dalla contrattazione aziendale e dalla diversa
organizzazione del lavoro previste nel comparto pubblico.
3. Gli obiettivi del Piano Industriale
Sulla base degli indirizzi formulati nel Piano di Riordino Tirrenia,
in qualità di holding operativa del Gruppo, che comprende
anche le società Adriatica, Caremar, Saremar, Siremar e
Toremar, ha predisposto il Piano Industriale, che si prevede essere
a regime nel 2002 e si pone i seguenti obiettivi:
Accompagnare il Gruppo nelle sfide competitive derivanti, innanzi
tutto, dalla cessazione della riserva di bandiera (I' gennaio
1999) e, in seconda istanza, dalla scadenza dell'attuale regime
convenzionale con lo Stato (31 dicembre 2008).
Ridurre gli oneri per il servizio sociale a carico dello Stato,
in uno scenario in cui l'attenzione al contenimento della spesa
pubblica e, contemporaneamente, all'efficienza dei servizi di
pubblica utilità vanno assumendo sempre maggiore importanza.
Sostenere lo sviluppo dei Gruppo, dando impulso a nuove iniziative
di business, che dovranno essere ricercate in una logica imprenditoriale
e di mercato, al di fuori del regime convenzionale.
Valorizzare il patrimonio di risorse disponibili, in particolare
il personale, puntando al rafforzamento delle competenze disponibili
e alla riqualificazione per soddisfare le esigenze del nuovo contesto
di mercato e dei nuovi business.
Porre le condizioni per un successivo processo di privatizzazione
del Gruppo, così come previsto dal legislatore.
La privatizzazione sulla base delle indicazioni contenute nel
Piano di Riordino governativo dovrebbe avvenire secondo le seguenti caratteristiche:
- riguarderà il Gruppo nel suo complesso, escludendo ipotesi
di cessione separata di singole società, sia per assicurare
"massa critica" al comparto, sia per evitare le possibili
criticità messe in luce dal Piano di Riordino e riferibili
alla garanzia di omogeneità e continuità del servizio,
all'onerosità complessiva per lo Stato e alla titolarità
dei rapporti convenzionali;
- verrà attuata, salvo mutate condizioni di contesto, attraverso
la quotazione della Capogruppo, anche favorendo la partecipazione
azionaria dei dipendenti;
- potrà essere avviata non prima di avere completato il processo
di ristrutturazione industriale.
4. Le leve di intervento
Il perseguimento degli obiettivi indicati precedentemente verrà
realizzato attraverso l'attivazione di diverse leve che riguardano:
gli assetti di servizio, la flotta, la presenza commerciale, l'organizzazione
e lo sviluppo di nuove iniziative di business.
Il Piano prevede l'evoluzione degli assetti di servizio e l'effettuazione
degli investimenti necessari per assicurare un'offerta in linea
con il mandato convenzionale di continuità territoriale
e le caratteristiche della domanda, puntando al mantenimento della
posizione che il Gruppo attualmente detiene sul mercato.
L'evoluzione degli assetti è sintetizzabile nei seguenti
principali indirizzi:
- per i collegamenti misti di medio-lunga percorrenza nel Tirreno:
sostanziale riconferma dei servizi verso la Sicilia e rimodulazione
dei servizi verso la Sardegna dal versante ligure e dal versante
del medio Tirreno, mantenendo l'offerta complessiva ai livelli
attuali e migliorando la qualità;
- per i collegamenti internazionali: potenziamento dell'offerta
sull'Albania e adeguamento ai livelli di traffico assorbibili
dei servizi per la Grecia e il Montenegro, caratterizzati dalla
presenza della concorrenza internazionale;
- per i collegamenti merci: rimodulazione e integrazione nel contesto
della società Adriatica dei servizi sui corridoi Nord-Sud
(Livorno-Catania ; Ravenna-Catania), tesa ad assicurare una migliore regolarità
e affidabilità, in linea con gli orientamenti di politica
dei trasporti dei Governo, nonchè rafforzamento quali/quantitativo
dell'offerta verso la Sardegna;
- per i collegamenti regionali: adeguamento dell'offerta nell'ottica
di un'ottimizzazione complessiva del trasporto locale in relazione
all'andamento della domanda, sempre assicurando la fornitura dei
servizi minimi.
Nello sviluppo del Piano sono state valutate alcune ipotesi relative
a rotte, sia nazionali che internazionali, sulle quali avviare
una nuova operatività: gli esiti delle analisi condotte
hanno evidenziato al momento l'assenza di sostenibilità
economica nell'attuale scenario di mercato e pertanto tali opzioni
di sviluppo non sono state recepite per motivi di prudenza nel
Piano, ferma restando la necessità di un riesame ove dette
situazioni dovessero modificarsi.
Per operare il servizio secondo i nuovi assetti il Piano prevede:
- nuovi investimenti per circa Lit. 700 miliardi , a fronte dell'introduzione
di tre nuovi traghetti misti oltre che due navi merci, l'effettuazione
di cinque trasformazioni ed altri interventi di adeguamento sulla
flotta esistente;
- la dismissione di 18 unità (di cui 4 relative al piano
quinquennale '95/'99 e quindi già approvate) e il trasferimento
di diverse unità all'interno del Gruppo.
Grazie alle iniziative programmate nell'ambito dei Piano Quinquennale
1995-1999 e a quelle qui previste, la flotta del Gruppo passerà
da 90 unità nel 1997 a 71 unità nel 2002 e migliorerà,
in termini percentuali, l'offerta dei servizi a medio-alta velocità,
in particolare sulla medio-lunga percorrenza.
In particolare si stima che l'ammontare complessivo degli investimenti
previsti per la Divisione Medio-Lunga Percorrenza possa attestarsi
ad un valore compreso tra 630 e 680 miliardi (al netto dei trasferimenti
intragruppo) che saranno reperiti sul mercato, per la parte da
finanziare, attraverso il ricorso al capitale di Terzi. La tavola
n. 4 ne riporta il dettaglio.
Tavola n. 4
Tipologia di investimento | Società | Descrizione |
Nuove costruzioni | Tirrenia | 2 navi miste (29 nodi,2200 pax,700 auto,700 mtl.) |
Adriatica | 2 navi merci (21 nodi, 2500 mtl.) |
Trasformazioni | Tirrenia | 3 navi tipo Via (1 100 pax, 1700 mtl.) 2 navi tipo Via (800 pax, 1700 mtl.) |
da | a | Trasferimenti intragruppo |
Adriatica | Tirrenia | 2 navi merci tipo Via |
Tirrenia | Adriatica | 2 navi merci "Sicilia" e "Campania" |
Tirrenia | Siremar | 1 unità veloce "Guizzo" |
Occorre precisare che le trasformazioni di 5 unità, oltre
a rendere le stesse più adatte alle mutate esigenze del
mercato, nell'ambito dei nuovi assetti operativi, indurranno un
allungamento della vita utile di circa 5 anni.
I disinvestimenti del Piano Quinquennale prevedono per Tirrenia,
oltre alla alienazione del mototraghetto "Arborea",
quella delle unità tipo "Strada"; per Adriatica
è prevista la cessione delle navi "Fenicia" ed
"Espresso".
L'entità del realizzo dipenderà dall'andamento del
mercato, oggi particolarmente depresso, anche in relazione alle
limitazioni di sbocco delle navi su altri mari (ad esempio Nord
Europa) in cui vigono classi di sicurezza più severe.
Si stima altresì che l'ammontare complessivo degli investimenti
previsti per la Divisione Trasporto Regionale possa attestarsi
ad un valore compreso tra 45 e 50 miliardi, al netto dei trasferimenti
intragruppo. La tavola n. 5 fornisce un dettaglio.
Tavola n. 5
Tipologia di investimento | Società | Descrizione |
Nuove costruzioni | Toremar | 1 nave mista (25 nodi, 600/800 pax, 160 auto) |
Trasformazioni | Toremar | Lavori di trasformazione della nave "Aegilium" Lavori di adeguamento (installazione "car deck") delle navi: "Marmorica", "Aethelia" e "Planasia" |
Saremar | Lavori di adeguamento su navi "Vesta" e "Sibilia" |
da | a | Trasferimenti intragruppo |
Toremar | Caremar | Unità veloce "Isola di Capraia" |
Tirrenia | Siremar | Unità veloce "Guizzo" |
Siremar | Adriatica (Tremiti) | Nave "Canaletto" |
I disinvestimenti previsti per la Divisione Trasporto Regionale
sono riportati in tavola n. 6.
Tavola n. 6
Disinvestimenti |
Società | Descrizione |
Caremar | Nave "Quirino" Unità veloce "isola di S. Pietro" |
Siremar | Navi "Carpaccio", "Bellini" Aliscafo "Algol" |
Toremar | Nave "Oglasa" Aliscafo "Fabricia" |
Adriatica (Tremiti) | Aliscafo "Diomedea" |
Sul versante commerciale il Piano prevede il potenziamento e lo
sviluppo della struttura distributiva nell'ottica di una completa
integrazione e dello sfruttamento delle sinergie che ne derivano
anche in termini di immagine: in tale quadro si inseriranno anche
la creazione di un call center di servizio alla clientela del
Gruppo e lo sviluppo di internet quale strumento di informazione
e, in futuro, di prenotazione e vendita elettronica.
Con riferimento agli aspetti organizzativi, nell'ottica di una
maggiore integrazione dei processi a livello di Gruppo, è
prevista la creazione di una struttura divisionale capace di presidiare
in modo localizzato i mercati di competenza (Medio-Lunga Percorrenza,
Trasporto Regionale e Logistica).
In linea con le indicazioni fornite dal Piano di Riordino e coerentemente
con le strategie definite, sono state previste aree di intervento
a livello di Gruppo aventi l'obiettivo di perseguire il miglioramento
delle performance dei processi di supporto.
La prima tipologia di interventi riguarda la creazione di Centri
Servizio di Gruppo (ad esempio per la predisposizione delle paghe),
attraverso i quali gestire in modo centralizzato alcune attività
originariamente svolte in modo indipendente dalle diverse società,
sfruttando le economie di scala e consentendo un recupero di efficienza
nell'utilizzo del personale.
La seconda area di intervento è centrata sullo sviluppo
di un sistema integrato di programmazione e controllo di Gruppo
che avrà come obiettivo quello di fornire flussi informativi
tempestivi, accurati e con valenza gestionale, atti a consentire
un controllo costante di tutte le dimensioni economico/tecniche
rilevanti a livello di società, divisione, gruppo. Esso
porterà benefici da ricondursi alla possibilità
di avere un pannello di controllo costante dell'andamento della
gestione che potrà consentire di reagire con l'adeguata
tempestività a valle dell'analisi degli scostamenti tra
budget e consuntivi.
La messa a punto di un piano di sviluppo delle risorse umane costituisce
un'altra area di intervento organizzativo e punta a:
- mettere a fuoco le competenze necessarie al conseguimento degli
obiettivi del Gruppo e perseguire la loro riqualificazione, ove
ciò si renda necessario come conseguenza di scelte organizzativi
di Gruppo;
- promuovere azioni tese a colmare i gap attraverso interventi professionalizzanti,
prevedendo l'acquisizione di un limitato numero di professionalità
specifiche sul mercato dei lavoro (ad esempio aree quali Marketing,
Commerciale, Qualità, Sistemi Informativi, Sistemi di Controllo,
ecc.);
- massimizzare la responsabilizzazione di tutti i dipendenti del
Gruppo anche attraverso un ripensamento del sistema premiante.
Lo sviluppo dei Sistemi Informativi di Gruppo, infine, è
mirato a omogeneizzare e nazionalizzare le risorse informatiche
e le strutture organizzativi preposte alla loro gestione anche
attraverso:
- l'inserimento di pacchetti software standard per sostenere i processi
gestionali di supporto e la necessaria analisi di tipo contabile
tra i vari settori di attività;
- l'introduzione di strumenti informatici innovativi (ad esempio
di supporto al Call Center e Internet), che permettano di presidiare
il mercato in modo alternativo;
- l'introduzione di sistemi di supporto alle decisioni;
- una maggiore informatizzazione dei bordi.
5. Sintesi economico finanziaria
Nelle pagine seguenti sono rappresentate le sintesi dei risultati
del Gruppo. Alla base delle proiezioni, effettuate a lire costanti
(1999), sono tutte le ipotesi del Piano Industriale:
- nuovi assetti di servizio,
- investimenti e disinvestimenti,
- adeguamento del personale al fabbisogno,
- riduzione dei costi di esercizio ai nuovi livelli di produzione,
- interventi di carattere organizzativo sulle strutture di supporto
e i relativi investimenti.
Tali risultati scontano già:
- la prevista riduzione dei contributi di credito navale per Lit.
50 miliardi, gradualmente fino al 2002;
- l'handicap derivante dai minori introiti per le tariffe agevolate,
che le società del Gruppo sono tenute ad applicare agli
aventi diritto, e che ammontano a complessive Lit. 90 miliardi.
Tavola n. 7
| 1997 | 1999 | 2002 |
| Totale | Totale | Totale |
Ricavi netti mercato | 522,3 | 562,9 | 606,7 |
Costi operativi | (633,1) | (618,5) | (515,3) |
Ammortamenti | (112,7) | (120,6) | (131,9) |
Gestione finanziaria | 13,6 | 11,8 | (34,6) |
Risultato Divisione | (209,9) | (164,4) | (75,1) |
Costi di struttura | (88,5) | (91,5) | (88,1) |
Gestione straordinaria | 6,8 | | |
Imposte attività convenzionata | (11,7) | (33,5) | (28,7) |
Risultato attività servizi dovuti | (303,3) | (289,4) | (191,9) |
Corrispettivi per obblighi di servizio | 303,3 | 289,4 | 191,9 |
Remun. Patrimonio e Art. 7 (1) | 21,6 | 18,1 | 18,7 |
Risultato netto servizi dovuti | 21,6 | 18,1 | 18,7 |
Dati in Lire miliardi - valori a Lire correnti 1999
(1) Trattasi della remunerazione dovuta alle società per
i mezzi propri investiti. Essa è dovuta per legge sulla
base del patrimonio netto aziendale e, in quanto tale, prescinde
dai risultati gestionali. Inoltre in tale voce sono compresi i
compensi previsti dalle Convenzioni a fronte della permanenza
in servizio di navi già ammortizzate.
|
Tirrenia nel 2002 prevede un risultato ante imposte di Lit. 22,8
miliardi e un utile netto di circa Lit. 15 miliardi.
Tavola n. 8
Remunerazione del patrimonio per servizi dovuti | (*) 10,3 |
Altri proventi netti fuori convenzione | 4,0 |
Dividendi lordi da partecipazioni gruppo al lordo delle imposte | 8,5 |
Risultato ante imposte | 22,8 |
Dati in lire miliardi - valori in lire costanti 1999
(*) Si precisa che la Convenzione con lo Stato prevede che la
remunerazione per i mezzi propri investiti nella gestione abbia
come parametro il "tasso medio di riferimento dei finanziamenti
per il credito navale fissato semestralmente dal Ministero del
Tesoro con esclusione della commissione", che attualmente
si posiziona al 4, 1 %, al lordo di imposte.
|
I proventi per attività fuori convenzione derivano da gestioni,
quali agenziamento CO.TU.NAV., redditi patrimoniali ed altri.
Per motivi prudenziali non sono stati inseriti proventi derivanti
da altre attività connesse alla gestione della logistica.
Nell'esercizio 2002 Tirrenia prevede un sostanziale equilibrio
nella gestione che prescinde dai corrispettivi per servizi dovuti.
Negli anni successivi è ipotizzabile che la gestione dei
servizi dovuti possa determinare, nel suo complesso, un avanzo
positivo.
Il risultato dell'attività fuori Convenzione è stato
limitato per prudenza ai livelli attuali e non include gli sviluppi
nella logistica, che dipenderanno in gran parte dagli accordi
in fase di elaborazione con potenziali partner.
A fronte degli investimenti previsti dal Piano Industriale, pari
circa a Lit. 700 miliardi, si evidenzia un fabbisogno finanziario
massimo di circa Lit. 360 miliardi, di cui circa Lit. 200 miliardi
derivano dagli investimenti già previsti dal Piano Quinquennale
e riguardano esborsi previsti nel 1999. Ciò tiene conto
dell'autofinanziamento proveniente dalla gestione corrente.
Tavola n. 9
Cash flow | 1999 | 2000 | 2001 | 2002 | Cumulato periodo |
Nuovi investimenti P.Q. Nuovi investimenti P.I. | (200) (80) | (300) | (220) | (100) | (200) (700) |
Cash flow investimenti | (280) | (300) | (220) | (100) | (900) |
Autofinanziamento | 97 | 147 | 193 | 138 | 575 |
Cash flow totale | (183) | (153) | (27) | 38 | (325) |
Cash flow cumulato | (183) | (336) | (363) | (325) | (325) |
Dati in lire miliardi - Valori in lire costanti 1999
La copertura di tale fabbisogno sarà effettuata con mezzi
di terzi, prevalentemente di medio-lungo periodo, tenendo conto
delle dinamiche di congiuntura finanziaria in corso di evidenziazione.
6. Sintesi e considerazioni conclusive
Si espone di seguito una sintesi di quanto precedentemente esposto
e talune considerazioni conclusive sugli aspetti di maggiore rilievo.
Il CIPE (delibera 9 luglio 1998) e il decreto interministeriale
(7 settembre 1998) del Tesoro e dei Trasporti hanno approvato
il Piano di Riordino governativo del settore cabotiero.
Coerentemente con il Piano di Riordino, di cui ha recepito gli
obiettivi, Tirrenia ha predisposto il Piano Industriale 1999-2002.
In particolare il Piano prevede:
- nuovi assetti di servizio sia per le attività inerenti
la medio-lunga percorrenza che il trasporto regionale in coerenza
con il mandato convenzionale ed in linea con le evoluzioni del
mercato e della domanda;
- investimenti e disinvestimenti in mezzi nautici per sopportare
i nuovi assetti e per operare con cresciuta efficienza e qualità
dell'offerta;
- interventi sul versante commerciale sia nella nazionalizzazione
ed integrazione della struttura distributiva, che nel miglioramento
nei servizi di bordo, anche attraverso alleanze con operatori
specializzati;
- interventi di carattere organizzativo, sia attraverso la creazione
di una nuova struttura divisionale, che attraverso altre iniziative
volte a cogliere sinergia a livello di Gruppo;
- valorizzazione del, patrimonio di competenze attraverso la formazione,
la riqualificazione del personale e lo sviluppo di una cultura
di Gruppo;
- perseguimento di opportunità sul fronte di nuovi business,
con particolare riferimento alla logistica, puntando ad alleanza
che possano valorizzare le capacità tradizionali e cogliere
sinergie a livello di Gruppo.
Il Gruppo manterrà la propria posizione nel mercato con
risultati nel 2002 che possono essere così sintetizzati:
- mantenimento dell'attuale offerta passeggeri pari a 67,9 milioni
di posti;
- aumento dell'offerta merci che si attesterà a circa 21,7
milioni di metri lineari.
I risultati economici, che tengono conto dei nuovi assetti, degli
investimenti e disinvestimenti, dell'adeguamento del personale
al fabbisogno, dell'adeguamento dei costi di esercizio ai nuovi
livelli di produzione e degli interventi di carattere organizzativo,
prevedono:
- un aumento dei noli passeggeri e merci da Lit. 522 miliardi nel
1997 a Lit. 607 miliardi nel 2002 (più Lit. 85 miliardi
o 16%);
- una riduzione dei costi complessivi totali da Lit. 825 miliardi
nel 1997 a Lit. 799 miliardi nel 2002 (meno Lit. 26 miliardi o
3%).
Occorre notare che i ricavi sono al netto del riconoscimento di
agevolazioni ai residenti, stimato in circa Lit. 90 miliardi e
che i costi scontano il venir meno dei contributi di credito navale
per un importo di circa Lit. 50 miliardi, mentre sono compresi
tutti gli oneri connessi ai nuovi investimenti.
Il complesso degli interventi porta ad un recupero sia in termini
di maggiori proventi dal mercato sia di minori costi con effetto
complessivo di circa Lit. 111 miliardi rispetto al 1997. Tali
benefici si trasferiscono interamente in un risparmio di sovvenzione
da parte dello Stato.
I risultati del Piano ed i conseguenti benefici per lo Stato nei
tempi previsti dipendono strettamente dalla possibilità
di:
- completare l'iter di approvazione del Piano entro il 31/07/1999;
- rendere operativi gli assetti di servizio previsti;
- procedere all'ordinazione delle navi e delle trasformazioni previste
entro il31/7/1999;
- avvalersi di flessibilità nell'utilizzo del personale marittimo
interno su altre attività del Gruppo funzionari al cabotaggio;
- poter procedere velocemente a variazioni degli assetti di servizio,
nel periodo di piano, in relazione a modificazioni del mercato
e della domanda, intendendo il Piano come riferimento programmatorio
connesso a scenari che possono evolvere;
- attivare tutte le leve organizzativi e gestionali previste già
nel corso del primo anno di Piano (1999).
Per quanto riguarda gli effetti di tipo occupazionale, la revisione
degli assetti di servizio delle sei società indurrà
nel Gruppo un minor fabbisogno di personale marittimo interno
che potrà essere gestito attraverso:
- ricorso alla mobilità intersocietaria;
- riallocazione nell'ambito del Gruppo in attività funzionari
al cabotaggio quali:
- assistenza all'incolonnamento e imbarco/sbarco auto; gestione
aree portuali in concessione; gestione dei servizi alberghieri
di bordo; squadre di manutenzione.
Al netto delle ricollocazioni suindicate e della previsione di
uscite per limiti di età, il complesso degli esuberi risulta,
nell'anno a regime, di circa 200 unità di cui si ipotizza
la gestione attraverso esodi spontanei o incentivati.
Il Gruppo ricorrerà alla Lista Stagionale nelle esigenze
di picco.
Per il personale amministrativo, gli effetti indotti dal processo
di riorganizzazione e dagli interventi previsti dal Gruppo, di
cui si attendono gli effetti nell'anno a regime, potranno determinare
un minor fabbisogno di personale che, stante le caratteristiche
di età della popolazione considerata, potrà essere
gestite attraverso turn over naturale ed incentivazioni all'esodo,
inquadrando tale intervento in un processo di naturale svecchiamento.
In linea generale l'orientamento del Gruppo è quello di
continuare sostanzialmente la politica di blocco del turn over
in entrata iniziata negli anni 1985-1986, prevedendo tuttavia
l'acquisizione di un limitato numero di risorse in possesso di
competenze strategiche.
Come precedentemente evidenziato, il complesso degli interventi
previsti dal Piano Industriale 1999 - 2002 porterà un beneficio
per lo Stato, in termini di minori corrispettivi al comparto per
obblighi di servizio, stimato in circa Lit. 111 miliardi rispetto
al 1997. Si prevede infatti che essi passino da Lit. 303 miliardi
nel 1997 a Lit. 192 miliardi nel 2002.
Tale recupero sarà pienamente realizzato solo nell'anno
a regime (2002), in quanto sarà necessario destinare parte
dei benefici già emergenti nel periodo 1999-2001 al sostegno
degli interventi necessari alla riorganizzazione dei Gruppo.
Occorre sottolineare che le società Regionali hanno in
corso investimenti a supporto di nuovi assetti nell'ambito del
Piano Quinquennale 1995-1999, che determinano un aumento delle
sovvenzioni nel 1999 (Lit. 182 miliardi) rispetto al 1997 (Lit.
161 miliardi). Gli interventi previsti dal Piano Industriale portano
benefici per lo Stato in termini di minori corrispettivi per obblighi
di servizio pari a Lit. 26 miliardi traguardati ai livelli previsti
nel 1999, anno di completamento del Piano Quinquennale.
A completamento del quadro sin qui delineato è necessario
sottolineare che, nel rispetto degli indirizzi espressi nel Piano
di Riordino sullo sviluppo di nuovi business ed in particolare
della logistica Tirrenia ha intrapreso contatti con operatori
nazionali ed internazionali, con l'obiettivo di avviare alleanze
per lo sviluppo dei traffici merci su percorsi marittimi nell'intento
di pervenire alla costituzione di una Società che veda,
oltre alla partecipazione di Tirrenia, anche quella di altri soggetti
quali F.S., Armatori privati, spedizionieri ecc. e che in particolare
abbia come "missione" quella di sviluppare il traffico
su percorsi marittimi alternativi a quelli su strada.
La costituzione di questa nuova società potrà essere
preceduta da accordi commerciali ed operativi e l'ingresso nell'azionariato
di soggetti giuridici esistenti.
L'attrattività del mercato dalla logistica e le evidenti
sinergie con le attività tradizionali del Gruppo. confermate
dalle analisi condotte durante la realizzazione del Piano, sconta
tuttavia l'esistenza di vincoli, infrastrutturali e di contesto,
che ostacolano un migliore utilizzo del trasporto via mare.
La rimozione di tali vincoli potrebbe consentire sviluppi davvero
considerevoli e coerenti con le indicazioni comunitarie e di Programmazione
nazionale dei trasporti, nell'ottica di sviluppo delle "autostrade
del mare".
Una ulteriore iniziativa riguarda la più ampia razionalizzazione
del comparto pubblico di cabotaggio: in tal senso FS e Tirrenia
stanno esaminando possibili forme di collaborazione tra le due
aziende nel settore della navigazione.
Dal momento che l'attività di navigazione non rientra nel
"core-business" delle FS, si è esaminata la possibilità
che questo servizio avente natura pubblica, venga "gestito"
in partecipazione con Tirrenia con l'intento di migliorare la
produttività complessiva del comparto.
Tirrenia e FS ritengono che in caso di realizzazione tale iniziativa
possa portare a sensibili economie che avrebbero un ulteriore
impatto positivo per lo Stato. Questi obiettivi verranno perseguiti
in conformità con quanto previsto dal Piano di Riordino
e, nel contempo, verranno studiate le procedure più idonee
per il loro raggiungimento.
31 marzo 1999