- ASSOCIAZIONE
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NAZIONALE
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PROVVEDITORI APPALTATORI
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NAVALI
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- Relazione del Consiglio Direttivo
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- Venezia 8 Aprile 2011
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- Signore, Signori, Autorità, Cari colleghi, Cari amici,
gentili ospiti
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- Un cordiale saluto e un caloroso benvenuto a questa 40°
assemblea nazionale che ci vede ospiti nella splendida residenza del
nostro associato più prestigioso e che a nome di tutti voglio
ringraziare, per l'opportunità che ci ha offerto, ospitandoci
in questo splendido palazzo.
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- Grazie Giancarlo Ligabue e grazie Inti Ligabue per la Vostra
generosa ospitalità, che consente di svolgere i nostri lavori
in questa meravigliosa sala, nella stupenda città di Venezia.
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- Ci siamo lasciati dopo l'assemblea di Napoli dell'anno scorso,
con il rinnovo della cariche sociali e uno scenario avvolto in dubbi
e incertezze con alcuni associati coinvolti in contenziosi normativi
seri ed importanti, il cui esito poteva mettere in dubbio la
sopravvivenza stessa delle loro aziende.
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- Posso dire che l'amministrazione pubblica sia, per quanto
riguarda L'Agenzia delle Entrate che la parte Agenzia delle Dogane,
ha dimostrato una grande sensibilità a tutte le nostre
istanze e lo testimonia la presenza qui con noi oggi del Dott.
Giovanni Spalletta capo settore delle imposte dirette, del dott.
Diego Rispoli, direttore per le accise del Ministero delle Finanze,
unitamente alle numerose autorità che ricoprono importanti
incarichi Governativi di settore.
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- Li ringraziamo sentitamente per la loro attenzione e
testimonianza e per la concreta considerazione riservata alla nostra
attività e all'importante ruolo svolto dalle nostre aziende
nel complesso della filiera marittima italiana.
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- Nel complesso meccanismo che comprende e regola il trasporto
marittimo di merci e passeggeri le nostre aziende svolgono un ruolo
"terzo" ma di assoluto valore critico ed economico, ed è
quindi fondamentale poter operare in trasparenza e sicurezza ma
soprattutto con normative "certe", "chiare" e
applicate uniformemente su tutto il territorio nazionale.
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- È quindi essenziale per noi il supporto delle
amministrazioni e delle autorità preposte per consentire lo
svolgimento del lavoro quotidiano, nel rispetto delle regole ma al
servizio di navi che sostano nei porti per poche ore e senza
intervalli fra giorno e notte, festività comprese.
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- Allo scopo il lavoro della nostra Segretaria è
costantemente rivolto e interfacciato con le autorità e gli
uffici preposti in ambito genovese che notoriamente rappresentano un
concreto banco prova per tutte le nuove circolari emanate dalle sedi
romane.
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- Il nostro Vicepresidente, delegato per i rapporti con i
Ministeri, Valentina Schiavi, che voglio ringraziare a nome di
tutti, è sempre presente e disponibile ad organizzare in
tempi brevissimi tavoli di confronto per cercare ogni possibile
soluzione con i tecnici preposti nei vari uffici, sia per quanto
riguarda materie doganali che fiscali.
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- Come previsto, il trasferimento della segreteria nella nuova
sede di Piazzetta S. Matteo, si è tradotta in una migliore
funzionalità dell'ufficio, in una più ampia e
dettagliata gamma di circolari e comunicati, quindi con un servizio
sempre più sollecito alle problematiche segnalate dai vari
associati.
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- Naturalmente l'obiettivo è ancora quello di una maggiore
e più accurata attenzione a tutto quello che quotidianamente
viene emanato dagli organismi competenti e che si riflette
direttamente sulle procedure operative delle nostre aziende, con
interventi presso istituzioni locali e nazionali quando necessario.
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- Il 2010 non è trascorso come nelle aspettative generali,
con forti segnali di ripresa, ma pur nel segno positivo ha
evidenziato un progresso lento e ampiamente al di sotto delle stime.
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- Il livello dei traffici è sicuramente in aumento, ma è
trainato sempre più da Cina e Brasile, mentre Russia e India,
su cui si faceva molto affidamento, appaiono ancora incerte, mentre
Stati Uniti ed Europa crescono con molta debolezza e contrasto.
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- Tutto questo produce continue oscillazioni dei noli e non
consente agli Armatori di stabilire con certezza scelte di lungo
periodo ed investimenti futuri.
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- Gli armatori Italiani, nostro abituale punto di riferimento, in
questo panorama così poco identificabile, hanno
coraggiosamente scelto di investire in nuove costruzioni, con il
preciso scopo di ringiovanire e modernizzare la flotta di bandiera,
ed oggi dispongono già di un buon numero di unità
moderne ed efficienti, con circa 1600 navi delle quali il 64% sotto
i 10 anni e il 35% con meno di 5 anni.
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- Da segnalare anche i notevoli investimenti in navi passeggeri
ultramoderne e chiaramente improntate al meglio dell'Italian style,
con soluzioni tecniche e architettoniche di assoluta avanguardia,
che rappresentano un vero fiore all'occhiello dell'armamento
nazionale soprattutto se consideriamo che sono in maggior parte
costruite nei cantieri navali italiani.
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- Tutto questo consentirà certamente al nostro armamento di
bandiera di affrontare molto positivamente la sperata ripresa dei
traffici mondiali.
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- Il Fondo Monetario Internazionale prevede per il 2011 una
crescita dell'economia mondiale pari al 4,2% ma il tutto in un
quadro molto fragile e con velocità diverse, con la Cina al
6%, i paesi emergenti quali Brasile e India al 4%, mentre Stati
Uniti ed Europa oscilleranno fra 1,5% e il 2%.
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- Il mercato marittimo seguirà ineluttabilmente i dati
delle crescita mondiale, quindi con livelli di nolo altamente e
fortemente condizionati da zone geografiche e tipologie di carico.
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- Nello specifico abbiamo Bulk Carrier e Gasiere attestate su
buoni livelli, e comunque con segnale positivo, le Petroliere sono
ancora ferme su noli sensibilmente bassi, mentre le portacontainer
con ricavi attualmente molto alti, hanno già in preludio un
prossimo periodo molto difficile dovuto all'imminente arrivo sul
mercato delle nuove generazioni da 8/12000 Teu che potranno generare
un nuovo eccesso di stiva, soprattutto in presenza di un mercato non
trainato dalle storiche economie di Stati Uniti ed Europa.
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- È quindi ancora una volta l'incertezza dei nuovi flussi
merceologici ad ostacolare la ripresa dei traffici, la crescita dei
noli, e quindi nuove e maggiori opportunità di lavoro per le
nostre aziende.
- Questo quadro generale che seppur non più "nero",
possiamo definire "grigio", si traduce in una continua ed
inevitabile compressione dei costi di esercizio, con grande
attenzione da parte degli armatori ad ogni tipo di risparmio,
soprattutto per quanto riguarda i consumi dell'area tecnica, dove
assistiamo a continui tagli e riduzioni degli ordini che i nostri
associati sono poi chiamati a fornire.
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- In questo panorama che riflette la gestione delle navi in
esercizio, assistiamo fortunatamente, come già accennato ad
un incremento delle nuove costruzioni, che vede il notevole
coinvolgimento degli armatori Italiani, e che produce nuove
possibilità per ordini di prima fornitura, che pur spalmate
nel tempo, costituiscono buone opportunità per il nostro
comparto.
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- Come già indicato nella relazione dello scorso anno,
continua il segno positivo nel settore delle navi da Crociera, dove
la felice ubicazione geografica e l'enorme patrimonio
storico-culturale e paesaggistico del nostro paese, consente un
continuo incremento nell'arrivo di navi e passeggeri.
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- C'è quindi il consolidamento di questo ramo del trasporto
marittimo dove numerosi nostri associati sono operativi da anni con
buoni risultati, soddisfazione dei clienti e altrettanto buone
prospettive di sviluppo.
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- Proprio questo particolare settore che interessa i consumi e le
forniture per navi passeggeri, e navi assimilate quali i traghetti
veloci, ha generato un nuovo sistema di lavoro per i fornitori
navali, che così come per le navi portacontainer sono oggi
spesso chiamati ad operare in zone portuali identificate come
"terminal privati".
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- In quasi tutte le aree portuali italiane stiamo assistendo ad un
vero e proprio contenzioso fra i "terminalisti", che
giustamente hanno elaborato in piena autonomia le loro procedure e
schemi di lavoro, dove però non sono assolutamente previsti
tempi operativi per la consegna alle navi in sosta di forniture
tecniche, ricambi o provviste varie.
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- Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni e proteste da parte di
associati che spesso vedono i loro camion sostare fuori dai terminal
anche 10 o 12 ore in attesa del permesso di accedere sotto bordo,
con aumento dei costi e proteste da parte della nave che è
costretta poi a imbarcare le forniture in ore disagiate per gli
equipaggi.
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- Chiaramente abbiamo subito preso contatto con l'associazione
nazionale dei principali terminalisti, che pur nella cortesia e
disponibilità dimostrata ad esaminare il problema, ha
ribadito l'assoluta indipendenza ed autonomia dei singoli operatori
che pur avendo in concessione un'area pubblica, stabiliscono al loro
interno regole private ed assolutamente autonome.
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- Abbiamo chiesto che almeno venga inviata una comunicazione dove
si presenti al terminalista la necessità di considerare fra
le attività necessarie, all'interno dei terminal, anche
quella del fornitore navale che dovrà necessariamente avere
modi, tempi e spazi di acceso seppur nel rispetto delle procedure
che sono previste del terminal stesso.
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- Su questo importante argomento, riteniamo quindi sia doveroso un
confronto per predisporre un livello di procedura standard da
sottoporre ai nostri interlocutori e che possa consentire al più
presto e tempi di accesso e lavoro chiari e certi, in modo che si
possa operare all'interno dei terminal con soddisfazione nostra e
dei nostri clienti.
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- Come già accennato nella relazione dello scorso anno, lo
sviluppo e la crescita delle nostre aziende è direttamente
legato ai traffici e alla capacità del nostro sistema
portuale di attrarli sul mercato e gestirli con profitto.
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- Ne consegue che un sistema portuale efficiente, con le opportune
risorse tecniche ne è la condizione essenziale, in quanto
oggi la concorrenza nel Mediterraneo è spietata e la nostra
eccezionale posizione geografica non è più essenziale
e determinante come in passato.
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- A questo scopo ancora una volta chiediamo alle istituzioni
preposte di trovare le opportune risorse e di rimuovere tutti gli
ostacoli burocratici, in modo da consentire alle Autorità
Portuali Italiane di avviare sollecitamente tutte le opere
infrastrutturali così come già programmate ed in parte
finanziate già da alcuni anni.
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- La parte finanziaria può essere agevolmente risolta
applicando la tanto declamata autonomia fiscale, dove una parte del
gettito generato deve essere messo a disposizione delle
infrastrutture e dei piani di sviluppo da realizzare, per consentire
l'avviamento o il completamento di tutto quanto previsto nei
programmi della portualità italiana.
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- È assoluta miopia non comprendere come un moderno sistema
portuale sia sul piano degli approdi, dei pescaggi, della logistica
e delle reti autostradali e ferroviarie, possa costituire un
assoluto sistema industriale in grado di produrre posti di lavoro,
ricchezza e gettito fiscale per lo Stato.
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- Solo in Italia può succedere che progetti approvati,
finanzianti e avviati vengano ripetutamente bloccati per anni dal
Ministero dell'Ambiente o da altri veti incrociati che nulla hanno a
che fare con il sistema portuale di un moderno paese quale vuol
essere l'Italia.
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- Dobbiamo per forza ricordare che la Spagna, con la crescita di
porti fino a qualche anno fa inesistenti, come Algeciras e Valencia,
ci ha sottratto la maggior parte del traffico container e
altrettanto si appresta a fare la Slovenia con Koper.
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- Sul piano normativo voglio confermare come sia l'Agenzia delle
Entrate, sia l'Agenzia delle Dogane ci abbiano ascoltato con
attenzione e come abbiano sollecitamente interpretato le nostre
istanze volte ad ottenere quelle semplificazioni normative e
operative ormai d'uso comune in tutta Europa.
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- Adesso ci raccomandiamo sugli aspetti applicativi e operativi
delle nuove circolari che come sempre in Italia rappresentano la
parte più difficile da acquisire, poiché come ben
sappiamo ogni compartimento e ogni circoscrizione ha la propria
giusta autonomia che spesso produce procedure difformi ed in alcuni
casi complicando invece di snellire e semplificare.
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- Chiediamo, nel rispetto delle norme, di metterci nella
condizione di poter operare rapidamente e con continuità di
orario poiché come più volte spiegato ormai le navi
sostano per poche ore e pur nella predisposizione e programmazione
anticipata abbiamo una alta percentuale di ordini che scaturiscono
dopo che la nave è ormeggiata (cambio del viaggio, visita
della Capitaneria, visita del registro di Classe), quindi la
possibilità di operare H24 e 7/7 ci consentirebbe di non
essere mai nella condizione di rinunciare ad un ordine, in quanto
Dogana chiusa, lasciandolo a favore del porto successivo che è
quasi sempre in un paese estero.
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- Rappresentiamo una tipologia di lavoro che è stato
dichiarato con certezza privo di rischio per l'amministrazione, sia
sul piano fiscale che sul piano delle sicurezza degli articoli
trattati, quindi chiediamo all'agenzia delle Dogane di mettere in
campo quei piccoli accorgimenti operativi che ci consentirebbero di
non dover mai dire "no" ad un ordine che gli armatori o il
Comandante della nave decide di affidarci, anche poche ore prima
della partenza.
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- Ripetiamo come sia essenziale il buon funzionamento del sistema
“porto” in tutte le sue componenti poiché il
mercato è sempre più competitivo e i flussi di merci e
navi si spostano con irrisoria facilità sempre alla ricerca
di efficienza e tempi operativi il più ottimizzati possibile.
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- Si annuncia già il Sud Africa fra i prossimi mercati che
potrebbero svilupparsi e quindi generare nuovi ed importanti flussi
di trasporto marittimo, con traffico diretto da e per l'estremo
oriente.
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- Alcuni analisti del settore già ipotizzano nuovi scenari
con navi, che evitando la congestione di Suez con le varie
incertezze politiche dell'area e con l'intento di eludere il nuovo
incombente pericolo della "pirateria moderna",
circumnavighino l'Africa dirigendosi direttamente su questo nuovo
mercato per poi proseguire verso il Nord Europa e il Nord America.
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- Sarebbe una perdita enorme per il Mediterraneo, il cui sistema
portuale, fra cui quello Italiano vedrebbe svanire almeno il 30% del
flusso merceologico attualmente in transito.
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- È quindi fondamentale offrire agli armatori un sistema
portuale, accogliente ma soprattutto in grado di offrire rapidità
di sbarco e sistemi logistici integrati ed economici.
- Su questo punto ancora una volta vogliamo sensibilizzare le
autorità competenti per avere quanto prima quel piano dei
porti nazionali da troppo tempo annunciato e poi disatteso.
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- Sul piano Europeo il nostro rapporto con OCEAN, che ci
rappresenta a Bruxelles, è sempre più stretto e
ravvicinato, con la nostra costante presenza in tutte le riunioni
che preludono ai lavori delle Commissioni dove vengono discusse e
predisposte le nuove normative Europee.
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- All'interno di OCEAN sono costituiti due distinti gruppi di
lavoro, per la parte doganale e per la parte veterinaria, dove i
nostri colleghi Olandesi e Tedeschi si tengono in costante contatto
con la segreteria e partecipano di diritto ai lavori delle
Commissioni del Parlamento Europeo.
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- Siamo quindi impegnati costantemente e con grande attenzione nel
seguire tutte le normative e disposizioni che la Comunità
Europea prevede di emanare nel prossimo futuro e cerchiamo di
spiegare e far comprendere con maggiori dettagli le esigenze ed i
meccanismi che possono in qualche modo aiutare e far crescere il
nostro settore, nel rispetto delle norme e della sicurezza, oggi
sempre più vitale nella moderna legislazione che regola i
flussi nei porti europei.
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- Vi possiamo quindi confermare che l'OCEAN sta svolgendo un
importante e continuo lavoro per tutti i fornitori Europei e che
abbiamo previsto durante l'ultimo consiglio direttivo di Febbraio un
aumento dei fondi e delle risorse a disposizione, al fine di
incrementare le ore di lavoro della segreteria a noi dedicate.
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- È nostra profonda convinzione che solo attraverso un
attento e costante lavoro di OCEAN si possano ottenere normative che
quanto meno evitino confusione, disparità e conseguente
penalizzazioni per il nostro settore, mentre la nostra attuale
posizione di Vicepresidenza,testimonia la considerazione e
l'importanza che l'Italia ha raggiunto nell'ambito Europeo.
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- Sul piano Internazionale, i nostri contatti e la nostra presenza
in ISSA, che rappresenta i Fornitori Navali di tutto il mondo, sono
sempre molto solidi e di grande considerazione.
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- Rappresentiamo da sempre l'anima critica ed attenta delle
vicende associative ISSA e durante l'ultima assemblea di Dubai
abbiamo espresso la nostra contrarietà al nuovo statuto
presentato dal Consiglio esecutivo, che purtroppo nonostante la dura
opposizione nostra, del Giappone e di altre importanti associazioni
nazionali è stato approvato a maggioranza.
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- Quindi non appena ratificato e registrato legalmente verrà
inviato e distribuito a tutti gli associati, che potranno valutare
come tutte le decisioni sono trasferite dal Consiglio Generale al
Consiglio Esecutivo, con tutte le conseguenze che ne potranno
derivare.
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- Naturalmente avremo cura di vigilare come in passato al fine di
evitare come i notevoli fondi a disposizione possano venire dispersi
in iniziative vaghe e di poca utilità per la categoria,
mentre ci preme lo sviluppo dei sistemi di controllo qualità
e l'armonizzazione dei codici merceologici che ancora oggi vede la
grande confusione generata dalla presenza nel nostri sistemi
operativi del doppio catalogo ISSA e IMPA.
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- Come nel recente passato anche quest'anno vogliamo confermare
l'assoluta convinzione che la fiducia nel nostro lavoro e la nostra
determinazione avranno ragione delle difficoltà e del momento
ancora incerto del mercato marittimo e quindi esortiamo tutti ad un
rinnovato e continuo impegno nella certezza che le nostre aziende
vedranno un futuro di rinnovata crescita e consolidato sviluppo.
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- Siamo stati educati a lavorare con serietà e dedizione,
come insegnato dal nostro "padre della patria" Anacleto
Ligabue, e con questi principi siamo pronti e determinati a
raccogliere ogni sfida futura e a dare il nostro concreto
contribuito allo sviluppo del mercato marittimo italiano.
- Grazie per l'attenzione.
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