L'avvio dell'attività del gruppo Cma/Cgm non è, com'era da attendersi, del tutto facile e tranquillo. L'integrazione fra due società armatrici della stessa bandiera ma con obiettivi e politica commerciale di segno diverso non poteva - e non potrà ancora per qualche tempo - correre sui binari di un matrimonio fondato sul puro interesse reciproco. E non mancano nemmeno gli ostacoli posti dalle organizzazioni sindacali, che temono riduzioni di attività e soprattutto di personale. L'unione marittima Cfdt nei giorni scorsi ha proclamato uno sciopero degli equipaggi, senza fissarne tuttavia la data. Il sindacato afferma che la Cma non ha acquistato, ma si è addirittura "impadronita" della Cgm, e amplifica con toni sospettosi il contenuto del rapporto Secaphi-Alpha sulla situazione finanziaria della compagnia marsigliese. Si oppone al piano di sistemazione delle flotte esigendo il mantenimento su almeno sei navi di equipaggi interamente francesi e afferma che non permetterà il trasferimento delle altre unità dei due armamenti che ora battono bandiera francese nel Registro delle Kerguelen.
Di segno ben diverso le dichiarazioni di Alain Wils, direttore generale della Cgm. Ha assicurato che il bilancio si stabilizzerà nel corso del 1997 e l'attività della compagnia si svilupperà su altri mercati, poiché quelli tradizionali (Antille, Réunion, Papeete, Nouméa) non sono più sufficienti a giustificare il massiccio impiego di risorse finora attuato. In attesa dei risultati di studi di mercato che sono in corso verranno intanto riorganizzate le seguenti linee:
Europa / Antille francesi: investimenti tesi a mantenere i buoni risultati finora conseguiti
Caraibi: nuovi servizi addizionali per Florida, Golfo Messico e America centrale.
Giro del mondo: sostituzione entro la metà del 1997 delle quattro ro-ro finora impiegate con altrettante portacontainer da 2000 teu e 20 nodi e stabilizzazione del servizio con partenze ogni 14 giorni sul collegamento Australia-Usa e Usa-Europa (in realtà un 'mezzo' tour du monde).
Oceano Indiano: rafforzamento della collaborazione con la compagnia di navigazione CmbT per mezzo di un vessel sharing agreement (VSA).
Baltico: due nuove navi con partenze regolari settimanali per Riga e San Pietroburgo.
Ma gli sforzi maggiori verranno condotti per ridurre i costi di produzione della Cgm al livello di quelli della concorrenza. All'interno del gruppo le due compagnie serberanno la propria identità commerciale e la propria specificità, ma l'approccio al mercato sarà unitario. Le strutture comuni consisteranno in una rete di agenzie in Francia e nel mondo, una logistica dei contenitori centralizzata con proiezioni per zone geografiche (Europa, Usa, Asia, Antille), la convergenza dei sistemi informatici e la gestione delle navi da parte del management Cgm con direzione a Le Havre.
All'interno del gruppo la sistemazione del personale, secondo Wils, non dà preoccupazioni (ma i sindacati della gente di mare non sono d'accordo). Con misure in deroga alla legge, un marittimo potrà essere prepensionato all'età di 50 anni e un amministrativo a 53 con una pensione ammontante all'80 per cento dell'ultimo stipendio, fino all'età di 60 anni. L'accordo è stato sottoscritto dal presidente Jacques Saadé e dalle organizzazioni sindacali Cfdt, Cgt e Fo. Non vi saranno licenziamenti. La flotta verrà ridotta a 17 navi nel 1998 e a 15 nel 2001. Sei navi avranno equipaggio interamente francese mentre per le altre la ripartizione delle nazionalità dei marittimi avverrà con il 'criterio Kerguelen'.
Intanto le flotte delle due società crescono. La Compagnie Maritime d'Affretement ha preso in consegna la prima delle portacontainer da 4000 teu, la "Ville d'Aquarius". La nave è stata costruita nei cantieri navali Daewoo per conto dell'istituto finanziario Conti Reederei di Monaco che l'ha noleggiata alla Cma per otto anni e mezzo. La "Ville d'Aquarius", che sostituisce la "California Orion" nel servizio French Asia Line (FAL) è ora in viaggio nell'Oceano Indiano con destinazione Le Havre. Per il finanziamento di questa nave e per la seconda della serie la Cma fa molto affidamento sulla recente legge francese (legge Pons del 9 luglio scorso con decreto attuativo del 24 settembre) che consente l'acquisto di carati delle navi ai risparmiatori, ai quali la compagnia marsigliese si è rivolta anche con un appello alla televisione, molto criticato dai sindacati. Comunque il 31 dicembre scorso la Cma ha elevato il capitale sociale a 200 milioni di franchi.
La Cgm invece sta per immettere nella sua flotta una portacontainer della serie B170 del cantiere polacco Stocznia Szczecinska, battezzata "Semira". La nave è stata presa in consegna dalla società greca di gestione navale Diana Shipping, che l'ha noleggiata per un viaggio Nord Europa - Africa Occidentale all'armamento Ot Afrika Line (OTAL); ed ora la nave passa alla Compagnie Générale Maritime che la ribattezza "Cgm Seville" e l'immette nel servizio tour du monde svolto in collaborazione con la Marfret.
La privatizzazione della Cgm si avvia dunque a conclusione anche se l'unione con la Cma non è - né poteva verosimilmente essere - senza problemi. La riprogrammazione (o, se si vuole, l'adattamento) dei servizi, delle flotte, degli obiettivi strategici, degli stessi metodi di gestione aziendale, il tutto salvaguardando l'occupazione, può forse costituire una traccia per la privatizzazione delle società di navigazione del gruppo Finmare adibite ai traffici transoceanici di linea.
STEFANO BELLIO
I NUMERI CHE CARATTERIZZANO CMA E CGM
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| CMA |
CGM | Totali
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Flotte (n. navi) | 35
| 31 | 66
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Capacità slot (teu) | 53.000
| 33.000 | 86.000
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Parco container | 115.000
| 70.000 | 185.000
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Teu trasportati nel 95 | 500.000
| 350.000 | 850.000
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Nazioni servite | 120
| 40 | 160
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Personale uffici francesi | 400
| 1000 | 1400
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