Il traffico di transito delle navi nel canale di Suez, i cui pedaggi ammontano a poco meno di 2 miliardi di dollari l'anno e rappresentano con il turismo la seconda fonte di entrate dell'Egitto (2 miliardi di dollari l'anno) dopo le rimesse degli emigrati (circa 5 miliardi di dollari) e prima dei guadagni dalle vendite di petrolio (1,5 miliardi di dollari), sta dando dei grattacapi alle autorità del canale. Infatti i transiti, specialmente quelli delle petroliere, stanno calando e a nulla valgono gli sforzi compiuti dal Cairo per capovolgere la tendenza. Nei primi dieci mesi del 1996 gli incassi sono stati di 1.481 miliardi di dollari contro 1,606 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. Nello scorso marzo è stata completata la prima fase di approfondimento della via d'acqua da 56 a 58 piedi (da 17,06 a 17,67 metri) consentendo il transito delle navi da 180.000 tonnellate di portata lorda a pieno carico, contro le 150.000 tpl precedenti. Ed entro fine secolo la profondità del canale sarà portata a 62 piedi (18,9 metri), rendendo possibile la navigazione alle petroliere a doppio scafo di 250.000 tpl: i lavori proseguono alacremente ora che alle dodici unità di dragaggio presenti nel canale si è aggiunta la "Mashour", la più grande draga del mondo costruita nel cantiere olandese Ihc Holland di Kinderjik e costata 100 milioni di dollari.
Le autorità del canale hanno anche ridotto i pedaggi: all'inizio del 1996 hanno tagliato del 20% quelli applicati alle petroliere, ma senza successo e nel primo semestre dell'anno dell'anno il petrolio transitato nelle stive delle cisterne è calato del 16%. La contrazione dei transiti di cisterne è ormai una tendenza forse irreversibile. Iniziò a manifestarsi dal 1975, con la seconda riapertura della via d'acqua dopo la guerra tra Egitto e Israele, ma ormai molti armatori avevano fatto costruire petroliere di elevatissima portata che continuarono a compiere il viaggio Golfo Persico Europa via Capo, eludendo il canale, che comunque non avrebbe potuto consentire il transito di navi così grandi. Prima della chiusura le cisterne rappresentavano il 75% del tonnellaggio in transito, oggi sono il 30%. Nei cinque anni che vanno dal 1991 al 1995 il petrolio transitato è sceso del 32%, da 157 a 97 milioni di tonnellate.
Ma oltre alla tendenza alla costruzione di grandi petroliere che non possono transitare per la via d'acqua c'è ora un altro temibile concorrente, il Sumed, l'oleodotto Suez-Mediterraneo che appartiene in parti uguali all'Egitto e a un gruppo di nazioni del Medio Oriente produttrici di greggio. Le grandi cisterne che provengono dal Persico immettono il petrolio ad Ein el-Sukhna, all'imboccatura sud del Sumed e il greggio viene poi ricaricato su navi più piccole a Sidi Kerir, in Mediterraneo. Il presidente della Suez Canal Authority ha cercato di trattare con i gestori della pipeline, chiedendo che il Sumed non accolga i carichi delle cisterne che possono tranquillamente transitare nel canale a pieno carico, e che quelle di grande portata vengano allibate all'estremità sud della condotta di una parte del carico affinché possano poi risalire per la via d'acqua. Per queste navi è stata proposta una tariffa di transito supervantaggiosa che ammonterebbe, per andata e ritorno, ad un massimo di 50.000 dollari. Ma i gestori del Sumed hanno risposto incrementando la portata annuale della pipeline che è stata quasi raddoppiata a 177 milioni di tonnellate, con un sensibile incremento anche della capacità di stoccaggio ai due estremi della condotta.
E nel futuro del canale si profila anche la concorrenza della Tapline israeliana, che avrà una capacità di transito di 60 milioni di tonnellate l'anno.
L'Amministrazione del canale sta ora tentando tutte le vie per richiamare traffico e ora ha adottato una politica di sconti mirati: le società armatrici le cui navi quest'anno transiteranno nel canale trasportando da 1 a 2 milioni di tonnellate di greggio (precedentemente da 1 a 3 milioni di tonnellate) avranno uno sconto del pedaggio del 5% sia per le navi cariche che in zavorra. Lo sconto aumenterà al 10% per i carichi da 2 a 3 milioni di tonnellate (precedentemente da 2 a 5) e al 20% per i carichi oltre i 3 milioni di tonnellate (precedentemente 5 milioni). Sconti dal 25 al 35% anche per le gasiere. Queste riduzioni tariffarie s'aggiungono a quelle applicate l'anno scorso: dal 20 settembre le navi che trasportano container dal Mediterraneo ad Aqaba, in Giordania godono di una riduzione del pedaggio del 20%, con un massimo di 22.500 dollari; e se i container sono provenienti o destinati a un porto egiziano, lo sconto è del 25%. Inoltre le navi portacontainer di oltre 70.000 tsn pagano ora 1,38 diritti speciali di prelievo la tonnellata (precedente tariffa 2,42 dsp) quando sono a pieno carico e 1,56 dsp (invece di 2,06) se sono vacanti. Dal 23 settembre è stato ridotto anche il pedaggio per le navi dirette ad Aqaba con carico di grano: la riduzione del 10% - sperimentale - sarà valida fino alla fine del prossimo marzo. E tutti gli altri pedaggi sono stati congelati per il terzo anno consecutivo.
Ma l'Amministrazione del canale, nonostante i danni provocati dalla concorrenza e dalle minori entrate, guarda ancora con fiducia all'avvenire: l'anno scorso, in occasione delle celebrazioni del quarantennale della privatizzazione, il governo egiziano ha annunciato la firma del contratto per la costruzione di un ponte sul canale a Firdane, una ventina di chilometri a nord d'Ismailia. Il ponte autostradale e ferroviario lungo 600 metri (sarà il ponte doppio impiego più lungo del mondo) che collegherà Rafah nella parte settentrionale del Sinai, al confine con la Palestina, alla rete ferroviaria egiziana, sarà caratterizzato da due piatteforme girevoli per permetterne la mobilità e quindi il passaggio delle navi. Verrà costruito da un consorzio capeggiato dalla società tedesca Krupp Stahlbau e comprendente il gruppo egiziano Orascom e il gruppo belga Besix. Sorgerà sulle rovine del ponte costruito dalla Krupp nel 1962 e distrutto nel corso della guerra del 1967. Costerà 75 milioni di dollari. La costruzione sarà portata a termine nel 1999. E per quella data il governo egiziano spera che la via d'acqua riacquisti in pieno la sua importanza nel traffico marittimo internazionale, bilanciando magari con i maggiori transiti di portacontainer l'inevitabile calo di quelli di petroliere.
QUARANT'ANNI DI AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
Il canale, controllato da interessi britannici e francesi, venne nazionalizzato dal presidente Gamal Abdel Nasser nel 1956, per poter finanziare con i proventi dei pedaggi la costruzione della diga di Assuan. Gran Bretagna e Francia imbastirono un'operazione militare per riprendere il controllo della regione, ma trovarono l'opposizione degli Usa e dell'Urss, e dovettero desistere. La via d'acqua rimase bloccata fino all'aprile del 1957 da alcune navi affondate. Dieci anni dopo, nel 1967, il canale venne nuovamente chiuso alla navigazione per la guerra arabo-israeliana dei sei giorni. Fu definitivamente riaperto il 5 giugno 1975.
Nei quarant'anni di amministrazione pubblica molte cose sono cambiate nella gestione e nelle caratteristiche fisiche del canale: il gettito dei pedaggi, che oggi è di circa 5 milioni di dollari il giorno, quarant'anni fa era di 90.000 dollari. Nel 1956 la lunghezza del canale tra Port Said e Port Tewfik era di 175 chilometri (152 chilometri nel 1869), oggi è di 195 chilometri, la larghezza è passata dai 60 metri del 1956 (44 nel 1869) a 210 metri (110 tra le boe).; la larghezza a 11 metri di profondità è oggi di 90 metri. Grazie all'accresciuta profondità (11 metri nel 1956, 17,5 metri oggi) ora possono transitare nel canale navi molto più grandi di quarant'anni fa: nel 1956 il limite erano le 32.000 tonnellate di portata lorda delle petroliere, oggi possono transitare le Suezmax di 140.000 tpl. Nel 2000 sarà di quasi 20 metri. La durata della traversata è di circa 15 ore (due convogli giornalieri verso sud e uno verso il Mediterraneo).
STEFANO BELLIO
TRANSITI DI NAVI E DI CARICHI NEL CANALE DI SUEZ GENNAIO 1995 - AGOSTO 1996
Periodo | SOUTHBOUND
| NORTHBOUND
| TOTALI |
| n. navi | 000 tsn
| merci
000 tonn | n. navi
| 000 tsn | merci
000 tonn
| merci
000 tonn |
1995 |
Gennaio | 684 | 18573 | 12257 | 642 | 14757 | 13540 | 25797 |
Febbraio | 652 | 16939 | 13039 | 574 | 12247 | 11177 | 24216 |
Marzo | 686 | 16312 | 13007 | 613 | 13236 | 11971 | 24409 |
Aprile | 670 | 15602 | 12717 | 604 | 13053 | 11692 | 24409 |
Maggio | 644 | 15751 | 11858 | 610 | 13627 | 12101 | 23960 |
Giugno | 688 | 16974 | 13607 | 560 | 12881 | 12481 | 26088 |
Luglio | 707 | 17585 | 13502 | 539 | 12162 | 10597 | 24099 |
Agosto | 652 | 17788 | 12206 | 591 | 13413 | 12080 | 24286 |
Settembre | 606 | 14895 | 10901 | 647 | 12922 | 11791 | 22692 |
Ottobre | 646 | 16211 | 11503 | 626 | 14301 | 13195 | 24698 |
Novembre | 679 | 17484 | 11411 | 557 | 13022 | 11958 | 23369 |
Dicembre | 693 | 17017 | 13095 | 582 | 13575 | 11470 | 24585 |
1996 |
Gennaio | 657 | 17137 | 12495 | 625 | 14491 | 13077 | 25572 |
Febbraio | 594 | 14563 | 11289 | 538 | 12566 | 10170 | 21459 |
Marzo | 674 | 17657 | 13423 | 607 | 13652 | 11719 | 25142 |
Aprile | 624 | 14483 | 11698 | 608 | 13124 | 11128 | 23026 |
Maggio | 681 | 16854 | 12567 | 583 | 13167 | 10803 | 23370 |
Giugno | 686 | 16159 | 13039 | 540 | 12130 | 10391 | 23430 |
Luglio | 662 | 16870 | 12199 | 567 | 13231 | 10734 | 22933 |
Agosto | 645 | 15726 | 11469 | 547 | 12882 | 10827 | 22296 |
|
|