La Compagnia Portuale Pietro Chiesa del porto di Genova ha, nell'attuale ragione sociale, quasi mezzo secolo avendo assunto nel 1945 il nome del leggendario uomo politico di Sampierdarena che aveva portato in Parlamento la voce dei portuali genovesi, ma l'atto di nascita vero e proprio della Compagnia può essere datato 10 ottobre 1900, giorno in cui la Lega di resistenza fra i facchini del carbone del porto di Genova si iscrisse all'Associazione della Lega di resistenza e miglioramento della Camera del Lavoro di Genova. E furono quegli anni, i primi del secolo, determinanti non solo per la storia del porto di Genova e del sindacalismo locale, ma di un deciso inizio di modelli organizzativi del lavoro. Una storia poi fatta di lotte, di scioperi, di fatiche. Gli uomini che nel corso di un secolo sono stati protagonisti della vita portuale, che hanno dato esempio di assistenza e cooperazione fra i soci e di lotte di rivendicazione sociale, coloro che hanno gettato i semi del sindacalismo e che per molti versi sono stati esempio e modello di lavoro nel porto di Genova, nel corso degli ultimi anni sono scesi da oltre tremila a trentun soci. Segno dei tempi e delle nuove tecnologie di movimentazione del carico. Ma più che al numero, ha detto Tirreno Bianchi, presidente della Compagnia aprendo il convegno "Energia carbone, riflessi su occupazione e ambiente" che si è svolto ieri mattina a Palazzo San Giorgio., occorre piuttosto guardare alle capacità produttive e alla buona amministrazione, e i pochi "carbuné" di oggi (carico/scarico di carbone e di rinfuse bianche) producono fatturato e utili con un trend crescente. E la compagnia, ha aggiunto Bianchi, ha ancora fiducia nel proprio avvenire nel porto di Genova perché "è convinta che l'energia carbone sia un bene economico da rivalutare e che, tra le altre forme di energia, abbia valenze di utilizzo positive se si guarda con senso concreto il piatto della bilancia su cui vanno messi correttamente e serenamente tutti i fattori di costo e di beneficio".
Il convegno, che è iniziato con un indirizzo di saluto di Giuliano Gallanti, presidente dell'Autorità Portuale di Genova, è poi proseguito con le relazioni di Ezio Ducci, già console della Compagnia, che ha fatto una breve storia della "Pietro Chiesa", di Lamberto Baldassarri, già presidente dell'Assocarboni, su "Energia e carbone fossile", di Carlo Zuanazzi dell'Azienda Servizi Municipalizzati di Brescia, su "Impatto ambientale della Centrale a carbone di Brescia", e di Sandro Notargiovanni, membro della segreteria nazionale della Fnle, su "Energia, carbone e occupazione". E' seguito un dibattito moderato da Emanuele Dotto. |
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