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Il trasporto di persone e di merci attraverso le Alpi è destinato a crescere in maniera sensibile fino al 2010. Gran parte dei traffici potranno essere appannaggio delle ferrovie, se naturalmente si concretizzeranno le misure previste in materia di politica dei trasporti e delle infrastrutture. Queste asserzioni sono il risultato di uno studio realizzato per conto della Commissione Europea, con il sostegno dei ministri dei Trasporti tedesco, francese, italiano, austriaco e svizzero.
Lo studio, oltre a delineare un quadro dello sviluppo del traffico fino al 2010, contiene indicazioni per la pianificazione delle infrastrutture di trasporto nella regione alpina.
I risultati principali della ricerca sottolineano che, in base alle previsioni della crescita economica in Europa, il trasporto delle merci attraverso le Alpi crescerà del 75% tra il 1992 e il 2010, con un aumento medio annuale superiore al 3%. La quota di crescita del trasporto passeggeri nello stesso periodo è invece stimata del 36%, con un incremento medio annuo dell'1,7%.
Lo studio dimostra inoltre che le decisioni politiche influiscono notevolmente sulla ripartizione del traffico tra le diverse modalità di trasporto. E che, se la politica europea sui trasporti verrà pienamente messa in atto, saranno le ferrovie ad assorbire gran parte dell'aumento di traffico.
Nell'ipotesi più ottimistica, che presuppone la completa realizzazione delle infrastrutture previste fino al 2010 (in particolare i tunnel delle Nuove Linee Ferroviarie Alpine - NLFA, del Brennero e del Moncenisio), la quota del trasporto merci via ferrovia attraverso la catena alpina passerà dall'attuale 35% ad oltre il 40%. Altre stime dimostrano chiaramente che la quota del trasporto per ferrovia attraverso le Alpi potrà aumentare se avverrà anche la modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie, con il contributo di opportune decisioni politiche.
Senza la realizzazione delle nuove linee ferroviarie, e in particolare dei tunnel, a medio e a lungo termine si arriverà ad una congestione dei traffici, mentre la concretizzazione dei primi provvedimenti potrebbe contribuire rapidamente ad un alleggerimento del trasporto merci su strada.
Una parte dello studio della Commissione Europea riguarda il volume dei traffici che attraverserà la cerchia alpina in rapporto al tipo di trasporto: ferroviario, su gomma, fluviale e marittimo. Differenti scenari tengono conto del completamento delle infrastrutture di trasporto secondo vari gradi di applicazione delle decisioni politiche (relative, in particolare, alle tasse sui trasporti stradali, ai limiti di peso, alla liberalizzazione del trasporto ferroviario, ecc.).
La ricerca non fornisce quindi solo le prime previsioni complete per tutte le modalità di trasporto relative ad un'area di grandi dimensioni, ma costituisce anche un prezioso strumento di pianificazione coordinata delle infrastrutture di trasporto nella regione alpina.
"Lo studio - ha dichiarato il commissario europeo ai Trasporti Neil Kinnock - conferma molto chiaramente che gli obiettivi e le decisioni della politica comunitaria sui trasporti, in particolare per ciò che riguarda la rivitalizzazione delle ferrovie, portano nella direzione giusta e la loro completa applicazione costituirà un passo decisivo verso il raggiungimento della piena mobilità. Altrettanto chiaramente viene dimostrato che i progetti riguardanti le infrastrutture del trasporto, specialmente di quello ferroviario, rispondono a reali necessità ed è quindi necessario che i soggetti coinvolti nella loro realizzazione contribuiscano ad assicurare gli investimenti necessari alla loro costruzione. Questo vale sia per i nuovi collegamenti inclusi nella lista di 14 priorità della rete transeuropea di trasporto, che per le trasversali alpine in Svizzera".
"Nello stesso tempo - ha concluso Kinnock - lo studio conferma la validità, giustificata sul piano economico, della realizzazione graduale delle infrastrutture: un approccio effettuato attraverso programmi differenti studiati per avere effetto nel breve, medio e lungo termine. Questo offre all'Unione Europea basi consistenti per i suoi negoziati con la Svizzera".
B.B.
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