Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
14:48 GMT+2
Alle Capitanerie di Porto Guardia Costiera mancano gli uomini, ma soprattutto i mezzi per fronteggiare adeguatamente l'immigrazione via mare e per difendere l'ambiente marino
L'ammiraglio Ferraro, comandante generale del Corpo, ha detto che le unità navali a disposizione sono ormai 'allo stremo'
27 luglio 1998
La nave Bannock partirà domani da Genova per svolgere nelle acque del bacino corso-ligure-provenzale, chiamato 'Santuario dei Cetacei', la prima campagna di monitoraggio e di studi sui cetacei promossa dall'organizzazione non governativa Europe Conservation Italia e svolta in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera che ha messo a disposizione l'unità navale e il suo equipaggio.
A bordo della nave, ormeggiata presso il Molo Vecchio nel porto genovese, sono state descritte oggi le attività che verranno svolte nel corso della missione che si concluderà il 10 agosto a Livorno dopo aver toccato i porti francesi di Calvi e Marsiglia (inforMARE del 23 luglio). Ma l'occasione è stata sfruttata anche per portare l'attenzione sui problemi generali della salvaguardia dell'ambiente marino e sugli ostacoli che incontra quotidianamente il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera nello svolgere la propria attività quotidiana di servizio pubblico lungo le coste italiane.
Sulla spinta emotiva delle numerosissime missioni di soccorso svolte in occasione dei recenti viaggi di immigrati provenienti dall'altra sponda del Mediterraneo, l'ammiraglio Renato Ferraro, comandante generale del Corpo, ha parlato della difficile situazione che li vede in prima linea in quella battaglia che - ha ricordato - è combattuta per "la salvaguardia della vita umana in mare".
Il Corpo è formato da circa 10 mila uomini dislocati in 300 sedi in tutta Italia, ma ne sarebbero necessari 30 mila - ha sottolineato Ferraro - per affrontare la mole di lavoro richiesta. L'ammiraglio non è però preoccupato dalla carenza di personale, quanto dalla mancanza di mezzi e dalla precarietà di quelli a disposizione. Agli uomini del Corpo sono richiesti infatti 'miracoli' per continuare a mantenere in funzione unità navali e velivoli che da tempo hanno raggiunto e superato i propri limiti operativi.
La dedizione del Corpo alla propria missione per la protezione della vita umana in mare - ha detto Ferraro - è assoluta, ma è necessario che sia supportata da una fornitura adeguata di mezzi e di materiali. Questi sono gli ostacoli affrontati dagli uomini del Corpo dal punto di vista operativo, ma la soluzione al problema dell'immigrazione - ha affermato - spetta soprattutto alla politica. Ferraro ha ricordato gli sforzi diplomatici svolti per sensibilizzare i governi delle nazioni da cui partono sempre più numerosi questi 'viaggi della speranza', effettuati da navi che non riescono a tenere il mare e che per proprio per questo - ha aggiunto - è impensabile respingere.
Tornando a parlare della missione della Bannock, Ferraro ha ricordato che anche alcuni temi della salvaguardia dell'ambiente marino - come quello della messa al bando delle spadare (in vigore dal 2002) - devono essere affrontati a livello politico. Ed è infatti un'opera di mediazione quella svolta da Europe Conservation Italia, che già nel 1990 si era fatta promotrice della costituzione del Santuario dei Cetacei, l'area di mare compresa tra Punta Mesco, Capo Corso e Cap d'Antibes. Il direttore dell'organizzazione, Luca Sabatini, ha confermato oggi la volontà di proseguire fino alla completa realizzazione del parco marino, che anzi dovrà essere ampliato almeno fino a comprendere parte della costa e delle isole toscane. Anche in questo caso il problema rimane politico e internazionale, considerando che coinvolge i governi francese, italiano e monegasco e che dovrà portare ad un riconoscimento ufficiale di questo grande 'laboratorio'.
La missione del Bannock servirà intanto - ha detto Andrea Sanna di Europe Conservation Italia - ad avviare uno studio sull'avvistamento dei cetacei, ad ampliare l'archivio fotografico attualmente disponibile, ad effettuare indagini sulle abitudini alimentari di questi animali e - se verranno trovati lembi di pelle staccatisi dai cetacei - a condurre analisi genetiche. L'organizzazione ambientalista impiegherà in questo viaggio tre ricercatori ed un fotografo, a cui verrà fornito il completo appoggio - ha aggiunto l'ammiraglio Ferraro - di tutto l'equipaggio della nave.
L'Acquario di Genova, con cui Europe Conservation Italia ha firmato una convenzione, ha infine in programma di realizzare uno spazio espositivo dedicato al Santuario dei Cetacei, nel quale il pubblico potrà essere informato in tempo reale sull'avvistamento dei cetacei.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore