Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
15:21 GMT+2
Iniziano, con carichi di prodotti siderurgici, i servizi sul sistema idroviario Padano-Veneto
Partito oggi il primo convoglio dal Terminal Intermodale di Venezia diretto al porto di Cremona
21 settembre 1999
Il sistema idroviario Padano-Veneto è stato a più riprese considerato necessario per contribuire ad una razionalizzazione delle infrastrutture e dei flussi di trasporto a servizio delle industrie e dei mercati del Nord Italia. La sua realizzazione ha però preso consistenza solamente negli ultimi anni, quando gli sono stati riservati sostanziosi finanziamenti governativi (inforMARE del 12 dicembre 1998).
Le possibilità offerte dai traffici attivabili sull'unico fiume italiano idoneo alla navigazione commerciale stanno iniziando ad essere raccolte dagli operatori la cui attività gravita intorno al Po. Questa mattina il primo convoglio formato da 2 chiatte e uno spintore è infatti partito dal Terminal Intermodale Venezia (T.I.V.), infrastruttura multipurpose del porto di Venezia specializzata nel traffico di merci varie, impiantistica e prodotti alla rinfusa gestita dalla Compagnia Lavoratori Portuali (CLP). Il convoglio trasporta (spedizioniere Italshipping) oltre 1.300 tonnellate di prodotti siderurgici - pari ad oltre 40 camion sottratti alla strada - che in 48 ore raggiungeranno il porto di Cremona e le acciaierie Arvedi. Si tratta della prima tranche di un contratto che prevede il trasporto di 70.000 tonnellate di materiale.
Il nuovo servizio fluviale è stato sviluppato dalla società Navigazione Fluvio Padana che opera con una flotta di 25 chiatte e 7 spintori in accordo con il Terminal Intermodale Venezia.
Soddisfazione per l'iniziativa è stata espressa dal presidente dell'ente portuale lagunare, Claudio Boniciolli, che ne ha sottolineato la valenza per il porto di Venezia. Le opportunità offerte dai servizi idroviari si potranno concretizzare - ha detto Boniciolli - "se potrà essere assicurata la navigabilità del Po durante tutto l'anno. Un'operazione possibile che richiede interventi minimi con un investimento di circa 40 miliardi con i quali, grazie alla presenza di 4 draghe, si può assicurare al 'sentiero navigabile' la normale manutenzione con la pulizia dei 'dossi' che ostacolano la navigazione".
Il console della Compagnia Lavoratori Portuali, Dante Bolognati, ha confermato il supporto che il Terminal Intermodale Venezia può offrire a questa attività: "la vasta ricettività, ma soprattutto la specializzazione del T.I.V. - ha spiegato Bolognati - consente di predisporre la 'massa critica' di traffici indispensabile a sostenere l'attività armatoriale per la via fluviale. E' per questa ragione che non solo prodotti siderurgici alla rinfusa, ma anche merci in colli e container potrebbe in tempi brevi rappresentare lo 'zoccolo duro' per vere e proprie linee regolari che tra i porti di Cremona e Venezia, nei due sensi, potrebbero essere suscettibili di sensibili sviluppi, facendo così finalmente chiarezza anche su dove, quando e come mirare i cospicui stanziamenti che si stanno realizzando nel nostro paese per lo sviluppo delle vie navigabili interne". "Gli alti fondali del porto di Venezia, con la presenza quindi di grandi navi e grossi volumi di traffico - ha aggiunto il presidente di CLP - consentono di soddisfare a pieno l'incontro tra il traffico marittimo e quello fluviale che, grazie anche ai potenti mezzi di sollevamento del terminal, ha potuto completare le operazioni di carico di ben 1300 tonnellate in sole 4 ore, con ulteriori vantaggi quindi, sia in termini di costi operativi che ambientali, per tutta l'area Padana".
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore