La Commissione Europea con una Comunicazione ha adottato una nuova politica dei trasporti orientata a promuovere i trasporti nei paesi in via di sviluppo. Dovrà trattarsi di trasporti affidabili sia sul piano economico che finanziario, rispettosi dell'ambiente e degli interessi della collettività.
In proposito il commissario europeo alla Cooperazione e agli Aiuti umanitari, Poul Nielson, ha detto: «l'aiuto concesso ai trasporti è un settore nel quale l'Unione Europea ha un impatto decisamente positivo sui paesi in via di sviluppo. L'aiuto comunitario ai trasporti si esercita su scala internazionale, tuttavia i finanziamenti sono principalmente concentrati su Africa, Caraibi e regione del Pacifico (ACP), dove rappresentano il 40% (circa 2,25 miliardi di euro) dei programmi nazionali e regionali. Questa nuova politica deve migliorare la nostra azione 'sul campo', sia a livello di qualità che di lunga durata. Noi abbiamo una lunga esperienza nel campo dei trasporti. Il coordinamento giocherà un ruolo di primo piano: noi - ha concluso - desideriamo continuare a lavorare con gli Stati membri, in modo che la politica comunitaria generale in materia di trasporti sia realmente durevole».
Questa vicinanza permetterà di iniziare un dialogo politico a livello nazionale, proseguendo le linee direttrici del nuovo accordo di partenariato ACP-CE di Cotonou sulla programmazione dell'aiuto allo sviluppo. Il nuovo indirizzo politico è diretto in special modo a quei paesi che hanno bisogno di trasporti sicuri, a buon mercato, efficaci e con un minimo impatto negativo sull'ambiente. Sarà importantissima anche la manutenzione. Per contribuire utilmente allo sviluppo economico e sociale, il settore dei trasporti deve ricevere una dotazione appropriata nel bilancio nazionale.
Per giocare un ruolo efficace contro la povertà, i trasporti devono inoltre essere sicuri per tutti e dare sia ad uomini che donne la possibilità di utilizzarli in maniera equa.
Questa politica prevede la costituzione di partenariati tra settore pubblico e privato, mentre l'intervento governativo deve avvenire solamente a livello di controllo.
Questa politica avrà anche una grande incidenza sul commercio. La libera circolazione e il libero transito infatti porteranno ad un aumento degli scambi commerciali e al rafforzamento della competitività dei paesi in via di sviluppo in ambito mondiale.
La Comunicazione insiste sul fatto che si tratta di una strategia a lungo periodo. E' essenziale che il settore dei trasporti giochi un ruolo che gli sia proprio nella cooperazione allo sviluppo e che il finanziamento comunitario guadagni in visibilità.
La strategia dello sviluppo dei trasporti a lungo periodo tiene conto delle questioni settoriali e delle problematiche trasversali. Sul piano economico presuppone equilibrio nelle spese pubbliche, una concorrenza leale e tariffe eque. Sul piano finanziario richiede una maggiore partecipazione dei privati nello sviluppo del trasporto ferroviario, dei porti marittimi e fluviali e degli aeroporti, mentre per le strade saranno sufficienti le risorse destinate alla loro manutenzione.
A livello istituzionale questa strategia postula più autonomia nella gestione delle ferrovie, dei porti e degli aeroporti, in modo che questi settori possano commercializzare e privatizzare certe loro attività. Nel caso della rete stradale si tratta di orientarsi verso pratiche di gestione commerciale. Devono essere prese anche misure specifiche per prevenire i rischi d'inquinamento.
Infine il settore dei trasporti dovrebbe essere molto più utile alle popolazioni rurali che a quelle che vivono negli agglomerati urbani.
Questa comunicazione dell'UE è diretta a rafforzare le esperienze di lavoro tra Comunità Europea e i suoi paesi partner.
I due elementi indispensabili per la riuscita di questa politica sono l'impegno politico di tutte le parti in causa, da una parte, e dall'altra l'adattamento delle strategie nei paesi in via di sviluppo.
Conviene anche adottare un approccio settoriale, tener conto delle opzioni di commercializzazione e di privatizzazione e affrontare le questioni attinenti l'ambiente, la sicurezza e la consapevolezza dei problemi della collettività.
La priorità va anche data, sia sul piano nazionale che regionale, ad azioni di sostegno di politiche razionali e di strategie accessibili, a misure di ristrutturazione degli organismi di trasporto pubblico e privato, e all'ottimizzazione dei sistemi di trasporto esistenti. |
|