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Le misure dell'OECD per garantire la sicurezza nelle gallerie
Un rapporto propone di suddividere i tunnel in cinque categorie, in base al tipo di carichi pericolosi ammessi al transito
5 ottobre 2001
Un rapporto dell'Organisation for Economic Co-operation Development (OECD) spiega come gli standard di sicurezza internazionali debbano essere applicati anche ai tunnel stradali di tutto il mondo per ridurre il rischio di esplosioni, di incendi e di emissioni di gas tossici da parte di camion che trasportano sostanze pericolose.
Le conclusioni del documento "Safety in Tunnels: Transport of Dangerous Goods through Road Tunnels", che è stato presentato oggi dall'OECD, sono fondate sull'analisi e sullo studio delle cause che hanno provocato 33 grandi incendi nelle gallerie stradali, tra cui quello avvenuto nel Tunnel del Monte Bianco nel marzo 1999, che causò la morte di 39 persone.
Il rapporto propone di suddividere i tunnel in cinque categorie, in base al loro tipo di progettazione, allo stato di manutenzione e al livello di pericolo determinato dal tipo di carichi a cui è consentito il transito.
Nella categoria "A" ricadono le gallerie con il più elevato grado di sicurezza, in grado quindi di permettere il transito dei camion che trasportano le sostanze più pericolose. L'ultima categoria, la "E", riguarda i tunnel che presentano il minor livello di sicurezza e nei quali dovrebbe essere impedito il transito dei veicoli pesanti con a bordo carichi pericolosi. In particolare, l'accesso nelle gallerie della categoria "A" dovrebbe essere consentito ai carichi pericolosi il cui trasporto è autorizzato sulle arterie stradali; nella categoria "B" l'accesso dovrebbe essere consentito ai carichi pericolosi che ricadono nella precedente categoria con l'esclusione di quelli che possono provocare esplosioni di grande entità, come nel caso delle cisterne con gas di petrolio liquefatto. Nei tunnel della categoria "C" l'accesso dovrebbe essere ammesso ai carichi della categoria "B", con l'eccezione di quelli che possono provocare grandi esplosioni, come quelli trasportati in cisterne che contengono gas compressi ininfiammabili o che possono rilasciare grandi quantità di gas tossici o di liquidi tossici volatili. Nella categoria "D" l'accesso dovrebbe essere permesso a tutti i carichi che ricadono nella precedente categoria, con l'esclusione di quelli che possono causare grandi incendi. Nei tunnel della quinta categoria, la "E", dovrebbe invece essere vietato il transito di tutti i veicoli carichi di merci pericolose.
L'OECD propone di collocare all'ingresso dei tunnel dei cartelli che indichino la categoria di appartenenza della galleria, le limitazioni d'accesso e le strade alternative e chiede al Comitato di esperti per il trasporto di merci pericolose delle Nazione Unite di adottare e potenziare queste misure.
Il rapporto sottolinea però come le normative debbano essere adattate alle situazioni locali. Ad esempio - spiega l'OECD - l'accesso ai tunnel per alcune categorie di carichi pericolosi potrebbe essere limitato in determinate ore del giorno o della notte, o potrebbero essere autorizzati al transito solo con una scorta di autovetture della sicurezza o della polizia. Secondo Ceallach Levins, capo progetto per la sicurezza nelle gallerie della divisione Trasporti dell'OECD, le misure, con le raccomandazioni proposte alle Nazioni Uniti, avrebbero buone possibilità di essere adottate, soprattutto in Europa. «Un progetto di questo tipo - ha spiegato - potrebbe difficilmente essere portato avanti da una sola nazione. Il suo successo è largamente legato alla cooperazione internazionale».
Il rapporto rileva come molti incendi che hanno coinvolto veicoli pesanti in transito nelle gallerie siano stati causati da guasti meccanici o elettrici dei camion, spesso avvenuti lungo le erte strade d'accesso ai tunnel.
Tra le misure per incrementare la sicurezza proposte nel rapporto c'è l'adozione di sistemi automatici di estinzione del fuoco a bordo di tutti i veicoli pesanti, il potenziamento della formazione degli autisti sulle procedure di emergenza e la costruzione di piazzole lungo le strade di montagna che conducono ai tunnel, per permettere ai camion di sostare e di raffreddare i motori.
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