Il rilancio della competitività del porto di Livorno è subordinato all'approvazione del Piano Regolatore Portuale. Lo ha sottolineato nella conferenza stampa di fine anno tenutasi ieri il presidente dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti: «quest'anno - ha spiegato - sono venute a maturazione le condizioni per rendere veramente competitivo il porto. Tutto ruota, però, attorno all'approvazione del Piano Pegolatore Portuale. Al PRP - ha specificato - sono legate tre importanti partite, la gara sulla Porto 2000, quella sui Bacini e la realizzazione della Piattaforma Europa, opera necessaria se vogliamo rispondere alle sfide del gigantismo navale in modo concreto».-
- Ricordando che l'ultimo tassello da infilare nel puzzle della zonizzazione portuale è la variante al piano strutturale del Comune, il segretario generale dell'Autorità Portuale, Massimo Provinciali, che evidenziato che l'ente ha «chiesto semplicemente alle istituzioni che non si facciano battaglie politiche sulla pelle del porto. Se ci fossero delle osservazioni sulle aree di waterfront tra il porto e la città - ha precisato - siamo ovviamente pronti ad accoglierle, ma si proceda speditamente».
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- «Sul PRP - ha aggiunto Gallanti - il Comune ha già dato l'intesa e nella precedente consiliatura ha approvato a maggioranza la variante al piano strutturale. Quel che resta da fare è rispondere alle osservazioni di 16 soggetti che, durante il periodo di pubblicazione della variante sul Burt, hanno inviato alcune controdeduzioni». Gallanti ha inoltre sottolineato che le aree di competenza del Comune sono assai limitate: riguardano le aree di contiguità tra la città e il porto e non hanno nulla a che vedere con il compendio dei bacini.
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- Sul tema della cosiddetta “privatizzazione” della Porto di Livorno 2000, la società che gestisce il traffico dei passeggeri nello scalo labronico e che è partecipata con il 72,18% dall'Autorità Portuale e con il 27,82% dalla Camera di Commercio di Livorno, Gallanti e Provinciali hanno ribadito che l'ente portuale e la Camera di Commercio faranno tutto ciò che è in loro potere per salvaguardare la presenza del pubblico all'interno di una compagine societaria la cui maggioranza verrà presto ceduta ad un nuovo socio. «Entro la fine dell'anno o l'inizio del 2015 - ha detto Provinciali - convocheremo l'assemblea per modificare lo statuto della società. Verrà stabilito che sulle questioni più delicate i soci dovranno votare a maggioranza qualificata». Tra il 15 e il 20 gennaio verranno comunque pubblicati i bandi di gara sia per la cessione delle quote della Porto di Livorno 2000 che per l'affidamento dei bacini.
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- Nel corso della conferenza stampa Gallanti ha fatto anche il punto della situazione sui cantieri aperti nel corso del 2014. La caratterizzazione dei fondali della Darsena Toscana e il dragaggio del lato Nord del Molo Italia sono ormai una realtà: il primo lavoro è stato già completato ed è propedeutico all'approfondimento vero e proprio dei fondali del principale terminal contenitori del porto, il secondo verrà ultimato intorno alla prima settimana di gennaio e favorirà la delocalizzazione della Compagnia Portuale dall'Alto Fondale. Altra partita importante è quella relativa al consolidamento delle due vasche di colmata: la seconda verrà terminata nel 2015, ma è già funzionante ed ha accolto i fanghi del dragaggio del Molo Italia. «Abbiamo commissionato uno studio - ha spiegato il dirigente Ambiente e sicurezza dell'Autorità Portuale, Giovanni Motta - per valutare l'opportunità di perforare, sia pure in modo limitato, la guaina impermeabile che la normativa Sin impose all'atto dell'approvazione dei progetti. Lo studio valuterà quali sono i rischi connessi a questo tipo di operazione, ma dubito ce ne siano. A gennaio potremo inviare il progetto alla Regione per le opportune valutazioni». Altre due opere infrastrutturali che meritano una particolare attenzione sono la resecazione della banchina del Marzocco, con il primo lotto terminato e il secondo che si concluderà nel 2015 e permetterà l'allargamento del canale di accesso di 30 metri, e il banchinamento della Darsena Calafati, che consentirà lo spostamento del bacino galleggiante Ercolino II attualmente ubicato al Magnale e che tanti problemi aveva dato alla manovra delle navi.

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