Il comitato tecnico amministrativo del Provveditorato Opere Pubbliche interregionale Sicilia-Calabria ha approvato la perizia di variante presentata dall'Autorità Portuale di Messina relativamente al piano di dragaggio del porto di Milazzo. «È - ha sottolineato il commissario straordinario dell'ente portuale, Antonino De Simone - un risultato importante per il porto di Milazzo che dimostra anche a chi in questi anni ha più volte dubitato, il lungo e costante lavoro e impegno dei vertici dell'Autorità Portulae dedicato a questa parte fondamentale del nostro comprensorio».-
- Il progetto, infatti, risale al 2003, ma - ha specificato l'authority portuale - è stato sempre ostacolato nel suo iter tecnico e autorizzativo dall'istituzione del SIN, avvenuto nell'anno 2006, e dalle tantissime problematiche e prescrizioni di natura ambientale che la normativa ha imposto, che certamente hanno finito per ritardare in maniera significativa lo sviluppo del porto e dell'ambito portuale di Milazzo.
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- L'Autorità Portuale ha precisato che il tipo di dragaggio oggi proposto è di tipo “ambientale” ed è certamente migliore rispetto alla soluzione originaria di dragaggio “tradizionale” con conferimento esterno del materiale a discarica e a sito di recupero. L'intervento autorizzato ieri, infatti - ha spiegato l'ente - prevede lo spostamento del materiale dragato entro lo stesso corpo idrico, e più esattamente all'esterno del molo di sopraflutto, ai sensi della normativa recentemente subentrata e solo dopo una lunga campagna di caratterizzazione chimico-fisico-ambientale svolta con il supporto di ISPRA e ARPA Sicilia. Le analisi hanno permesso di indagare tutti i sedimenti delle aree interessate, confermandone la totale idoneità alla movimentazione. Si tratta pertanto di un dragaggio innovativo, uno dei primi che a livello nazionale recepisce le nuove norme sul refluimento del materiale nello stesso corpo idrico. L'authority ha sottolineato che, inoltre, il non conferimento in discarica ha garantito delle economie che sono state reimpiegate per eseguire un intervento che risulta essere tecnologicamente più evoluto e senza impatto ambientale e ciò ha così consentito all'Autorità Portuale di mantenere lo stesso importo complessivo del quadro economico originario di 5,95 milioni di euro.

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