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Musolino (porto di Venezia) invita i colleghi degli altri scali europei a discutere del rapporto tra le crociere e i porti delle città storiche
Tra le possibilità, la richiesta di costruire navi di “classe Europa” con caratteristiche e dimensioni compatibili con strutture e ambienti dei porti europei
1 agosto 2019
Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, ha inviato una lettera ai colleghi delle autorità portuali europee invitandoli a Venezia per discutere dell'impatto economico e ambientale dell'industria crocieristica e per definire delle linee guida che consentano di adottare un nuovo approccio sostenibile al turismo marittimo. Musolino ha reso noto che risposte positive sono già pervenute dai porti di Palma di Maiorca, Marsiglia e Barcellona e altre sono attese nei prossimi giorni. A breve verrà fissata una data per un seminario sui questi temi da ospitarsi in Laguna.
«Avere la responsabilità di porti come i nostri - ha scritto il presidente dell'AdSP dell'Adriatico Settentrionale nella lettera - negli ultimi anni è diventato un compito che richiede la capacità di trovare un giusto equilibrio tra lo sviluppo economico e la conservazione di un rapporto sostenibile con i nostri territori. Il settore delle crociere è stato ed è tuttora una grande fonte di reddito e un generatore di posti di lavoro e di innovazioni nei nostri porti e nelle nostre città. Tuttavia, le dimensioni crescenti delle navi, il loro impatto ambientale sulle aree circostanti i porti e il “peso” che il numero crescente di turisti sta rappresentando nelle città che ospitano i nostri porti sta creando una situazione di conflitto che sembra poter diventare ingestibile in un futuro molto prossimo. Io, più di altri, sono molto consapevole della necessità, vitale e senza compromessi, di abbinare la crescita del settore e i benefici per l'economia ad esso connessi con un ambiente fragile. Le recenti situazioni verificatesi a Venezia hanno dimostrato che il rischio concreto di creare un danno reale e irrecuperabile è sempre presente e non del tutto evitabile. È quindi con questo in mente che mi rivolgo a te con la presente lettera: è tempo di riunire i principali leader europei dei porti crocieristici per discutere, apertamente e francamente, delle possibilità a disposizione per la parte terrestre del settore, al fine di chiedere e attuare misure che possano ancora garantire la presenza di un fiorente mercato delle crociere che, nel contempo, dovrebbe essere più compatibile con la natura e con le caratteristiche dei nostri porti, tutti racchiusi entro città storiche e ambienti fragili».
Musolino ha anticipato ai colleghi presidenti dei porti europei che quello a Venezia sarà «un momento di studio e analisi in cui, da un lato, potremo condividere le nostre esperienze e le buone pratiche e, dall'altro, stilare un elenco condiviso di richieste al fine di influenzare e “guidare” il futuro mercato crocieristico dei porti situati nelle città storiche d'Europa. Il modello industriale che ha servito così bene i nostri porti negli ultimi due decenni - ha rilevato Musolino - non è più sostenibile e molto presto potremo tutti correre il rischio di vedere i nostri porti e attività limitati o addirittura fermati dalle autorità locali o nazionali. È tempo per noi di trovare una voce comune, di avere una solida piattaforma di proposte che abbinino la sostenibilità e le attività economiche in relazione alla gestione delle attività crocieristiche nei nostri porti, inclusa la possibilità di richiedere, tra l'altro, nel medio-lungo termine la costruzione di navi con caratteristiche e dimensioni compatibili con le nostre strutture e ambienti, una classe “Europa” di navi. Siamo a disposizione per ospitare e organizzare questo incontro a Venezia nei prossimi mesi - ha concluso il presidente dell'AdSP - ma potremmo decidere assieme dove dovrebbe avvenire questo incontro. La cosa più importante è agire e agire rapidamente!».
Intanto l'AdSP ha reso noto che nel primo semestre del 2019 il traffico complessivo delle merci nel porto di Venezia ha registrato una flessione del -7,2%, con un calo del -5,8% nel primo trimestre a cui è seguita una contrazione del -8,5% nel periodo trimestrale successivo. L'ente ha specificato che il traffico industriale presenta i risultati peggiori con un -13,7% da gennaio a giugno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, dato che si assesta a livello annuo (luglio 2018 - giugno 2019) passando in campo positivo (+5,5%). Inoltre nel periodo di 12 mesi è stato registrato un calo del -3,2% e del -10,5% rispettivamente per le rinfuse liquide e solide, mentre sono cresciute del +1,1% le merci in colli e del 2,5% i container che hanno raggiunto quota 626.640 teu. Quest'ultimo dato - ha precisato l'authority - è ancora più positivo se si considerano i soli contenitori pieni che sono aumentati del +2,5% sul semestre e del +3,5% su base annua.
Globalmente nel periodo che va da luglio 2018 a giugno 2019 gli scali portuali di Venezia e di Chioggia, ambedue amministrati dall'AdSP, hanno movimentato 26.712.450 tonnellate di merci, con una diminuzione del -3,3% rispetto al periodo annuale precedente. Il dato - ha specificato l'ente - rappresenta una media pesata tra il risultato negativo conseguito negli ultimi mesi dallo scalo veneziano che trascina giù del -3,7% il consuntivo annuale e quello positivo del porto di Chioggia che recupera il +5,5% dei traffici rispetto all'anno precedente.
«Il calo traffici del porto veneziano - ha commentato Musolino - riflette la flessione della produzione industriale italiana, confermata anche dal Centro Studi Confindustria, e la debolezza del commercio internazionale fotografata da recenti dati del WTO. I traffici di merci che transitano da e per Venezia, servendo in particolar modo l'industria manifatturiera italiana, risentono della riduzione degli ordini che si rispecchia anche in un forte calo delle importazioni siderurgiche destinate alle acciaierie (-16% in un anno) e delle merci di tipologia energetica tra cui carbone e olii derivati (-7%). Continua a produrre un impatto negativo sulle statistiche - ha rilevato inoltre Musolino - anche lo stallo perdurante sul fronte degli escavi e delle manutenzioni ordinarie, che vede l'Autorità pronta a intervenire per migliorare l'accessibilità nautica con oltre 27 milioni di euro già stanziati per opere ed escavi ma bloccati dall'assenza di un protocollo fanghi aggiornato e dalla mancanza di alternative agli attuali siti di conferimento dei sedimenti. Si teme infine, che la perdurante incertezza legata alla gestione anche emergenziale dei flussi crocieristici, che potrebbero essere parzialmente dirottati sui terminal merci, possa contribuire ad aumentare il nervosismo sui mercati e tra gli operatori, andando ad appesantire i prossimi risultati trimestrali di traffico».
Relativamente al traffico dei passeggeri, nel periodo luglio 2018 - giugno 2019 il traffico dei traghetti ha segnato un aumento del +3,9% e un rialzo del +4,2% quello dei crocieristi che hanno raggiunto quota 1.589.970, di cui 1.351.654 come home port - pertanto, ha ricordato l'ente, contati due volte all'arrivo e alla partenza - e 238.316 in transito, quindi conteggiati una sola volta.
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