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Preoccupazione di Confitarma per il fermo del trasporto nei porti e nelle piattaforme logistiche della Liguria
Trasportounito decide di rinviare il fermo dell'autotrasporto, minacciando di confermarlo a settembre
14 giugno 2021
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha manifestato forte preoccupazione per lo stato di agitazione e le giornate di fermo programmate a partire da domani sino al 19 giugno nei tre porti liguri di Genova, La Spezia e Savona, in tutte le piattaforme logistiche e al confine di Stato con la Francia, per protestare per i continui disagi nella viabilità ligure. La protesta è stata proclamata dalle sigle dell'autotrasporto Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Legacooperative e Trasportounito. Quest'ultima sigla ha annunciato la decisione di rinviare il fermo del settore.
Specificando che «pur comprendendo gran parte delle motivazioni alla base di tale decisione e condividendo la necessità di trovare soluzioni adeguate in tempi rapidi», la confederazione armatoriale ha precisato di ritenere «che il blocco avrà conseguenze inevitabili per l'attività dei porti liguri, penalizzando duramente tutta la filiera della logistica del trasporto e di conseguenza l'attività operativa delle nostre compagnie di navigazione, già seriamente colpite dalle conseguenze della pandemia Covid-19. Oltre alle significative ricadute negative per il tessuto economico e imprenditoriale di tutto il nord-ovest - ha osservato Confitarma - saranno inevitabili le conseguenze anche a livello di immagine e di credibilità del sistema Italia per le ripercussioni sulla movimentazione delle merci in ingresso e in uscita dai tre scali».
Ribadendo «la necessità di trovare con sollecitudine soluzioni ai problemi connessi alla messa in sicurezza delle autostrade liguri», Confitarma ha concluso auspicando «che il comparto dell'autotrasporto possa rivedere la propria decisione salvaguardando il prevalente interesse generale di ripartenza dell'economia che proprio in queste ultime settimane mostra incoraggianti segnali di ripresa».
Motivando la propria decisione di rinviare la protesta, Trasportounito ha spiegato che se «le motivazioni per un fermo ci sono tutte», tuttavia «la crisi del Paese, e quella delle stesse imprese di autotrasporto, logorate da mesi di difficoltà operative e finanziarie, ma specialmente dalle troppe inadempienze da parte delle istituzioni, non consentono oggi di affrontare l'ulteriore debacle economica che il fermo inevitabilmente provocherebbe. Con grande senso di responsabilità quindi - ha annunciato l'associazione di categoria - Trasportounito ha deciso di sospendere la manifestazione di protesta che era stata indetta per questi giorni».
Sospensione rispetto alla quale - ha precisato il coordinatore regionale, Giuseppe Tagnochetti - in cambio Trasportounito chiede l'immediata costituzione di una commissione permanente con prefetti, Regione e autotrasporto incaricata di verificare l'effettiva attuazione degli impegni assunti dai rappresentanti istituzionali e dettagliati nel corso dell'incontro svoltosi in Prefettura; in particolare - ha ricordato Tagnochetti - incontro con sottosegretario Bellanova convocato il 24 giugno: in discussione un provvedimento che riconosca adeguati ristori non tassabili alle imprese di autotrasporto operanti da e per il territorio ligure per mitigare gli enormi extracosti sostenuti e che dovranno essere affrontati a causa della cantierizzazione autostradale; l'impegno economico da parte del governo e in specie dei ministri MIMS e MEF sulla urgente necessità di dare una adeguata copertura all'emendamento condiviso da tutti i gruppi parlamentari, al Sostegni Bis che verrà discusso nelle prossime sedute parlamentari e che ha l'obiettivo di disporre che i ristori, riconosciuti agli autotrasportatori per le maggiori spese sostenute dopo il crollo del Ponte Morandi, non concorrano alla formazione della base imponibile; convocazione di un'audizione urgente della Commissione Trasporti della Camera con impegno pubblico della presidente Paita, con i rappresentanti dell'autotrasporto ligure; impegno ministeriale MIMS in risposta dell'ordine del giorno approvato dal consiglio regionale della Liguria, giunta e del presidente della Regione Liguria con quale è stata chiesto di dare continuità ai ristori riconosciuti agli autotrasportatori per i maggiori costi sostenuti dopo il crollo del Ponte Morandi». Tagnochetti ha avvertito che nel caso in cui queste richieste non fossero accolte e concretizzate, Trasportounito attuerà a settembre il fermo che era stato programmato per questi giorni.
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