I progetti per gli approdi crocieristi alla foce del Tevere
possono essere l'occasione per ripristinare la navigabilità
del fiume sino al cuore di Roma. Tale opportunità è
stata evidenziata venerdì nell'ambito del “Tevere day”,
che si è svolto a Roma presso lo scalo De Pinedo, in
occasione della tavola rotonda “Verso il Giubileo 2025: Roma e
Fiumicino tra navigabilità e rigenerazione metropolitana del
Tevere” organizzata dall'International Propeller Club Port of
Roma.
Durante l'incontro, gli interventi dei tecnici hanno illustrato
i più recenti progetti in materia di navigabilità del
Tevere recentemente sviluppati e proposti da soggetti pubblici e
privati, con alterne vicende, all'attenzione delle istituzioni. Il
tema è prepotentemente tornato all'attenzione a seguito
dell'accelerazione impressa alla realizzazione delle due nuove
iniziative portuali alla foce del fiume, una da parte dell'Autorità
di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e una
della Fiumicino Waterfront Srl, società di diritto italiano
partecipata dal gruppo crocieristico americano Royal Caribbean che
investe circa 434 milioni di euro in vista del Giubileo 2025 per la
realizzazione di un nuovo approdo crociere a Fiumicino, intervento
inserito nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello
scorso 8 giugno per il Giubileo 2025. A tale riguardo, è
stato rimarcato che il fiume è già teoricamente
navigabile e che una prima fase di interventi attuabili entro il
2025, dell'importo stimabile in circa 120 milioni di euro, potrebbe
comprendere la regolarizzazione di un canale a doppio senso
navigabile in sicurezza a una velocità compatibile con tempi
di percorrenza di 60-90 minuti dalla foce al Porto di Ripa Grande e
di un altro analogo tratto dall'isola Tiberina all'approdo Duca
d'Aosta, rivalutando le banchine come struttura urbana. È
stato precisato che i problemi tecnici e ambientali sono tutti
risolubili in ambito ingegneristico.
È stato inoltre sottolineato che il tracciato fluviale,
oltre ad offrire una meravigliosa opportunità ai crocieristi
ed ai pellegrini di visitare importanti preesistenze archeologiche e
paesaggistiche, consentirebbe, anche con l'uso di imbarcazioni
elettriche, di contribuire alla decarbonizzazione ed evitare
l'ingresso in città di numerosissimi pullman turistici.
Se i relatori hanno evidenziato la fattibilità dei
progetti per la navigabilità del fiume, è stato
tuttavia osservato che simili interventi sono ostacolati dal gran
numero di competenze sul fiume che sono devolute pro quota a diverse
istituzioni, tra cui il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, tramite il braccio operativo delle Capitanerie di Porto,
la Regione Lazio, la Città metropolitana, i Comuni di Roma e
di Fiumicino, la Soprintendenza del Ministero della Cultura.
Occorrerebbe invece - è stato rilevato - individuare un unico
soggetto attuatore che si faccia carico anzitutto della “vision”,
della progettazione, del processo di condivisione, dibattito
pubblico, formazione del consenso e approvazione del progetto
stesso, della sua realizzazione e gestione nell'arco di un periodo
almeno decennale, fino al Giubileo del 2033.
È emersa l'ipotesi, se le istituzioni la riterranno
attuabile attraverso un apposito protocollo di intesa, della
costituzione di una società di sviluppo urbano sul modello
dell'esperienza olandese, partecipata da soggetti pubblici e privati
con lo scopo di valorizzare lo strumento del PPP, da finanziare
inizialmente per il funzionamento e la progettazione, che
garantirebbe esperienza tecnica, continuità ed operatività
a lungo termine. I rappresentanti del Propeller Club di Roma hanno
annunciato che l'associazione si impegnerà con i propri soci
a supportare le istituzioni nello sviluppo dei contenuti di questo
protocollo di intesa, primo passo per incardinare e concretizzare
l'iniziativa.
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