Nel 2023 la tedesca Kombiverkehr, come altri primari operatori
intermodali che operano nel mercato europeo, ha registrato un deciso
calo dei volumi di spedizioni movimentate su ferrovia che sono
risultati pari a 815mila spedizioni stradali, con una diminuzione
del -15,9% sull'anno precedente, di cui 629mila spedizioni
internazionali (-17,5%) e 187mila nazionali (-10,1%). In termini di
contenitori da 20' movimentati, nel 2023 le spedizioni sono
risultate pari a 1,63 milioni di teu (-16,0%), spedizioni che hanno
trasportato un totale di 19 milioni di tonnellate rispetto a 22,9
milioni di tonnellate nel 2022.
Kombiverkehr ha reso noto che nel 2023 la situazione è
risultata assai difficile a causa dell'indebolimento dell'economia
europea, degli scioperi in Francia e Germania, della pressione sui
costi e del calo della qualità dovuta ai lavori sulla rete
ferroviaria nonché per gli effetti degli eventi meteorologici
sui trasporti alpini e per la temporanea chiusura del tunnel di base
del San Gottardo. «In alcuni segmenti - ha specificato
l'amministratore delegato Armin Riedl - questi fattori negativi si
sono addirittura intensificati e, assieme all'elevata pressione sui
costi causata dalla deviazione di servizi e dagli spropositati costi
dell'energia per il trasporto ferroviario, hanno portato ad una
situazione complessiva che è grave. Purtroppo - ha avvertito
Riedl - questa situazione proseguirà sino alla fine
dell'anno».
Kombiverkehr ha precisato che, a seguito dell'aggravamento della
situazione, già all'inizio del 2023 l'azienda è stata
costretta ad adeguare i prezzi dei trasporti e ad imporre un
ulteriore supplemento energetico, il che ha nel contempo influito
negativamente sulla propria competitività e ha causato un
ulteriore ampliamento dei divario dei prezzi dei trasporti su strada
e dei trasporti su rotaia.
Tra i fattori negativi individuati, la società ritiene
inoltre che il programma tedesco di incentivi a favore del trasporto
intermodale soffra di carenza di pianificazione e ha evidenziato che
l'attuale situazione del bilancio federale, che prevede una
riduzione dei finanziamenti anche per il trasporto delle merci su
rotaia, rende nuovamente l'utilizzo delle tracce ferroviarie più
oneroso per gli operatori e per gli spedizionieri. «I
finanziamenti che mirano realmente ad aumentare significativamente
in futuro la quota di mercato delle ferrovie in termini di CO2 - ha
rilevato il co-amministratore delegato, Heiko Krebs - sono pertanto
pressoché superati. Ciò, per noi operatori, non
faciliterà una svolta a breve e medio termine dello sviluppo
dell'attività, tanto più che quest'anno verranno
realizzati anche importanti lavori di rinnovamento su primarie linee
ferroviarie in Germania, che avranno un impatto notevole anche sul
rapporto prezzo-prestazioni del trasporto combinato».
Se questi fattori non consentono a Kombiverkehr di prevedere un
miglioramento nel breve e nel medio termine, una fioca luce arriva
da Bruxelles e, in particolare, dall'adozione lo scorso luglio del
pacchetto “Greening Freight Package” completato lo
scorso novembre dalla proposta della Commissione Europea sul
trasporto combinato volta a conseguire gli obiettivi del Green Deal
europeo. «In linea di massima - ha spiegato Riedl - siamo
molto favorevoli alle nuove direttive, perché finalmente
fanno chiarezza su alcune importanti questioni che il settore deve
affrontare e che sono state a lungo ignorate. Vediamo anche
l'opportunità di creare condizioni di parità in cui
ciascuna modalità di trasporto possa fruttare i propri
specifici vantaggi nell'ambito di un mercato funzionante. Nel
contempo, però, intravediamo l'enorme rischio che i piani
possano bloccarsi a metà strada e cementare così lo
squilibrio tra strada e rotaia. E questo - ha denunciato Riedl - è
proprio quello che rischia di accadere, anche perché la
Commissione ha introdotto le nuove norme solo nella fase finale
della legislatura».