Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 1/2010 - GENNAIO 2010
Studi e ricerche
L'ESC e l'ambiente
Le problematiche ambientali stanno condizionando il modo in cui
tutti quanti conducono le proprie attività nel settore dei
trasporti e non è più accettabile ignorare tale
fattore.
I consumatori non accetteranno più un atteggiamento di
questo tipo né lo vorranno sia i politici, sia i legislatori.
Ciononostante, occorre bilanciare la crescita economica con gli
obiettivi ambientali.
Lo ESC (Consiglio dei Caricatori Europei) svolge un ruolo sempre
più importante e tenta di influenzare la direzione ed i
particolari delle politiche e delle iniziative provenienti da
organismi quali la Commissione, il Parlamento, il Consiglio dei
Ministri europei e da entità internazionali come l'IMO
(Organizzazione Marittima Internazionale).
Anche se fra i compiti dell'ESC non c'è la frapposizione
di ostacoli al conseguimento degli obiettivi ambientali, l'ESC
tenterà di far sì che essi comportino effetti minimi,
o inesistenti, sulle attività dei suoi membri.
Il fatto che il settore stesso stia tentando di ridurre la
produzione di rifiuti derivanti dalle sue attività e dalle
sue filiere della fornitura è evidente per tutti.
Il vero scopo, in questo caso, è quello di ridurre i
costi e far fronte alla domanda del mercato.
I vantaggi in ultima analisi ambientali e gli obiettivi
ambientali motivati dal punto di vista politico diventano più
facili da conseguire.
I due obiettivi sono inestricabilmente collegati: la rimozione
dell'inefficienza e la riduzione delle emissioni potrebbe e dovrebbe
ridurre i costi.
Occorre che i fornitori di servizi di trasporto merci lavorino
con i propri clienti allo scopo di reperire soluzioni economicamente
ed ambientalmente sostenibili.
In particolare i clienti devono adottare una cultura in base
alla quale le norme ambientali siano radicate in tutto ciò
che fanno, compresa la gestione della catena di approvvigionamento e
la fornitura dei loro servizi di trasporto merci.
È opportuno, a questo punto, attirare l'attenzione su un
recente esempio in cui le questioni della sostenibilità
stanno assumendo un ruolo sempre maggiore nell'ambito delle
procedure di acquisizione.
La Mars (nei paesi Bassi), la Heinz e la InterfaceFlor hanno
dato il via ad un'iniziativa denominata “Green Tender”.
Si tratta di un'iniziativa unica, nel senso che le tre società
condividono la propria visione in ordine al modo in cui esse
vogliono collaborare con i propri fornitori di servizi
nell'affrontare i programmi ambientali sostenibili.
Il “Green Tender” rappresenta essenzialmente una
metodologia finalizzata ad integrare la sostenibilità
nell'acquisizione di servizi di logistica.
La sostenibilità è un obiettivo intersettoriale
che non è pensato in termini di concorrenza, bensì in
termini di dialogo, cooperazione e fiducia.
Questo è solo un esempio di come i caricatori possano
dare un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi
ambientali, bilanciando nel contempo le esigenze economiche e
commerciali.
Ci sono molti altri provvedimenti anti-inquinamento che vengono
utilizzate e sviluppate.
Molti di loro si concentrano sul dialogo tra imprenditori,
fornitori e venditori.
Inoltre, un numero crescente di aziende sta usando la
collaborazione orizzontale per tagliare i costi della propria
filiera di approvvigionamento e migliorare i livelli di servizio.
Fondamentale per una maggiore collaborazione è la
migliore visibilità nei processi aziendali, delle scorte e
del rifornimento, nonché le modalità di esecuzione
delle attività da parte di elementi assai diversi nell'ambito
della filiera, in termini sia di ottimizzazione della produttività,
sia di riduzione dell'impatto ambientale.
Il mantra del settore “se non lo si può misurare,
non lo si può gestire” si applica tanto alle emissioni
di anidride carbonica quanto a prestazioni e costi.
Molte aziende calcolano e pubblicano regolarmente una stima
delle proprie emissioni di carbonio.
Alcune società, peraltro, sono più avanti di altre
e, attualmente, non esiste una metodologia unica standard di misura
a questo riguardo.
Si tratta di un'area settoriale fondamentale che lo ESC sta
esaminando, al fine di aiutare i legislatori nell'opera di soluzione
del problema.
Molti dei membri dell'ESC, cioè i caricatori, chiedono
che vangano sviluppate misure standard delle emissioni e
dell'inquinamento.
Ciò li aiuterebbe a identificare la soglia delle loro
emissioni di anidride carbonica in relazione ai diversi modelli per
la logistica e la filiera delle forniture.
Dato che in futuro un numero sempre maggiore di scelte, tasse od
oneri potrà essere determinato sulla base di tali fattori, si
tratta di un problema urgente che occorre risolvere.
Solo quando i provvedimenti vengono standardizzati possono
essere valutate ed adottate decisioni e scelte efficaci.
Diversi settori (come ad esempio il settore chimico e le
attività correlate ai prodotti forestali) già adottano
e sviluppano misure, creando una parità di condizioni tra le
imprese interessate.
Altrove, sono stati recentemente compiuti dei progressi con la
standardizzazione delle direttive per la misurazione delle emissioni
di carbonio da parte del World Economic Forum's Logistics &
Transport Industry Group.
Tuttavia, non si può non pensare che sarebbe meglio se
esistesse un solo standard compresibile ed accettabile per tutti,
consumatori compresi.
Tuttavia, possiamo imparare da questi altri tentativi per
sviluppare standard, e forse anche copiarli piuttosto che
reinventarli, utilizzando le direttive internazionali.
Lo ESC è più che disposto ad aiutare in modo
proattivo l'agevolazione dello sviluppo di standard intersettoriali.
È chiaro che l'intensità di carbonio delle catene
della fornitura sarà sempre più importante nel
determinare il proprio fornitore di logistica.
I fornitori di servizi di trasporto merci sono destinati ad
adattare le loro attività al fine di soddisfare continuamente
le esigenze dei clienti e le efficienze di cui hanno bisogno.
Lavorando insieme, i fornitori e clienti possono reperire
soluzioni sostenibili sotto il profilo economico e ambientale.
Un'altra questione importante che mette a confronto le
spedizioni e le catene della fornitura è l'impatto di
attuazione delle nuove norme in materia di emissione di zolfo.
Pur accogliendo con favore lo scopo di ridurre le emissioni di
ossidi di zolfo inerenti alle pericolose emissioni delle navi,
l'attuazione delel norme locali nel Nord Euiropa SECA (per il Mare
del Nord, il Canale della Manica ed il Mar Baltico) potrebbe
comportare l'aumento dei costi del carburante per le navi di ben il
80%, la chiusura di alcuni servizi di trasporto e l'incremento di
ben il 40% delle tariffe di nolo per i caricatori attivi nei servizi
residui. (da: Containerisation International, 01.04.2010)
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