
La compagnia d'Amico International Shipping (DIS), che ha una
flotta di 31 navi cisterna MR e LR1 operata tramite la controllata
operativa d'Amico Tankers, ha concluso il secondo trimestre di
quest'anno con ricavi base time charter pari a 87,8 milioni di
dollari, in calo del -37,1% sullo stesso periodo del 2024. L'EBITDA
è stato di quasi 39 milioni (-54,2%), l'EBIT di 22,6 milioni
(-67,9%) e l'utile netto di 19,6 milioni di dollari (-70,5%).
Commentando l'andamento dell'attività nel secondo
trimestre del 2025 l'amministratore delegato della DIS, Carlos di
Mottola, ha spiegato che, «nel complesso, DIS ha continuato a
beneficiare di un contesto di mercato favorevole, sostenuto da
persistenti perturbazioni nei traffici commerciali, da una crescita
limitata della flotta e dall'evoluzione nelle rotte di trasporto di
petrolio. La circumnavigazione del Capo di Buona Speranza, derivante
dalle ostilità nello Stretto di Bab-el-Mandeb, e le sanzioni
europee sul petrolio russo - ha rilevato di Mottola - hanno
profondamente modificato le rotte commerciali, aumentato le distanze
medie dei viaggi e sostenendo la domanda misurata in
tonnellate-miglia. L'incremento del numero di navi sanzionate da
parte dei governi di Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea sta
invece riducendo in modo significativo la flotta disponibile per i
traffici leciti. In questo contesto, il 18 luglio 2025, l'Unione
Europea ha adottato uno dei pacchetti sanzionatori più severi
finora - stabilendo un tetto dinamico al prezzo del greggio pari
inizialmente a US$ 47,6/barile (soggetto a revisione semestrale),
escludendo ulteriori 22 banche russe dal sistema SWIFT e colpendo
105 navi cisterna della cosiddetta “shadow fleet”,
nonché i soggetti che ne facilitano le operazioni. A partire
da gennaio 2026, entrerà inoltre in vigore un divieto
sull'acquisto di prodotti raffinati ottenuti da greggio russo.
Nonostante l'elevato rischio geopolitico e la volatilità di
breve periodo - fattori che finora hanno sostenuto i mercati dei
noli - riteniamo che i fondamentali del settore restino solidi. La
crescita della domanda globale di petrolio ha mostrato segni di
rallentamento, a causa delle deboli condizioni macroeconomiche e
dell'aumento delle tensioni commerciali. Tuttavia, secondo l'Agenzia
Internazionale dell'Energia (IEA), la domanda di petrolio è
destinata ad aumentare di 0,7 milioni di barili al giorno sia nel
2025 che nel 2026, dopo un incremento di 0,8 milioni di barili al
giorno nel 2024. Nel frattempo, l'offerta di petrolio dei Paesi non
appartenenti all'OPEC è in crescita e l'OPEC+ ha accelerato
il processo di revoca dei tagli volontari, ripristinando di fatto
quasi l'80% dei tagli entro agosto, ben prima del previsto. Il
mercato del petrolio - ha concluso di Mottola - potrebbe dunque
avviarsi verso una fase di eccesso di offerta, con una possibile
configurazione della curva dei prezzi a termine in “contango”,
uno scenario storicamente favorevole per il settore delle navi
cisterna».