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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 6/2010 - GIUGNO 2010
Trasporto ferroviario
Ferrovie europee in pista
“Ci sarà ancora qualche trasporto merci ferroviario
in Europa fra 20 anni?”.
Questa è stata la questione sollevata dal presidente
della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, Brian Simpson,
un fiero difensore del trasporto merci ferroviario.
Frustrato dalla bassa quota del trasporto merci ferroviario nel
mercato del settore in questione nell'Unione Europea, che si è
stabilizzata su livelli inferiori al 10%, il Parlamento Europeo ha
richiamato gli stati membri al rispetto delle normativa comunitaria
sulla liberalizzazione mirata al miglioramento della concorrenza in
ambito ferroviario.
Il Parlamento Europeo è del parere che gli stati membri
impediscano la concorrenza leale e ciò malgrado l'avvio di
procedimenti giudiziari da parte della Commissione Europea nei
confronti di quasi tutti gli stati membri che non hanno posto in
essere la normativa introdotta quasi un decennio fa.
In effetti, la situazione appare come una durissima lotta in
salita.
La realtà, oggi, è che le cose stanno diventando
solo peggiori a causa della recessione, ma la verità è
che ci sono serie questioni in piedi e che non sarà facile
convincere i caricatori circa la serietà delle operazioni di
trasporto merci ferroviario.
I volumi in calo e le conseguenti pressioni sui prezzi hanno
avuto effetto sul settore del trasporto intermodale e, anche se i
servizi di treni-blocco sono andati in sofferenza, probabilmente è
stato il trasporto a carro singolo ad essere colpito più
duramente.
Un certo numero di operatori, fra i quali il peso massimo SNCF,
sta ritirando il proprio supporto ai servizi a carro singolo.
Tradizionalmente, tale tipo di servizio rappresentava fra il 30
ed il 40% del giro d'affari annuo della società, ma negli
ultimi anni esso è stato responsabile del 70% delle sue
perdite.
Altrove, Trenitalia ha recentemente bloccato il trasporto di
merci pericolose mediante carri singoli.
Nella maggior parte dei casi, il numero in diminuzione dei
servizi di trasporto merci offerti comporterà il dirottamento
delle merci dalla rotaia all'autotrasporto.
Tuttavia, tale situazione comporterà che il settore dovrà
impiegare più tempo, risorse ed
Per le società che trasportano merci pericolose, la
situazione è persino più grave, dato che diverse di
loro non dispongono di alternative al trasporto merci ferroviario.
Ad esempio, la rigorosa normativa in materia di trasporto di
merci pericolose in alcuni paesi, come la Svizzera, non consente
l'uso di veicoli stradali.
Con un volume annuo di trasporto merci di circa 100 miliardi di
tonnellate/km, circa il 50% del trasporto ferroviario di merci
transfrontaliero europeo viene attualmente effettuato con la
modalità di traffico a carro singolo.
Si tratta di un sistema molto flessibile e costoso che
fondamentalmente consente ai clienti di scegliere il numero dei
carri necessari invece di effettuare un treno-blocco.
Ci sono molti caricatori/consegnatari che non dispongono di
volumi tali da giustificare un treno-blocco dedicato completo, ad
esempio.
Inoltre, negli ultimi anni si è assistito alla riduzione
del numero dei punti di accesso alle reti ferroviarie, il che ha
tagliato fuori molti caricatori.
Di conseguenza, malgrado la visione a lungo termine e la volontà
di utilizzare il trasporto merci ferroviario, molti caricatori hanno
trovato difficile passare dalla strada alla rotaia.
Con l'iniziativa della “Xrail Alliance”
Il loro intento è quello di rendere i traffici di merci
per ferrovia più attenti alla clientela e più
efficienti, nonché di rendere tali traffici in Europa
notevolmente più competitivi.
Si nota con disappunto, tuttavia, che due delle imprese-chiave
del trasporto merci ferroviario non sono coinvolte in questa:
Trenitalia e SNCF.
Ciò dimostra che questi due importanti operatori
ferroviari nazionali non considerano interessante questo settore di
mercato.
Essi hanno giustificato la mancata partecipazione all'iniziativa
con gli elevati costi fissi derivanti dal numero delle operazioni da
piazzale e dalle risorse umane richieste per effettuare tali
operazioni.
Lo ESC e molti caricatori da esso rappresentato guardano con
attenzione all'alleanza Xrail ed a ciò che essa potrebbe
essere in grado di conseguire.
L'efficienza, la concorrenza e l'attuale minaccia ai servizi di
trasporto merci ferroviario a carro singolo sono oggi fra le
principali preoccupazioni dei membri dello ESC.
Se il progetto dovesse fallire, allora il futuro sarebbe
determinato dall'attività di distribuzione su treni-blocco.
Quest'ultima, peraltro, è confinata alla fornitura di
servizi che collegano gli hub centrali con l'uso su larga scala di
camion per il trasporto preliminare e quello principale.
Inoltre, le imprese che non dispongono di sufficiente traffico
merci per i servizi di treniblocco dovrebbero riconfigurare la
propria logistica nel senso di una maggiore utilizzazione del
trasporto stradale nel caso non fossero vicine ad un terminal hub.
Lo ESC ha sentito al riguardo diversi caricatori ed alcune altre
parti (come Henry Posner III della Railroad Development Corporation)
i quali sostengono che l'attività a carro singolo potrebbe
produrre profitti se solo gli operatori adottassero un approccio
maggiormente positivo e si concentrassero sull'eliminazione delle
inefficienze.
Posner è sincero quando esprime la propria opinione
secondo cui i traffici dei carichi a carro singolo possono indurre
maggiori profitti rispetto a quelli fondati su treni-blocco dal
momento che possono disporre di una base di mercato più ampia
e profonda, riescono meglio ad attirare nuovi traffici, accolgono
carichi di valore più elevato ed attirano prezzi scontati.
Tuttavia, il trasporto merci ferroviario, se vuole avere
successo, deve diventare più attento ai caricatori e
concentrarsi di più sulla clientela.
In particolare, occorrono ulteriori miglioramenti per quanto
attiene la puntualità dei servizi internazionali ferroviari
di trasporto merci, mentre c'è bisogno di un sistema di
tracciamento dei carichi in tempo reale o quasi reale.
Ciò sarebbe possibile solo se tutti i partner coinvolti
nella filiera del trasporto - imprese ferroviarie, operatori delle
infrastrutture, spedizionieri ed imprese di noleggio dei carri -
portassero avanti iniziative congiunte per il miglioramento della
qualità.
Non sarebbe infatti di aiuto se il settore del trasporto merci
ferroviario ed i suoi clienti si mettessero assieme per cercare di
trovare qualche durevole soluzione pratica fondata su modelli di
attività sostenibile?
In Francia, la SNCF ha annunciato nuovi treni a carico e cliente
multiplo che richiedono un impegno sui volumi.
Si tratta di un modello interessante, ma il suo alto prezzo
potrebbe rivelarsi la sua rovina.
Se il settore non riuscirà a trovare una soluzione,
allora dovremo accettare la realtà che i caricatori non
avranno altra scelta se non quella di spostare le proprie merci su
altre modalità che siano in grado di consegnare i servizi di
cui hanno bisogno.
Un dirottamento modale di ritorno dalla rotaia alla strada non
sarebbe in linea con la politica dei trasporti della Commissione
Europea che mira ad incoraggiare l'uso ottimale del trasporto
ferroviario al fine di ridurre le emissioni; ciononostante, i
segnali non sono buoni.
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