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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 1/2011 - GENNAIO 2011
Conferenze e convegni
I porti fluviali collaborano al fine di superare le
problematiche inerenti alle frontiere
Secondo Roland Hörner, presidente della EFIP (Federazione
Europea dei Porti Fluviali), i porti fluviali situati in prossimità
dei confini nazionali potrebbero fungere quali trampolini di lancio
per appianare i problemi relativi ai corridoi di trasporto merci.
Parlando alla Conferenza Manifesto di Ferrmed svoltasi presso il
Parlamento europeo nel mese di gennaio, Hörner ha accennato
agli “interessanti esempi” costituiti dalla
collaborazione fra Basilea-Weil am Rheim e Mulhouse, fra Metz e
Treviri e nell'ambito del raggruppamento Dresda-Decin.
Hörner, peraltro, ha aggiunto che altri esempi ancora
potrebbero seguire se a loro venisse dato supporto europeo e
politico.
La collaborazione transfrontaliera con i porti fluviali su
ciascun lato di un confine nazionale potrebbe altresì
contribuire a risolvere i problemi che spesso esistono nei pressi
delle frontiere nazionali.
Isabelle Ryckbost, direttore dell'EFIP, spiega che, poiché
i governi nazionali tendono a concentrarsi di più sulle
infrastrutture nazionali, ciò spesso provoca l'involontario
effetto di creare una “terra di nessuno trasportistica”
in prossimità dei confini nazionali.
Inoltre, sia la Ryckbost che Hörner hanno entrambi
sottolineato la mancanza di interoperabilità fra i sistemi
ferroviari europei, laddove regole e strutture fisiche diverse
possono ingenerare difficoltà.
Peraltro, dal momento che i porti fluviali sono “nodi”
naturali di attività, “per loro natura essi concentrano
le proprie strategie a livello internazionale ed intermodale”
afferma la Ryckbost.
“Mentre i governi nazionali sono maggiormente tentati di
supportare le infrastrutture sul proprio territorio, i porti d'altro
canto sono direttamente coinvolti in questioni transfrontaliere.
Se si può disporre di porti fluviali che collaborano su
ciascun lato di un confine nazionale, essi possono attivare le
proprie sinergie quali centri intermodali per contribuire ad
alleviare i flussi di carichi generali”.
Hörner prosegue dicendo che “l'approccio del tipo
corridoio scelto in diverse iniziative, come ad esempio lo ERTMS, la
rete di trasporto merci ferroviario, ai fini di un trasporto merci
in regime di concorrenza è un buon approccio per superare I
rimanenti ostacoli alla interoperabilità”.
Peraltro, avverte Hörner, “dovremmo tuttavia
considerare questi corridoi come un passo avanti verso un approccio
generalizzato di tipo europeo.
Noi dovremmo in tutti i modi evitare che le barriere nazionali
vengano sostituite da barriere di corridoio”.
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