Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
10:42 GMT+2
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 4/2011 - APRILE 2011
Industria
La APM Terminals converte all'elettricità le RTG
Attirati dal risparmio sui costi energetici e dalla riduzione
delle emissioni, importanti stivatori di tutto il mondo stanno
valutando a livello finanziario le opportunità di conversione
delle attuali gru a cavaliere montate su gomma alle operazioni
elettriche.
Peraltro, ad un costo di conversione medio stimato in
250.000-300.000 dollari USA per unità ed al possibile ritorno
sugli investimenti valutato in un arco temporale dai tre ai cinque
anni, non si tratta certamente di un'opzione a buon mercato.
La APM Terminals è sicuramente all'avanguardia di tale
movimento, avendo recentemente preso la decisione di convertire alle
operazioni elettriche la maggior parte della propria attuale flotta
globale di oltre 400 RTG nel giro dei prossimi due o tre anni: il
relativo contratto dovrebbe essere assegnato ad un fornitore singolo
al fine di assicurare standardizzazione e continuità.
Ross Clarke, direttore progetti ed operazioni per i nuovi
terminal, dichiara che la APMT preferisce un sistema di conversione
all'elettricità a barre di distribuzione su un avvolgicavo,
sebbene le barre di distribuzione richiedano che le RTG conservino i
propri motori diesel.
"I motori diesel di bordo saranno utilizzati per
movimentare le RTG fra le pile di contenitori e resteranno al loro
posto fino a quando ciascuna unità terminerà il
proprio ciclo vitale e verrà di conseguenza rottamata"
afferma Clarke, spiegando che la politica della APM Terminal è
quella di conseguire la massima produttività possibile dal
proprio equipaggiamento da piazzale, e che pertanto le RTG non
vengono assegnate a pile specifiche ma piuttosto spostate in giro
per il piazzale in linea con le esigenze operative.
Nell'ambito del piano di conversione, le barre di distribuzione
verranno posizionate accanto alle pile di container, rendendo così
obbligatorio che le RTG possano disporre di congegni di
movimentazione fra le pile medesime che utilizzino una fonte di
energia alternativa.
In effetti, Clarke afferma che i generatori diesel verranno
fatti funzionare su base abbastanza regolare a causa di queste
frequenti esigenze di trasferimento delle unità, il che farà
sì che i motori diesel funzionino in modo sufficiente da
conservarli in buone condizioni.
"L'ammontare delle ore di loro funzionamento sarà
drasticamente ridotto, ma non ad un livello tale da farci incorrere
in problemi" sostiene Clarke.
Alla domanda circa le motivazioni imprenditoriali che inducono
alla conversione, Clarke afferma che ciò è "assai
allettante", sottolineando che verranno conseguiti notevoli
risparmi sui costi di riparazione e manutenzione
dell'equipaggiamento diesel.
Inoltre, anche il consumo energetico si ridurrà e le
emissioni di CO2 saranno minori.
Claus Burger, direttore dell'unità attività E-RTG
del gruppo Conductix-Wampfler, aggiunge che nella sua esperienza
esistono due fattori principali dietro alla ricerca da parte dei
terminal di soluzioni orientate all'adozione di tecnologia elettrica
nel piazzale contenitori.
In primo luogo, c'è il crescente costo del carburante
diesel, mentre l'altro fattore è rappresentato dall'ambiente,
vale a dire l'esigenza di ridurre le emissioni di CO2.
"Anche se c'è un chiaro vantaggio ambientale
nell'utilizzare RTG elettriche, dobbiamo dire che i terminal sono
attratti, almeno nella fase iniziale, dalle conseguenza finanziarie"
afferma.
"Chiaramente, i terminal situati in prossimità dei
centri cittadini vorrebbero essere considerati come attività
più sensibili all'ambiente e possono spesso trarre vantaggio
dai contributi governativi al fine di finanziare i progetti di
conversione".
Interrogato circa i ritorni sugli investimenti, Burger afferma
che essi dipendono dalle operazioni portuali in cui le RTG sono
impegnate, il che essenzialmente si riduce alla definizione di
quante pile di contenitori vi sono in loco e di quante RTG vi sono
coinvolte.
"Tuttavia, in media, suggeriremmo che sono possibili
ritorni sugli investimenti in circa tre anni" dichiara Burger.
Sebbene gruppi di stivatori a livello globale quali la HPH e la
Evergreen abbiano affidato alla Conductix-Wampfler lavori di
conversione, i suoi contratti non hanno sono assolutamente limitati
a queste dimensioni di impresa.
La Yilport, per esempio, è un operatore piuttosto
piccolo, con una produttività annuale nella fascia dei
500.000 TEU, il che spinge Burger a suggerire che quasi tutti i
terminal potrebbero ritenere finanziariamente utile indirizzarsi
verso operazioni completamente elettriche.
Alla domanda se esistano svantaggi di sorta in ordine a tale
cambiamento, Burger risponde che sinora nessuno si è espresso
in tal senso.
Al contrario, il passaggio dalla trazione diesel a quella
elettrica attenua il quantitativo di diesel consumato ed i costi di
manutenzione si riducono.
Entrambi i dirigenti citati concordano sul fatto che i risparmi
sui costi energetici, sebbene siano difficili da quantificare,
potrebbero rivelarsi decisivi.
Al momento attuale, per esempio, un'unità completamente
diesel deve utilizzare resistenze per bruciare l'energia in eccesso
che produce calore ogni qualvolta i box vengono abbassati.
La APM Terminals ha già sperimentato una soluzione
domestica a mezza strada, in cui le unità diesel vengono
equipaggiate con congegni per l'immagazzinamento dell'energia che
consentono il recupero dell'energia in eccesso, che viene conservata
a bordo e poi è riutilizzata dalla macchina.
"Questa soluzione si è dimostrata assai ben
riuscita.
Tuttavia, la politica della APM Terminals è quella di
indirizzarsi verso macchine che alla fine operino ad emissioni zero;
per tale motivo, ci accingiamo a convertire la flotta alle
operazioni elettriche.
Nondimeno, la sfida che il settore deve affrontare resta quella
di trovare il modo di eliminare i generatori diesel di bordo e noi
sappiamo che l'investimento viene effettuato tenendo conto di
questo".
La Conductix-Wampfler è altresì decisamente
consapevole che i terminal stiano cercando di piazzare generatori
diesel a bordo delle proprie RTG, il che in qualche misura è
possibile utilizzando il sistema a bobina di cavo.
Esistono peraltro buone ragioni che spiegano perché ciò
non sia sempre possibile.
La configurazione del porto e le operazioni invariabilmente
dettano il sistema da acquisire.
"Laddove esistono molte pile di container - 30 o più
- e meno RTG - sotto le 15 - il sistema a bobina di norma viene
preferito.
Nei terminal in cui vi sono meno di 15 pile e più di 30
RTG, però, il sistema di conduzione a rotaia probabilmente ha
più senso" si dice.
Alla domanda se vi sono altri vantaggi dimostrabili nell'essere
in grado di offrire un'alternativa terminalistica più verde,
Clarke suggerisce che se la APM Terminals offre un prezzo ed una
produttività simili a quella dei suoi rivali, il fatto di
star tentando di conseguire un sistema operativo ed emissioni zero
potrebbe senza dubbio far pendere l'ago della bilancia quando una
linea di navigazione cerca di decidere fra due fornitori diversi.
"Potrebbe non essere il fattore decisivo, ma in
combinazione con altri fattori esso potrebbe contribuire a farci
ottenere la commessa.
Sebbene in primo luogo stiamo intraprendendo le conversioni
perché si tratta di un buon affare, non c'è dubbio che
si tratti anche di una cosa buona per l'ambiente.
Pertanto, prendere la decisione di indirizzarsi sul tutto
elettrico è una soluzione in ogni caso vincente"
dichiara Clarke.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore