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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 8/2011 - AGOSTO 2011
Porti
Ust Luga: il capolinea di un nuovo itinerario per Mosca
I caricatori potranno disporre di una nuova direttrice alla
volta di Mosca quando la prima fase del terminal container di Ust
Luga sarà aperta alle attività alla fine di
quest'anno.
Questa alternativa alla vicina San Pietroburgo è
potenzialmente più rapida ed affidabile a causa delle minori
interferenze da parte del ghiaccio in inverno e del fatto di non
essere assillata dall'intasamento cittadino.
In ogni caso, poiché Ust Luga si trova nel bel mezzo del
nulla, i traffici diretti a Mosca non dovranno prima farsi largo
attraverso una città tentacolare.
I problemi di San Pietroburgo, peraltro, si presentano anche al
di là di questi fattori, dal momento che le navi in arrivo
devono navigare attraverso l'intasato canale di approccio a corsia
singola del porto, lungo 27 miglia.
Ciò comporta la necessità di formare distinti
convogli in entrata ed in uscita, per cui la priorità viene
sempre data alle navi passeggeri.
Da dicembre ad aprile viene continuamente richiesto l'impiego di
potenti rompighiaccio al fine di mantenere aperta la rotta
nell'acqua bassa.
Si sa che, al culmine del duro inverno di quest'anno, alcune
navi hanno dovuto aspettare settimane prima di riuscire ad entrare
in porto, il che inevitabilmente ha comportato l'applicazione alla
clientela di sovrapprezzi per l'intasamento.
Sull'altro versante, il canale di approccio a due corsie di Ust
Luga, ad appena 40 miglia di distanza, è lungo 3,7 miglia ed
è coperto dal ghiaccio per soli quattro mesi circa.
Il ghiaccio è anche più sottile, dal momento che
le sue acque sono molto più profonde (16 metri anziché
11).
Inoltre, essendo un importante centro di sbocco per le
esportazioni petrolifere dalla Russia, l'arteria viene mantenuta
aperta con maggiore rigore e non ci sono navi passeggeri a causare
code.
La differenza dei collegamenti con l'hinterland fra i due porti
e Mosca è meno chiara, dal momento che non esiste
un'autostrada diretta da Ust Luga.
Il suo traffico stradale deve pertanto prima collegarsi con
l'autostrada M10 alla periferia di San Pietroburgo, a 120 km di
distanza e la strada di collegamento a corsia unica è lungi
dall'essere perfetta.
All'infuori delle prossimità a Mosca e San Pietroburgo,
la M10 lunga 610 km è fondamentalmente la sola autostrada a
due corsie per Mosca (una corsia per ciascuna direzione), con
sporadici tratti di terza corsia centrale per consentire i sorpassi
o le svolte in prossimità delle intersezioni.
C'è una strada alternativa da Ust Luga talvolta
utilizzata dalle bisarche che si collega all'autostrada a Novgorod,
ma è stretta ed in cattive condizioni.
Tuttavia, il terminal container di Ust Luga è collegato
direttamente per ferrovia e, secondo la NCC (National Container
Company) che la gestisce, una speciale direttrice ferroviaria alla
volta di Mosca è stata approvata dalla RZD (Ferrovie Russe).
Chi userà Ust Luga?
La questione scottante ora è: chi userà il
terminal?
Egor Govorukhin, vice presidente del dipartimento commerciale
della NCC, risponde: "Si tratta di soppesare i pro ed i contro.
Per gli armatori, l'accesso marittimo al porto di Ust Luga è,
senza dubbio, assai migliore.
Essi troveranno ad aspettarli un terminal container moderno,
meno caro ed esente da intasamenti in grado di movimentare navi
molto più grandi, incrementando così le proprie
economie di scala.
Inoltre, ci sarà un sacco di spazio per il deposito di
contenitori e tutto quanto sarà nuovo.
Le cattive notizie consistono nel fatto che ci vorrà un
po' di tempo per migliorare il collegamento stradale con la M10 e
che, inizialmente, ci saranno spazi di magazzinaggio limitati da
destinare alle operazioni di riempimento e svuotamento dei
contenitori.
Gli spedizionieri poi richiederanno una presenza diretta al fine
di monitorare cose quali le ispezioni doganali e sanitarie.
Dopo tutto, il successo dipenderà da se si vuole vedere
il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.
Naturalmente, ci saranno sempre coloro che non vogliono cambiare
perché il cambiamento richiede un nuovo modo di pensare,
mentre ci saranno altri che abbracceranno il cambiamento perché
ricordano bene quanto difficile possa essere la gestione della
filiera delle forniture a San Pietroburgo, in particolare nell'ora
di punta.
Noi ovviamente speriamo che siano di più quelli che si
ricorderanno di quest'ultimo fattore.
Il nostro terminal di San Pietroburgo, lo FCT (First Container
Terminal) è stato pieno per un po' di tempo, e, per quanto
adesso possiamo disporre di una valvola di sfogo nel nostro deposito
esterno di Shushary, a 17 km di distanza, non è certo una
situazione ideale".
Un terminal ben gestito
"Il fatto che lo FCT sia così popolare dimostra
senza dubbio che noi sappiamo come gestire un buon terminal, sia per
i vettori marittimi che per i caricatori e gli spedizionieri, e
faremo lo stesso ad Ust Luga.
Noi pertanto prevediamo che sarà accettato senza
difficoltà in particolare il trasferimento dei carichi
ferroviari a Mosca.
Offriremo il nostro servizio navetta di treni-blocco a supporto
di tale iniziativa".
Approssimativamente il 60% delle importazioni dello FCT sono
state indirizzate a Mosca lo scorso anno, di modo che il potenziale
è significativo, specialmente perché la Maersk e la
MSC controllano ciascuna il 25% del traffico complessivo e sono
affezionati alle attività da porta a porta.
Il problema è che il trasporto ferroviario dei traffici
containerizzati alla volta di Mosca fino adesso non è stato
molto popolare a causa del fatto che lo sdoganamento di solito
dev'essere effettuato presso il terminal ferroviario del fornitore
del servizio, il che non è sempre così vantaggioso
quanto la "flessibilità" offerta dagli altri uffici
doganali.
Si dice che la corruzione in ordine al modo in cui i carichi
vengono valutati e descritti come prescritto sia ancora diffusa, il
che spiega perché il governo voglia chiudere questi uffici
interni e trasferire i loro compiti ai porti ed ai posti di
controllo al confine.
Quando, però, questa politica sarà finalmente
posta in essere, nessuno lo sa.
Essa è già stata rinviata diverse volte.
Il risultato conseguente è che meno del 2% delle
importazioni di San Pietroburgo sono state movimentate per ferrovia
lo scorso anno, malgrado la distanza coinvolta e che le condizioni
meteorologiche invernali abbiano favorito tale modalità.
Altri a San Pietroburgo non ritengono che il trasferimento dei
traffici a Ust Luga sia così facile.
In particolare, dal momento che l'idea di realizzare Ust Luga
era stata annunciata in origine diversi anni fa, la Petrolesport, il
principale concorrente dello FCT, si è impegnata in una
intensa campagna di espansione che chiaramente suggerisce come essa
non preveda di perdere molto traffico.
A differenza dello FCT, esso dispone di terreno da dedicare
all'espansione; attualmente sono in uso solo 28 ettari destinati
alle operazioni con i container rispetto ad un'area complessiva di
125 ettari .
CRESCITA DEI RISULTATI DI SAN
PIETROBURGO
NEL 2010 E NEI PRIMI QUATTRO MESI DEL
2011
Terminal
2010 TEU
Camb. %
Gennaio - aprile 2011
Camb. % di anno in anno
FCT
1.159.989
23,5
369.376
4,7
Petrolesport
541.120
176
250.189
88,1
Moby Dick
141.026
34
68.647
75,6
Altri
89.144
n.d.
56.377
125,6
Totale
1.931.279
43,9
744.589
35,4
Fonte: Seanews
Come riportato nella tabella, il terminal è pronto a
diventare più grande di San Pietroburgo e si trova
attualmente nel bel mezzo di un programma di investimento da 162
milioni di dollari USA finalizzato ad incrementare la propria
capacità da 1 milione a 2,3 milioni di TEU entro il 2023.
Anche la Fourth Stevedoring Company sta facendo un tentativo per
accaparrarsi una fetta più grossa della torta.
Essa ha appena portato a termine la conversione di un secondo
ormeggio presso il proprio nuovo terminal contenitori a San
Pietroburgo.
La struttura è lunga 275 metri e dispone di acque
profonde 11,5 metri lungobanchina.
La lunghezza complessiva delle banchine ora disponibili è
di 477 metri; ciò consente la lavorazione di due navi
contemporaneamente.
L'infrastruttura per la movimentazione convenzionale dei carichi
è stata convertita in un terminal container solo il 25
dicembre 2010, e da allora ha movimentato 24.650 TEU (sino al 25
maggio scorso).
Essa è equipaggiata con quattro gru STS e 10 RTG.
Peraltro, la principale carta vincente di San Pietroburgo è
costituita dal supporto fornito ai suoi spedizionieri.
La maggior parte di loro dispone di fiorenti magazzini per le
operazioni di svuotamento e riempimento dei contenitori e - bisogna
rammentare - buona parte delle esportazioni della Russia ancora
giungono in via convenzionale al porto.
Non è chiaro se Ust Luga avrà o meno abbastanza
traffico d'importazione anche in assenza di tali strutture da
indurre i vettori marittimi a farvi scalo.
Ad esempio, la GPI (Global Port Investment); proprietaria della
Petrolesport, ha appena aperto un'infrastruttura cross-docking a
Yanino, a 50 km di distanza da San Pietroburgo.
Fa notare un portavoce: "Molti esportatori della Russia
centrale ancora non dispongono dell'equipaggiamento necessario per
caricare i contenitori all'interno del paese, e, inoltre, il
trasporto interno è ancora assicurato in gran parte da camion
e carri ferroviari convenzionali.
Possiamo accettare carichi generali od alla rinfusa che arrivano
in entrambi i modi e, previa containerizzazione, viene assicurato un
servizio regolare di treni-blocco o di autotrasporto alla volta di
San Pietroburgo.
A differenza di molte altre infrastrutture simili, noi siamo
neutrali, di modo che gli spedizionieri sanno che non sarà
riservato a nessuno un trattamento preferenziale".
I servizi del parco comprendono il riempimento e lo svuotamento,
l'ispezione del carico, la manutenzione ed il deposito, lo
sdoganamento, nonché il deposito e la movimentazione dei
contenitori pieni e vuoti.
Esso copre un'area di 51 ettari ed è in grado di
immagazzinare sino a 2.000 contenitori.
Vengono fornite 120 prese per reefer.
Sono disponibili approssimativamente 24.000 m2 di spazio per
magazzini, il che consente il ricovero al coperto di treni e camion.
Sono inoltre disponibili quattro km di binari ferroviari.
Collaudo del terminal
L'infrastruttura è stata inaugurata all'inizio dello
scorso anno a titolo di collaudo.
Nel 2010 sono stati movimentati complessivamente 32.000 TEU e
142.000 tonnellate di carichi generali unitizzati.
Nei primi tre mesi dell'anno, sono già stati movimentati
18.000 TEU.
Gran parte dei carichi è consistita in prodotti forestali
e fertilizzanti o minerali alla rinfusa.
Alla domanda se qualcuno di tali carichi potrebbe essere spedito
attraverso Ust Luga, il portavoce ha risposto: "La decisione
non spetta a noi, ma è improbabile".
Tutti i caricatori e gli spedizionieri contattati in merito al
futuro di Ust Luga non si sono voluti sbilanciare, dicendo che è
troppo presto per poter esprimere un giudizio.
Essi hanno le loro buone ragioni, dal momento che restano da
verificare le modalità con cui l'ufficio doganale sceglierà
di compiere il proprio dovere.
Resta poco chiaro anche il livello degli oneri portuali, in
particolare quelli pagati dagli importatori, e, naturalmente, la
frequenza delle navi che servono la porta d'accesso dev'essere
ancora decisa.
Si tratta davvero della classica situazione "prima l'uovo o
la gallina?".
Ciò detto, si dice che il governo russo sia ancora deciso
a far sì che Ust Luga prenda parte alla sua strategia
portuale a lungo termine finalizzata ad alimentare la futura
crescita dei carichi nel paese, il che spiega perché esso
abbia speso tutti quei soldi per costruire le banchine e le
infrastrutture portuali del terminal di Ust Luga, comprese le
pertinenti connessioni ferro-stradali.
Sebbene la prima fase del suo terminal container possa disporre
solamente di una banchina lunga 440 metri dragata sino a 13,5 metri
di profondità, in grado di offrire una capacità annua
di 440.000 TEU, resta ancora abbastanza terreno incolto a
disposizione per incrementare la banchina in fasi fino a 1.700
metri, in grado di offrire una capacità appena inferiore a
tre milioni di TEU.
Alla domanda rivoltagli recentemente su come vedesse il futuro
sviluppo della porta d'accesso, Serik Djusupov, direttore esecutivo
della ASOP (Associazione degli Scali Marittimi Commerciali della
Russia), che si dice sia vicino al governo, ha risposto: "Non è
interesse della Russia realizzare nuovi porti in concorrenza; sarà
incoraggiata solamente la concorrenza fra le porte d'accesso
esistenti".
"Ci sarà anche un sacco di spazio per il deposito
di contenitori e tutto quanto sarà nuovo; la cattiva notizia
è che ci vorrà un po' di tempo per migliorare i
collegamenti stradali"
Così si è espresso Egor Govorukhin.
Il messaggio implicito è che, in un modo o nell'altro,
Ust Luga si appresta a funzionare.
Un metodo facile per far sì che ciò avvenga
sarebbe quello di rinviare l'allargamento del canale di approccio
dal mare a San Pietroburgo.
Il collo di bottiglia era già abbastanza grave, anche
prima che i notevoli piani di espansione dello FCT, del Petrolesport
e della Fourth Stevedoring Company venissero realizzati.
Un altro modo potrebbe essere quello di controllare con maggiore
rigore che le navi in attesa rispettino le regole inerenti al
ghiaccio in inverno nel porto quando sia stato già diramato
un avviso al riguardo, ovvero di limitare il numero dei
rompighiaccio dedicati al compito di mantenere lo scalo accessibile
24 ore 24 e 7 giorni su 7.
Afferma Djusupov: "Le Autorità Portuali finora sono
state assai comprensive nei confronti delle navi bloccate dal
ghiaccio e hanno fatto del loro meglio per liberarle al più
presto possibile, ma, in seguito ai lunghi ritardi sperimentati
quest'anno, ai Capitani del Porto è stato detto di essere
molto più severi nei confronti di coloro che siano stati al
di sotto degli standard.
Le navi intrappolate che non hanno rispettato le regole saranno
pesantemente penalizzate.
I Capitani del Porto faranno sì che le regole siano
precisate in tempo utile".
Dall'altro lato, l'autostrada di circonvallazione di San
Pietroburgo, in grande ritardo rispetto ai tempi preventivati per la
realizzazione, è in fase di completamento; ciò renderà
i suoi collegamenti stradali con Mosca molto più veloci,
ovvero meno lenti, se si vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto.
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