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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 8/2011 - AGOSTO 2011
Progresso e tecnologia
Gru portuali: "state pronti" è il motto del
momento
Le gru a cavaliere con ruote gommate continueranno ad essere le
preferite quanto ad unità impilatrici nella pianificazione
portuale nei prossimi 5-10 anni, sebbene, a detta dei dirigenti del
settore, motori e carburanti potrebbero subire modifiche.
Ross Clarke della APM Terminals, ad esempio, nota come le
impilatrici uno su cinque ed uno su sei rappresentino lo standard
del settore e continueranno ad esserlo ancora per qualche tempo.
"L'unità uno su sei è un po' più lenta
e può essere più rigida".
Aggiunge il dirigente di un porto europeo: "Quando lo
spazio viene sfruttato al massimo, come spesso succede qui,
l'impilaggio più in alto è talvolta necessario.
Negli Stati Uniti, per lo più, non c'è bisogno di
far fronte a tale problema".
Clarke afferma che il settore sta iniziando a rendersi conto
della tendenza in atto in Cina ed in Asia consistente nella
ripartizione del ciclo delle gru al fine di rendere ciascuna
movimentazione maggiormente compartimentalizzata; ciò
dimostra agli operatori portuali che le nuove idee sono sempre
dietro l'angolo.
Nel contempo, i materiali di costruzione continueranno a fare
affidamento sul trio provato e testato dell'acciaio, del cemento e
del calcestruzzo.
L'utilizzazione in Europa del cenerino nel calcestruzzo al fine
di incrementarne la durata si sta allargando agli Stati Uniti,
mentre il calcestruzzo prefabbricato viene utilizzato il più
possibile per limitare l'inquinamento delle acque, ed il
calcestruzzo compattato in rulli, ampiamente usato nel Regno Unito,
sta diventando più comune oltre Atlantico.
Esperti e tecnici affermano che gli operatori portuali si
accontentano della durata standard di 50 anni per terminal e moli e
di quella di 20 anni per le pavimentazioni.
Alcuni, peraltro, sono in po' a disagio con le banche ed i fondi
di investimento e con le modalità per diventare investitori,
dal momento che la loro unica preoccupazione è quella del
massimo ritorno rispetto all'investimento.
Ciò potrebbe comportare che la domanda relativa alla
durata dei progetti si riduca a qualcosa come soli 20 anni, il che
potrebbe indurre all'uso di metodi e materiali più rischiosi.
Per porti come Houston, occorre calcolare il fattore uragani.
Ty Thomas, vice presidente della Lockwood, Andrews and Newnam,
afferma che le strutture debbono resistere a venti di 180 km/h e ad
onde alte quasi tre metri.
Tutti quanti, peraltro, sono certi che il contenitore costituirà
il principale metodo di trasporto marittimo per almeno i prossimi 10
anni, per quanto con modifiche relativo al carico ed all'impilaggio,
quale l'uso dei sistemi di magazzinaggio ad alta intensità -
le "caselle postali" - allo scopo di accelerare la
produzione.
Un principio rimasto immutato è quello dell'esigenza di
riuscire ad ottenere la progettazione giusta prima che cominci il
progetto: ecco allora il motivo di rifarsi al motto dei Boy Scouts,
"state pronti".
"Guardate all'intero ciclo progettuale" afferma
Quentin Holland della Halcrow "prima di andare troppo avanti.
In molti terminal alla fine è difficile modificare le
cose.
È decisivo educare i clienti in ordine a ciò che è
necessario ed a quali sono i costi".
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