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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 9/2011 - SETTEMBRE 2011
Studi e ricerche
La capacità dei terminal potrebbe ostacolare la
crescita dei container?
Malgrado i flussi dei carichi in alta stagione siano stati in
generi scarsi, specialmente nei principali traffici est-ovest, ed i
crescenti timori di una recessione globale a doppia curva, esistono
serie preoccupazioni in ordine al fatto che le prospettive del
settore marittimo containerizzato possano essere drasticamente
tagliate a causa della carenza di capacità di movimentazione
nei porti.
Anche se quest'anno si è assistito al lancio di
significativi nuovi progetti di investimento in terminal
contenitori, in seguito alla sospensione od annullamento di diversi
piani nel corso del 2009 il ritmo dello sviluppo non si è
ancora rimesso al passo.
Diversi rapporti pubblicati di recente suggeriscono che lo
spazio diventerà nuovamente una problematica, secondo la
Drewry Maritime Research, "dato che la domanda oltrepasserà
in modo significativo l'offerta nei prossimi cinque anni".
L'ultima pubblicazione al riguardo della Drewry Maritime
Research, intitolata "Global Container Terminal Operators -
Annual Review and Forecast", sostiene che I tassi di
utilizzazione in aumento in molti porti e molte regioni del mondo
potrebbero comportare un effetto intenso sull'intero settore.
Sono state identificati i cosiddetti "punti caldi" in
cui è probabile che la domanda di capacità effettui
una forte pressione sulle infrastrutture.
E, cosa preoccupante per i vettori marittimi, che stanno
immettendo altre risorse ed altri beni nelle direttrici di traffico
emergenti che a loro giudizio offrono loro le migliori prospettive
di crescita per il prossimo decennio, è proprio nella maggior
parte di questi casi che esistono i punti di pressione.
Neil Davidson, consulente in materia portuale della Drewry,
precisa: "Gran parte dell'Asia, dove i livelli di utilizzazione
media potrebbero superare il 90% entro il 2016, rappresenta un
problema, a meno che non vengano portati avanti altri progetti
inerenti all'espansione della capacità.
Anche il Sudamerica ed il Medio Oriente assisteranno a simili
pressioni, dato che il livello di utilizzazione è in aumento
dagli attuali 66,3% e 76% all'87% ed 88,6% rispettivamente nel giro
dei prossimi cinque anni".
Generalmente parlando, i terminal ed i porti tendono a
considerare i livelli di produttività in difficoltà -
e persino in retromarcia - fino a quando non si conseguono livelli
di utilizzazione dell'85%.
Il raggiungimento di questa soglia è, perciò, di
vitale importanza; peraltro, lo sviluppo di nuovi terminal, in
particolare in siti non edificati, può richiedere in certi
casi 20 anni di tempo ed oltre.
La ricerca della Drewry indica altresì che l'Africa
potrebbe assistere ad un aumento dei livelli di utilizzazione da
poco più del 70% al 79%, ma che nei mercati maturi, quali il
Nordamerica ed il Nord Europa, la pressione potrebbe essere minore
dal momento che sarebbe probabile una domanda più lieve (v.
tabella).
Sulla base dei progetti in programma confermati, il gruppo di
ricerca ha ritenuto che una capacità bastevole possa essere
l'antidoto per evitare quel tipo di congestione che ha afflitto
queste regioni nel periodo 2003-2006, per quanto le infrastrutture
terrestri rappresentino ancora un serio problema in alcune località.
Tuttavia, persino questa previsione "in linea retta"
potrebbe nascondere gravi problemi, in particolare in Europa.
Nei prossimi due/tre anni ben oltre 13.000-15.000 navi saranno
in servizio e la Maersk Line avrà anche diverse delle sue
nuove Tripla E da 18.000 TEU in esercizio dall'Asia all'Europa:
tutte quante porranno una notevole pressione sulle operazioni dei
piazzali e dei varchi terrestri.
Senza dubbio, queste ultime costituiscono il tallone di Achille
nelle odierne operazioni di molti terminal e ciò potrebbe
evolvere in una situazione ben peggiore, tale da risultare in un
arresto cardiaco e addirittura un ingorgo totale.
LIVELLI DI UTILIZZAZIONE MEDI PREVISTI
DEI TERMINAL CONTENITORI SUDDIVISI PER AREE REGIONALI IN RELAZIONE
AL PERIODO 2010-2016
Situazione attuale 2010
Previsione per il 2016
Estremo Oriente
69.3%
97.8%
Sud-Est Asiatico
72.2%
93.5%
Sud America
66.3%
87.0%
Medio Oriente
76.0%
88.6%
America Centrale
67.3%
83.2%
Africa
70.4%
78.9%
Nord America
54.1%
67.1%
Nord Europa
60.2%
66.2%
Asia Meridionale
76.4%
61.2%
Mondo
66.5%
84.2%
Fonte: Drewry Maritime Research
Si tratta, peraltro, in uno dei problemi più difficili da
risolvere, dal momento che molto spesso esso non ricade
nell'immediata responsabilità dell'autorità portuale o
dell'operatore terminalistico e necessita di investimenti da parte
di comuni e province in strade, ferrovie, infrastrutture eccetera.
Inoltre, gli orari delle principali linee degli operatori
tendono e rispecchiarsi l'un l'altro, il che significa che i
terminal ed i porti devono movimentare grandi navi simultaneamente,
mettendo una pressione ancor più grande sull'infrastruttura
ed allo stesso prezzo, nonché ponendo i margini di profitto
del terminal sotto pressione ed i futuri investimenti a rischio.
È invece in qualche modo sorprendente il fatto che la
regione dell'Asia meridionale (Bangla Desh, India, Pakistan e Sri
Lanka) a giudizio della Drewry stia portando la capacità al
di là della domanda, dal momento che nel giro di pochi anni
molti progetti su larga scala saranno fruibili.
Di conseguenza, la Drewry ravvisa che nell'area nel 2016
prevarranno "tassi di utilizzazione più lievi"
rispetto al 2010 (v. tabella).
Davidson ritiene che l'investimento rimarrà sostenuto,
malgrado il recente rallentamento dei traffici a livello globale.
Afferma infatti: "Vi sono prove di un incremento
dell'attività di fusione, acquisizione e privatizzazione e vi
sono altresì segnali di rinnovato interesse nella
partecipazione ad appalti per sviluppi di nuovi siti".
Anche se ciò è incoraggiante, è chiaro che
esistono molte "zone calde" e che possano verificarsi dei
blocchi, poiché ci si aspetta che i traffici containerizzati
superino ancora la crescita dei traffici in tutto il mondo. (da:
ci-online.co.uk, 05.09.2011)
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