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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 10/2011 - OTTOBRE 2011
Trasporto marittimo
C'è un cambiamento radicale dietro l'angolo per lo
shipping?
E' un momento di disperazione per la comunità della
navigazione marittima di linea.
Le tariffe di nolo continuano a declinare nella maggior parte
delle direttrici di traffico, l'alta stagione è stata un
bagno di sangue ed è troppo tardi perché si possa
verificare una qualsiasi ripresa degna di nota.
Nel contempo, si parla di nuovo dell'adozione di misure
protezionistiche da parte di diversi governi e, per giunta, ci sono
ancora molte grandi navi in procinto di essere consegnate.
Circa il 70% del registro di ordinazioni pari a a 4,9 milioni di
TEU si riferisce a tonnellaggio post-panamax.
Di conseguenza, sembra che l'eccesso di capacità debba
permanere per un bel po' di tempo e con essa la pressione sui
prezzi.
La fiducia nel settore della navigazione marittima di linea,
pertanto, è ad uno dei suoi momenti più bassi e le
prospettive delle attività – almeno a breve termine –
sono tremende.
Questo, peraltro, forse i vettori marittimi lo sanno da un po'.
Nel corso dell'anno, Eivind Kolding, c.e.o. della Maersk Line,
ha fatto del suo meglio per distinguere il maggior vettore mondiale
da tutti gli altri ed indurre il settore ad investire in servizi,
piuttosto che in prezzi, quale principale fattore della concorrenza.
In occasione della mostra TOC Europe, svoltasi ad Anversa a
giugno, Kolding ha dichiarato che il settore della navigazione di
linea non è mai davvero cambiato dal momento del suo avvento
più di 50 anni fa e che ora è arrivato il momento di
procedere ad un ripensamento radicale.
“I nostri clienti sono diventati più raffinati ma
noi restiamo concentrati sulle tariffe di nolo e non sui costi
complessivi di trasporto e sull'aggiunta di valore alla filiera
delle forniture” afferma.
“Ciò dovrà cambiare, se si vuole che il
trasporto marittimo di linea abbia un futuro sostenibile”.
Più di recente, c'è stato il lancio del “Daily
Maersk”, un'iniziativa fondata sull'assicurazione ai propri
clienti di tempi di consegna garantiti da quattro porti in Asia a
tre porti in Europa, con tanto di risarcimento in caso di mancato
rispetto di quanto promesso.
A dispetto delle sue invocazioni, il fattore delle quote di
mercato e le questioni inerenti ai prezzi continuano a dominare il
settore, dato che ancora una volta si sono verificate a sorpresa
perdite per i vettori.
Questa volta, tuttavia, alcuni operatori si stanno ancora
leccando le ferite della precedente recessione ed esiste un rischio
assai maggiore che stavolta possano avere un'emorragia.
Inoltre, le banche ed i governi più importanti potrebbero
essere meno pronti a contribuire con capitali, obbligazioni e così
via, dal momento che le questioni nazionali ed internazionali, quali
il dover affrontare i livelli in crescita del debito sovrano e della
disoccupazione, richiedono la priorità.
Pertanto, lo scenario potrebbe essere pronto per un turno di
razionalizzazione di qualche rilievo?
Dietro l'angolo c'è una radicale ristrutturazione del
settore? Ed il consolidamento da lungo tempo atteso che gli esperti
si aspettano, avrà luogo adesso?
Esistono segnali secondo cui ciò potrebbe già
essere in corso.
Alla fine del mese scorso la APMMG (AP Møller-Maersk
Group) ha deciso di accentrare le principali funzioni di gestione
espletate dalla propria consociata Safmarine nella propria unità
principale per le attività di linea, la Maersk Line;
iniziativa, questa, che comporterà un taglio occupazionale
stimato in 240 unità.
L'ufficio centrale della Safmarine ad Anversa e gli uffici
regionali situati nella stessa città ed a Shanghai, Dubai,
Città del Capo e Mumbai, unitamente alla sede delle funzioni
di supporto alla centrale, attualmente situate a Singapore e Città
del Capo, verranno chiusi.
Kolding, pur dichiarando la propria delusione per il fatto di
dover “perdere colleghi fidati”, ha detto che
l'iniziativa è stata resa necessaria dall'esigenza di
risparmiare sui costi.
Tuttavia, Kolding ha altresì dichiarato che il marchio
Safmarine resterà e continuerà ad essere una parte
importante delle attività della compagnia di navigazione.
“La Safmarine ha dimostrato che la stretta attenzione ad
un approccio particolare può risultare in un migliore
servizio alla clientela ed in durature relazioni, e questo è
il nucleo della nostra missione finalizzata alla ridefinizione del
trasporto marittimo” afferma Kolding.
“Il marchio Safmarine dovrà crescere ulteriormente
nel contesto della strategia delle attività di linea della
Maersk consistente nel fornire un'offerta differenziata ai clienti”.
Peraltro, come compagnia di navigazione indipendente la
Safmarine ha cessato di esistere e, alla luce di questa realtà,
un po' di visibilità è destinata ad essere persa nel
corso del tempo.
Per la APMMG, d'altro canto, la decisione significa che la
compagnia di navigazione trarrà vantaggio dai minori costi di
manutenzione, da un più efficace uso dei sistemi e delle
procedure esistenti e dal potenziale miglioramento delle sinergie
operative.
Negli ultimi tre o quattro anni si è assistito ad
un'aggressiva espansione da parte della Maersk dei propri servizi in
Africa, il cuore della Safmarine, dal momento che essa cercava di
accrescere la propria quota di traffico nei mercati emergenti.
All'inizio dell'anno, la CMA CGM ha portato a termine il proprio
programma di razionalizzazione – per quanto su scala più
limitata – quando il marchio della OT Africa Line è
stato inserito nella Delmas.
Inoltre, ai primi del mese di ottobre Ron Widdows, c.e.o. della
NOL – società-madre della APL – si è
dimesso a favore di Ng Yat Chung tre mesi prima rispetto ai
programmi.
Sembra che l'avvicendamento controllato sia stato modificato in
conseguenza delle attuali condizioni dei traffici.
In una dichiarazione congiunta si afferma: “È ormai
chiaro che lo scenario è mutato e che occorre prendere
numerose ed importanti decisioni, nonché che la maggior parte
di esse avranno conseguenze sulla nostra attività e la nostra
compagnia ben al di là di quest'anno”.
Continua la dichiarazione: “È importante per la
nuova dirigenza della NOL delineare queste importanti decisioni
adesso, e non aspettare fino al 2012”.
Altrove, l'incertezza ancora circonda il futuro della
Hapag-Lloyd con la programmata vendita della quota del 38,4% della
TUI nel maggior gruppo di trasporto marittimo di linea in Germania.
In ordine a queste quote azionarie, prevalgono ancora tre
opzioni: un'offerta pubblica iniziale, una vendita diretta e la
cessione al gruppo Albert Ballin, il maggiore azionista della
Hapag-Lloyd.
Una limitazione temporale è inerente a quest''ultimo
potenziale accordo, dal momento che la Ballin dovrebbe concluderlo
entro un certo periodo di tempo a partire dal 1° gennaio 2012.
Nel caso la Ballin non vi dovesse riuscire, la TUI sarebbe
libera di vendere la propria quota ad un altro investitore incline.
Altrove, la notevole caduta dei prezzi delle azioni negli ultimi
sei mesi presso compagnie di navigazione come APL, CSAV, CCNI e
Hanjin Shipping potrebbe renderle allettanti nei confronti di quei
vettori che considerano questo il momento giusto per un
consolidamento, una collocazione strategica e così via. (da:
ci-online.co.uk, 07.10.2011)
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