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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 FEBBRAIO 2019
TRASPORTI ED AMBIENTE
DRONI PER MONITORARE LE EMISSIONI IN AUMENTO DEL TRASPORTO
MARITTIMO
Hong Kong si sta attrezzando allo scopo di utilizzare i droni
per monitorare le emissioni dalle navi.
Sono stati adattati sui droni sensori ad alta efficienza
sviluppati dopo una serie di esperimenti di vasta portata.
Essi misurano accuratamente in tempo reale il contenuto
inquinante presente nei pennacchi di fumo rilasciati da una nave.
Una volta equipaggiati, i droni, sviluppati da un gruppo di
ricercatori della HKUST (Hong Kong University of Science and
Technology), scansionano le emissioni volteggiando sulle navi per
appena due minuti.
Le macchine senza equipaggio rimpiazzeranno il farraginoso
processo della raccolta manuale di carburante dal serbatoio della
nave, inviando poi il risultato ai test di laboratorio.
Il settore marittimo, uno dei principali contribuenti
all'inquinamento dell'aria di una città, rilascia oltre il
40% degli inquinanti atmosferici che comprendono l'anidride
solforosa, l'ossido di azoto ed i particolati finissimi.
Nel tentativo di ridurre l'aumento dell'inquinamento dell'aria
derivante dalle navi marittime, Hong Kong ha approvato una
regolamentazione che obbliga le navi ad utilizzare carburante
pulito.
Tale normativa è entrata in vigore il mese scorso.
La nuova legislazione rende obbligatorio per le navi che vanno
per mare che usano olio combustibile pesante con un contenuto medio
di zolfo pari al 2,6% il passaggio ad un carburante più
pulito con contenuto di zolfo inferiore allo 0,5% prima di fare
ingresso nelle acque di Hong Kong.
Aumento dell'impronta di inquinamento del settore del
trasporto marittimo
Le emissioni del trasporto marittimo sono divenute una
preoccupazione globale dato che tale modalità trasporta circa
il 90% dei traffici, emettendo quasi il 3% dei gas serra complessivi
ogni anno.
L'incremento delle dimensioni della flotta navale e la mancanza
di tecnologia efficiente rendono notevolmente problematico il
monitoraggio delle emissioni.
L'anno scorso, più di 173 paesi membri dell'IMO
(International Maritime Organization) dell'ONU si sono impegnati a
tagliare del 50% le emissioni del trasporto marittimo.
"Malgrado le normative in atto o in preparazione a livello
globale e nazionale ai fini del controllo dell'inquinamento
atmosferico causato dal settore navigazione, restano le
problematiche correlate al monitoraggio delle emissioni dalle navi"
ha detto alla CGTN Zhi Ning, responsabile delle ricerche nell'ambito
del progetto alla HKUST.
I paesi sviluppati usano gli elicotteri, scansionano le
fotografie dei pennacchi di fumo rilasciati dalle navi oppure
raccolgono materialmente campioni di carburante per accertare se le
navi stiano funzionando con carburante pulito.
Potenzialmente, i droni sarebbero efficaci in termini di costi,
impiegherebbero meno tempo e sarebbero scientificamente più
avanzati per monitorare con precisione le emissioni dalle navi.
"Possiamo rendere i sensori più accurati ed
innovarli ulteriormente" aggiunge Ning.
Al momento attuale, gran parte della conformità all'uso
del carburante pulito nel settore è a titolo volontario, cosa
che la rende soggetta a manipolazioni.
Uno studio condotto nel 2017 ha constatato che tre dei sei porti
più inquinati si trovano in paesi asiatici: Singapore, Hong
Kong e Shanghai.
I ricercatori hanno altresì appurato che oltre 76.000
navi presenti nelle acque internazionali non forniscono informazioni
fondamentali fra cui il tipo di carburante utilizzato, le dimensioni
e la rotta.
In tale scenario, i droni possono fungere da stazioni mobili di
monitoraggio al fine di tagliare il potenziale inquinamento in casi
come questi, sostengono i ricercatori.
Allo scopo di assicurare la praticabilità dei droni in
ordine al monitoraggio delle emissioni del trasporto marittimo, nei
prossimi mesi saranno effettuati sperimenti su vasta scala.
Una volta conseguite le autorizzazioni, Hong Kong dovrà
effettuare alcune modifiche alla normativa perché sia
consentito il loro uso.
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