Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 GIUGNO 2019
LEGISLAZIONE
IL TETTO ALLE EMISSIONI PER IL CLIMA: UNA PROBLEMATICA PER
GLI ARMATORI
È probabile che le regole che limitano le emissioni di
ossidi di zolfo dal 2020 diventino una svolta per il settore del
trasporto marittimo, con implicazioni su larga scala riguardo ai
costi, alla conformità ed agli equipaggi.
Esse presentano persino, se non gestite bene, il potenziale per
l'incremento del numero di richieste di risarcimento dei danni alle
macchine e degli incidenti.
Il 26 ottobre 2018 l'IMO (International Maritime Organization)
ha adottato ufficialmente il proprio trattato sulla prevenzione
dell'inquinamento, l'Allegato VI della MARPOL, che porrà un
tetto di appena lo 0,5% alle emissioni di ossido di zolfo derivanti
dal trasporto marittimo, in ribasso rispetto all'odierno 3,5%, a
partire dal 1° gennaio 2020.
Le regole obbligatorie richiedono agli armatori di passare al
carburante a basso contenuto di zolfo o di installare uno EGCS
(sistema per la depurazione dei gas esausti) approvato, noto anche
come scrubber, al fine di rimuovere le emissioni prima che vengano
rilasciate nell'atmosfera.
Se utilizzato, lo EGCS dev'essere approvato dall'Amministrazione
di Bandiera della nave ed attestato nel Certificato Internazionale
di Prevenzione dell'Inquinamento dell'Aria della nave.
Poiché il tempo scorre per prepararsi alla conformità
al tetto, il settore del trasporto marittimo si trova ad affrontare
un certo numero di serie problematiche ed incertezze.
C'è una vera e proprie preoccupazione, ad esempio, in
ordine alla disponibilità di carburante conforme a basso
contenuto di zolfo, così come per le sue conseguenze sui
motori ed i macchinari.
Ci sono anche dubbi circa la capacità dei cantieri navali
e degli installatori di installare abbastanza sistemi depuratori
prima della scadenza del 2020.
"Il tetto allo zolfo è una delle principali
questioni che il settore dello shipping deve affrontare oggi"
afferma il capitano Rahul Khanna, responsabile globale per la
consulenza marittima alla AGCS.
"È importante che il trasporto marittimo faccia la
sua parte nel conseguimento di un ambiente più sostenibile,
ma questo dev'essere fatto in modo tale da non sovraccaricare un
settore che è già sotto pressione.
Nonostante la scadenza di gennaio 2020 si stia rapidamente
avvicinando, c'è ancora poca chiarezza, con poca roba in
termini di standard internazionali così come con
preoccupazioni riguardo alla disponibilità e compatibilità
del carburante a basso contenuto di zolfo.
Si tratta di problema complesso e tecnico che crea rischi e
responsabilità per gli armatori, sollevando questioni circa
la conformità e su quale opzione sarebbe la migliore per le
loro flotte.
Il recente divieto dei filtri depuratori a circolo aperto da
parte di molti stati aderenti ha ulteriormente limitato le opzioni
per gli armatori".
Sono disponibili alcune guide sull'uso del carburante a basso
contenuto di zolfo, sebbene in questo momento non ci sia nessun
chiaro standard internazionale che garantisca la qualità
uniforme del carburante allo 0,5%.
1
Oil Companies International Marine Forum,
aggiornamento IMO Sulphur 2020, maggio 2018
L'IMO ha pubblicato una guida sulla pianificazione della messa
in funzione della nave allo scopo di aiutare gli armatori a
prepararsi alle nuove regole, mentre l'Oil Companies International
Marine Forum e la International Petroleum Industry Environmental
Conservation Association Industry hanno sviluppato una guida
relativa al trattamento, allo stoccaggio ed all'uso dei carburanti a
basso contenuto di zolfo.1
La International Organization For Standardization ha inoltre
istituito un gruppo di lavoro e sta individuando le metodologie per
testare la stabilità e compatibilità a lungo termine
fra diverse partite di carburante.
Le sanzioni per la mancata conformità spettano ai singoli
stati portuali, ma includono ammende e potenzialmente l'arresto ed
il sequestro della nave.
Tuttavia, l'applicazione dell'Allegato VI della MARPOL potrebbe
rivelarsi problematica perché gli stati di bandiera e le
autorità di controllo dei porti avrebbero bisogno di
monitorare le navi continuamente.
Si parla dei cosiddetti droni "poliziotto" che vengono
usati nelle acque territoriali per controllare la conformità
delle navi.
Non riuscire a conformarsi al regolamento MARPOL in ordine al
tetto allo zolfo dello 0,5% nel 2020 potrebbe produrre conseguenze
sullo stato di classificazione della nave che di conseguenza
comporterebbe la decadenza della copertura assicurativa.
La mancata conformità potrebbe inoltre portare
all'aumento delle dispute contrattuali2 fra armatori e
noleggiatori di navi, compreso il bunkeraggio del carburante
conforme e l'installazione e la manutenzione di filtri depuratori.
Ci si aspetta che il passaggio al carburante a basso contenuto
di zolfo costi al settore del trasporto marittimo sino a 60 miliardi
di dollari all'anno, un costo che gli armatori potrebbero cercare di
trasferire ai clienti.
2
Clyde & Co, A Practical Overview of
the IMO 2020 Sulphur Cap, ottobre 2018
3
The Maritime Executive, Hapag-Lloyd
Announces Sulphur Fuel Charge, ottobre 2018
4
Maersk To Change Fuel Adjustment
Surcharge Ahead Of The 2020 Sulphur Cap, settembre 2018
La Hapag-Lloyd3, che stima che l'incremento del costo
del carburante a basso contenuto di zolfo sarà di circa 1
miliardo di dollari nei primi anni, ha sviluppato un meccanismo
trasparente per recuperare i costi aggiuntivi dai proprietari dei
carichi.
La Maersk4, che stima i propri costi in più
per il carburante in oltre 2 miliardi di dollari, ha introdotto una
simile maggiorazione a titolo di adeguamento a partire dallo scorso
mese di gennaio.
Il danno ai macchinari è una delle cause più
comuni di perdite nell'assicurazione marittima e gli assicuratori
lamentano che la frequenza di tali richieste di risarcimento
potrebbe aumentare con l'introduzione dei limiti per il basso
contenuto di zolfo.
"La preoccupazione è che potremmo assistere ad un
incremento della frequenza e del costo dei risarcimenti per il
guasto dei macchinari correlati all'IMO 2020" afferma Justus
Heinrich, capo assicuratore scafi marini per l'Europa
centro-orientale alla AGCS.
"L'aumento del costo del carburante e la portata secondo la
quale ciò potrebbe essere trasferito mediante costi più
elevati dei noli potrebbe anche influenzare il risparmio sui costi
in altre aree come la formazione dell'equipaggio o la manutenzione".
Ancor più preoccupante è il fatto che i problemi
tecnici risultanti dall'uso del carburante a basso contenuto di
zolfo potrebbero causare la perdita di potenza o di controllo della
nave, con la conseguenza di collisioni o arenamenti.
Secondo la IUMI (International Union of Marine Insurance), le
statistiche del Dipartimento Pesca e Fauna della California mostrano
come il passaggio dagli olii combustibili pesanti ai carburanti
distillati incrementi il rischio della perdita di potenza delle
navi.
"Sappiamo che i carburanti di scarsa qualità possono
comportare danni ai macchinari, specialmente in presenza di
catalizzatori" afferma Khanna.
"Ci sono punti interrogatici circa la capacità delle
raffinerie di produrre abbastanza carburante a basso contenuto di
zolfo al fine di far fronte alle esigenze del settore nel 2020.
Anche se ci fosse abbastanza carburante a basso contenuto di
zolfo disponibile, lo standard qualitativo di alcune miscele di
carburante potrebbe non essere facilmente riscontrabile e potrebbero
esserci conseguenze sul motore e sulle operazioni di una nave.
Il risultato potrebbe essere un incremento dei danni ai
macchinari che a loro volta potrebbero causare incidenti in mare".
Il settore ha una limitata esperienza dell'uso di carburanti a
basso contenuto di zolfo, che sono diversi dai carburanti ad alto
contenuto di zolfo: ad esempio il basso contenuto di zolfo ha un
punto d'infiammabilità più basso e richiede capacità
di stoccaggio in più ed un aumento della pulizia del
serbatoio fra un bunkeraggio e l'altro.
Potrebbero altresì esserci potenziali questioni in ordine
alla qualità, alla stabilità ed alla contaminazione
del carburante.
Ad esempio, la composizione e la miscela del carburante
differiscono a seconda della regione e del porto e possono
comportare direttamente conseguenze sulle prestazioni del motore.
C'è anche il potenziale per perturbazioni del viaggio e
ritardi e c'è una carenza di carburante compatibile conforme
presso un porto di bunkeraggio.
Occorrerà che molte di tali questioni vengano gestite
dall'equipaggio, richiedendo una efficiente gestione del carburante
e dei processi di filtraggio, così come della formazione e di
una stretta osservanza agli standard dei produttori.
"Il passaggio al carburante a basso contenuto di zolfo
richiederà iniziative operative e tecniche che, se non
effettuate in modo appropriato, potrebbero avere un impatto su larga
scala.
Il passaggio avrà inoltre più ampie implicazioni
per la filiera della fornitura di carburante, compresi la
disponibilità ed il costo del carburante" afferma il
capitano Andrew Kinsey, consulente senior per i rischi marittimi
alla AGCS.
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