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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 AGOSTO 2019
TRASPORTO MARITTIMO
REIVENTARE LA RUOTA
A giudicare dai numeri, il trasporto marittimo containerizzato
ed il GNL (gas naturale liquefatto) assomigliano molto ad una
relazione di amore-odio: il numero complessivo delle navi alimentate
a GNL sotto ordinazione, pronte alla conversione e già
operative ammonta a 93 navi portacontainer: più di qualsiasi
altro tipo di nave.
Se ci si concentra sul numero di navi alimentate a GNL in mare,
tuttavia, il trasporto marittimo containerizzato resta assai
indietro.
Entusiasta riguardo alle opportunità
Per il capitano Richard von Berlepsch, direttore generale per la
gestione della flotta alla Hapag-Lloyd, gli investimenti in GNL non
sono una questione di amore e odio, ma di buona imprenditorialità.
Per lui, il GNL è una delle varie tecnologie che sono
destinate a rendere più verde il trasporto marittimo e che
dovrebbero essere provate.
"Con una compagnia di navigazione grande come la nostra
bisogna essere aperti a tutti i generi di idee ed innovazioni
tecnologiche" ha dichiarato von Berlepsch nel corso di
un'intervista a MARITIME IMPACT presso la sede centrale di
Ballindamm della Hapag-Lloyd.
Anche se il rapido cambiamento tecnologico a cui si è
assistito nel settore può indurre preoccupazioni a un po' di
gente, essere aperti e scegliere il momento giusto per investire è
quello che ci vuole per le buone compagnie di navigazione, ha detto
il dirigente.
"Sono più entusiasta riguardo alle opportunità
che preoccuapto per i rischi".
Von Berlepsch ha buoni motivi per essere così positivo.
La Hapag-Lloyd sta spendendo 30 milioni di dollari - circa un
quarto dei propri profitti del primo trimestre 2019 - per portare
una delle sue navi più grandi, la Sajir da 15.000 TEU, ad un
cantiere navale di Shanghai per più di tre mesi a partire da
maggio 2020, costringendo il vettore ed i suoi quattro partner
asiatici dell'alleanza a bilanciare con altri servizi un periodo di
inattività più lungo del solito nella direttrice di
traffico ad elevati volumi Est-Ovest.
Ma lo fa per una buona ragione, poiché i lavoratori
presso il cantiere navale Huarun Dadong convertiranno l'attuale
motore convenzionale della Sajir ad un sistema a doppia
alimentazione che consentirà alla nave di cinque anni di età
di consumare GNL e - di riserva - carburante a basso contenuto di
zolfo.
I lavori in programma comprendono l'installazione di un sistema
di stoccaggio del gas approvato dalla DNV GL che copre un'area
equivalente a 290 contenitori.
"Quello che molta gente non capisce è che non si
trattava semplicemente di installare un nuovo filtro; tecnicamente,
qui stiamo completamente reinventando la ruota" afferma von
Berlepsch.
"Lo si potrebbe confrontare al momento in cui i battelli a
vapore rimpiazzarono i velieri".
La conversione, che fa seguito a diversi mesi di lavori
preparatori in acciaieria da parte di lavoratori cinesi, consentirà
alla Sajir di ridurre di circa il 20% le proprie emissioni di CO2,
riducendo nel contempo l'anidride solforosa ed i particolati di
oltre il 90% quando essa tornerà sulla propria rotta
dall'Asia al Nord Europa via Canale di Suez.
Con questa trasformazione la Hapag-Lloyd così come i suoi
partner di progetto fra cui la DNV GL ed il produttore di motori MAN
stanno aprendo nuovi orizzonti: mai prima d'ora una portacontainer
di quelle dimensioni era stata convertita alla propulsione GNL.
Dato che il settore del trasporto marittimo è destinato
ad affrontare regole sulle emissioni sempre più rigorose
negli anni a venire, il progetto pilota della Hapag-Lloyd potrà
senz'altro spianare il cammino a simili trasformazioni in futuro.
Considerare la visione d'insieme
Anche se il prezzo del GNL potrebbe essere più a buon
mercato di quello dell'olio combustibile a basso contenuto di zolfo
quando il limite globale alle emissioni dell'IMO 2020 entrerà
in vigore, i critici sostengono che i costi della trasformazione
superano le spese delle nuove costruzioni e sono semplicemente
troppo alti per renderla un caso aziendale attraente.
Per von Berlepsch queste argomentazioni non contano: "Non
sarebbe un progetto pilota se non facessimo caso alle sue economie,
ma fare soldi non è una priorità in questo caso"
ha dichiarato.
La Hapag-Lloyd si aspetta che ci vorranno da quattro a sette
anni per recuperare il costo della trasformazione della Sajir.
Anche il fatto che i serbatori del carburante LNG unitamente
alle attrezzature necessarie abbiano bisogno di più spazio
rispetto ai sistemi propulsivi tradizionali non riesce a dissuadere
von Berlepsch dal suo programma.
"Bisogna considerare la visione d'insieme" afferma il
dirigente.
Il progetto pilota del vettore con sede ad Amburgo non riflette
lo stato generale del settore sul GNL, secondo Martin Wold,
consulente senior per la tecnologia ambientale alla DNV GL.
"La Hapag-Lloyd, compresa la UASC ed alcuni altri, hanno
davvero fatto un grande lavoro nel dare un'occhiata più o
meno dettagliata alla progettazione dell'equipaggiamento della DNV
GL" ha detto.
I motori a doppia alimentazione, le caldaie e l'acciaio di
qualità particolare a supporto dei pesanti serbatori GNL sono
fra le iniziative intraprese dai pionieri del settore.
"Ma d'altro canto si hanno compagnie di navigazione che
hanno fatto molto poco in termini di preparazione al GNL e che hanno
un'idea solo approssimativa di dove i serbatoi del GNL e le
attrezzature potrebbero essere installate su una nave".
Il 2019 ha assistito ad una tendenza positiva riguardo alle
ordinazioni di navi alimentate a GNL in tutte le tipologie di navi
con un incremento netto di ordinazioni di 22 navi nel primo
trimestre, la maggior parte delle quali grandi navi marittime a
lungo raggio, secondo il database Alternative Fuels Insight della
DNV GL.
Il numero complessivo di navi GNL ha oltrepassato la soglia di
300 unità, circa la metà delle quali già
operative mentre le altre sono sotto ordinazione.
Quasi il 40% di tutte le navi alimentate a GNL che solcano i
mari oggi sono state classificate dalla DNV GL, cosa che fa della
società un leader a livello globale in questo campo.
Raffreddato fino a meno 162 gradi Celsius, il gas diventa
liquido e si riduce ad una frazione del proprio volume e può
così servire da bunker per l'attraversamento dei mari.
Il serbatoio a membrana della Sajir sarà in grado di
stoccare sino a 6.700 metri cubi di gas, il che significa che la
nave dovrà rifornirsi due volte in un viaggio di andata e
ritorno.
"Una volta in Asia, una volta in Europa o due volte da
qualche parte nel mezzo" afferma von Berlepsch.
Guardando l'Europa, il lato dell'offerta è ancora un
misto.
Mentre paesi come la Francia, il Regno Unito, i Paesi Bassi, la
Polonia e la Lituania stanno già effettuando operazioni in
impianti terminalistici di importazione, la Germania, maggiore
economia dell'Europa, è ancora alla fase della programmazione
con il governo che si aspetta che vengano realizzati almeno due
terminal.
I primi più grandi serbatoi GNL adatti alle grosse navi
mercantili come la Sajir dovrebbero entrare in servizio a metà
del 2020, dichiara von Berlepsch.
"Con un serbatoio grande come i nostri, non si può
solo fare affidamento su un camion cisterna per riempirlo".
Anche se i traffici GNL sono in espansione, collegandosi fino a
questo momento a mercati eterogenei ed indebolendo i prezzi storici
correlati al petrolio, il gas non è ancora una derrata
globale, afferma il dirigente.
"I prezzi negli Stati Uniti ed in Asia sono completamente
diversi.
L'arrivo delle grandi gasiere LNG, tuttavia, potrebbe cambiare
la situazione" sostiene von Berlepsch.
"Appena le grandi gasiere entreranno in servizio, gli
operatori saranno in grado di decidere più liberamente dove
vogliono rifornirsi ed i prezzi convergeranno".
La DNV GL ha confermato la Sajir quale novità nel
settore nel 2014
La Sajir è stata la prima di complessive 17 navi "pronte
per il GNL" che sono entrate in servizio dal 2014 per la UASC
(United Arab Shipping Company).
La DNV GL ha confermato che il concetto di "pronta per il
GNL" che include gli spazi vuoti e la resistenza dell'acciaio
quale novità nel settore risale a quel momento e ha inoltre
assegnato alla serie di navi in questione le notazioni di classe
CLEAN ed i Certificati di Efficienza Energetica.
In seguito, nel 2017, la Sajir e le sue gemelle sono diventate
una dote essenziale che gli azionisti arabi hanno conferito per il
matrimonio della UASC con la Hapag-Lloyd.
La fusione ha portato alla creazione della quinta maggiore linea
di navigazione containerizzata mondiale ed esiste la possibilità
che la Hapag-Lloyd converta l'intera serie delle 17 navi se il
sistema GNL della Sajir dimostrerà la propria riuscita e la
situazione delle forniture garantirà operazioni senza
problemi, afferma von Berlepsch.
Le problematiche tecniche che il pioniere del GNL ha dovuto
affrontare comprendono la conservazione del gas nel serbatoio
isolato alla corretta temperatura anche quando la nave è
ancorata in porto per un lungo periodo.
Poiché una nave ferma ha bisogno di meno energia, la
pressione del gas all'interno del serbatoio si incrementerà e
potrebbe essere necessario far evaporare il gas, sostiene von
Berlepsch.
"Le navi alimentate a GNL devono essere trattate in modo
del tutto diverso".
Questo è il motivo pe cui gli equipaggi della Hapag-Lloyd
si stanno sottoponendo a corsi di formazione intensivi prima di
salire a bordo di una nave GNL.
Nel caso della Sajir la nave avrà un equipaggio formato
da personale tutto tedesco e batterà bandiera tedesca.
La trasformazione in GNL è un modo per ridurre le
emissioni
Con il "limite allo zolfo" dell'IMO 2020 proprio
dietro l'angolo, la Hapag-Lloyd proverà e valuterà
anche l'uso degli scrubber per depurare dai gas esausti inizialmente
dieci delle sue 235 navi.
I costi stimati spaziano da sette a dieci milioni di dollari per
nave.
"Una cosa è pesare i vantaggi e gli svantaggi di una
tecnologia, un'altra è installare qualcosa e vedere i numeri
reali" afferma von Berlepsch.
Gran parte delle navi della Hapag-Lloyd con un'età media
di otto anni, tuttavia, passerà all'olio combustibile a basso
contenuto di zolfo nei mesi a venire, il che rappresenta - come fa
notare von Berlepsch - una decisione strategica.
"Siamo profondamente convinti che la produzione a terra di
nuovi tipi di carburante sia il modo migliore e più ecologico
di conformarsi alle regole dell'IMO 2020" ha detto.
Peraltro, i clienti devono essere consapevoli che il miliardo di
dollari di costi straordinari sostenuti dalla Hapag-Lloyd all'anno
devono essere condivisi e che la condivisione dell'onere inizierà
prima del 2020, sostiene il dirigente.
"Non possiamo premere l'interruttore giusto il 1°
gennaio".
Invece, le navi della Hapag-Lloyd inizieranno a passare ai
carburanti a basso contenuto di zolfo nel quarto trimestre per
essere in condizione di rispettare la scadenza fissata dall'IMO.
La Hapag-Lloyd ha inoltre implementato una nuova formula
denominata MFR (Marine Fuel Recovery), un meccanismo che incorpora
parametri come il consumo della nave, il tipo ed il prezzo del
carburante ed i contenitori a bordo.
"La MFR rende i calcoli sul prezzo del carburante molto
trasparenti e corretti per tutte le parti coinvolte" afferma
von Berlepsch.
Nel contempo, il capitano Richard von Berlepsch confida che la
Sajir, che porta il nome di una regione dell'Arabia Saudita nota per
il suo lussureggiante paesaggio e le sue tradizioni contadine, sarà
all'altezza del suo nome e "un'esperienza fruttuosa" per
la Hapag-Lloyd e per il settore nel complesso.
"E stiamo facendo bene al pianeta" afferma von
Berlepsch.
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