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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 AGOSTO 2019
TRASPORTI ED AMBIENTE
LA FILA LUNGA 340 MIGLIA DI NAVI IN ATTESA DI ESSERE RIPULITE
Se si va nei cantieri navali di Shanghai, Singapore ed Amburgo
li si troverà pieni zeppi di navi che hanno fretta di
ripulirsi.
Nel corso di quest'anno, circa 2.200 navi installeranno i
cosiddetti scrubber (filtri depuratori) che consentono loro di
continuare a consumare carburante più inquinante che
altrimenti sarebbe vietato.
Se si mettono in fila tutte quelle navi, se ne formerà
una lunga circa 340 miglia, secondo le cifre della società di
classificazione navale DNV GL.
Molto del lavoro si ammasserà nel quarto trimestre,
minacciando di svuotare di capacità la flotta mondiale.
I lavori dovranno essere realizzati prima dell'entrata in vigore
delle nuove regole dell'IMO (International Maritime Organization)
che ridurranno il quantitativo di ossidi di zolfo che le navi
potranno emettere da gennaio 2020.
Poiché alle navi sarà consentito di continuare ad
utilizzare l'odierno carburante meno costoso purché
installino gli scrubber, buona parte della flotta globale farà
proprio così.
Stando così le cose, molti vettori saranno fuori servizio
per settimane d'ora in poi fino alla fine dell'anno per le
installazioni: buone notizie per gli armatori dato che coloro che
noleggiano navi troveranno meno disponibilità.
"Questo butterà fuori un bel po' di navi dal mercato
e la riduzione della loro offerta darà anche impulso alle
tariffe di trasporto marittimo, specialmente nel quarto trimestre"
afferma Burak Cetinok, responsabile delle ricerche presso il gruppo
Arrow Shipbroking di Londra.
"Ci aspettiamo un sacco di turbativa per l'offerta di
navi".
Come spesso accade, le tariffe di trasporto marittimo quest'anno
si sono impennate o sono calate a seconda dei carichi trasportati.
I vettori di carichi secchi alla rinfusa come i minerali di
ferro, il carbone ed i cereali hanno avuto un'annata eccellente con
guadagni importanti dato che il mercato ha recuperato dopo un paio
di enormi turbative dell'offerta alla fine del 2018 ed all'inizio
del 2019.
È stato di aiuto anche lo stimolo economico cinese.
Il Baltic Dry Index è al suo punto più alto
dell'anno dal 2010.
Avanti con i filtri depuratori
Nei mercati delle petroliere la OPEC ed i suoi alleati stanno
cercando di tenere fuori dal mercato circa 650 milioni di barili
all'anno di greggio nel tentativo di spingere in alto i prezzi.
Buona parte di quell'offerta mancante normalmente viaggerebbe
per mare, di modo che le tariffe sono rimaste depresse.
La riduzione delle flotte mentre le navi installano gli scrubber
dovrebbe aiutare tutto il settore, per quanto alcuni dei vettori
procederanno all'installazione dell'equipaggiamento durante la loro
costruzione.
Problematiche logistiche
Ma per le compagnie di navigazione che adottano gli scrubber, il
boom di installazioni - benché sia una buona cosa per le
aziende che le effettuano - presenta altresì un mal di testa
logistico.
Rispetto alle complessive 3.000 navi che ci si aspetta che
vengano dotate dell'equipaggiamento per la fine dell'anno, due
società rappresentano quasi un terzo di quei volumi: la
Wärtsilä Oyj e la Alfa Laval AB.
La Alfa Laval aveva venduto un anno fa tutto il suo spazio di
cantiere per le installazioni in vista di gennaio 2020, il che
significa che è una corsa contro il tempo far sì che
l'equipaggiamento venga installato puntualmente.
"La drastica scadenza per la messa in atto delle misure ha
ovviamente costituito una sfida commerciale e tecnica per noi"
afferma l'amministratore delegato Tom Erixon.
"Non è stato necessariamente un vantaggio per noi il
fatto che il ciclo di contrattazione sia stato così rapido".
Anche se è troppo presto per assistere ad un impatto sul
mercato adesso, perché la maggior parte del lavoro dev'essere
ancora fatto, è probabile che nondimeno le tariffe salgano
quando le installazione aumenteranno e le navi saranno messe fuori
noleggio, secondo Jonathan Chappell, un analista specializzato in
titoli di capitale nel trasporto marittimo alla Evercore ISI.
Ogni ritardo potrebbe anche trasmettersi ai mercati del
carburante.
Se per il ritorno in servizio delle navi ci volesse di più
di quanto atteso, diminuirebbe la domanda di olio combustibile ad
alto contenuto di zolfo in un momento in cui ci si aspetta che la
maggior parte degli armatori della flotta mondiale di 90.000 navi
abbandoni il prodotto.
Per il momento, peraltro, le società confidano i poter
adempiere le proprie ordinazioni in tempo.
"L'aumento è alquanto grande" afferma Roger
Holm, responsabile delle soluzioni marittime alla Wärtsilä,
il maggior fornitore di scrubber.
"Operativamente parlando, stiamo davvero oltrepassando i
limiti.
Dal punto di vista delle consegne, è piuttosto pesante
concentrarsi sulla seconda metà dell'anno".
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