Il ruolo dell'armamento e dei trasporti marittimi nel sistema
produttivo italiano
Il bacino del Mediterraneo riveste un ruolo di primissimo piano
all'interno dello scenario mondiale dei trasporti marittimi, con
flussi di traffico (Est-Ovest e Nord-Sud) in costante crescita.
Per comprendere l'importanza e le dimensioni di questo mercato
è sufficiente ricordare che, nel 1998, i traffici marittimi
che hanno avuto origine o destinazione nel Mediterraneo sono risultati
superiori a 700 milioni di tonnellate, pari a circa il
15% del traffico marittimo mondiale.
Il traffico marittimo tra il Mediterraneo ed il Resto del Mondo
(grafico 3)
Fonte: CNEL - * "Traffici marittimi e Mediterraneo: una rete di scambi a geometria variabile" -
Elaborazione CENSIS su dati DRI - Stantard & Poor's 1999
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Di questi 700 milioni, circa
1/3 hanno avuto
origine
o destinazione all'interno del Mediterraneo.
Nel 1998, le merci esportate sono state 102 milioni
di tonnellate (è previsto che diventeranno 134 milioni
nel 2004), contro 256 milioni di tonnellate di merci
esportate (323 nel 2004) per un volume d'affari che
è stato valutato pari a 146 miliardi di dollari
per le esportazioni (previsti 205 miliardi nel 2004) e
160 miliardi di dollari per le importazioni (227
miliardi nel 2004) (grafico 3).
L'Italia, posta al centro di tale bacino, è oggi
il crocevia delle più importanti direttrici di collegamento
mondiale di merci e passeggeri ed è leader in 4 tra
le prime 10 rotte (in termini di quantità) che riguardano
come origine o destinazione i paesi del Mediterraneo.
Il sistema produttivo in Italia, paese povero di materie prime,
ma dotato di una forte industria di trasformazione, si caratterizza
per la quasi totale dipendenza dai trasporti internazionali.
Commercio estero dall'Italia per modo di trasporto
(grafico 4)
Fonte: Eurostat, 1999
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In questo quadro, il contributo del sistema marittimo ai trasporti
internazionali italiani è di gran lunga superiore a quello
del sistema stradale e ferroviario con un volume tre volte superiore
a quanto viaggia su strada e dieci volte superiore a quanto transita
su ferrovia (grafico 4).
La bilancia dei pagamenti conferma la fortissima proiezione marittima
del commercio estero italiano.
Infatti, il volume complessivo delle transazioni internazionali
relative al trasporto marittimo di merci e passeggeri si attesta
intorno ai 18.500 miliardi di lire, a fronte di 4.100
miliardi per l'insieme degli altri sistemi di trasporto.
Gli incassi delle imprese marittime nazionali per servizi
di navigazione internazionale ammontano a circa 3.400 miliardi
di lire.
A fine 1998, i posti di equipaggio a bordo della flotta italiana
di stazza lorda superiore alle 100 tsl risultano 23.311.
I posti di equipaggio coperti da marittimi italiani o europei
risultano 18.500, mentre 4.800 sono coperti da personale
non europeo imbarcato su navi iscritte nel Registro Internazionale
o locate temporaneamente all'estero ("bare-boat charter").
Considerato che il rapporto tra personale di terra e personale
imbarcato è stimato di 1 a 4, l'occupazione complessiva
nell'industria armatoriale è valutabile in circa 29.200
unità.
Età della flotta italiana e mondiale nel 1998
(grafico 5)
Fonte: Rina e Lloyd's Register
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L'Italia dispone di una flotta giovane e tecnologicamente avanzata:
metà del naviglio è di età inferiore a
10 anni ed un quarto inferiore a 5 anni, mentre l'età
media della flotta mondiale è 19 anni (grafico 5).
A partire dal 1990 gli armatori privati hanno avviato un massiccio
programma di costruzioni navali che a fine 1998 comprende
la costruzione di 640 nuove navi (per 4.850.000 tsl) e risulta
realizzato per oltre i quattro quindi con un impegno finanziario
superiore ai 14.200 miliardi di lire.
Tra il 1990 e il 1998 sono state consegnate:
- 218 navi per servizi ausiliari
- 144 navi passeggeri (tra cui 15 navi da crociera e
37 traghetti)
- 143 navi da carico liquido (incluse gassiere, chimichiere
e petroliere a doppio scafo)
- 47 navi da carico secco
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