La sicurezza della navigazione e la tutela dell'ambiente marino
Studi condotti da organismi internazionali hanno evidenziato come
la maggior parte degli incidenti in mare è da imputare
a fattori umani, più che a difetti di costruzione o
di manutenzione della nave.
Nel settore marittimo, infatti, l'evoluzione tecnologica ha portato
ad un grado di automazione tale da permettere di ridurre
al minimo il personale necessario alla conduzione della nave,
ma permane insostituibile l'azione dell'uomo per tutte le attività
di vigilanza e controllo e per tutti quei compiti che non possono
essere automatizzati.
E' evidente, però, la necessità che il personale
abbia una qualificazione ed una preparazione adeguate alla
responsabilità che gli vengono assegnate.
E' con questo intendimento che - a partire dal 1° luglio
1998 - è entrata in vigore la Convenzione SOLAS,
per la sicurezza e la protezione ambientale.
Si temeva che la prevista data di applicazione sarebbe stata disattesa,
specialmente da parte di paesi con minore tradizione di sensibilità
verso la sicurezza e la protezione ambientale. Ciò nei
fatti non si è verificato e l'applicazione del Codice,
verificata con controlli severi e mirati, è stata vastissima.
Di più, in sede IMO - International Maritime Organization
- una crescente importanza sta assumendo il "Format Safety
Assessment", una metodologia sistematica e strutturata
che permette di condurre un'analisi di rischio in maniera oggettiva
e univoca.
Anche in ambito comunitario il 1998 è stato un anno di
svolta nella politica della sicurezza. Si è infatti pressoché
conclusa la fase legislativa che ha portato all'emanazione di
numerose direttive e regolamenti (come la Quality Shipping Campaign)
e si è dato inizio alla fase applicativa e di controllo
e anche ad iniziative collaterali volte ad incoraggiare l'industria
del settore ad andare oltre le condizioni minime richieste.
Nel corso dell'anno il CO.FI.R - Consorzio Confitarma-Finmare
per la ricerca - ha anche portato a termine con successo una
ricerca sulla "stabilità con falla" delle navi
traghetto passeggeri.
Tale ricerca, parzialmente finanziata dalla Commissione europea,
è stata condotta in collaborazione con altri organismi
del settore tra cui la Vasca Navale di Amburgo, il RINA e il CONSAR.
Attraverso l'esecuzione di numerose prove in vasca di tre modelli
di navi ro-ro è stato possibile verificare, tra l'altro,
l'efficacia delle norme sulla stabilità con falla attualmente
previste dalla SOLAS.
Tutela ambientale
Inquinamento marino
(grafico 8)
Fonte: Confitarma
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Tra le
cause di inquinamento marino, il
61% è
dovuto a fonti terrestri (scarichi industriali e urbani, perdite
da condotte, eliminazioni più o meno abusive di residui
di lavorazione) e solo l'
11% alla navigazione commerciale
(grafico 8).
Inoltre, la quota di inquinamento attribuibile alle navi è
per il 4% imputabile a fattori incidentali e per il 7% a fattori
operativi connessi alla normale attività commerciale
della nave.
Tutti i regolamenti studiati ed emanati dall'IMO hanno perseguito
lo scopo di eliminare o ridurre al minimo queste cause di inquinamento
e negli ultimi 20 anni si è ottenuta una riduzione
dell'85% dell'inquinamento operativo e del 50% dell'inquinamento
incidentale.
Partendo da tale considerazione la Commissione europea
ha elaborato una bozza di direttiva sulle "reception facilities"
volta a creare, almeno in ambito comunitario, una rete coordinata
di stazioni a terra in grado di fornire alle navi servizi adeguati
alle loro esigenze.
Particolare attenzione in sede comunitaria è stata poi
rivolta alla demolizione navale, fattore fondamentale per il rinnovo
della flotta e il mantenimento degli standard ambientali e di
sicurezza.
L'armamento italiano appoggia l'iniziativa della Commissione europea
di promuovere un programma di assistenza tecnica ai paesi terzi
sede di cantieri di demolizione, mirato a migliorare le condizioni
di lavoro, dotandoli delle tecnologie necessarie alla protezione
delle persone e dell'ambiente.
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