FEMAR CONFERENCE
Future Educational Challenges for Maritime Information Society
Il ruolo della formazione e delle tecnologie dell'informazione
per lo sviluppo dell'economia marittima
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COMMISSIONE EUROPEA
REGIONE LIGURIA
MARIS
In collaborazione con
AMRIE e con il Forum MARIS di Genova
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TAVOLA ROTONDA
EUGENIA DI FUSCO
Funzionario Ministero dei Trasporti e della Navigazione Marittima - Governo Italiano
Desidero innanzitutto ringraziare la Regione Liguria per il cortese
invito a partecipare a questa importante e significativa Conferenza.
Tra tanti eminenti esperti di questioni navali, di esperti della
navigazione, di studiosi e ricercatori, la mia presenza vuole
essere soltanto una testimonianza di impegno propositivo e organizzativo,
tenuto conto della mia breve esperienza nel settore del personale
marittimo.
La mia sarà pertanto una relazione sul lavoro fin qui svolto,
con riferimento ad obiettivi ed azioni da intraprendere per un
concreto contributo ad una sinergia tra le esigenze poste dal
mondo del lavoro, della scuola e del territorio al fine di valorizzare
l'economia legata al mare.
Il problema della formazione professionale e dell'aggiornamento
del personale marittimo, ivi compreso quello addetto alla pesca,
ha assunto negli ultimi tempi, sotto i suoi molteplici aspetti
di carattere normativo, professionale, economico e sociale, una
rilevanza tale da richiedere la programmazione di nuove iniziative
da parte anche del Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
Infatti, la firma nel luglio 1995 degli emendamenti alla Convenzione
STCW/78 e l'adozione della IMO STCW - Fishing (Convenzione internazionale
sugli standards di addestramento, abilitazione e tenuta della
guardia dei marittimi addetti alla pesca), nonché il recepimento
delle direttive comunitarie in materia chiedono nuovi impulsi
normativi ed amministrativi.
Giova a tale proposito ricordare che è in corso di emanazione
il regolamento attuativo concernente i requisiti minimi di formazione
della gente di mare, alla cui formulazione il Ministero ha partecipato
attivamente.
La necessità poi di uno sfruttamento ottimale delle risorse
e le nuove tecnologie che si riscontrano a livello della flotta
mercantile, impongono anche una nuova e diversa programmazione
finalizzata agli interventi formativi per gli addetti al settore.
Per questo il Ministero dei Trasporti e della Navigazione sta
portando avanti le soluzioni necessarie interpretando le autentiche
esigenze di questo vasto settore economico - sociale, sottoposto
ad ampi e profondi mutamenti.
Caposaldo di questa politica attiva è in primo luogo l'armonizzazione
dei livelli e dei sistemi formativi agli standard europei ed internazionali
mediante una più elevata formazione sia alla base che permanente
dei lavoratori del mare.
Infatti, l'integrazione dei problemi della difesa dell'ambiente
con la formazione dei marittimi e la salvaguardia della sicurezza
della navigazione e della vita umana in mare, si pone ormai come
questione trans-nazionale e, di conseguenza, la serie di iniziative
organiche varate o in via di definizione da parte del Ministero
dei Trasporti e della Navigazione tendono a dare un significato
nuovo e più profondo ai mutamenti qualitativi che si stanno
introducendo nel settore stesso.
Questa convergenza progressiva delle norme in vigore alle statuizioni
internazionali - convergenza che, ovviamente non vuole costituire
una omologazione totale, ma intende mantenere la specificità
di un ordinamento, quale quello attuale, basato essenzialmente
su una specifica istruzione scolastica supportata da una esperienza
pratica che ha reso la nostra marineria apprezzata nel mondo -
deve contribuire inoltre a rendere più competitivo a livello
mondiale il nostro naviglio di mercantile. Si aggiunga a ciò
che i supporti finanziari alle iniziative predette, già
varati ed in corso di emanazione, dovrebbe frenare quella fuga
dei giovani dai mestieri del mare che ha assunto aspetto patologici
in questi ultimi anni, creando una situazione cronica di carenza
di personale marittimo che, qualora seguitasse a sussistere, danneggerebbe
ulteriormente lo sviluppo dei traffici nazionali.
Il Ministero dei Trasporti e della Navigazione intende svolgere
questo compito come doverosa risposta agli operatori del settore,
tenendo come punti fissi la necessità di coniugare le esigenze
produttive ed occupazionali con quelle della sicurezza dei mari
e della navigazione.
Nell'ambito di un programma di sviluppo della flotta, in termini
di crescita, competitività e di occupazione, occorre dare
rilevanza anche alle nuove esigenze scaturenti dalle innovazioni
tecnologiche che sempre più connotano il settore delle
costruzioni navali e che necessitano, specie per quanto riguarda
i sistemi di condotta e di controllo della navigazione, di un
personale altamente specializzato ed aggiornato professionalmente.
La materia della sicurezza che costituisce il caposaldo dello
sviluppo della flotta deve essere accompagnata da idonei strumenti,
quali le nuove tecnologie informatiche, la simulazione, l'automazione
navale, il G.M.D.S.S., che devono essere usate e portate a conoscenza
degli operatori del settore ed in particolare dei marittimi.
È anche su tale terreno, d'altra parte, che si dovrà
articolare il confronto con le diverse realtà dell'Unione
Europea, recuperando anche in questa sede una immagine competitiva
che possa mettere l'Italia alla pari con gli altri Stati membri.
In tale contesto si colloca lo specifico impegno assunto dal Governo
con le parti sociali nell'intesa del 22 dicembre 1998 inerente
il patto sociale per lo Sviluppo e l'Occupazione, circa l'organizzazione
di un'offerta integrata di istruzione, formazione, ricerca e trasferimento
tecnologico.
L'intesa è quella, tra l'altro, di realizzare una riforma
dell'offerta formativa ovvero dell'intero sistema di istruzione
e formazione, in grado di interpretare le nuove domande di formazione
di qualità già presenti nelle nuove realtà
di lavoro, con l'istruzione dell'obbligo di frequenza ed attività
formative a 18 anni, per il conseguimento di competenze professionali
spendibili sul mercato del lavoro e la riorganizzazione e ristrutturazione
del sistema scolastico e della formazione professionale.
Tale impegno peraltro è estensibile a tutti i lavoratori
del settore marittimo portuale. Infatti lo "Schema di protocollo
d'intesa per lo sviluppo della portualità nazionale e la
disciplina contrattuale collettiva nazionale nei porti italiani"
prevede apposta formazione sia ai fini di una maggiore sicurezza
sul lavoro, sia a quelli di una maggiore efficienza e competitività
dell'attività portuale.
Nell'ambito della sicurezza e igiene del lavoro, l'art. 6 del
Decreto Legislativo 27.07.99 n. 272 affida al Ministero dei Trasporti
e della Navigazione la promozione di corsi di formazione ed aggiornamento
dei lavoratori portuali addetti alle operazioni ed ai servizi
portuali nonché alle operazioni di manutenzione, riparazione
e trasformazione delle navi in ambito portuale, da stabilirsi,
in contenuti e modalità, con il concerto delle altre Amministrazioni
competenti in materia (Lavoro e Sanità).
Impegno prioritario del Governo sono quindi le iniziative di sostegno
alla formazione professionale dei lavoratori dei porti, ivi compreso
il sostegno ad una specifica disciplina in applicazione dell'art.
5 della Legge 196/97, riguardante il finanziamento di iniziative
di formazione professionale anche nei prestatori di lavoro temporaneo.
Il nuovo strumento del Contratto Unico Portuali che è attualmente
in fase di definizione tra le parti interessate, è diretto
ad aderire alle realtà portuali e a "promuovere quelle
innovazioni di cui il sistema ha bisogno per crescere nella qualità,
nell'efficienza e nella sicurezza".
Concludo quindi questo mio breve contributo assicurando l'incoraggiamento
e l'impegno del Ministero a favore di concrete e positive iniziative,
anche private, miranti a promuovere la qualificazione professionale
del personale marittimo e portuale.
The speech of Mme. Di Fusco, functionary of the Ministry of Transports
and Navigation, witnesses the Ministry engagement in proposing
and organising some recent initiatives in the field of vocational
training and retraining of maritime workers.
It must be underlined that these themes have so many aspects:
normative, professional, economic and social, to request a strict
partnership; all the public and private institutions must co-operate
in order to reach the final target which is the valorisation of
the maritime economy. This goal is so important to justify some
new programmatic initiatives from the Ministry of Transports and
Navigation, necessary also to meet the new international engagements
of the Italian Government - signally: the signature on July 1996
of the amendments to the Agreement STCW/78, the adoption of the
IMO STCW - Fishing, and the European directives -.
Core point of this ongoing policy is to harmonise the level of
the Italian training systems to European and international standards
by increasing the quality of basic and permanent training. The
supranational dimension and the interconnection of so many problems
relating to the safety of navigation, to the protective measures
for the environment and to the training for maritime workers need,
in fact, a strong reply, underlined, moreover, that the progressive
adjustment to international rules it is a prerequisite to make
more competitive on a world scale our trading vessels.
So the mediation between, on the one side, productive and employment
needs and, on the other side, safety for workers and environment,
has to be the cornerstone to develop our fleet, matching with
the new information technologies.
In this context the Italian Government has come to an engagement
with the Trade Unions on 22nd December 1998 whose aim is to reform
the training offer on the basis of the modern answers.
Even in the field of safety and sanitary dispositions on the work
place, an Act of the Italian Government entrusts the Ministry
of Transports and Navigation with the organisation and the financing
of training and retraining courses for maritime workers, together
with the other competent Administration Offices.
All things considered, the primary engagement of the Italian Government
is to support all the initiatives in favour of vocational training,
enforcing the existent laws and promoting new arrangements.
Programma conferenza