Panorama economico mondiale, situazione del mercato assicurativo, evoluzione delle flotte e dell'industria marittima sono alcuni dei temi toccati dalla relazione del Comitato delle Compagnie di Assicurazioni Marittime di Genova, che si è riunito martedì scorso nella 142ma assemblea generale ordinaria.
La relazione - di cui riportiamo uno stralcio - si è chiusa con un sunto dell'attività tecnica svolta dal Comitato. Nel corso dell'assemblea si è provveduto al rinnovo delle cariche sociali: alla presidenza, per il biennio 2002/2003, è stato riconfermato Giorgio Mitolo; alla vice presidenza sono stati eletti Alberto Cavallo, Pier Alcide Bertani e Alberto Olivari.
Compagnie di Assicurazioni Marittime di Genova Stralcio della relazione alla 142ma assemblea generale ordinaria
Il terzo millennio è iniziato con un panorama economico decisamente negativo con forti segnali di debolezza congiunturale che si sono aggravati in seguito ai noti eventi dell'11 settembre.
Negli USA il ruolo di locomotiva dell'economia mondiale è cessato ed abbiamo assistito all'aggravarsi della recessione che già era iniziata nei primi mesi dell'anno. Il crollo degli investimenti da parte delle aziende, la mancanza di una politica fiscale espansiva, la contrazione dei consumi e la disoccupazione hanno evidenziato una fortissima crisi del mercato, aggravata dai noti fatti che per la prima volta si sono verificati sul territorio americano.
In Giappone la crisi economica già riscontrata nel 2000 non mostra alcun segno di miglioramento a causa di una profonda debolezza strutturale. La produzione industriale conferma una forte decelerazione e la domanda interna è sempre molto debole nonostante il fatto che le esportazioni beneficino del deprezzamento dello yen.
In Europa è in atto un rallentamento dell'economia ed un raffreddamento delle aspettative di crescita. Ciò è anche dovuto al fatto che i paesi facenti parte dell'Unione Monetaria subiscono l'influenza dell'economia americana.
Anche la situazione Sudamericana ha certamente avuto notevoli ripercussioni sui vari mercati, in particolare la situazione dell'Argentina che è andata molto vicino alla bancarotta da cui non può ancora considerarsi risollevata. Il Venezuela sta soffrendo per una situazione politica instabile e per un 'economa i cui benefici sono riservati solo a pochi.
L'Italia è stata caratterizzata da alcuni fattori positivi, quali la riduzione della disoccupazione e la tenuta dei prezzi al consumo che, però, non hanno contrastato pesanti elementi negativi quali il rallentamento della produzione industriale e la contrazione delle esportazioni di beni e di servizi.
Il mercato assicurativo in Italia ha confermato, ne12001, una raccolta dei premi vita superiore a quella dei rami danni anche se inferiore alle attese........... omissis .......... omissis .......... omissis ..........
Oggi la fotografia del mercato trasporti si può così sintetizzare:
- Le Compagnie che operano nel settore Corpi si sono notevolmente ridotte ed anche i brokers trovano difficoltà nel piazzamento delle polizze, specialmente per poter arrivare al completamento di un riparto di coassicurazione.
- I Riassicuratori non solo richiedono sempre maggiori aumenti di premi, e ciò è senz'altro ragionevole, ma intervengono anche sulla parte amministrativa. In particolare si richiede un pronto pagamento dei premi cosr come disposto dalle condizioni di polizza. La mancata osservanza di queste regole può comportare responsabilità nei confronti degli enti vincolatari sia da parte dei Brokers che delle Compagnie.
- Altro punto dolente è il recupero dei sinistri che diventa sempre più lento e che comporta notevoli sforzi organizzativi
Infatti, mentre in passato sussistevano accordi con i Brokers di Riassicurazione, atti a permettere compensazioni tra Danni e Premi, oggi tale proceduta non viene più seguita ed i Brokers di riassicurazione provvedono alla liquidazione dei sinistri soltanto dopo averli incassati dalle varie Compagnie di riassicurazione. - Altro importante problema che si è evidenziato negli ultimi anni è stato quello rappresentato dalle navi sub standard.
Dobbiamo riconoscere agli armatori italiani il merito di aver provveduto e di stare provvedendo ad un notevole ringiovanimento della Flotta così come dimostra il programma di nuove costruzioni già attuato e in via di attuazione per i prossimi 2 anni. - Le nuove costruzioni però presentano un altro punto molto delicato e cioè il problema degli equipaggi.
Le navi sono sempre più sofisticate con un numero di componenti l'equipaggio che è sempre più ridotto e che deve essere dotato di grande professionalità per stare al passo con l'avanzata tecnologia e per avere adeguate conoscenze delle sofisticate apparecchiature di cui dispone. Purtroppo il maggior numero dei sinistri è attribuibile ad errore umano il che comporta la necessità di adeguata qualificazione non solo degli equipaggi ma anche di tutto il personale a terra adibito alle varie operazioni. - I registri navali dopo anni di grossa competitività, che hanno ridotto il servizio e l'efficienza di questi enti di classifica, dopo il caso "Erika" hanno proceduto a notevoli miglioramenti sia nelle procedure sia nei servizi.
- Il settore marittimo rappresenta indubbiamente, come è emerso da un rapporto del CENSIS di qualche giorno fa, uno dei valori principali delle economie mondiali.
I paesi altamente industrializzati hanno oggi le Flotte più importanti. Dopo l'11 settembre, la contrazione degli scambi di merci, e quindi dei traffici internazionali, unitamente all 'aumento del costo del bunker ha comportato una notevole flessione nel mercato dei noli. Solo il settore passeggeri, che aveva subito l'impatto più sfavorevole, è stato quello che, per primo, ha dato segni di ripresa. Si sta quindi verificando l'auspicato aumento dei premi ma, come sempre, ciò coincide con la riduzione dei noli e, quindi, degli utili per gli armatori. - Oggi il compito degli Assicuratori si fa sempre più indispensabile in quanto nessuna Banca o ente è disposto a rilasciare finanziamenti senza la garanzia di una polizza assicurativa.
Gli alti premi che si devono applicare per le navi sub standard rendono queste navi non più economicamente competitive e quindi, sia pure indirettamente, si viene ad attuare una selezione con conseguenti maggiori garanzie contro danni a equipaggi, merci e ambiente.
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