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Nella prima metà del 2012 Premuda ha conseguito una perdita netta di 6,6 milioni di euro
Non è atteso un miglioramento del mercato nel secondo semestre dell'anno
29 agosto 2012
La società armatoriale italiana Premuda Spa ha concluso il primo semestre del 2012 con una perdita netta di 6,6 milioni di euro su ricavi base time charter di 51,6 milioni di euro rispetto ad una perdita netta di 833mila euro su ricavi base time charter di 53,1 milioni di euro nella prima metà del 2011. Il risultato operativo è stato negativo per 1,8 milioni di euro rispetto ad un risultato positivo per 3,7 milioni di euro nei primi sei mesi dello scorso anno. Il cash flow (risultato + ammortamenti) consolidato del primo semestre 2012 è ammontato a 8,5 milioni di euro a fronte del corrispondente valore di 12,5 milioni di euro del primo semestre 2011.
Premuda ha evidenziato che nel primo semestre di quest'anno la società ha operato «in un contesto di mercato contrassegnato da una offerta di tonnellaggio largamente eccedente la domanda e quindi da rate di nolo conseguentemente depresse, che hanno fortemente penalizzato tutti gli operatori del settore marittimo». Premuda ha precisato che «il risultato del periodo è stato fortemente influenzato dal calo registrato nelle rate di nolo nel comparto dei carichi secchi, solo in parte limitato dalle coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili e dal rafforzamento del dollaro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. Ulteriori fattori negativi, di natura non ricorrente - ha specificato la compagnia italiana - sono state le perdite registrate a causa dell'insolvenza di un noleggiatore (con un onere di circa un milione di euro) ed i minori ricavi della FPSO Four Rainbow per la riduzione della produzione derivante dall'avaria al subsea avvenuta nell'ultima parte dell'esercizio precedente, in parte compensata dal relativo risarcimento assicurativo per loss of hire».
Premuda ha reso noto che il terzo trimestre del 2012 «è iniziato con valori dei noli in calo sia per i carichi liquidi che per i carichi secchi. In quest'ultimo comparto, peraltro - ha rilevato la compagnia - il calo risulta meno accentuato per le tipologie di naviglio di nostro diretto interesse. Per il prosieguo dell'esercizio non vi sono al momento elementi che possano far pensare ad una inversione di tendenza. Per quanto concerne la FPSO Four Rainbow - ha proseguito Premuda - dopo la conclusione del contratto con Eni Australia, giunto a termine alla fine del primo semestre, l'unità è stata posta in disarmo in attesa della definizione di un nuovo impiego. Il grande interesse riscontrato per lo specifico settore, e la scarso numero di unità in buone condizioni e immediatamente disponibili, ci rendono fiduciosi sulle possibilità di definire, in un ragionevole arco temporale, un nuovo progetto a cui destinare l'unità, con aspettative economiche assai promettenti».
Premuda ritiene che il risultato dell'intero esercizio annuale 2012 «non possa che riflettere l'andamento negativo del primo semestre (situazione peraltro - ha sottolineato la compagnia - comune alla grande maggioranza delle aziende del nostro settore), prescindendo da fattori straordinari e da eventuali necessità di “impairment” di assets patrimoniali che potrebbero verificarsi in relazione all'andamento dei mercati».
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