Il governo spagnolo ha accettato la proposta di mediazione volta al raggiungimento di un accordo sulla riforma del lavoro portuale che è stata avanzata da Marcos Peña, presidente del Consejo Económico y Social de España (CES), l'organismo i cui componenti sono nominati dall'esecutivo di Madrid e il cui compito primario è di esprimere pareri sui progetti di legge.-
- La proposta - ha spiegato in una nota il Ministero dello Sviluppo economico - risponde alle questioni chiave, come la salvaguardia dell'occupazione, il miglioramento della produttività e un sistema di aiuti. Il Ministero ha precisato che, a questo scopo, il governo ha manifestato la disposizione ad elaborare un regolamento da includere nel contenuto della mediazione.
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- L'accettazione del governo di una mediazione giunge a seguito dell'esito negativo dell'ultima riunione di mercoledì presso la sede del CES nel corso della quale le organizzazioni sindacali e datoriali hanno presentato un accordo di massima che è stato però bocciato dal governo.
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- Secondo l'Asociación Nacional de Empresas Estibadoras y Consignatarias de Buques (ANESCO), l'associazione che rappresenta i terminalisti portuali spagnoli, «questo accordo di massima risponde positivamente ai problemi del settore relativamente alle misure organizzative e produttive così come relativamente alle garanzie circa il mantenimento del posto di lavoro degli attuali lavoratori».
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- Anche i sindacati hanno confermato la validità dell'accordo di massima, che presenta misure per migliorare la produttività e la competitività dei porti spagnoli, tra cui - ha spiegato l'organizzazione sindacale Coordinadora Estatal de Trabajadores del Mar - la riduzione del 10% della massa salariale.
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- Tuttavia, secondo il governo, l'attuazione dell'intesa di massima concordata da sindacati e datori di lavoro costerebbe all'erario 2.415 milioni di euro e inoltre la proposta non rispondebbe alle richieste dell'Unione Europea di adeguare la normativa spagnola a quella comunitaria ribadite con la lettera inviata da Violeta Bulc, commissario europeo ai Trasporti, al ministro dello Sviluppo economico, Íñigo de la Serna. Il Ministero ha ricordato che il valore della proposta iniziale del governo per un regime di aiuti volto al cambiamento del sistema del lavoro portuale spagnolo si attesta a circa 120 milioni di euro.

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